Ciao,
scrivo qui perché la domanda sorge studiando alcune definizioni in algebra lineare, tuttavia in realtà non è tanto la definizione in sé quanto piuttosto l'uso della logica che vorrei capire e quindi è più inerente a questa sezione del forum. Vediamo se riesco a spiegarmi.
Trovo come definizione di forma bilineare degenere e non degenere le seguenti definizioni su diversi testi:
Definizione (forma bilineare degenere):
A) una forma bilineare f è degenere se esiste $v in V$, $v!=0$ t.c per ogni $w in W$ si ha f(v,w)=0 (il "si ha" si traduce con => mentre t.c con l' "e" logico), quindi:
una forma bilineare f è degenere se esiste $v in V$, $v!=0$ e per ogni $w in W$ => f(v,w)=0
B) su altri testi trovo la seguente.
f bilineare degenere se esiste un vettore $v in V$ tale che ƒ(v, w) = 0, per ogni vettore $w in W$.
Quindi ho che f bilineare degenere se esiste un vettore $v in V$ e ƒ(v, w) = 0, per ogni $w in W$.
C'e una differenza quindi perche da una parte mi sembra usare una "implicazione" nela prima definizione dall'altra un "e", nella seconda. Ma procediamo...
i dubbi si infittiscono quando prendo la definizione seguente
Definizione (forma bilineare NON degenere):
C) f è non degenere se per ogni $v in V$ t.c. $f(v,w)=0$ per ogni $w in W$ => $v=0$
Provando a negare la definizione C) trovo che:
essite $v in V$ t.c. $f(v,w)=0$ per ogni $w in W$ e $v!=0$
Come atteso questa negazione della definizione di "f non degenere" dovrebbe restituirci proprio la definizione di "f degenere" e notiamo quindi che solo se definita come B) può funzionare che: not C)= B); la A) che contemplava => non funzionerebbe per nulla: not C) ≠ A) (perché la negazione porta a un e, mentre A usa proprio un =>).
Volevo quindi chiedervi, mi potreste aiutare con questi dubbi? Vorrei proprio risolverli per bene per capire come usare la logica proposizionale in tali tipi di definizioni.