La magia del quaderno di studio

Messaggioda mangianese » 23/05/2024, 20:37

Ok, il titolo è un po' stupido ma la domanda è semiseria.

Ho scoperto, approdando all'università, l'importanza del quaderno degli appunti, e ne sono stupido della potenza di tale strumento. Farà strano ma alle superiori non me ne ero mai reso conto e mi consideravo molto ritarato per quello che accadeva non usandolo e mi incuriosiva vedere se anche altri hanno questo metodo di studio o meno.

Sostanzialmente ho notato dopo molte porte in faccia che il mio apprendimento funziona pressoché così:
- prima volta che sento l'argomento spiegato non capisco un tubo (o meglio poco)
- il fatto è che ci capisco poco finché non ho una visione organica di tutto il corso, quindi fino alla fine delle lezioni. E questa era una grande pecca del liceo: mi trovavo ad affrontare argomenti sul momento in cui mi sforzavo a capire domande anche successive e ci perdevo una molte di tempo abnorme, per poi trovare la soluzione dopo in modo migliore.
- redigo a fine corso un quaderno riordinando tutto lo scibile del corso
- lo rileggo una volta
- lo ripeto una volta e magicamente quello che mi pareva di non capire ora lo capisco.

(ho saltato il fare gli esercizi, ma anche quelli riesco a iniziare a farli non passo passo nel corso, ma solo dopo aver dato uno sguardo superficiale a tutta la teoria cosicché riordinando il quaderno degli appunti procedo di pari passo facendo esercizi).

per riassumere i passi fondamentali son:
- conoscenza totale del corso prima di iniziare a creare legami
- legami tra concetti che fisso nel quaderno di appunti

E' sorprendente ma funziona un sacco (per me) e non me ne ero mai accorto. Infatti trovo problematico quando ho esami a una settimana da fine corso perché non mi permette questo processo di riorganizzazione organica di tutti gli argomenti in cui attacco cose dopo a cose prima.
in questo caso trovo utilissimo il materiale di videocorsi perché mi permete di finire prima (guardando quelli dell'annno addietro) e avere modo di sfruttare appieno il processo di "edizione del mio libro personale" aka quaderno.

E invece voi come imparate/imparavate? Riuscire ad avere una prontezza? Riucite prima di finire il corso ad avere una visione lucida? Avete un quaderno?


Vediamo... :D
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Re: La magia del quaderno di studio

Messaggioda gabriella127 » 23/05/2024, 21:12

Io non sono una ragazzina e mi sono laureata quando c'era ancora la quadriennale, ma questo, di leggere prima tutto pur senza approfondire, è stato sempre il mio metodo di studio e per la verità anche degli altri studenti che conoscevo, era normale: quando si faceva un esame prima si leggeva tutto velocemente, poi si ritornava all'inizio e si ri-studiava.
E tieni presente che Io mi sono laureata in economia, e c'erano esami, tipo diritto privato, di 800-900 o oltre mille pagine, si leggevano 1000 pagine e poi si tornava daccapo.
È normale che il quadro generale illumini il tutto e che le cose che sono dopo gettino luce sulle cose prima, e si comprenda meglio 'dove si va a parare'.

Studiare a pezzettini, studio un pezzo e l'imparo, poi studio un altro pezzo e lo imparo, etc. mi sembrava il metodo liceale.
E quando però poi ho visto l'università com'è adesso con la triennale (mi riferisco a matematica), con le prove intermedie etc., vedevo che gli studenti erano un po' tornati a questo studio di tipo scolastico, a pezzetti.
E soprattutto, scollando la teoria dagli esercizi, perché si studiava solo quello che serviva per la prova intermedia, cioè gli esercizi e il 'come si fa questa cosa' e 'qua che devo fare'.
Della teoria spesso non sapevano nemmeno i nomi dei teoremi, per poi tornarci per l'orale, per capire in quel momento quello che non si era capito, poiché spesso ci si era limitati a copiare senza seguire granché quello che scriveva il professore alla lavagna.

Io ne parlai pure una volta con un professore di analisi matematica, perché anche per loro può essere frustrante fare lezione a persone che non seguono ma prendono appunti meccanicamente, e disse che era vero, però gli studenti volevano le prove intermedie.

Credo che questo sia però un fenomeno iniziale, negli anni successivi c'è un modo di studio 'più maturo', e poi lo scollamento tra esercizi e teoria non è più possibile, e anche lo spezzettamento non paga.

Quindi non ti preoccupare, poi ognuno trova il suo metodo di studio, ma trovo il tuo del tutto legittimo e normale, con la tua esigenza di avere un quadro generale per sentire di padroneggiare gli argomenti.
Specialmente se è una materia che uno non conosce (se sono argomenti di una materia che uno già conosce è diverso): io, come te, sento il bisogno di un quadro generale per sentire di 'controllarla'.
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Re: La magia del quaderno di studio

Messaggioda C0SIM0 » 23/05/2024, 21:59

Dipende molto da cosa sto studiando, se qualcosa di abbastanza discorsivo leggo e contemporaneamente trascrivo su un foglio quello che mi sembra più importante, continuo fino a fine capitolo. Poi passo alla memorizzazione di quello che mi sono trascritto (all'incirca un capitolo da 40 pagine lo stringo su una decina di pagine scrivendo molto largo). Quando ho memorizzato la cosa e divento sciolto nell'usare i termini giusti rileggo solo le parti del capitolo su cui ho qualche dubbio ed infine faccio gli esercizi.

Se sono cose molto tecniche e stringate invece faccio l'esatto contrario, invece di riassumere espando quello che leggo e creo un discorso.

la cosa che accomuna i metodi però è che alla fine espongo le cose come se stessi cercando di spiegarle a qualcuno.

Usando queste tecniche in un periodo di studio ossessivo (che da un pò che non ne ho più) riesco a studiare un libro da circa 350 pagine in un paio di mesi (stando larghi).

La cosa che non mi viene bene è lo studio di più cose in parallelo nella stessa sessione, per dire io posso studiare al massimo 2 materie diverse e per lo meno devono essere anche in sessioni diverse, del tipo se la mattina studio A allora B la studio la sera.

Ultima cosa a me piace studiare la notte, solo che vivendo in condominio non posso ripetere le cose a voce alta a una certa ora, quindi la fase di memorizzazione la sposto spesso al giorno successivo.
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