mgrau ha scritto:Mi pare che proprio non ci intendiamo sul significato di "sentire".
Il senso che gli dai tu - che ricavo dagli esempi che hai fatto - è quello - correggimi se sbaglio - di : "modificare il proprio stato a seguito di modifiche ambientali". Il che si applica sostanzialmente a TUTTO (magari possiamo escludere i neutrini...) Poi tu ci aggiungi altri ingredienti, che però mi sembrano inessenziali, come "al fine di assolvere un compito", cosicchè, per esempio, deduco, un termostato sente (accende o spegne la caldaia) e un termometro no (si limita a segnare la temperatura, ma non interviene).
Per me, sentire implica che ci sia "qualcuno" o "qualcosa" che sente, un soggetto insomma. Qualcosa di cui si possa dire "Cosa si prova a essere X?" (faccio riferimento al libro di Nagel "What is like to be a bat?", che ti consiglio)
Secondo te, avrebbe senso dire "Cosa si prova ad essere un termostato?"?
Per me no; se invece per te è sì, beh, forse sei animista, o forse sei mooolto più materialista di me
Non capisco perché tu sia così convinto che la tua percezione sia così categoricamente diversa da quella di un oggetto non biologico. Per sapere se un cibo è velenoso e prendere la decisione di mangiarlo o meno ci sarà bisogno di un qualche tipo di sensore (lingua) che restituisca un qualche tipo di valore (sapore) sul quale basare la decisione, ecco questo è "Il sentire il gusto della fragola" a livello logico è lo stesso schema di una macchina.
Non sono ne animista, ne materialista, infatti quello che sto affermando è che la differenza tra una macchina e un uomo non è di tipo materiale. Un elettrone preso dal pensiero di un uomo piuttosto che dal transistor di un termostato sono del tutto indistinguibili, infatti la coscienza è considerata un comportamento emergente del sistema costituito dai singoli neuroni e dai loro impulsi elettrici. Cioè un comportamento che non può essere spiegato dalle singole parti. Per me la differenza tra macchina e uomo sta proprio a livello logico, cioè se potessimo rappresentare completamente con un modello matematico il nostro cervello, non sarebbe una macchina di Turing.
Non mi stupisce che un uomo senta il dolore o il sapore delle cose, perché ripeto mi sembra una capacità che banalmente appartiene a qualsiasi modello dotato di un sensore, un modo per acquisire un input. Quello che mi stupisce tantissimo del cervello umano è la sua natura deduttiva, mentre un computer è solo induttivo Se dici a un bambino che i numeri sono infiniti e lui non ci crede si metterà a contare e dopo un po' se ne renderà conto da solo. Se chiedi a un computer di verificare se i numeri sono infiniti andrà avanti a contare all'infinito senza giungere a nessuna conclusione. Non è una differenza materiale, è una differenza sul piano logico.