Messaggioda jpe535887 » 09/08/2006, 17:59

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al polimi scegliendo l'orientamento processi ti permette un piano di studi molto ampio e fai praticamente lo stesso quantitativo di chimica teorica (intesa senza laboratorio) di un corso di chimica ( lo stesso a Genova e Torino, anche se leggermente meno nell'ultima ).
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Sinceramente è un'affermazione un po' azzardata: il chimico puro conosce la teoria molto meglio di un ingegnere chimico, il quale approfondisce la parte dei processi e dell'impiantistica ma non regge il confronto teorico con un chimico puro.
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Messaggioda tecnos » 09/08/2006, 20:24

Sinceramente è la tua parecchio azzardata in quanto i crediti di matematica fatti nei cinque anni da un ingegnere chimico sono più del doppio di quella di un chimico, lo stesso per la fisica e questo permette all'ingegnere di adattarsi molto più facilmente a problemi anche di stampo modellistico e di comprendere al meglio la teoria. In alcuni rami della chimica sono daccordo con te ma la questione si ribalta in altri.. Io mi riferivo al percorso del polimi in quanto permette l'inserimento di molti esami chimici e non impiantistici!
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Messaggioda jpe535887 » 11/08/2006, 12:46

mi sono spiegato male, tecnos, parlavo solo dell'ambito prettamente CHIMICO. per fisica e matematica non posso che darti pienamente ragione. del resto io, che mi sono appena diplomato in chimica industriale all'ITIS avrei di gran lunga preferito ing.chimica ai corsi tradizionali di chimica, ma poi ho scelto di fare fisica...
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Messaggioda tecnos » 11/08/2006, 13:59

Ok, ma il mio riferimento era specifico sul corso del polimi che offre la possibilità ( in particolar modo nella laurea magistrale ) di inserire nel piano di studi molti corsi di chimica e per questo si distingue non poco rispetto ai tradizionali corsi di ingegneria chimica. Non a caso il politecnico offre la possibilità di continuare il percorso con un dottorato in chimica industriale...
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Messaggioda KhsyoII » 24/08/2006, 06:23

Noto, che si tende a mettere spesso in confronto l'ingegneria con le scienze pure... In particolare tecnos tende a fare certi confronti... Sia chiara una cosa, il lavoro di un laureato in ingegneria è completamente diverso da un laureato nelle scienze pure... Il topic dice: chimica o fisica?... è come se uno chiede, sono indeciso se fare il medico o il veterinario, e gli rispondete, fai l'avvocato, si lavora di più...

Trovo stupide ed irrazionali alcune discussioni sulla quantità di chimica o fisica che si studia nei vari corsi... è ovvio che un laureato in chimica, studi più chimica di un laureato in ingegneria... Vorrei ricordare a coloro che si difendono tanto ingegeria, che quando uscirete dall'uni, con la laurea in ingegneria chimica, nel mondo sarete riconosciuti come ingegneri, e non come ingegneri chimici... Quella è solo una semplice specializzazione... è difficile che rimarrete nel vostro campo...
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Messaggioda KhsyoII » 24/08/2006, 06:32

Vorrei aggiungere due parole... Io non ce l'ho con gli ingegneri... Anche perchè, fra diversi anni, molto probabilmente, l'avrò anche io a laurea in ingegneria... proprio per questo motivo, in qualità di futuro ingegnere, mi limito ad utilizzare la logica e la razionalità per l'analisi di ogni questione, tralasciando l'aspetto personale...
Se siete troppo coinvolti emotivamente nelle facoltà da voi scelte, evitate di dare consigli, perchè risulterebbero falsificati...

Il mio professore di elettronica diceva sempre: ricordate ragazzi, un ingegnere capisce di tutto, ma alla fin fine capisce di niente
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Messaggioda CA » 24/08/2006, 09:18

con la laurea in ingegneria chimica, nel mondo sarete riconosciuti come ingegneri, e non come ingegneri chimici...


Infatti l'ing. Giulio Natta ha avuto il Nobel per l'ingegneria, non per la chimica.
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Messaggioda tecnos » 24/08/2006, 09:20

In tutta sincerità la tua decantata razionalità non viene per nulla spesa nei tuoi messaggi.
In primo luogo perchè non leggi attentamente quanto scrivono gli altri in quanto la mia era soltanto una risposta ad una domanda di matematicoistinto!
La questione dei crediti di matematica, chimica e fisica potrà anche essere stupida se limitata in differenze dell'ordine di 15-20 o quello che vuoi tu, ma non dirmi che più del doppio ( considero sempre i 5 anni non solo il triennio ) dei crediti delle prime 2 non incida nella preparazione di un laureato!
Come ho scritto in precedenza ( e tu non hai letto ) il laureato in chimica sicuramente è insuperabile in alcune branche della chimica, in particolare nella chimica analitica e nella chimica biologica ( e di laboratorio ), mentre l'ingegnere chimico lo è in quella di processo,ambientale e legata all'industria. La laurea in ingegneria avendo meno crediti per le tesi specialistica permette di inserire non pochi esami chimici!
Ho citato il corso del politecnico ( e nei precedenti forum altri 2 ) perchè permette di frequentare più esami di chimica pura rispetto agli altri corsi di ingegneria omonimi.
Per quanto riguarda il discorso occupazionale, lascia a chi ha più esperienza di te le giuste conclusioni!
Non è assolutamente vero che un ingegnere chimico non viene considerato come tale! Anzi ho un amico che lavora da pochi mesi in un'industria chimica genovese, nel settore ricerca e sviluppo ( con laureati in chimica )sugli idrocaburi, e ti assicuro che se fosse un ingegnere meccanico non potrebbe svolgere ricerche in ambito chimico!
Il tuo discorso ormai è superato, con questo non voglio dire che un ingegnere non possa svolgere mansioni al di fouri della propria "specializzazione"...
Ti rassicuro che nei miei discorsi non c'è nulla di personale!
Sempre restando nell'ingegneria chimica vorrei farti notare come la diversità ( a volte grande ) di impostazione delle varie lauree in ingegneria possa provocare incomprensioni fra gli ingegneri stessi. E mi riferisco ad un convegno che ho seguito in cui si parlava dei metodi dell'ingegneria automatica per gli impianti chimici.
L'ingegnere del N.O deve essere valutato con maggior ampiezza e non è corretto definire l'ingegnere senza considerare le enormi differenze che esistono ,ad esempio, fra un ing.chimico e uno matematico.
Ultima modifica di tecnos il 26/08/2006, 14:30, modificato 3 volte in totale.
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Messaggioda tecnos » 24/08/2006, 09:30

CA ha scritto:
Infatti l'ing. Giulio Natta ha avuto il Nobel per l'ingegneria, non per la chimica.


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda KhsyoII » 24/08/2006, 10:41

@CA

Se per questo Nash (matematico), ha avuto il Nobel per l'economia. Ciò dimostra che il Nobel non si basa sulla laurea... Anche un laureato in lettere, se fosse molto in gamba, potrebbe riuscire a prendere un Nobel in matematica... Quindi, evitate di sparare ca..ate, e informatevi sui criteri di assegnazione dei Nobel...

@tecnos

Se guardi le ultime statistiche istat, vedrai che i laureati che trovano lavoro nel proprio campo sono pochissimi... Penso che i dati dell'istat siano molto più affidabili, delle tue esperienze personali...

Per quanto riguarda la mia frase in cui facevo riferimento a te, non mi riferivo a quella risposta a matematicoistinto, ma bensì alle decine di risposte che hai dato sia qua, sia in altri topic in cui si parlava di scienze pure, e tu te ne uscivi con ingegneria...

Esempio:

Si parlava di chimica e fisica... Ecco una delle tue sparate...

"Meglio ingegneria chimica perchè offre più crediti di matematica e fisica ,inoltre il corso è ricco di chimica fisica. Oltretutto offre maggiori sbocchi lavorativi."

Poi, mi sa che chi non sa leggere bene qui sei tu... Non mi pare di aver esposto opinioni sulla questione lavorativa... E cmq, potrai avere tutta l'esperienza di questo mondo, ma non penso che tu sia NOSTRADAMUS, da poter stabilire le opportunità lavorative da qui, a almeno 5 anni... Cmq, non è un argomento cui mi interessa, o interessava discutere (ecco un'altra tua stupida uscita)...

Cmq, vedo che l'hai presa come un fatto personale, quando io, stavo parlando in maniera generale, limitandomi a citarti in quanto componente molto attivo di questo forum...

Molti si fissano sui crediti e sul loro numero... Vi siete lasciata fregare dalla Moratti... Vai a vederti i programmi degli insegnamenti... Sostanzialmente l'ingegnere studia gli argomenti di una materia per applicarli praticamente... Non studia roba che gli risulta inutile... Al contrario avviene con coloro che studiano le scienze pure, facendosi il c..o per la dimostrazioni di teoremi che non servono ad un ca..o!
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