da Martino » 10/09/2008, 11:11
Ciao!
Ho pensato a questo interessante problema, e ne ho cavato quanto segue.
Intanto darei un'interpretazione un po' più formale degli elementi di $R$. Se $A in R$ allora $A_{i,j}=a_{k(i,j)}$ con $(i,j) to k(i,j)$ funzione da determinare. Osservando la matrice è facile dedurre che
$k(i,j) = i-j\ mod(n)$.
Penserò sempre agli indici modulo $n$.
Ora per mostrare che $R$ è un anello procedo così: date $A=(a_{k(i,j}})_{i,j}$, $B=(b_{k(i,j)})_{i,j}$ in $R$, chiaramente la somma $A+B$ sta in $R$ essendo $A+B = (a_{k(i,j}}+b_{k(i,j}})_{i,j}$. Resta da mostrare che $AB in R$. Dati $l,t in {1,...,n}$ si ha:
$(AB)_{l,t} = sum_i A_{l,i}B_{i,t} = sum_i a_{l-i}b_{i-t}$
Bisogna allora vedere se esiste un $c_{l-t}$ tale che $c_{l-t} = sum_i a_{l-i}b_{i-t}$.
Ponendo $t=n$ si dovrà avere $c_l = sum_i a_{l-i}b_i$ e quindi la condizione è $c_{l-t} = sum_i a_{l-t-i}b_i = sum_i a_{l-i}b_{i-t}$, ovvero
(*) $sum_i (a_{l-t-i}b_i-a_{l-i}b_{i-t}) = 0$.
Per mostrare che la (*) vale possiamo supporre che $t ne n$ perché se $t=n$ la (*) è banalmente verificata.
Ora: è sufficiente mostrare che per ogni indice $i_0$ non compare il termine $b_{i_0}$, infatti ogni addendo ammette un fattore del tipo $b_{i_0}$. Ora fissato $i_0$ ci sono solo due termini della sommatoria che coinvolgono $b_{i_0}$: quello con $i=i_0$ e quello con $i-t=i_0$ (e sono proprio due - non coincidono - perché $t ne n$). La loro somma vale:
$a_{l-t-i}b_i-a_{l-i_0}b_{i_0-t}+a_{l-t-(t+i_0)}b_{i_0+t}-a_{l-(i_0+t)}b_{i_0+t-t} =$
$= -a_{l-i_0}b_{i_0-t}+a_{l-i_0}b_{i_0+t}$.
Come si vede il termine $b_{i_0}$ è sparito.
Per ogni $i in ZZ//nZZ$ definisco $A(i)$ come quell'elemento di $R$ che ha $a_i=1$ e $a_j=0$ per ogni $j ne i$. Cosicché per esempio $A(0)$ è la matrice identica, l'elemento neutro di $R$.
Per mostrare che $R$ è commutativo si potrebbe usare lo stesso trucco che ho usato per mostrare che è un anello, ma per evitare questa fatica possiamo direttamente mostrare che le matrici di $R$ sono a due a due simultaneamente diagonalizzabili, cioè che ammettono tutte una stessa base di autovettori linearmente indipendenti (infatti la simultanea diagonalizzabilità è equivalente alla diagonalizzabilità più la commutazione).
Qui però serve l'ipotesi tecnica che il polinomio $x^n-1$ sia separabile e si fattorizzi completamente in $K[X]$, in modo tale che le radici $n$-esime di 1 siano $n$, tutte in $K$ e a due a due distinte.
A questo punto possiamo applicare l'idea di Thomas e dissonance: la matrice di Vandermonde ci convince che data una radice $n$-esima dell'unità $eta$ il vettore $v(eta)=((1),(eta),(eta^2),(...),(eta^{n-1}))$ è un autovettore di $A in R$, con autovalore $a_0+a_{n-1}eta+a_{n-2}eta^2+...+a_1 eta^{n-1}$. Siccome le radici dell'unità sono n e a due a due distinte, la matrice di Vandermonde è invertibile. In altre parole i vettori $v(eta)$ formano una base di autovettori per $A$.
Per mostrare che $R cong K[X]//(X^n-1)$ possiamo definire il seguente omomorfismo:
(1) $K[X] to R$, $X to A(1)$.
Per arrivare al nostro isomorfismo è sufficiente mostrare che $A(1)^m=A(m)$ per ogni $m in NN$, infatti le matrici $A(0),...,A(n-1)$ formano una $k$-base di $R$ e $A(1)^n=A(n)=A(0)=1$, quindi la (1) diventa suriettiva con nucleo $(X^n-1)$ e possiamo applicare il teorema di isomorfismo.
Ora procediamo per induzione: il caso $m=1$ è banale. Resta da mostrare che se $A(1)^{m-1}=A(m-1)$ allora $A(1)^m=A(m)$. Ma $A(1)^m=A(1)A(1)^{m-1}=A(1)A(m-1)$, quindi bisogna mostrare che $A(1)A(m-1)=A(m)$. Ora:
$A(1)A(m-1)_{l,t} = sum_i A(m-1)_{l,i}A(1)_{i,t}$.
L'unico addendo che sopravvive di questa somma è quello con $i-t=1$, per definizione di $A(1)$, e quindi
$A(1)A(m-1)_{l,t} = A(m-1)_{l,t+1}A(1)_{t+1,t} = A(m-1)_{l,t+1}$.
Questo termine è non nullo se e solo se $l-(t+1)=m-1$ per definizione di $A(m-1)$, e quindi $A(1)A(m-1)_{l,t}$ è non nullo se e solo se $l-t=m$, nel qual caso vale $1$. Questo significa proprio che $A(1)A(m-1)=A(m)$.
Potrei aver fatto degli errori, se li trovate fatemi sapere
Le persone che le persone che le persone amano amano amano.