Faccio qualche osservazione.
Tu hai individuato dei parametri con cui intendi costruire due indici di efficienza, $Eff1$ e $Eff2$, che differiscono sia per le variabili considerate, che per il peso diverso dato ad alcune variabili.
In primo luogo, c'è da dire che ci sarebbe il problema di trovare un modo di misurare questi parametri, se li si volesse usare in una analisi empirica, ad esempio comparare l'efficienza in due paesi diversi. Questo è abbastanza ovvio: come misurare il senso civico? Come misurare la cultura democratica?
E si dovrebbe specificare una formula precisa degli indicatori, se li si volessse usare dal punto di vista empirico.
Però non esiste solo l'analisi empirica, si può fare una analisi teorica dove non è che dobbiamo usare dati, ma solo stabilire le correlazioni tra le variabili e gli eventuali nessi causali.
Il problema è specificare in modo più dettagliato gli indicatori $Eff1$ e $Eff2$, a meno che tu non lo abbia già fatto.
Anche specificando una eventuale forma matematica, non necessariamente una formula esplicita, ma alcune caratteristiche qualitative. Poi mi spiego meglio.
Anche qui la matematica può fare poco, se non fornire una forma per studiare il problema, ma le specificazioni devono venire dalla teoria poilitica.
Anche nel caso si volesse trovare un modo per lavorare con delle quantificazioni, con dei dati, la forma matematica da usare non può mai venire dai dati, ma dalla teoria.
Ad esempio, per dare una prima impostazione matematica si potrebbe scrivere:
$Eff1=f(el, can, par, as)$
1dove $f$ sta indicare una funzione, cioè una generica relazione di dipendenza di $Eff1$ dai parametri tra parentesi.
La teoria dirà com'è questa relazione, ad esempio che $Eff1$ aumenta all'aumentare di $el$ e simili.
$Eff2$ lo potremmo scrivere come:
$Eff2= g(el, can, par, as, pro, ctr)$
dove $g$ è un'altra funzione. Il fatto che sia diversa da $f$ può incorporare la tua idea di dare ai parametri $el, can, par, as$ un peso diverso rispetto a $Eff1$. Sempre da specificare le relazioni di dipendenza che intercorrono tra $Eff2$e i parametri, come sono legati, quale ha più peso etc.
Qui compaiono i parametri $pro$ e $ctr$ che non sono dei parametri quantitativi, dei numeri, ma è una cosa che c'è o non c'è. Questo però credo che non sia un problema, si possono introdurre come variabili che assumono solo due valori, c'è o non c'è, $0$ o $1$ (è una cosa che si fa in econometria, si chiamano variabili dummy).
E comunque si potrebbero specificare altre caratteristiche di $f$ e $g$, sempre che rispecchino la teoria.
Questo giusto per dare parlare e dare un'idea di una possible formulazione, così, molto generale.
Quanto a
dimostrare matematicamente da queste cose, così come scritte finora, che $Eff1<Eff2$, al momento non lo vedo possibile. Anche qui si tratta di trovare a monte una teoria che permetta una conclusione del genere, e riuscire a formalizzarla matematicamente, eventualmente.
Al momento, detto così, dal punto di vista matematico, non puoi che fare
l'ipotesi che $Eff1$ sia minore di $Eff2$, ipotesi giustificata dalla teoria politica.
Dalle cose dette finora, in conclusione, vedo la possibile costruzione di due indicatori che possono essere interessanti dal punto di vista teorico, e se meglio specificati, possono prestarsi anche a una analisi empirica.
Se $Eff1<Eff2$ non lo possono dire formule matematiche, ma una teoria a monte di natura politica.
Queste sono le mie impressioni a un primo sguardo, spero che ti possano essere di qualche utilità.
Easy reading is damned hard writing. (Nathaniel Hawthorne, The Scarlet Letter)