AlexanderSC ha scritto:Apprezzo il fatto che tu ti sia preso la briga di metterlo su google translator per poi copiarlo e incollarlo qua, ma io volevo una tua spiegazione visto che non ho capito nulla delle dimostrazioni di quella risposta.
Cosa non ti è chiaro della dimostrazione di sopra? Partiamo da lì.
Le matrici, ribadisco, non le abbiamo fatte, proprio per questo non mi sono state d'aiuto, io non posso arrivare logicamente a qualcosa se non ne ho le conoscenze (magari potresti darmi te una breve spiegazione a riguardo?).
E' piuttosto semplice: se \(R : A \curvearrowright A\) è una relazione, stai rappresentandola come una matrice, i cui ingressi sono coppie di elementi di $A$; al posto $(i,j)$ c'è la coppia $(a_i, a_j)$ per qualche enumerazione $A = \{a_1,...,a_n\}$ degli elementi di $A$. Ora, quante scelte possibili hai, affinché questa matrice sia simmetrica? Facile: devi prendere un sottoinsieme della diagonale, e poi un sottoinsieme della zona sopra la diagonale. Quanti sono i primi? Quanti sono i secondi? Fai la somma.
Questo è esattamente il conto che Caicedo fa senza nominare le matrici (ai fini della soluzione di questo problema, "le matrici" sono rettangoli divisi in caselle, dentro le quali sono stati messi dei simboli presi da un alfabeto arbitrario, non serve "avere fatto le matrici" per disegnarne una e guardarci dentro.)
Se non ti mancano delle conoscenze linguistiche, te ne mancano di matematiche, ma la dimostrazione di Caicedo è elementare nel senso tecnico del termine, quindi non mi capacito tu non l'abbia compresa; forse ti sfugge qualcosa di ancor più elementare? Forse non sto capendo la domanda?L'inglese lo sò, tant'è che ritengo le mie traduzioni più affidabili di un traduttore universale che non è in grado di capire il contesto del discorso.