da gabriella127 » 03/12/2022, 21:49
Be', immagino che un po' tutto il mondo è paese, qui gli editori non sono dolci di sangue, diciamo se scrivi per professione devi farti seguire da un avvocato, o addirittura da una agenzia.
In questo caso mi immaginavo una querelle con l'editore perché l'autore non voleva mettere 'she/her', per cui l'editore gli ha detto, "vabbe' allora 'mo facciamo così, io faccio l'edizione 'she', così non faccio la figura del buzzurrone sessita, e mi prendo io i soldi dell'edizione 'she' e tu ti prendi quelli dell'edizione 'he', che la metto a 23 euro."
Ma sono solo fantasie per ridere un po'. Perché si arriva a situazioni abbastanza buffe come questa o, ricordo, cose che a me sembravano da ricovero psichiatrico, tipo non so quale autrice, del genere vetero-femminista, che pretendeva che si scrivesse 'herstory' invece di 'history'.
Easy reading is damned hard writing. (Nathaniel Hawthorne, The Scarlet Letter)