Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda pistacios » 21/02/2024, 21:17

Solo per chiarire meglio quanto dicevo sopra in due esempi in particolare dei 3 indicati. Vorrei mostrarmi in forza a quanto te detto:
tu vuoi dimostrare che
(*) (∀xP(x))⇒(∀xQ(x))
e INVECE di dimostrare questo, scegli di dimostrare la seguente
(**) ∀x(P(x)⇒Q(x))


Che:
Si chiedeva come rielaborare ∀x,((P(x)and¬Q(x))⇒R(x)) (assumendo però che R(x) sia sempre falsa) e trovare che equivale a ∀x,(P(x)⇒(Q(x)), il suggerimento è stato: "semplicemente perché se R(x) è sempre falsa allora (P(x)and¬Q(x))⇒R(x) è equivalente a ¬(P(x)and¬Q(x)) (per vederlo basta fare una tabella di verità)".


e che

Vorrei dimostrare che una relazione simmetrica e antisimmetrica è una uguaglianza dati a e b in relazione R tra loro. Cioè questo: [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b)

tramite logica proposizionale/tavola.
In effetti in tal caso, come scritto nella risposta, si può fare una tavola di verità tramite:
"la tua può più semplicemente essere riformulata (rinominando opportunamente le parti) come

[ (X => Y) and ( (X and Y) => Z) ] => (X => Z)

Questa è una tautologia"


Come dicevo ho capito che discendono dal tuo suggerimento ora, ma mi incasino nel riuscirci a dimostrarlo. Però come si vede in questi casi c'è un legame tra logica e dimostrazione comprendo che posso dimostrarlo grazie al tuo suggerimento ma il dubbio è: come? nel messaggi prima ho provato a farlo (per quello è un po' lungo, ho esposto i tentativi) ma non ci sono riuscito.
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda Martino » 21/02/2024, 21:47

Risponderti sta diventando un lavoro, quindi magari ti rispondo solo a una cosa (che dovrebbe chiarire tutto). Se questo non ti aiuta, credo che mi fermerò qui.

pistacios ha scritto:nel punto D) io voglio mostrare logicamente (ho capito che di solito non funziona ma qui in effetti anche solo con la tavola di verità dovrebbe riuscire) che
$[ (∀a,b,(aRb => bRa)) and ( ∀a,b,((aRb and bRa) => a=b)) ] => ∀a,b,(aRb => a=b)$
Dopo aver scritto questo, parti con un argomento involuto pieno di formule in cui praticamente cerchi di fare una "dimostrazione per riformulazione", cioè riformuli (e poi riformuli ancora e ancora) quello che vuoi dimostrare sperando che si semplifichi. Questa è una pessima idea. Ripeto di nuovo che le tabelle di verità non bastano per fare dimostrazioni.

Come si dimostra invece quello che hai scritto? Come segue. Sappiamo che valgono $P_1$ e $P_2$ dove

$P_1$ è $∀a,b,(aRb => bRa)$
$P_2$ è $∀a,b,((aRb and bRa) => a=b)$.

Dobbiamo mostrare che

$∀a,b,(aRb => a=b)$ (che chiamerò $P_3$).

Prendiamo quindi $a,b$ qualsiasi. Dobbiamo mostrare che $aRb => a=b$.

Supponiamo quindi $aRb$ e mostriamo che $a=b$.

Siccome $aRb$, per $P_1$ sappiamo che $bRa$.

Quindi abbiamo che $aRb$ e $bRa$ sono entrambe vere.

Quindi per $P_2$ deduciamo che $a=b$.

Abbiamo quindi dimostrato che, se $aRb$, allora $a=b$, e cioè abbiamo dimostrato $P_3$.

E' così che si fa a dimostrare quello che hai detto. Non lo puoi dimostrare continuando a riformulare e spostando i quantificatori di qua e di là.

A(x')=>B(x') vera, ossia A(x') vera e B(x') vera.
In realtà questo è impreciso, o meglio va bene ma devi dire che stai anche usando che A(x') è vera per ipotesi (perché A(x) è vera per ogni x, per ipotesi). Per il resto, va bene.
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda pistacios » 22/02/2024, 13:43

Hai ragione, il fatto è che siccome voglio dare più informazioni possibili all'interlocutore finisco per infarcire il discorso di talmente tante info che poi rimango così convoluto da rendere impossibile ascoltarmi.

La dimostrazione che fai è quella che mi ero proposto anche io e la condivido. Però per via del mio essere convoluto non credo di aver espresso bene la domanda. Ovviamente non ti disturbo oltre se non avessi voglia, però magari riducendo all'osso posso essere meglio compreso e per questo scrivo il post attuale. Vediamo...


1) Quello che vorrei fare è solo capire perché in questo specifico caso la:
[ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b)
che scritta in modo più preciso è:
[(∀a,b,(aRb⇒bRa))and(∀a,b,((aRbandbRa)⇒a=b))]⇒∀a,b,(aRb⇒a=b) [*]
può essere resa come:
[ (X => Y) and ( (X and Y) => Z) ] => (X => Z) (che essendo tautologia rende vero [*])
stop e mi mordo la lingua :lol: , non voglio aggiungere altro perché la domanda è solo questa.

Unica nota: come dicevo mi "incasina" il fatto che: ∀a,b,(aRb⇒bRa) non può essere scritta come X=>Y (perché è del tipo: ∀x,(P(x)⇒Q(x)) che non è P=>Q per tutti i discorsi fatti), allora perché la tautologia della tavola dovrebbe implicare che vale l'affermazione [*], io questo chiedo.


2) data $∀x,((P(x)and¬Q(x))⇒R(x))$ (assumendo però che R(x) sia sempre falsa) trovare che equivale a $∀x,(P(x)⇒(Q(x))$, il suggerimento è stato: "semplicemente perché se R(x) è sempre falsa allora (P(x)and¬Q(x))⇒R(x) è equivalente a ¬(P(x)and¬Q(x)) (per vederlo basta fare una tabella di verità)".

Domanda, anche qui molto breve: perché (ossia come si mostra) che "per vederlo basta fare una tabella di verità"? Dovrei dimostrare una uguaglianza delle due scritture.

Come vedi la domanda era molto breve ma ho contribuito a creare un casino megastellare.
Ultima modifica di pistacios il 22/02/2024, 14:39, modificato 1 volta in totale.
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda Martino » 22/02/2024, 14:37

pistacios ha scritto:Quello che vorrei fare è solo capire perché in questo specifico caso la:
[ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b) [*]
che scritta in modo più preciso è:
[(∀a,b,(aRb⇒bRa))and(∀a,b,((aRbandbRa)⇒a=b))]⇒∀a,b,(aRb⇒a=b)
può essere resa come:
[ (X => Y) and ( (X and Y) => Z) ] => (X => Z) (che essendo tautologia rende vero [*])
stop e mi mordo la lingua :lol: , non voglio aggiungere altro perché la domanda è solo questa.
Per prima cosa, non è "scritta in modo più preciso", la seconda cosa che hai scritto non è una riformulazione della prima e nemmeno una formulazione più precisa, è semplicemente un'altra proposizione.

Te l'avevo già detto, ma lo ripeto in questo caso: tu vuoi dimostrare che
(1) [(∀a,b, (aRb⇒bRa)) and (∀a,b, ((aRbandbRa)⇒a=b))] ⇒ ∀a,b, (aRb⇒a=b)

Per fare questo, tu decidi di dimostrare invece la seguente proposizione:
(2) ∀a,b, [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b)

Perché puoi fare questo? Perché (2) implica (1) (prova a dimostrare che (2) implica (1)).

Perché fare questo? Perché dimostrare (2) è più facile che dimostrare (1), infatti, dopo aver fissato $a,b$ qualsiasi, basta una tavola logica, infatti dopo aver fissato $a,b$ qualsiasi, quello che devi fare è dimostrare una proposizione del tipo $(A and B) => C$. Osserva che, ripeto, dimostri (2) fissando $a,b$ qualsiasi e POI scrivendo una tavola logica. Non capisco perché questo ti crei confusione.

In tutto questo, il punto fondamentale è che (2) implica (1), e quindi invece di dimostrare (1) decidi di dimostrare (2).

Unica nota: come dicevo mi "incasina" il fatto che: ∀a,b,(aRb⇒bRa) non può essere scritta come X=>Y, per tutti i discorsi fatti, allora perché quelle due scritture sono equivalenti, vorrei solo dimostrarlo.
Quelle due scritture (quelle che ho chiamato (1) e (2) sopra) NON sono equivalenti. Più precisamente, come ho detto sopra (2) implica (1), tuttavia (1) non implica (2). Prova a pensare a questo: secondo te perché (1) non implica (2)?

data $∀x,((P(x)and¬Q(x))⇒R(x))$ (assumendo però che R(x) sia sempre falsa) trovare che equivale a $∀x,(P(x)⇒(Q(x))$, il suggerimento è stato: "semplicemente perché se R(x) è sempre falsa allora (P(x)and¬Q(x))⇒R(x) è equivalente a ¬(P(x)and¬Q(x)) (per vederlo basta fare una tabella di verità)".

Domanda, anche qui molto breve: perché (ossia come si mostra) che "per vederlo basta fare una tabella di verità"? Dovrei dimostrare una uguaglianza delle due scritture.
Qui ti giuro che non ti seguo: dato un qualsiasi $x$, siccome $R(x)$ è sempre falsa, le due scritture
$(P(x) and ¬Q(x))⇒R(x)$
$P(x)⇒Q(x)$
sono equivalenti. Dubbi su questo? Penso di no. E' la dipendenza da $x$ che ti confonde? Ma la dipendenza da $x$ è irrilevante perché hai già "risolto" il quantificatore perché hai già fissato un $x$ qualsiasi. Più in generale, se $W$ è una proposizione falsa, allora scrivere $P => W$ è equivalente a scrivere $not P$. Penso che siamo d'accordo su questo. Ma allora dove sta la tua confusione? Non l'ho ancora capito.

Se hai due proposizioni $A(x)$ e $B(x)$ che sono equivalenti per ogni $x$, allora è chiaro che $AA x A(x)$ e $AA x B(x)$ sono equivalenti. Questo ti dovrebbe essere chiaro. Ci sono dubbi su questo?
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda pistacios » 22/02/2024, 15:25

[editato errore 2=>1]

Perché puoi fare questo? Perché (2) implica (1) (prova a dimostrare che (2) implica (1)).
...
Quelle due scritture (quelle che ho chiamato (1) e (2) sopra) NON sono equivalenti. Più precisamente, come ho detto sopra (2) implica (1), tuttavia (1) non implica (2). Prova a pensare a questo: secondo te perché (1) non implica (2)?
ok il discorso mi è chiaro, devo però capire come dimostrare quella cosetta (mi viene meno naturale dell'altra dim. che ho fatto) e capire perché 1 non implica 2. Ora ci rifletto.


Osserva che, ripeto, dimostri (2) fissando a,b qualsiasi e POI scrivendo una tavola logica. Non capisco perché questo ti crei confusione.
mi crea confusione perché mi ricorda la questione $forallx,(P(x)=>Q(x))$ che sappiamo non poter rendere come proposizione P e Q e costruire la tavola $P=>Q$ [*].

Mi sembra qui tanto tanto simile, perché (mettiamo sia riuscito a dimostrarmi quello che suggerisci) allora mi trovo ad avere (2) (se poi dimostro che (2) è vera e (2)=>(1) allora ho finito. Il punto è però che parto da:
(2) ∀a,b, [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b) e di istinto non mi pare possa rendersi come [ (X => Y) and ( (X and Y) => Z) ] => (X => Z) proprio per gli stessi motivi per cui non vale [*].



Per il secondo dubbio: molto semplice, come dicevo nel momento di mega-dubbi sono andato a leggermi credo un centinaio di thread qui sul forum e avevo selezionato una domanda che era interessante (perché ci rivedevo un mio dubbio):

(cito)
come dovrei gestire la riformulazione del teorema: ∀x,((P(x)and¬Q(x))⇒R(x)), con R sempre falsa? Non riesco a vedere perche' sto dimostrando la solita ∀x,(P(x)⇒(Q(x)).


E la risposta era:
Beh semplicemente perché se $R(x)$ è sempre falsa allora $(P(x) and ¬Q(x))=>R(x)$ è equivalente a $¬ (P(x) and ¬Q(x))$ (per vederlo basta fare una tabella di verità).

https://www.matematicamente.it/forum/vi ... 0#p8608869
e io non ho capito come giungere a quella tavola di verità avendo i quantificatori tra i piedi, che come avrai capito fatico a gestire ancora.
Ultima modifica di pistacios il 22/02/2024, 15:30, modificato 2 volte in totale.
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda Martino » 22/02/2024, 15:28

Continui a ripetere le stesse cose, e anch'io, quindi mi sa che non ci capiamo purtroppo.

pistacios ha scritto:mi crea confusione perché mi ricorda la questione $forallx,(P(x)=>Q(x))$ che sappiamo non poter rendere come proposizione P e Q e costruire la tavola $P=>Q$
Dopo aver fissato un $x$ qualsiasi, la puoi rendere sì come implicazione normale. Non capisco quale sia il problema.

Per il resto, mi arrendo. Buona fortuna :)
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda pistacios » 22/02/2024, 15:58

Martino ha scritto:
pistacios ha scritto:mi crea confusione perché mi ricorda la questione $forallx,(P(x)=>Q(x))$ che sappiamo non poter rendere come proposizione P e Q e costruire la tavola $P=>Q$
Dopo aver fissato un $x$ qualsiasi, la puoi rendere sì come implicazione normale.
Ma forse ho travisato una tua risposta allora:

Martino ha scritto:
pistacios ha scritto:$forallx, (P(x)=>Q(x))$ qui posso scrivere $P=>Q$ poiché quantificati.

No, non puoi. Osserva come prima cosa che in questa frase che hai scritto non hai specificato cosa intendi per $P$ e per $Q$. Cercando di interpretare il tuo pensiero, tu chiami $P$ la proposizione "$forall x, P(x)$". Giusto? E analogamente chiami $Q$ la proposizione "$forall x, Q(x)$". Dando questo significato ai simboli, ti sorprenderà sapere che le due proposizioni seguenti

(1) $(forall x, P(x)) => (forall x, Q(x))$
(2) $forall x, (P(x) => Q(x))$

NON sono equivalenti. E nota che la (1) si può scrivere appunto come $P => Q$ (dando il significato di cui sopra ai simboli).
avevo interpretato il "no non puoi" come no.
Mi pare fin qui di aver capito che $∀x,(P(x)⇒Q(x))$ non equivale, dopo aver quantificato x, a $P⇒Q$ ma che solo $(forall x, P(x)) => (forall x, Q(x))$ è equivalente a $P => Q$.

Detto ciò io so che $∀x(P(x)⇒Q(x))$ implica $(∀xP(x))⇒(∀xQ(x))$ (dimostrato), quindi posso dire che $∀x(P(x)⇒Q(x))$ => $P=>Q$, ma non vale il "viceversa" diciamo non vale <=.
Se sbaglio qualcosa qui non ho capito dove :(


Io quindi mi ritrovo questo: (2) ∀a,b, [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b) [**] che mi suggerisci avere tavola logica [ (X => Y) and ( (X and Y) => Z) ] => (X => Z) che invece a me sembra essere equivalente a quella di:
[ (∀a,b, aRb => ∀a,b, bRa) and ( ∀a,b, (aRb and bRa) => ∀a,b, a=b) ] => (∀a,b, aRb => ∀a,b, a=b) che non è [**] (per quanto scritto proprio qui sopra).
Se tutto giusto quanto fin qui detto io credo di arenarmi in una cavolata che non vedo, ossia mostrare che ∀a,b, [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b) implica avere la tavola [ (X => Y) and ( (X and Y) => Z) ] => (X => Z).
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda Martino » 22/02/2024, 17:26

pistacios ha scritto:Mi pare fin qui di aver capito che $∀x,(P(x)⇒Q(x))$ non equivale, dopo aver quantificato x, a $P⇒Q$
Non è questo che ho detto. Ho detto che data la proposizione
(*) $∀x,(P(x)⇒Q(x))$
tu non la puoi rendere come implicazione unica. Questo significa che non esistono (in generale) due proposizioni $A$ e $B$ tali che (*) è equivalente a $A => B$.

Ma è ovvio che, per dimostrare (*), fissi un $x$ qualsiasi e dimostri $P(x) => Q(x)$, e quest'ultima è un'implicazione normale.

A me sembra che tu non abbia ben chiaro cosa significhi "per ogni $x$". Facciamo un esempio semplice così ci capiamo. Quando si scrive $AA x$ ("per ogni $x$") questo significa che la proposizione che segue vale per ogni scelta di $x$ in un dato insieme (che a volte viene sottinteso).

Ora supponiamo che $x$ vari nell'insieme ${x_1,x_2}$.
Allora dire $AA x (P(x) => Q(x))$ equivale a dire la seguente cosa:

(**) $(P(x_1) => Q(x_1)) and (P(x_2) => Q(x_2))$

Lo vedi che (**) non è un'implicazione? Cos'è invece? E' un AND di due implicazioni. Ok? Un AND di due implicazioni non si può rendere come una unica implicazione $A => B$. Cioè non esistono proposizioni $A$ e $B$ tali che (**) è equivalente a $A => B$. E' questo che voglio dire quando dico che $AA x (P(x) => Q(x))$ non si può rendere come implicazione $A => B$ (scrivo $A => B$ invece di $P => Q$ perché mi sembra che tu colleghi in qualche modo $P(x)$ a $P$, ma sono cose diverse che, finché non decidi cosa significano, non significano niente).

Toriamo un po' sul filosofico. Tu (mi sembra) sei convinto che le scritture $P(x)$ e $P$ siano in qualche modo collegate, ma la cosa interessante è che non le vedi collegate da decisioni tue, ma collegate da qualche entità notazionale esterna che ti obbliga a dare un certo significato a $P$ che dipende da $P(x)$. La realtà, invece, è che decidi tu cosa significa $P$. Lo decidi tu. Se decidi che $P$ significa $P(x)$, va bene, significa $P(x)$. Se decidi che $P$ significa $AA x P(x)$ va bene, significa quello, ma capisci che sono decisioni tue? E' difficile dialogare se quando vedi $P$ gli associ un significato o un altro a seconda di cosa ti sembra più sensato in quel momento, in logica si dà un significato ai simboli e si segue quel significato fino alla fine.

Detto ciò io so che $∀x(P(x)⇒Q(x))$ implica $(∀xP(x))⇒(∀xQ(x))$ (dimostrato), quindi posso dire che $∀x(P(x)⇒Q(x))$ => $P=>Q$
Lo vedi? Anche qui scrivi $P$ e $Q$, ma cosa intendi con $P$ e $Q$? Se intendi che $P$ è uguale a $AA x P(x)$ e $Q$ è uguale a $AA x Q(x)$ allora sì, quello che hai scritto è vero. Ma capisci che non posso continuare a tirare a indovinare? Devi dirmi tu cosa intendi con i simboli che scrivi.

Io quindi mi ritrovo questo: (2) ∀a,b, [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b) [**] che mi suggerisci avere tavola logica [ (X => Y) and ( (X and Y) => Z) ] => (X => Z) che invece a me sembra essere equivalente a quella di:
[ (∀a,b, aRb => ∀a,b, bRa) and ( ∀a,b, (aRb and bRa) => ∀a,b, a=b) ] => (∀a,b, aRb => ∀a,b, a=b) che non è [**] (per quanto scritto proprio qui sopra).
E siamo tornati al punto in cui sposti i quantificatori, li metti a caso di qua e di là, non lo puoi fare. E non imparerai ad usarli in un giorno. Devi seguire un corso di logica, parlare con qualcuno, è impossibile spiegarsi solo scrivendo.

La scrittura

(1) ∀a,b, [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b)

si dimostra fissando $a,b$ qualsiasi e dimostrando

(2) [ (aRb => bRa) and ( (aRb and bRa) => a=b) ] => (aRb => a=b)

In particolare, la (1) NON è un'implicazione logica, è un AND di un sacco di implicazioni logiche (vedi l'esempio sopra con $x_1,x_2$). Ci siamo? Invece la (2) è un'implicazione logica. Ok?

In ogni caso, l'altra cosa che scrivi:

(3) [ (∀a,b, aRb => ∀a,b, bRa) and ( ∀a,b, (aRb and bRa) => ∀a,b, a=b) ] => (∀a,b, aRb => ∀a,b, a=b)

non c'entra niente con (1), è proprio un altro universo. Hai messo i quantificatori dappertutto. A me sembra che, nella tua testa, aggiungere un quantificatore (o più di uno) non sia una cosa così grave, che non cambi molto la situazione. Invece cambia proprio tutto.

Per esempio dire "∀a,b, aRb" significa dire che due elementi qualsiasi sono in relazione. Quindi dire "∀a,b, aRb => ∀a,b, bRa" significa dire che se tutti gli elementi sono due a due in relazione (tutti, a due a due, tutti in relazione! Presi due elementi qualsiasi, sono in relazione) allora lo sono anche nell'altro verso (tutti! A due a due). Non c'entra niente col dire "∀a,b, (aRb => bRa)", che invece vuol dire che se due elementi qualsiasi sono in relazione in un verso allora lo sono anche nell'altro. Capisci la differenza? Sono due universi distinti, non c'entrano niente uno con l'altro.

Pensa, rileggi tutto dall'inizio, fai un corso di logica.
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda pistacios » 22/02/2024, 17:40

Sto rileggendo tutto daccapo e ho visto la tua ultima risposta che nel mentre è apparsa e ti ringrazio. Prima voglio rileggere bene tutto tutto e poi rispondere. Già rileggendo credo di aver capito il punto fondamentale che mi ha confuso e prima di rispondere vorrei avere bene organiche le idee in mente. Penso però di essere giunto a un dunque, finalmente.

Mi piacerebbe solo poi chiederti conferma (se avrai voglia di leggermi ancora), mi basterebbe solo un "hai capito" o "no", perché vorrei essere certo delle conclusioni senza disturbarti con altre super spiegazioni.

Comunque ora ci rifletto un altro bel po', poi ti dico :-)
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Re: Dubbio sui quantificatori

Messaggioda Martino » 22/02/2024, 18:17

Sì, ti avviso io quando raggiungo il limite :)
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