Indrjo Dedej ha scritto:Chi ha parlato di un grande fratello o di una cosa del genere che mi dice cosa fare?
Io. Ho sbagliato qualcosa?
Non si viene pagati per fare l'alternanza, pazienza. Si ha l'opportunità di imparare qualcosa, non vedo che ci sia qualcosa di male. Non ti sembra?
Ma se tu vuoi lavorare gratis pur di imparare qualcosa chi ti sta contestando? Per me puoi svegliarti alle 5 di mattina per andare in mineria e tornare alle 8 di sera gratis. Tanto di cappello
Che poi McDonald's ci ricavi forza lavoro gratuita, anche a me da fastidio da morire.
Eh già
Cosa sarebbe concettualmente giusto?
Lasciare ciascuno libero di perseguire le proprie aspirazioni per esempio
Inculcare ai ragazzi il latino, per poi farli sbattere improvvisamente con la realtà?
E quindi cosa vuoi fare? Lasciare il latino e appioppare ai ragazzi 200 e 400 ore aggiuntive? E' questa la tua soluzione? Cioè quello che NON fanno negli altri paesi, che invece adattano i programmi e tutto il sistema alla realtà lavorativa?
Fuori dalle mura di scuola c'è un mondo. A maggior ragione tu dovresti saperlo. Avresti voluto a tuo tempo avere qualcuno che facesse da tutor. No?
Ma io mica ti voglio negare il tutor. Mentori e tutor sono presenti in tutte le imprese per le figure junior. A maggior ragione si possono prevedere figure di guida per i giovani e gli adolescenti. Nei licei degli stati uniti c'è anche il servizio di ascolto psicologico se è per quello.
Io sono dalla tua parte. Sei tu che non sei dalla tua parte. Sei tu che vuoi lasciare professori e politici dove stanno prendendoti in toto colpe che non hai
Vuoi per forza un colpevole? Non c'è un colpevole,per me.
E invece io penso che ci sia sempre un responsabile per le situazioni che si vengono a creare, in campo economico ovviamente. Se c'è un terremoto non è responsabile nessuno.
Il liceo è concepito per un motivo, il tecnico per un altro, il professionale per un altro ancora. Validissimi motivi. Però una cosa è la carta, un'altra la realtà.
Eppure nella Germania che citi si riesce ad adattare i programmi, quindi la carta, alla realtà mutevole del mondo lavorativo (ben 350 professionalizzazioni)
La carta ci piace tanto. La realtà è però ben diversa, come ben saprai. La colpa di chi è? Della scuola? Non lo so. La scuola è così.
La scuola è così ma non è nata così. La hanno fatta così. E non sempre per il bene dei ragazzi come puoi pensare. Ci sono tante situazioni in gioco e valutazioni politiche. Ci sono posti fissi da dare, ci sono voti da raccogliere.
Di quello che c'è fuori? Non lo so ancora. Non posso stravolgere la realtà di colpo. Posso rivolgere a te la stessa domanda?
Certo. Se la scuola è organizzata dalla Stato centrale, e il diploma che rilascia è come dici tu un pezzo di carta, non mi pare difficile trovare il colpevole. In un film qualcuno diceva a un capo che si tentava di discolparsi "prima regola della leadership: è sempre colpa tua".
Poi io non avrei nulla in contrario a consigliare caldamente una esperienza lavorativa, ma non all'interno della rosa approvata dallo Stato centrale, con un career service che ti aiuta (come accade nelle università peraltro). Magari chi porta una esperienza lavorativa può beneficiare di un punteggio aggiuntivo sul voto di diploma. Purché si inizi a toccare i programmi e adattarli a quello che i ragazzi richiedono e il mercato richiede. Non lasciare tutto così come è, e visto che non sapete fare niente vi mandano a lavorare gratis (cosa che non avviene negli altri paesi, come hai visto).
Buona fortuna