Injuria ha scritto:Questo è quello a cui serve, a mio modesto parere, l'università. Un laureato non deve essere una sorta di hard-disk che si ricorda tutto quello che ha fatto ma una persona in grado di andare ad aprire i libri giusti per poter recuperare le informazioni necessarie nel mondo del lavoro o della ricerca.
Ciò che intendevo con la mia ultima frase è proprio questo: il grado di specializzazione richiesto, l'aumento delle conoscenze disponibili, il tempo e la struttura delle università odierne non permettono nemmeno di prendersi il lusso di fare questi ragionamenti, sono semplicemente superflui (allorché io mi chiedo a cosa serva dire di essere specializzati in qualcosa a livello universitario quando si hanno solo infarinature...e non è una provocazione).
A volte noto queste differenza attraverso il confronto con le generazioni precedenti: prima degli anni '90 molti ingegneri venivano dal liceo classico e devo dire che le capacità di organizzare il pensiero, la memoria e l'esposizione sono maggiori e molti ricordano parecchio di ciò che hanno fatto all'università. C'è da dire che in passato ci si laureava con meno di 25 esami, attualmente forse si arriva a quasi il doppio e con tesi doppia. Nonostante il maggior numero di esami l'età di laurea si è abbassata in modo considerevole nei decenni, che questo sia positivo o negativo è una valutazione soggettiva.
Io fra triennale e magistrale ho fatto 32/33 esami. La media d'età, almeno ad ingegneria, non è molto bassa: siamo oltre i 26 anni. Io credo che effettivamente molti cdl diano solo una infarinatura (per quanto sufficientemente approfondita) in modo tale da trovarsi bene per poi affrontare i diversi tipi di lavoro che sono richiesti. Non so cosa potesse fare un ingegnere neolaureato degli anni '70-'80 ma non credo fosse molto più preparato di un neolaureato di oggi. Ovviamente a parità di tipologia di studente. Il fatto è che oggi si laureano molte più persone e quindi è più facile vedere un neolaureato "ignorante" che ti fa concludere che "era meglio una volta". In ogni caso io ricordo bene moltissime materie che ho fatto (è vero che ho appena finito!), anche quelle dei primi anni. Insomma secondo me si tende a sottovalutare i più bravi perché si ha più a che fare con i mediocri che, in numero, sono aumentati rispetto a 20/30 anni fa. Ovviamente sono solo mie opinioni, nessuna certezza!