Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda Monade91 » 25/04/2019, 11:45

gabriella127 ha scritto:
Non conosco i supervisori di Monade, può darsi pure che lasceranno solo il nome di Monade nella pubblicazione, o metteranno dodici autori che non hanno fatto niente, ma comunque sia andrà tutto bene per lei.



e' una loro prassi farlo. Due anni fa è andata un mio collega e hanno pubblicato un articolo, cercando il paper ho trovato

1. Primo nome Supervisor francese
2. Secondo nome Supervisor italiano (Tizio ) :roll:
3. Lo studente
4. Caio
5. Persona che non c'entra niente
6. Persona che non c'entra niente

A partire dal 4 si ignora completamente l'oggetto :lol: del lavoro.
Comunque il collega in questione mi disse del tempo supplementare una volta rientrato e mi disse anche che si sarebbe volto laureare a dicembre, ma per qualche ragione slittò di un mese. Dalle date delle presentazione del convegno che mi ha passato, ho visto che l'articolo è stato scritto PRIMA della laurea, pubblicato prima.
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda gabriella127 » 25/04/2019, 11:57

Monade91 ha scritto: Due anni fa è andata un mio collega e hanno pubblicato un articolo, cercando il paper ho trovato

1. Primo nome Supervisor francese
2. Secondo nome Supervisor italiano (Tizio ) :roll:
3. Lo studente
4. Caio
5. Persona che non c'entra niente
6. Persona che non c'entra niente

A partire dal 4 si ignora completamente l'oggetto :lol: del lavoro.


Ah ah ah! :lol: Chi sa chi metteranno al posto 5 e 6 del tuo lavoro! Propongo Paperino e Topo Gigio.
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda anonymous_40e072 » 25/04/2019, 15:30

Monade91 ha scritto:
anonymous_40e072 ha scritto:
gugo82 ha scritto:@Monade: Calma.
Da come hai descritto la situazione, sembra rientrare tutto nella normalità.

Perché hai queste paure?
Tranquilla: ti laurei nei tempi e parti. :wink:


In generale, sono d'accordo. E sopratutto, noi utenti, stiamo attenti. Non conosciamo bene la situazione.
Ribadisco anche quanto detto da gabriella; per esperienza personale (e non solo mia, è evidente) qualche co-autore salta nel carro dei vincitori e si inserisce in un articolo/lavoro tuo. Questo non significa voglia manipolarti o ricattarti. Anche perchè, si rischia a far certe cose.



Questa non è la prima situazione in cui devo dimostrare razionalità e forza. Credimi se ti dico che la mia carriera universitaria è stata disastrata, ma non per questo su di loro ho sempre avuto una cattiva idea. Semplicemente sono tornata e :

1. Non sono sembrati contenti che io vada fuori... mi hanno suggerito che esiste un bando a settembre per farlo qui e in più sono seguite domande su se e come siano presenti delle attrezzature in UK, ciò fatto passare come forma di preoccupazione (io sono scettica al riguardo...);

2. Solo Caio mi ha chiesto quando mi volevo laureare e ha suggerito luglio. Ma era tutto già deciso, ovvero avrei potuto fare la tesi più mostruosa del mondo fuori loro avrebbero comunque aggiunto qualcosa, cosa che non hanno detto esplicitamente. In tutto ciò, il mio prof. della Francia voleva tenermi anche lì, nel caso riuscisse ad avere i fondi entro giugno e mandava mail a loro per sapere quando mi sarei laureata, loro sono stati sempre appunto, vaghi;

3. Durante l'incontro ho fatto solo una presentazione, che si è conclusa con Tizio che stimava dei mesi di ulteriore lavoro "per aggiungerci qualcosa", ma senza sapere se io per esempio avessi scritto la tesi o meno. Per scriverla in Francia ho impiegato un mesetto... quindi non è uguale :roll: In base a cosa ha detto due mesi? :roll:

4. Nessuna informazione su se e come mi servivano punti per il punteggio finale. Perché stiamo aggiungendo? Questa disonestà mi appunto schifa, perché se all'inzio io ero anche contenta di pubblicarci un articolo, ciò che mi infastidisce è che non mi sia stata data scelta. Forse chiedo troppo? :roll:

Vi assicuro che sono andata lì serenamente, non mi sono inventata strategie, ciò che penso è il risultato del nostro primo incontro.
Titubante mi sono recata dal mio prof "buono", volevo un consiglio. Sono entrata in ufficio e gli ho detto: "Professore sono tornata da 5 mesi in francia ma mi hanno stimato ancora del lavoro. Io sono anche disposta a farlo, ma ho paura si sfori".
Ho detto solo questa frase, nessun racconto, niente. Lui ha risposto: "non forse, sicuro, hanno qualche interesse a pubblicarci qualcosa e tenerti lì il più possibile". Insomma non è che io l'abbia convinto più di tanto per fagli credere che le cose stessero così.


Ora è tutto un po' più chiaro. Prima, in ogni caso, un piccolo disclaimer. Ti provo a dare qualche consiglio/raccontare ciò che personalmente ho imparato durante un periodo lavorativo in un ambiente estremamente politico, dove ogni incontro andava preparato accuratamente. Diciamo che tante cose mi ricordano abbastanza quello che ci hai raccontato tu. Sembri davvero una brava ragazza ed è davvero già brutto leggere che una ragazza universitaria, piena di sogni e speranze, debba solo anche pensare certe cose dei suoi supervisori. Spero tu possa trovare qualche spunto utile,
Un primo punto: se da una parte le tue intuizioni potrebbero essere corrette, vedere oltre quello che ti viene dato di vedere può essere un problema. Può creare tensione in futuri incontri e condizionare l'andamento delle cose. Ti consiglio quindi di recitare un po' all'occasione. In generale, in incontri professionali, che il tuo interlocutore cacci dentro frasi/argomentazioni soggettive o reazioni emotive, e' sempre bene non non fare altrettanto. Anzi, se possibile, far capire il meno possibile di ciò che si pensa, delle proprie emozioni e nascondere qualunque pensiero negativo; tu hai senz'altro ragione, di principio, in ogni cosa e assolutamente non chiedi troppo; chiedi troppo ad un certo tipo di persone.
Un secondo punto: in una situazione dove i tuoi interlocutori hanno il coltello dalla parte del manico, hanno più esperienza, più anni e una maggiore capacità di comunicazione, e magari pure l'approfittarsi di una posizione di "superiorità", è importante sempre mantenere il piano della discussione il più oggettivo possibile. Poni le tue domande legittime come se nulla fosse. E' evidente che sia legittimo da parte tua sapere, a valle di un lavoro di tesi finito e già scritto, che cosa e perchè causa un rallentamento. Ed è evidente che, se quello che racconti è tutto vero, risponderanno in maniera vaga e conveniente a loro; fai altrettanto. Rispondi sempre e solo sul tema della discussione, non divagare, non rispondere in maniera condizionata, dalle paure o dai pregiudizi che sai di avere su di loro. Tanti fanno quasi sempre solo finta di non capire; sanno benissimo quali sono le preoccupazioni di uno studente, capiscono benissimo la tua situazione. Ed è proprio chi capisce che, in certi casi, cerca di sfruttarla a proprio favore.
Terzo punto: quello che ti suggerisco è di mantenere saldo l'obiettivo di farti partecipare alla sessione di laurea (inteso, anche prima di Luglio) più vicina, mostrandoti disponibile a collaborare con loro anche dopo la laurea, per l'articolo (vero o non vero che sia, l'importante è che loro credano che sia vero). Nell'ipotesi in cui, da quello che ci racconti, il punto non sia nemmeno quello di fare o meno modifiche alla tesi, di implementare qualcosa, di testarlo o provarlo, ecc. e la questione diventa frutto della loro frustrazione personale (per non essere riusciti ad avere le palle di andarsene dall'Italia, per invidia nei tuoi confronti, perchè invecchiano lì, in quelle aule, privi di talento, e chi ne ha più ne metta) allora è assolutamente necessario giocare di anticipo. In parte mi viene da dire che questo sia effettivamente ciò che realmente ti spinge a scrivere qui e ad essere preoccupata: temi che, anche qualora esaudissi tutte le loro richieste, implementassi tutte le modifiche richieste (alla tesi), scrivessi e pubblicassi l'articolo, comunque subiresti un ritardo nella laurea rischiando di compromettere il tuo dottorato. Con giocare in anticipo intendo: il tuo obiettivo è la luce verde alla sessione di laurea più vicina, indipendentemente da ogni altra cosa. Una volta che si pensa male, si gioca costantemente in allerta, anche se ad un certo punto si pensa che il loro atteggiamento possa essere cambiato. Hai, tra l'altro, anche il vantaggio di poter prendere zero punti, è un ottimo punto a tuo favore.
Quarto punto: quanto detto finora non deve essere altrettanto trasparente a loro, o meglio, non deve sopratutto passare per mezzo di paure e preoccupazioni; lasciar trasparire questo, significa in un certo senso aver già deciso di aver messo in dubbio la loro professionalità. E questa è una cosa che loro non devono capire.
Quinto punto: bisogna sempre considerare una valutazione tecnica della situazione. Sarebbe necessario capire, tecnicamente, che tipo di modifiche ti sono state richieste e perchè. Questo è molto importante e devi tenerlo d'occhio tu. C'è un punto oltre il quale ogni ragionevole richiesta di approfondimento diventa irragionevole. Sono abbastanza d'accordo con Gugo sul fatto che 5 mesi sia un tempo relativamente breve per una tesi di laurea magistrale, quindi, almeno un po', lascerei aperta la finestra 'legittimità delle richieste'.
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda Monade91 » 25/04/2019, 15:55

anonymous_40e072 ha scritto:
Ora è tutto un po' più chiaro. Prima, in ogni caso, un piccolo disclaimer. Ti provo a dare qualche consiglio/raccontare ciò che personalmente ho imparato durante un periodo lavorativo in un ambiente estremamente politico, dove ogni incontro andava preparato accuratamente. Diciamo che tante cose mi ricordano abbastanza quello che ci hai raccontato tu. Sembri davvero una brava ragazza ed è davvero già brutto leggere che una ragazza universitaria, piena di sogni e speranze, debba solo anche pensare certe cose dei suoi supervisori. Spero tu possa trovare qualche spunto utile,
Un primo punto: se da una parte le tue intuizioni potrebbero essere corrette, vedere oltre quello che ti viene dato di vedere può essere un problema. Può creare tensione in futuri incontri e condizionare l'andamento delle cose. Ti consiglio quindi di recitare un po' all'occasione. In generale, in incontri professionali, che il tuo interlocutore cacci dentro frasi/argomentazioni soggettive o reazioni emotive, e' sempre bene non non fare altrettanto. A

[...]

Terzo punto: quello che ti suggerisco è di mantenere saldo l'obiettivo di farti partecipare alla sessione di laurea (inteso, anche prima di Luglio) più vicina, mostrandoti disponibile a collaborare con loro anche dopo la laurea, per l'articolo (vero o non vero che sia, l'importante è che loro credano che sia vero). Nell'ipotesi in cui, da quello che ci racconti, il punto non sia nemmeno quello di fare o meno modifiche alla tesi, di implementare qualcosa, di testarlo o provarlo, ecc. e la questione diventa frutto della loro frustrazione personale (per non essere riusciti ad avere le palle di andarsene dall'Italia, per invidia nei tuoi confronti, perchè invecchiano lì, in quelle aule, privi di talento, e chi ne ha più ne metta) allora è assolutamente necessario giocare di anticipo. In parte mi viene da dire che questo sia effettivamente ciò che realmente ti spinge a scrivere qui e ad essere preoccupata: temi che, anche qualora esaudissi tutte le loro richieste, implementassi tutte le modifiche richieste (alla tesi), scrivessi e pubblicassi l'articolo, comunque subiresti un ritardo nella laurea rischiando di compromettere il tuo dottorato.


Ti ringrazio per aver risposto, Vorrei commentare soprattutto le cose che ho evidenziato in grassetto.

Prima di tutto, loro che io sia estremamente preoccupata già lo hanno capito. Mi hanno pure chiesto : "Ma perché sei così preoccupata?" Ed io ho dato una risposta vaga, come hai detto te e ho risposto: "Io mi preoccupo sempre". Tizio ha riso e ha detto "Meglio, perché preoccuparsi fa sì che tu ti metta in sicurezza" :roll:

Poi tu dici che metto in dubbio la loro professionalità... Ti assicuro che dove sono io più tempo stai sulle cose e sfori e più la gente è contenta, perché significa che loro sono severi, che è difficile, che siamo i migliori del mondo bla bla bla. Adesso non so se loro siano esattamente così, purtroppo io non li ho avuti neanche come insegnanti, altrimenti avrei avuto un vantaggio in questa situazione.


Cinque mesi non credo siano pochi se sono intensivi e soprattutto dipende dal tuo piano di studi. Io ho una tesi da 11 CFU, conosco miei colleghi di altre università che impiegano anche un anno, ma la loro vale di più (mi pare sui 30 CFU). Quindi non è poco, è più della media che le persone della mia facoltà passa sulla tesi.
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda gugo82 » 25/04/2019, 16:15

@Monade91: È una tesi di laurea magistrale, non la tesina della maturità. Inoltre è su un argomento di ricerca, non compilativa.
Tu non hai competenze per giudicare quanto tempo dedicare alla stesura o come deve essere scritta una tesi.
L’aver vinto tre borse di studio per PhD all’estero non ti fornisce le competenze necessarie per dare questo tipo di giudizio.
Mettiti a lavorare come chiedono i tuoi relatori.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)
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Messaggioda j18eos » 25/04/2019, 18:03

Il mio consiglio del taglio di capelli è sempre valido... poi pensa ad ampliare la tesi come ti chiedono; di sicuro non vorranno perdere la faccia con l'estero... ;)
Ipocrisìa e omofobìa,
fuori da casa mia!

Semplicemente Armando. ;)
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda Monade91 » 25/04/2019, 20:15

Che io "lavori" non è in discussione, visto che il punto non è la mia svogliatezza, anzi. Il punto è il mio timore - come ha osservato iSte- che pur facendo tutto ciò che dicano loro, la cosa non si concretizzi.
Detto questo, vi ringrazio comunque tanto dei consigli e del tempo che mi avete dedicato!
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda claudio86 » 25/04/2019, 20:58

Mi sembra che il problema principale sia l'incertezza della situazione attuale, e questo ti spaventa perché non sai se riuscirai a finire la tesi in tempo. Quello che dovresti fare è avere un incontro con il tuo relatore, definire esplicitamente quello che manca per il completamento della tesi, e stilare con lui un piano dettagliato per le prossime settimane. Così invece avresti un'idea precisa del lavoro rimanente.

Tieni sempre presente poi che il tuo compito è scrivere una tesi. Se ritieni che un articolo porterebbe via troppo tempo, dillo apertamente. Possono sempre scriverlo loro usando i tuoi risultati.
E qui vale quello che hanno detti altri: in teoria prendersi il merito del tuo lavoro non è granché etico, ma d'altro canto non è nemmeno una cosa che ti danneggerebbe, e il tuo obiettivo ora è stare serena e completare la tesi.

gugo82 ha scritto:@Monade91: È una tesi di laurea magistrale, non la tesina della maturità. Inoltre è su un argomento di ricerca, non compilativa.

Onestamente a me 5 mesi per una tesi da 11 crediti sembrano sufficienti, soprattutto se davvero ci ha lavorato a tempo pieno. Corrispondono bene o male a un terzo di un semestre. Io ce ne ho messi 11 lavorando a tempo pieno, e la mia tesi valeva 50 ECTS.
"This theorem, as many others, is proven by writing zero in a creative way…"
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda Monade91 » 25/04/2019, 22:05

claudio86 ha scritto:Mi sembra che il problema principale sia l'incertezza della situazione attuale, e questo ti spaventa perché non sai se riuscirai a finire la tesi in tempo. Quello che dovresti fare è avere un incontro con il tuo relatore, definire esplicitamente quello che manca per il completamento della tesi, e stilare con lui un piano dettagliato per le prossime settimane. Così invece avresti un'idea precisa del lavoro rimanente.

Tieni sempre presente poi che il tuo compito è scrivere una tesi. Se ritieni che un articolo porterebbe via troppo tempo, dillo apertamente. Possono sempre scriverlo loro usando i tuoi risultati.
E qui vale quello che hanno detti altri: in teoria prendersi il merito del tuo lavoro non è granché etico, ma d'altro canto non è nemmeno una cosa che ti danneggerebbe, e il tuo obiettivo ora è stare serena e completare la tesi.

gugo82 ha scritto:@Monade91: È una tesi di laurea magistrale, non la tesina della maturità. Inoltre è su un argomento di ricerca, non compilativa.

Onestamente a me 5 mesi per una tesi da 11 crediti sembrano sufficienti, soprattutto se davvero ci ha lavorato a tempo pieno. Corrispondono bene o male a un terzo di un semestre. Io ce ne ho messi 11 lavorando a tempo pieno, e la mia tesi valeva 50 ECTS.


Ciao, prima di tutto grazie perché sei il primo che fa questa considerazione, il che è molto importante (intendo sui crediti). Considera che le persone nel mio corso ci mettono molto di meno anche per tesi sperimentali (tipo tre mesi) ... Dipende dal contesto, da me ci sono stati esami super difficili e la tesi è l'unica cosa su cui non premono generalmente molto, poi dipende come ho detto, dal prof.

E' quello che penso, infatti non vedo l'ora di fare il prossimo incontro, voglio avere un piano dettagliato e preciso delle cose da fare. Qualche esperienza nel settore ce l'ho quindi spero di rendermi conto se quello che mi chiedono è fattibile nei tempi, soprattutto se mi chiedono di scrivere un articolo non credo che questo possa essere fatto insieme ad ulteriore lavoro. Sforerei.

Come ho detto, vi aggiorno. Non vedo l'ora di avere le cose chiare.
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Re: Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Messaggioda anonymous_40e072 » 26/04/2019, 01:02

Monade91 ha scritto:Ti ringrazio per aver risposto, Vorrei commentare soprattutto le cose che ho evidenziato in grassetto.

Prima di tutto, loro che io sia estremamente preoccupata già lo hanno capito. Mi hanno pure chiesto : "Ma perché sei così preoccupata?" Ed io ho dato una risposta vaga, come hai detto te e ho risposto: "Io mi preoccupo sempre". Tizio ha riso e ha detto "Meglio, perché preoccuparsi fa sì che tu ti metta in sicurezza" :roll:

Poi tu dici che metto in dubbio la loro professionalità... Ti assicuro che dove sono io più tempo stai sulle cose e sfori e più la gente è contenta, perché significa che loro sono severi, che è difficile, che siamo i migliori del mondo bla bla bla. Adesso non so se loro siano esattamente così, purtroppo io non li ho avuti neanche come insegnanti, altrimenti avrei avuto un vantaggio in questa situazione.


No, ci siamo fraintesi qui. Non voglio dire che tu metti o non metti in dubbio la loro professionalità; piuttosto voglio dire, se ti presenti al prossimo incontro con scritto sulla fronte "questi non vogliono farmi laureare", loro leggeranno: questa non riconosce minimamente la nostra professionalità e il nostro ruolo. Quello che volevo dirti è: stai attenta a partire dal presupposto "non vogliono farmi laureare". Ci sono dei segnali ed è giusto che tu ti metta in guardia. Ma non farglielo capire, diventa solo controproducente. Quello che è giusto è che tu difenda le tue priorità indipendetemente dalle persone che hai davanti, brave, brutte, buone o cattive che siano, e che le difenda con delle basi oggettive. Se fai questo, lo fai con decisione e sincerità, le persone saranno più inclini a darti quello che vuoi. Chiaramente è solo il mio pensiero.
Claudio, tra l'altro, credo ti abbia dato un ottimo modus operandi, almeno per i prossimi incontri.
In bocca al lupo!
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