Messaggioda Tipper » 05/09/2007, 10:44

Luca.Lussardi ha scritto:Infatti, concordo, a volte sbaglio pure quelle, non per niente ho ripetuto la classe prima media....

:shock:
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Messaggioda Cozza Taddeo » 05/09/2007, 10:50

Luca.Lussardi ha scritto:Infatti, concordo, a volte sbaglio pure quelle, non per niente ho ripetuto la classe prima media....

:shock: :shock: :shock:
Ah, ho capito: siccome passavi il tempo a risolvere sistemi di equazioni differenziali alle derivate parziali durante le ore di educazione tecnica e musica i prof si sono convinti che invece di seguire le lezioni tu scarabocchiassi negligentemente il quaderno...e si sa che niente dà piú fastidio ad un prof che sentirsi non ascoltato (scusate il bisticcio di parole...)
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Messaggioda Luca.Lussardi » 05/09/2007, 11:01

Sarebbe una leggenda carina, stile Gauss....

Scherzi a parte e' tutto vero ovviamente, in prima media andavo bene solo in inglese, che tra l'altro odio, ma la materia in cui andavo peggio era Matematica.
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Messaggioda Tipper » 05/09/2007, 11:15

Scusa la curiosità, ma come mai andavi male? Non ti piaceva, non la studiavi, ... (escludo che non la capissi)?
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Messaggioda Luca.Lussardi » 05/09/2007, 11:23

Rimane un mistero anche per me, sebbene ritenga di non essere affatto sopra la media come capacita' matematiche. Ricordo solo che in prima media non studiavo nulla, andavo male in tutte le materie inglese escluso, ma in Matematica avevo l'insufficienza grave, i conti in colonna non li sapevo fare, nemmeno le somme, e le frazioni zero...
Andando avanti la situazione e' un po' migliorata ma non troppo, nei 3 anni di medie successivi ero assai altalenante, a volte prendevo anche discreto nelle prove di Geometria, e al successivo di aritmetica insufficiente...
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Messaggioda fu^2 » 05/09/2007, 11:40

luca.barletta ha scritto:
Tipper ha scritto:Una cosa insegnata alle medie e che, ancora mi ricordo, è il calcolo con carta e penna della radice quadrata di un numero. Non so perché, ma mi è rimasto impresso l'algoritmo...


Esatto, è rimasto impresso anche a me; mi ricordo anche che io e un mio compagno trovammo un metodo per accorciare l'algoritmo.
Poi ricordo con piacere la geometria e il piano cartesiano.


anche a me me l'hanno insegnato... Però l'ho rimosso...
qualcuno mi potrebbe rinfrescare, che è utile quando sei senza calcolatricce..
a.. quando ci si affida troppo a queste macchinette di deviazione morale ci si dimentica tante cose :-D :-D :-D :-D

io delle medie mi ricordo le lunghissime equazioni in cui facevo sempre almeno un errore scambiando un più con un meno e viceversa... Però mi affascinava in particolar modo (ed è una delle cose che mi affascina più di tutte ancora oggi) la geometria, soprattutto i teoremi di eclide sui triangoli rettangoli! Non riuscivo a capacitarmi come avessero pouto scoprirli 3000 anni fa :D

una cosa che a ripensarci mi fa ridere è il fatto che odiavo gli spunti di chimica e fisica che m'hanno insegnato... quando sono uscito dalle medie avevo sufficiente tirato in scienze e non ci capivo tanto... mi sembrava che scienze fosse una materia con regole brutte e contorte e mai le avrei fatte come lavoro nel mio futuro :-D :-D :-D
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Messaggioda fu^2 » 05/09/2007, 11:44

Cozza Taddeo ha scritto:Quando ho fatto ripetizioni a qualche ragazzino di seconda-terza media mi sono stupito delle tecniche che vengono insegnate per risolvere algebricamente i problemi di geometria. Poiché un minimo di calcolo letterale e le equazioni di primo grado vengono insegnati soltanto alla fine della terza media, anche la risoluzione di un semplice problema di geometria diventa un'impresa non banale.
Ad esempio il classico problema di determinare la lunghezza dei lati di un rettangolo dati la somma e la differenza richiede la rappresentazione grafica della somma e della differenza mediante dei segmenti, la presa di coscienza che facendo la differenza dei due segmenti si ottiene un segmento che è il doppio dal lato minore (qui sta la difficoltà maggiore!) e da qui poi la divisione per 2.
A seconda poi della "tipologia" dei dati forniti c'è il "trucco" corrispondente da applicare. :roll:
Inoltre, non avendo neppure un minimo di abilità nella manipolazione di simboli algebrici, i ragazzi sono costretti ad impararsi oltre alle formule dirette per il calcolo di perimetri, aree e volumi anche una strage di formule inverse. La cosa curiosa è che i piú svegli ricavano empiricamente da sé le regole per ottenere le formule inverse, pur di non doversele imparare a memoria ("se $h$ sta sopra a destra dell'uguale allora invertendo finisce sotto a sinistra", ecc.) :D .
Tutto ciò fa sí che i ragazzi si facciano l'idea che la matematica sia un'accozzaglia di formule e metodi aggrovigliati in modo caotico, senza un chiaro filo conduttore comune e che si debbano mandare a mente un mucchio di formule anche se forse sotto sotto c'è qualche "metodo segreto" che consentirebbe di evitare tale memorizzazione.
Secondo me la cosa migliore sarebbe introdurre il calcolo letterale e le equazioni non piú tardi dell'inizio seconda media. Ciò renderebbe molto piú semplice e organico lo studio della risoluzione algebrica dei problemi geometrici e fornirebbe, nel contempo, un'immagine della matematica come una disciplina ben strutturata e logicamente organizzata (come in realtà è).
Non credo che ci sarebbero grosse difficoltà a far ciò, perché, ripeto, tutti i ragazzini che ho visto approssimativamente intuivano (e applicavano) ben prima che venisse loro spiegato il calcolo letterale le regolette per le inversioni delle formule, e teniamo conto che questi venivano a ripetizioni, per cui con la matematica non andavano tanto d'accordo...


pensa che in prima il mio prof di fisica s'era stupito che quasi nessuno sapesse come ricavare una formula inversa :o :-D
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Messaggioda Cozza Taddeo » 05/09/2007, 12:46

fu^2 ha scritto:pensa che in prima il mio prof di fisica s'era stupito che quasi nessuno sapesse come ricavare una formula inversa :o :-D

Infatti, questo è un fatto assurdo che capita a chi si trova a fare fisica in prima superiore! È veramente una cosa incredibile: per risolvere i problemini di meccanica serve un minimo di capacità di inversione di formule ma il programma di matematica prevede il calcolo letterale solo nella seconda metà dell'anno e le equazioni praticamente a maggio!!! Cosí gli studenti si dannano perché non sanno ricavarsi la velocità sapendo l'energia cinetica e il prof di fisica generalmente se ne infischia...
Nel frattempo nei primi mesi dell'anno in matematica si fa insiemistica, logica delle proposizioni e le espressioni numeriche di terza media...da non crederci!
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Messaggioda Paolo90 » 05/09/2007, 12:55

Luca.Lussardi ha scritto:Rimane un mistero anche per me, sebbene ritenga di non essere affatto sopra la media come capacita' matematiche. Ricordo solo che in prima media non studiavo nulla, andavo male in tutte le materie inglese escluso, ma in Matematica avevo l'insufficienza grave, i conti in colonna non li sapevo fare, nemmeno le somme, e le frazioni zero...
Andando avanti la situazione e' un po' migliorata ma non troppo, nei 3 anni di medie successivi ero assai altalenante, a volte prendevo anche discreto nelle prove di Geometria, e al successivo di aritmetica insufficiente...



:shock: :shock: :shock: incredibile.... Perdona la curiosità, Luca, ma allora quando hai iniziato ad amare la Matematica? E' stato un "colpo di fulmine" alle superiori?
Grazie :wink:
Paolo
"Immaginate un bravo matematico come qualcuno che ha preso dal tenente Colombo per le doti investigative, da Baudelaire per l’ispirazione, dal montatore Faussone per il rigore e l’amore per “le cose ben fatte”, da Ulisse per la curiosità, l’ardimento e l’insaziabilità di conoscenza." (AC)
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Messaggioda Luca.Lussardi » 05/09/2007, 13:10

Alle scuole superiori invece ho cominciato ad andare bene da subito, in modo totalmente inaspettato: primo compito in classe 8. La Matematica comincio' a piacermi e ad interessarmi, nonostante facevo una scuola agraria, quindi di Matematica se ne faceva ben poca, e terminava in 3. In 4 decisi di studiarmi da solo l'Analisi da un libro per licei e mi innamorai dell'Analisi Matematica. Da allora ho avuto le idee chiare su cosa avrei fatto.
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