Signori, buona notte!
Stamane in luogo del nostro docente di Analisi Matematica è venuto a trovarci il suo "collaboratore", i.e. il nostro "esercitatore". Non ricordo precisamente in che modo (erano le 14.00 e sveglio dalle 5.00 cominciavo a perdere colpi), ma è venuta fuori la domanda "Quanto fa $0^0$?", posto dall'amico di cui prima ad una mia collega. La risposta è stata immediata: $1$; il motivo della risposta banale: il giorno prima il docente di Algebra aveva introdotto ricorsivamente le potenze mediante il principio di induzione, andando a porre $0^0=1$.
La risposta dell'"esercitatore" mi ha però colpito: "Lei è sicura che sia esattamente così? Pensateci bene: non sempre fa $1$. Pensate al perché non può fare sempre $1$...".
Dando per scontato che il prof. di Algebra non si sia rincoglionito, e atteso che anche l'Acerbi-Buttazzo pone $0^0=1$, la domanda sorge spontanea: quali difficoltà crea una definizione universale di $0^0=1$?
Io, per il momento, ho pensato che se si pone sempre $0^0=1$ e si guarda alle proproietà delle potenze fuori dall'aritmentica, allora accade che $1=\frac{1}{1}=\frac{1^0}{0^0}=(\frac{1}{0})^{0}$, andando in pratica a dare un senso alla scrittura $\frac{1}{0}$, mentre un senso questa scrittura non ce l'ha.
Altre idee, informazioni, notazioni, ammonizioni perché forse sono io che ho inteso male le sue parole...
Intanto, una serena notte a tutto il forum.