Luca.Lussardi ha scritto:Non è strano perché il fatto del "concorso" è una cosa quasi solo italiana, nel senso che in Italia i posti sono con borsa garantita per l'intera durata, all'estero le cose vanno diversamente, tipicamente un professore attinge a qualche fondo per pagare una borsa di dottorato.
Ho conosciuto dottorandi italiani con borsa garantita solo per una parte del dottorato (due anni su tre), però non ho mai approfondito.
@Federicie
Non essendoci concorsi, i dottorandi sono a tutti gli effetti degli impiegati1, e la posizione viene offerta come un lavoro normale. Quindi contattare il gruppo di ricerca prima di candidarsi può dare qualche possibilità in più. Magari c'è un progetto ancora in pianificazione e la posizione può venire adattata al tuo profilo. Magari la posizione non è ancora stata pubblicata (anche se nei paesi in cui ho cercato io, tutte le posizioni aperte devono essere per legge disponibili sul sito dell'università). Comunque la decisione è presa dal capo gruppo e dal supervisore, che vengano contattati direttamente o tramite l'università.
- Con stipendio, contributi, giornate di ferie e malattie e relative regole. A volte c'è anche la possibilità di essere licenziati. ↑