Giusto, anche se il mio attacco al QI sta soprattutto nel fatto che spesso si "catalogano" le persone secondo quei numeri scartando in automatico quelli più bassi.
Per il primo non si mette in dubbio che qualcosa possa venir frainteso da uno che si interessa e non è addetto ai lavori. Però non lo vedo molto grande come rischio perché molte volte chi attacca un argomento per sui interesse passa notti insonni per cercare di quadrare il cerchio proprio per orgoglio personale... Poi è ovvio che l'errore c'è, così come potrebbe starci (semmai in misura minore) nelle opere di un addetto ai lavori!
Esatto.
GianMaria da l'impressione di essere un ragazzo molto più piccolo di me
e mi permetto di affermare che dalle sue parole si evince proprio una leggera inquadratura schematica
della persona su base assolutista, basta leggere oltre le righe per notarlo seppur apporti esempi reali
che contrastano questa tesi.
Le persone con la tua stessa visione delle cose pretendono di seguire gli schemi, i programmi
e le regole pertanto va bene la scuola come "supervisore" dell'apprendimento e dell'insegnamento
di un metodo di studio ma la stessa scuola nella storia non ha valutato bene nemmeno uno dei più grandi scienziati
al mondo: Albert Einstein.
Qui si parla di un metro di giudizio dato dalla votazioni influenzato da decine di variabili per valutare
una persona e non dice assolutamente nulla sulla persona in esame se non che ha studiato pienamente l'argomento
in questione e non che ne sia padrone. Prendiamo come esempio il mondo del lavoro, la maggior
parte degli studenti si dedica per passione a studiare e raggiungere il traguardo della laurea
nel più breve tempo possibile con una votazione possibilmente alta soprattutto le ragazze. Un datore di lavoro
lascerà spazio ai meriti, riconoscimenti, lodi e quindi stabilirà una graduatoria, se poi sul campo i candidati preferiti non convertiranno questi numeri in qualità allora il numero rappresenta un numero e con esso tutto il resto.
Si dovrebbero privilegiare umanamente le persone preparate e fare in modo che si esprimano, ma come potete ben appurare da voi stessi la società circola intorno ai titoli, alle votazioni e tutto ciò che concerne l'apparire ed è per questo che io in questa società non vedo evoluzione, da quando si accendeva il fuoco con la scintilla delle pietre di passi ne sono stati fatti per migliorare la convivenza sul pianeta ma la convivenza tra persone lascia al quanto desiderare e mi meraviglio
di Dottori e Dottoresse elargiti che non hanno contribuito a migliorare la civiltà da questo punto di vista.
E' la stessa civiltà ad aver dato troppo peso al famoso pezzo di carta, ai famosi rapporti di amicizia che favoriscano
qualcuno in particolare senza valutare la persona e non il suo curriculum che ormai è un biglietto da visita. Non so se è chiaro quello che vi sto evidenziando, la società è particolarmente attenta alla superficie e voti rappresentati dai numeri
non possono essere esenti da questa tendenza e non è una mia avversione verso la società. Bellezza, votazioni, pezzi di carta è un insieme di fattori con un punto in comune la superficialità della civiltà umana.
p.s. non parlo espressamente di me, io meritavo il 60.