Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda Faussone » 11/05/2024, 09:24

giuliofis ha scritto:Ma anche la bassa statistica potrebbe essere rilevante. Magari combinando i dati di più Paesi si trova qualcosa di più interessante.

Be' se trovi qualcosa di definito dimmi.

@emiglio
Continuo a non capire cosa mi contesti, tra l'altro la mia analisi (che è solo un esempio coi dati del 2022) non analizza affatto solo il numero di femminicidi.

Riguardo a fallocrazia ecc ripeto che vorrei vedere dei dati oggettivi per cui tutto questo sarebbe in aumento o che la forbice rispetto a certi Paesi a noi vicini sia in aumento.
In Italia di certo siamo indietro rispetto a occupazione femminile e parità di stipendi rispetto a altri Paesi europei, ma di qui a trarre altre equivalenze ce ne passa.
Per come la vedo io dai numeri a disposizione il trend è semmai in senso opposto al percepito, certo ci si può lamentare che l'evoluzione sia lenta, e che si dovrebbe far di più in tal senso, ma non mi pare corretto parlare di emergenza neanche lì.

Parlando di percezione personale la sensibilità rispetto a certi aspetti inoltre mi pare, per fortuna, aumentata moltissimo, anzi forse si esagera pure in senso opposto, vedere il tema dei padri separati ridotti in molti casi alla fame che fa davvero poca notizia, per non parlare delle battaglie del tutto esteriori sul genere femminile nella grammatica italiana....
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda giuliofis » 11/05/2024, 16:20

Faussone ha scritto:Per come la vedo io dai numeri a disposizione il trend è semmai in senso opposto al percepito, certo ci si può lamentare che l'evoluzione sia lenta, e che si dovrebbe far di più in tal senso, ma non mi pare corretto parlare di emergenza neanche lì.

Concordo. Cinque anni fa, quando vivevo in Veneto, vidi una conferenza tenuta da una dottoranda dell'Università di Pavia, che mostrava questi dati (inventati, ma il trend era questo ed è giusto per dare l'idea):
  • tra i laureati, le laureate sono il 55%
  • tra i dottorandi, le dottorande sono il 50%
  • tra gli assegnisti, le assegniste sono il 50%
  • tra gli associati, le associate sono il 40%
  • tra gli ordinari, le ordinarie sono il 30%
concludendo, su questi dati, un'emergenza carriera accademica: le donne sono palesemente sfavorite nel mondo accademico! Non raggiungono l'apice della carriera!!!
Ecco, io invece questi dati li trovo estremamente positivi. È normale che più si sale nella scala gerarchica meno donne ci sono, perché si tratta fondamentalmente di contratti vecchi, con gente soprattutto anziana, che ha ottenuto quel ruolo quando ancora non c'era la sensibilità e la ricerca di parità che c'è oggi.
Piuttosto, vedere che più si scende e più parità si vede è un ottimo segnale, perché significa che quando quelle stesse persone saliranno in gerarchia potrebbero mantenere più o meno la stessa parità.
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda gugo82 » 12/05/2024, 14:28

@ giuliofis: Questo è un po' il problema del nostro paese: sembra che nessuno abbia voglia/capacità di alzarsi in piedi per guardare le cose in prospettiva, sul lungo periodo. :?
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda gabriella127 » 12/05/2024, 15:06

Faussone ha scritto: dei padri separati ridotti in molti casi alla fame che fa davvero poca notizia

È vero, ho conosciuto qualche caso estremo, e di estrema ingiustizia.
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda Faussone » 17/05/2024, 10:07

A proposito riporto questo sfogo.
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda gabriella127 » 17/05/2024, 14:04

Guarda, Faussone, io sono perfettamente d'accordo con te, è che ormai non si parla più, si sbraita, e il dibattito pubblico è diventato solo strilli e strepiti, di fatto vuoto sotto lo sbraitare.
Per cui ormai me ne tengo lontana.

L'analfabetismo statistico non c'entra, e per la verità credo che le risposte al fatto dell'orso siano solo boutades, nessuna donna è così cretina da crederci davvero. E se qualcuna ci crede è un caso psichiatrico, senza interesse nel dibattito (l'articolo che citi credo sia del genere: allunghiamo il brodo e azzuppiamo il pane in questa cosa visto che qualcosa dobbiamo scrivere per farci leggere, articolo inutile tanto per dire qualcosa su un tema acchiappa-lettori-si-spera).
Il problema è che dobbiamo avere il dibattito pubblico preso da queste scemenze e da ogni scemenza detta sui social, che poi chi sa quanto rappresentativi, perché l'informazione ormai, per vari motivi deve strillare e dividere, più che informare.

Detto questo, è vero che c'è e c'è stata nel femminismo una corrente di odio verso il maschio, fondata sulla contrapposizionee e non sulla convivenza pacifica. E ora è amplificata anche questa, spesso con la complicità di uomini del genere intellettuale e giornalisti, che addirittura chiedono all'uomo generico, e a sé stessi, di fare ammenda per la sua cultura patriarcale che porta al femminicidio, anche a prescindere se uno ce l'ha o non ce l'ha, anche se uno è la persona più buona e pacifica del mondo perché vuol dire che ce l'ha represso, il bruto che ha in sé! :)

Io ho un'età per cui ho anche visto alcune fasi del femminismo d'antan, ed era cosi', per cui io non ho mai voluto partecipare, pur condividendo molte idee, proprio per questa componente di odio verso l'uomo.
C'era a Napoli, famoso, un gruppo estremista di femministe, si chiamavano le Nemesiache, e andavano in giro a menare, in senso letterale. Allora frequentavo qualche teatro off, non era infrequente che arrivassero le Nemesiache e prendesero a schiaffi gli uomini presenti.
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda Faussone » 17/05/2024, 14:15

Ciao gabriella.

Grazie per la tua testimonianza, questo è un tema su cui la mia posizione preconcetta sta cambiando (anzi forse è già cambiata abbastanza) e non è così netta ancora. Ci tengo comunque a dire che ho riportato l'articolo precedente perché abbastanza "fuori dal coro" e per me quindi degno di nota, visto le tendenze attuali. Ovviamente ritenere un articolo degno di nota non significa necessariamente condividerlo in ogni virgola.
In ogni caso non credo che sia una esagerazione ritenere che una rilevante percentuale di donne, e pure uomini, abbia risposto che preferirebbe l'orso abbastanza seriamente.
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda gabriella127 » 17/05/2024, 14:22

Vabbe', allora non è materia di dibattito politico-sociale, ma questi che credono davvero che sia meglio l'orso devono essere oggetto di ricerca psichiatrico-sociale.

Che ti devo dire, l'articolo mi sembra privo di interesse, o con interesse solo all'interno di un dibattito di quello che chiami il 'coro' e che io chiamo 'dibattito pubblico superficiale e strillato'.
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda Faussone » 17/05/2024, 14:44

gabriella127 ha scritto:Che ti devo dire, l'articolo mi sembra privo di interesse, o con interesse solo all'interno di un dibattito di quello che chiami il 'coro' e che io chiamo 'dibattito pubblico superficiale e strillato'.

A me non pare privo di interesse nel momento che si oppone e risponde ad una visione estrema abbastanza diffusa oggi. Comunque su quanto sia privo di interesse o no in sé possiamo dissentire serenamente, non è la questione più importante.
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Re: Femminicidio, cosa dicono i numeri?

Messaggioda gabriella127 » 17/05/2024, 15:03

No, no, ma figurati, non è che sia importante, è che trovavo abbastanza buffo che uno per stabilire se è più pericoloso un orso e un uomo nei boschi vada a guardare le statistiche, e essù. :)
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