Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda Dragonfirez » 12/04/2022, 15:19

Ciao Gabriella, buonasera! Ogni tanto passo a porre domande :-D

Comunque, nell'ultima lezione col prof, abbiamo appunto visto il processo della spirale recessiva, cioè appunto il fatto che, una volta verificatosi lo shock iniziale(nel nostro caso relativo alla caduta degli investimenti) si verificava poi un calo progressivo del PIL, salari, profitti e così via. Non siamo ancora arrivati, però, al fatto della spesa pubblica. Per il momento ci siamo fermati appunto semplicemente al verificarsi della caduta del PIL e, sempre trattando Keynes, ci siamo fermati alla sua domanda relativamente a se esistesse o meno un meccanismo "naturale" in grado di arrestare la caduta cumulativa del PIL. Come ci diceva il prof, per Keynes era chiaro che esistesse una sorta di "pavimento" che impedisce la caduta del PIL oltre certi livelli e che, al momento della stesura del Trattato, ad egli non era ancora chiaro a che "livello" fosse situato questo pavimento. La cosa, poi, viene appunto da egli scoperta nella successiva opera (appunto la Teoria Generale).

Dunque, la lezione si è conclusa su questo punto e ora stavo cercando un po' di capire appunto quale fosse questo meccanismo che arresta la caduta del PIL. Si tratta, come dicevamo, dell'agire dello Stato tramite la spesa pubblica che, quindi, porta poi di conseguenza ad un aumento dell'occupazione e dunque anche del reddito? Se sì, relativamente poi al concetto del "pavimento",oltre il quale il reddito non diminuisce, che cosa si intende di preciso?

Cioè esiste anche un qualcosa a livello di formule etc che indica questo passaggio? Cioè in sostanza mi chiedo: da cosa è rappresentato questo "muro" che blocca la caduta progressiva del PIL e quindi blocca la crisi in corso?

Grazie mille!


P.S: ho intenzione, appena possibile, di prendere in prestito dalla biblioteca dell'uni uno dei libri di Keynes. Pensavo di iniziare direttamente dalla Teoria Generale ma non se faccio bene o meno, nel senso: mi converebbe prima leggere il Trattato oppure è fattibile il leggere la Teoria Generale senza aver letto il Trattato?
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda gabriella127 » 12/04/2022, 17:13

No no, il pavimento non c'entra con la spesa pubblica e l'intervento dello stato, è un funzionamento spontaneo dell'economia.
Il primo modello keynesiano che si studia è il modello cosiddetto reddito-spesa, con il famoso 'moltiplicatore della spesa autonoma' (per spesa autonoma si intende, in una economia chiusa, la spesa per investimenti, o consumo autonomo o spesa pubblica, si intende ossia spesa che non dipende dal reddito). Lì c'è la formula che dà il nuovo reddito di equilibrio

Il fatto che ci sia una dinamica che poi si ferma, sia in diminuzione che in aumento, è legato essenzialmente al fatto che c'è una propensione al consumo minore di $1$.

Sicuramente troverai il moltiplicatore su internet e il modello da cui deriva. Guarda prima il modello più semplice, quello basic senza spesa pubblica, tanto poi è uguale, e impara a ricavare il moltiplicatore (e caso mai guarda il relativo grafico).

Per quanto riguarda le letture, se vuoi leggere direttamente Keynes, direi di lasciare stare il Trattato, troppo poco vicino ai modelli usati ora, ti confonderesti. Meglio la Teoria Generale, anche essa opera di difficile interpretazione, ma almeno lì puoi trovare meteriale per confronto. E poi è più basilare, è fondamentale per la teoria economica successiva, il Trattato no. E non è che serve il Trattato per capirla.
Però poi è questione di tuoi gusti personali, nulla vieta di leggere prima il Trattato, in un ottica di storia del pensiero e della teoria di Keynes può essere giusto. Vedi dove va la tua curiosità, caso mai sfogliandoli in biblioteca.
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda Dragonfirez » 13/04/2022, 17:28

Perfetto, grazie mille per i consigli! :smt023

Volevo chiederti una curiosità relativamente ad una simulazione che abbiamo effettuato sempre nell'ultima lezione. In sostanza, abbiamo considerato appunto il caso che ti dicevo l'altra volta, cioè di una crisi innescata da un calo degli investimenti, al che poi abbiamo effettuato varie interazioni tra le varie variabili macroeconomiche e abbiamo appurato come, appunto come dicevamo l'altra volta, si innesca poi una spirale recessiva, con il PIL in costante caduta.

Di preciso, nella simulazione, il "processo" della crisi era: 1)inizialmente vi è un taglio di finanziamenti delle banche al settore dei beni di consumo (in quanto le imprese di tale settore non erano state in grado di restituire alle banche l'intero credito ottenuto inizialmente e dunque le banche avevano poi reagito con appunto un taglio di finanziamenti, in particolare nella nostra simulazione, di un importo esattamente pari a quello non restituito dalle imprese alle banche); 2)a questo punto, con un credito ridotto, le imprese di tale settore decidono di rimandere l'acquisto di beni capitali ad un momento migliore(cioè una volta completato il risanamento finanziario) e quindi tagliano a loro volta "l'ordine" di beni capitali alle imprese produttrici di beni capitali, esattamente di quell'importo in meno ricevuto dalle banche (nella simulazione: 54€) 3)a questo punto, le imprese del settore dei beni capitali, visti gli introiti ridotti, al fine di ottenere sempre lo stesso saggio di profitto iniziale (nella simulazione pari al 35% del capitale investito) decidono di richiedere alle banche un credito ridotto, di modo insomma da portare il rapporto introiti/costi salariali (domanda effettiva) pari a 1+r* (che indica, almeno stando alle formule del prof, il "vincolo di profittabilità" di un'impresa).

In sostanza, quindi, gira e rigira, in seguito a questi eventi, si innesca appunto la spirale recessiva, in quanto poi le imprese del settore dei beni di consumo cercano di portare a, a loro volta, anch'esse il saggio di profitto al livello del 35% ma non ci riescono, in quanto anche se effettuano tagli al personale (e dunque riducono i costi salariali) il saggio non ritorna mai al livello originario. In particolare, il prof ci aveva mostrato una tabella con 8 interazioni, dove il saggio di profitto appunto dal 35% scende poi al 30%, poi risale al 31%, poi riscende etc ma insomma non ritornava mai al livello iniziale.

A casa, di mio, ho in realtà provato ad effettuare calcoli aggiuntivi, cioè ho considerato non fino ad 8 bensì fino a 10 interazioni, riducendo ulteriormente il personale (o costi salariali) insomma e in effetti sembrava che poi il valore di r(cioè del saggio di profitto) riuscisse a tornare al valore di 0,35 ma non so se è stato solo un caso o cosa (in quanto, ogni tanto, tra un calcolo e l'altro ho effettuato degli arrotondamenti per eccesso, quindi magari era dovuto a questo).

Riassumendo, comunque: in un caso del genere, quindi, quale sarebbe la soluzione al problema? Nel senso, dal punto di vista dell'agire delle imprese che non riescono a riportare il saggio di profitto al valore desiderato, quale sarebbe "l'input" da dare per risolvere la questione? Forse prima o poi, continuando ad effettuare tagli al valore di N (cioè dell'occupazione) si riesce a ritornare a quel valore del 35%? Oppure no?

La soluzione ha, per caso, a che fare proprio con ciò che mi dicevi nel precedente messaggio oppure è una questione totalmente diversa?

Grazie ancora per la disponibilità! :D
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda gabriella127 » 13/04/2022, 19:30

E' una questione diversa, a cui il modello del moltiplicatore che citavo sopra non può rispondere.

Il modello che state usando voi è un'altra cosa, in cui ci sono due settori, investimenti del settore dei beni di consumo e investimenti del settore beni di investimento, compare la definizione dei profitti, e vi sono variabili finanziarie tipo il credito.

Bisogna conoscere precisamente, con formule, il modello che state usando, che come ti dicevo non è standard, (penso preso dal Trattato e elaborato dal professore, ma non so) e capire che tipo di dinamica determina, da quello che avete fatto in aula sembra che i profitti oscillano, non ritornando al livello iniziale.
E' impossibile qualunque risposta senza il modello matematico usato, e anche lì è da vedere se si può dare una risposta univoca.

Il modello del moltiplicatore è invece un modello keynesiano standard, può analizzare anch'esso una dinamica di caduta di domanda di investimenti e conseguente spirale recessiva, ma coinvolge altre variabili, aggrega gli investimenti, e in particolare non c'è settore finanziario.
Te ne ho parlato perché pensavo che poi lì andavate a parare, e probabilmente lo farete, ma vedo che il professore sta facendo altre cose.
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda Dragonfirez » 14/04/2022, 15:13

Capito, grazie comunque! :smt023

In effetti sì, il prof sta portando avanti un modo di spiegare etc molto differente e devo dire che rende la materia sicuramente molto più appassionante, almeno a mio modo di vedere, anche perché, almeno finora, il programma è basato più su aspetti teorici/storia dell'economia che formuloni esagerati etc.

Comunque stando a quell'esercizio, proprio poco fa ho continuato ulteriormente ad effettuare tagli dei costi salariali e dopo 11 calcoli, il saggio di profitto è ritornato al valore del 35%. Ora, ciò è semplicemente (come dicevo già nel precedente messaggio) un caso, nel senso che i numeri tra un calcolo e l'altro si sono ritrovati esattamente di nuovo al valore di 0,35(magari tra un arrotondamento e l'altro etc in 11 passaggi è potuto capitare che sia ritornato al valore di 0,35?) oppure la cosa ha senso?

Se ben ricordo, infatti, le imprese agiscono proprio in questo modo, nel senso tagliano sui costi salariali fino a quanto appunto non riescono ad ottenere un determinato valore desiderato (in questo caso appunto il saggio di profitto). Infatti poi dalla statica comparata, ho appurato che il saggio di profitto è sì, ritornato al valore precedente (cioè quello che avevo al periodo temporale t=0, cioè quello pre-shock causato dal taglio dei finanziamenti da parte delle banche al settore dei beni di consumo) ma ora tutti i valori sono ovviamente diminuiti, quindi PIL, salari, occupazione e così via.

Quindi, essendoci ora sì un nuovo equilibrio ma raggiunto col "sacrificio" di una diminuzione di tutti i vari parametri, in particolare quindi un'occupazione ridotta e un PIL ridotto, è per caso questa la situazione nella quale, secondo Keynes, lo Stato dovrebbe appunto intervenire permettendo, attraverso la spesa pubblica, di riportare il PIL/Reddito Nazionale a valori più alti?

Comunque vabbè, ovviamente avrai capito che sto ponendo queste domande giusto perché oramai mi sono appassionato alla materia e quindi cerco sempre di andare oltre e/o anticipare le cose che il prof poi ci spiegherà, quindi se la spiegazione è molto lunga etc non preoccuparti (anche perché mi rendo ben conto che senza il modello che il prof ci sta spiegando, le formule da lui usate etc è ovviamente difficile per la persona che deve fornirmi consigli capire come darmeli etc). Come dicevo sono giuste mie curiosità e anzi ti ringrazio per la disponibilità e l'aiuto finora fornitomi :-D :smt023
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda gabriella127 » 14/04/2022, 15:34

La cosa che i profitti tornano al valore precedente ha senso economicamente, perché mi sembra di capire che ci sia un' ipotesi di comportamento delle imprese che tendono a perseguire un determinato saggio di profitto, e questo è un comportamento che spiega, tra le altre cose, la dinamica dell'economia.

La cosa rilevante è quella che dici dopo, che si raggiunge un nuovo equilibrio con produzione e occupazione a livello più basso, un cosiddetto equilibrio di sottoccupazione.
E' questa esistenza di equilibri di sottoccupazione che è caratteristica della teoria keynesiana, ossia si raggiunge una situazione di minore occupazione e produzione in cui l'economia permane, in cui nulla cambia se l'economia è lasciata a sè stessa, non ci sono forze che spontaneamente fanno ritornare l'economia a un equilibrio di piena occupazione o comunque al livello precedente di maggiore produzione e occupazione.
Questo è il cuore della teoria keynesiana, questa mancanza di forze spontanee che riportino alla piena occupazione.
Una caduta di domanda, nel tuo caso di investimenti, determina una situazione di sottoccupazione permanente.

Da qui il ruolo dello Stato: se da sola l'economia non ce la fa a rimediare ai guai, deve intervenire lo Stato, aumentando la domanda aggregata, in particolare con lo strumento della politica fiscale (più spesa pubblica).

Questo è il nocciolo economico.
Dal punto di vista formale-matematico per dire cose precise bisogna conoscere il modello.
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda Dragonfirez » 14/04/2022, 16:29

gabriella127 ha scritto:La cosa che i profitti tornano al valore precedente ha senso economicamente, perché mi sembra di capire che ci sia un' ipotesi di comportamento delle imprese che tendono a perseguire un determinato saggio di profitto, e questo è un comportamento che spiega, tra le altre cose, la dinamica dell'economia.

La cosa rilevante è quella che dici dopo, che si raggiunge un nuovo equilibrio con produzione e occupazione a livello più basso, un cosiddetto equilibrio di sottoccupazione.
E' questa esistenza di equilibri di sottoccupazione che è caratteristica della teoria keynesiana, ossia si raggiunge una situazione di minore occupazione e produzione in cui l'economia permane, in cui nulla cambia se l'economia è lasciata a sè stessa, non ci sono forze che spontaneamente fanno ritornare l'economia a un equilibrio di piena occupazione o comunque al livello precedente di maggiore produzione e occupazione.
Questo è il cuore della teoria keynesiana, questa mancanza di forze spontanee che riportino alla piena occupazione.
Una caduta di domanda, nel tuo caso di investimenti, determina una situazione di sottoccupazione permanente.

Da qui il ruolo dello Stato: se da sola l'economia non ce la fa a rimediare ai guai, deve intervenire lo Stato, aumentando la domanda aggregata, in particolare con lo strumento della politica fiscale (più spesa pubblica).

Questo è il nocciolo economico.
Dal punto di vista formale-matematico per dire cose precise bisogna conoscere il modello.


Perfetto, grazie mille! La mia curiosità era proprio capire se l'esempio che il prof ci aveva mostrato, approdasse poi appunto ad un ritorno del saggio di profitto pari a quello iniziale. L'altra volta mi ero fermato a esattamente 2 simulazioni in meno dalla soluzione (che appunto oggi ho invece trovato). Fatto ciò poi mi sono subito chiesto se era questa la situazione di sottoccupazione etc della quale parlava Keynes e dalla tua risposta la mia curiosità è stata soddisfatta.

Poi, ovviamente, per le formulazione matematiche etc attendo la successiva lezione, in quanto il prof ha sostanzialmente reso tutte le formule molto più semplificate, quindi anche se andassi a vedere quelle "originali" alla fine non avrei un riscontro con quelle del prof, quindi per l'aspetto formale-matematico, attenderò la sua spiegazione. Ciò che era importante per me, come dicevo, era appunto togliermi la curiosità ed anticipare (nuovamente) la spiegazione del prof e questo è stato fatto.

Grazie ancora per le delucidazioni. Ti auguro una buona Pasqua :-)
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda gabriella127 » 14/04/2022, 16:35

Figurati! Auguri di buona Pasqua anche a te! :)
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda Dragonfirez » 02/06/2022, 22:03

Ciao Gabriella, da quanto tempo! Ogni tanto torno a scrivere :-D
Alla fine, comunque, ho poi sostenuto anche la seconda (ed ultima) prova intercorso, bissando lo stesso voto della prima (ovvero 30lode)! Ora mi aspetto solo la parte conclusiva, cioè l'orale, che sosterrò tra qualche giorno :D

Volevo chiederti una delucidazione. Praticamente è un punto che non ho ben capito, sia perché è una parte del programma che devo ancora ben assimilare, sia perché proprio su questa parte, non ho potuto ascoltare la spiegazione del prof, quindi vi è sicuramente qualche punto che mi sfugge.

Molto sinteticamente: siccome quando il CLUP nazionale si muove in linea con quello di un paese estero, la bilancia delle partite correnti si mantiene in equilibrio, mentre, invece, quando il CLUP nazionale cresce più rapidamente di quello del paese estero, tale equilibrio salta, allora, in quest'ultimo caso, se le autorità volessero intervenire al fine di ripristinare un CLUP tale da riequilibrare la bilancia commerciale, potrebbero in effetti o mantenere immutato il tasso di cambio tra valute oppure aumentarlo (svalutazione).

Ora, relativamente a questi due aspetti, nelle slides del prof vi è scritto che, se rimangono immutato il tasso di cambio, allora obbligano le imprese esportatrici a non scaricare sui prezzi i maggiori costi del lavoro; mentre, se aumentano il tasso di cambio (e quindi attuando la svalutazione competitiva) allora viene consentito alle imprese esportatrici di scaricare sui prezzi i maggiori costi del lavoro.

Tuttavia, non ho ben capito questi due aspetti, cioè perché se mantengono immutato il tasso di cambio le imprese esportatrici non possono scaricare sui prezzi i maggiori costi del lavoro e perché, invece, se lo aumentano e quindi svalutano, possono invece scaricarli?

Ho provato a darmi questa risposta ma non so se va bene e cioè che: la spiegazione di ciò risiede nel fatto che nel caso il tasso di cambio venga mantenuto fisso, a quel punto le imprese esportatrici non possono scaricare sui prezzi i maggiori costi del lavoro, in quanto altrimenti perderebbero di competitività contro i prezzi dei beni delle imprese estere. Se invece viene svalutata la moneta nazionale, allora a quel punto le imprese esportatrici potranno scaricare sui prezzi i maggiori costi del lavoro, visto che a quel punto con la svalutazione verranno favorite le importazioni e dunque non perdendo di competitività.

Tuttavia, ripeto, è solo una risposta ed ipotesi molto abbozzata, visto che è una parte del programma che devo ancora ben assimilare. Nell'attesa attendo una tua delucidazione :-D
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Re: Esercizio Macroeconomia

Messaggioda gabriella127 » 03/06/2022, 10:45

La tua risposta è giusta, la svalutazione rende più bassi i prezzi dei beni esportati e le imprese possono scaricare l'aumento del CLUP1 sui prezzi senza perdere competitività.

Questo sempre senza avere letto le slide del professore, devo tirare un po' a indovinare che dicono, ma la logica economica che dici è giusta.

E complimenti vivissimi per il 30 e lode! :D

Note

  1. Costo del Lavoro per Unità di Prodotto. Lo scrivo per facilitare la lettura a qualche utente che passasse di qui :)
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