@Vulplasir: Zenone avrebbe avuto ragione se i suoi fossero effettivamente dei paradossi, ma io non ci vedo nulla di così paradossale se non qualche "errore" di logica infilato da qualche parte (per volontà o meno non si sa). In realtà Zenone non è che sbagliasse, però non aveva nemmeno ragione.
@ Shackle (1): Che io sappia, googlando (mi sono meravigliato che "googlare" è entrato nel dizionario italiano) qua e là, l'unica teoria che discretizza tempo e spazio è la loop quantum gravity (di cui non so nulla, ovviamente), però, se così fosse, allora il paradosso non avrebbe più modo di esistere perché ci sono finiti "punti" in un intervallo/lasso di tempo. E dunque la somma di entità finite è finita.
@Shackle (2): Senza andare a scomodare la relatività per me il paradosso della freccia è confutabile notando che Zenone in primis non fornisce una definizione n'è di istante, né di punto, né di movimento. Come diceva Feynman, la fisica usa la tacita assunzione che spazio e tempo siano rappresentati dall'insieme dei numeri reali, ma questo non può essere dimostrato rimanendo nei confini della fisica. In questo contento il concetto di istante o di punto non sono nettamente definiti, altrimenti non ne usciremo più. Quindi il paradosso della freccia si basa su concetti non ben definiti, per dimostrare l'assurdità di essi... in tal senso è incofutabile perché noi in primis non sappiamo cosa sia lo spazio o il tempo (possiamo solo "usarlo" nelle equazioni). Accettando invece l'idea "intuitiva" di spazio e tempo, il paradosso della freccia non ha più senso perché viola l'evidenza sperimentale.
Questo è il mio modesto pare, dopo una serata passata a ragionarci su
PS: @Shackle (3): Ma si, se andiamo a chiederci queste cose impazziamo!! Però sono ottimi "puzzle mentali" (anche un po' di più di un puzzle...) o argomenti di discussione