Lemma. (Principio di massimalità di Hausdorff)
Ogni insieme parzialmente ordinato ammette un sottoinsieme totalmente ordinato massimale.
- Teorema di Hahn-Banach
Sia $X$ uno spazio normato, $M$ un suo sottospazio, $f$ un funzionale lineare continuo definito su $M$. Allora $f$ può essere esteso ad un funzionale lineare $F$ definito su tutto $X$ e con la stessa norma di $f$.
dim. (sketch)
1)Ingrandiamo il sottospazio $M$ di una dimensione ottenendo un sottospazio $M_1$ ($M_1="span"(Muu{x_0})$, dove $x_0$ è un vettore non in $M$). Su $M_1$ si può estendere $f$ ad $f_1$ verificando la tesi.
Ora viene la parte interessante.
Quante dimensioni dobbiamo aggiungere ad $M$ per ottenere $X$?
Se fossero in quantità finita non ci sarebbe da fare altro.
Se fossero in quantità numerabilmente infinita potremmo applicare il principio di induzione.
Ma in generale non abbiamo informazioni su questa cardinalità.
2)Perciò usiamo questa costruzione:
chiamiamo $P$ l'insieme delle coppie $(M', f')$, dove $M\subM'$, $M'$ è un sottospazio, $f'$ estende $f$ ad $M'$ verificando la tesi del teorema. La costruzione di sopra ci dice che questo insieme non si riduce alla sola coppia $(M, f)$ (tranne nei casi banali), ovvero che esistono delle estensioni proprie di $f$ verificanti la tesi. Infine, dotiamo $P$ di un ordinamento parziale nella maniera più ovvia.
E allora, principio del massimo di Hausdorff: 3) in $P$ troviamo una catena $Omega$ massimale. Se denotiamo con $(hat{M}, hat{f})$ gli elementi di $Omega$, unendo tutti gli $hat(M)$ otteniamo ancora un sottospazio, che dimostriamo essere tutto $X$ e sul quale è allora possibile costruire una estensione di $f$ come richiesto dalla tesi. /////
Chiaramente non mi interessa la parte analitica. Ma credo di leggere nella dimostrazione una analogia con il principio di induzione: qui il "passo base" è ovvio (se non aggiungiamo nessuna dimensione ad $M$, ponendo $F=f$ la tesi è verificata dalla coppia $(M, F)$).
Come "passo induttivo" c'è il punto 1), in cui si aggiunge una dimensione. Ci sarebbero gli estremi per il principio di induzione se non fosse che non abbiamo una quantità numerabile di dimensioni da aggiungere - detto altrimenti:
l'insieme $P$ del punto 2) non è necessariamente numerabile.
E allora, invece del principio di induzione usiamo il 3), basato sul principio del massimo di Hausdorff. Fine.
Conclusione.
Mi sbaglio a leggere questa analogia con il principio di induzione? Se no, esiste una formalizzazione di questa tecnica?