Monade91 ha scritto:anonymous_40e072 ha scritto:gugo82 ha scritto:@Monade: Calma.
Da come hai descritto la situazione, sembra rientrare tutto nella normalità.
Perché hai queste paure?
Tranquilla: ti laurei nei tempi e parti.
In generale, sono d'accordo. E sopratutto, noi utenti, stiamo attenti. Non conosciamo bene la situazione.
Ribadisco anche quanto detto da gabriella; per esperienza personale (e non solo mia, è evidente) qualche co-autore salta nel carro dei vincitori e si inserisce in un articolo/lavoro tuo. Questo non significa voglia manipolarti o ricattarti. Anche perchè, si rischia a far certe cose.
Questa non è la prima situazione in cui devo dimostrare razionalità e forza. Credimi se ti dico che la mia carriera universitaria è stata disastrata, ma non per questo su di loro ho sempre avuto una cattiva idea. Semplicemente sono tornata e :
1. Non sono sembrati contenti che io vada fuori... mi hanno suggerito che esiste un bando a settembre per farlo qui e in più sono seguite domande su se e come siano presenti delle attrezzature in UK, ciò fatto passare come forma di preoccupazione (io sono scettica al riguardo...);
2. Solo Caio mi ha chiesto quando mi volevo laureare e ha suggerito luglio. Ma era tutto già deciso, ovvero avrei potuto fare la tesi più mostruosa del mondo fuori loro avrebbero comunque aggiunto qualcosa, cosa che non hanno detto esplicitamente. In tutto ciò, il mio prof. della Francia voleva tenermi anche lì, nel caso riuscisse ad avere i fondi entro giugno e mandava mail a loro per sapere quando mi sarei laureata, loro sono stati sempre appunto, vaghi;
3. Durante l'incontro ho fatto solo una presentazione, che si è conclusa con Tizio che stimava dei mesi di ulteriore lavoro "per aggiungerci qualcosa", ma senza sapere se io per esempio avessi scritto la tesi o meno. Per scriverla in Francia ho impiegato un mesetto... quindi non è uguale
In base a cosa ha detto due mesi?
4. Nessuna informazione su se e come mi servivano punti per il punteggio finale. Perché stiamo aggiungendo? Questa disonestà mi appunto schifa, perché se all'inzio io ero anche contenta di pubblicarci un articolo, ciò che mi infastidisce è che non mi sia stata data scelta. Forse chiedo troppo?
Vi assicuro che sono andata lì serenamente, non mi sono inventata strategie, ciò che penso è il risultato del nostro primo incontro.
Titubante mi sono recata dal mio prof "buono", volevo un consiglio. Sono entrata in ufficio e gli ho detto: "Professore sono tornata da 5 mesi in francia ma mi hanno stimato ancora del lavoro. Io sono anche disposta a farlo, ma ho paura si sfori".
Ho detto solo questa frase, nessun racconto, niente. Lui ha risposto: "non forse, sicuro, hanno qualche interesse a pubblicarci qualcosa e tenerti lì il più possibile". Insomma non è che io l'abbia convinto più di tanto per fagli credere che le cose stessero così.
Ora è tutto un po' più chiaro. Prima, in ogni caso, un piccolo disclaimer. Ti provo a dare qualche consiglio/raccontare ciò che personalmente ho imparato durante un periodo lavorativo in un ambiente estremamente politico, dove ogni incontro andava preparato accuratamente. Diciamo che tante cose mi ricordano abbastanza quello che ci hai raccontato tu. Sembri davvero una brava ragazza ed è davvero già brutto leggere che una ragazza universitaria, piena di sogni e speranze, debba solo anche pensare certe cose dei suoi supervisori. Spero tu possa trovare qualche spunto utile,
Un primo punto: se da una parte le tue intuizioni potrebbero essere corrette, vedere oltre quello che ti viene dato di vedere può essere un problema. Può creare tensione in futuri incontri e condizionare l'andamento delle cose. Ti consiglio quindi di recitare un po' all'occasione. In generale, in incontri professionali, che il tuo interlocutore cacci dentro frasi/argomentazioni soggettive o reazioni emotive, e' sempre bene non non fare altrettanto. Anzi, se possibile, far capire il meno possibile di ciò che si pensa, delle proprie emozioni e nascondere qualunque pensiero negativo; tu hai senz'altro ragione, di principio, in ogni cosa e assolutamente non chiedi troppo; chiedi troppo ad un certo tipo di persone.
Un secondo punto: in una situazione dove i tuoi interlocutori hanno il coltello dalla parte del manico, hanno più esperienza, più anni e una maggiore capacità di comunicazione, e magari pure l'approfittarsi di una posizione di "superiorità", è importante sempre mantenere il piano della discussione il più oggettivo possibile. Poni le tue domande legittime come se nulla fosse. E' evidente che sia legittimo da parte tua sapere, a valle di un lavoro di tesi finito e già scritto, che cosa e perchè causa un rallentamento. Ed è evidente che, se quello che racconti è tutto vero, risponderanno in maniera vaga e conveniente a loro; fai altrettanto. Rispondi sempre e solo sul tema della discussione, non divagare, non rispondere in maniera condizionata, dalle paure o dai pregiudizi che sai di avere su di loro. Tanti fanno quasi sempre solo finta di non capire; sanno benissimo quali sono le preoccupazioni di uno studente, capiscono benissimo la tua situazione. Ed è proprio chi capisce che, in certi casi, cerca di sfruttarla a proprio favore.
Terzo punto: quello che ti suggerisco è di mantenere saldo l'obiettivo di farti partecipare alla sessione di laurea (inteso, anche prima di Luglio) più vicina, mostrandoti disponibile a collaborare con loro anche dopo la laurea, per l'articolo (vero o non vero che sia, l'importante è che loro credano che sia vero). Nell'ipotesi in cui, da quello che ci racconti, il punto non sia nemmeno quello di fare o meno modifiche alla tesi, di implementare qualcosa, di testarlo o provarlo, ecc. e la questione diventa frutto della loro frustrazione personale (per non essere riusciti ad avere le palle di andarsene dall'Italia, per invidia nei tuoi confronti, perchè invecchiano lì, in quelle aule, privi di talento, e chi ne ha più ne metta) allora è assolutamente necessario
giocare di anticipo. In parte mi viene da dire che questo sia effettivamente ciò che realmente ti spinge a scrivere qui e ad essere preoccupata: temi che, anche qualora esaudissi tutte le loro richieste, implementassi tutte le modifiche richieste (alla tesi), scrivessi e pubblicassi l'articolo, comunque subiresti un ritardo nella laurea rischiando di compromettere il tuo dottorato. Con giocare in anticipo intendo: il tuo obiettivo è la luce verde alla sessione di laurea più vicina, indipendentemente da ogni altra cosa. Una volta che si pensa male, si gioca costantemente in allerta, anche se ad un certo punto si pensa che il loro atteggiamento possa essere cambiato. Hai, tra l'altro, anche il vantaggio di poter prendere zero punti, è un ottimo punto a tuo favore.
Quarto punto: quanto detto finora non deve essere altrettanto trasparente a loro, o meglio, non deve sopratutto passare per mezzo di paure e preoccupazioni; lasciar trasparire questo, significa in un certo senso aver già deciso di aver messo in dubbio la loro professionalità. E questa è una cosa che loro non devono capire.
Quinto punto: bisogna sempre considerare una valutazione tecnica della situazione. Sarebbe necessario capire, tecnicamente, che tipo di modifiche ti sono state richieste e perchè. Questo è molto importante e devi tenerlo d'occhio tu. C'è un punto oltre il quale ogni ragionevole richiesta di approfondimento diventa irragionevole. Sono abbastanza d'accordo con Gugo sul fatto che 5 mesi sia un tempo relativamente breve per una tesi di laurea magistrale, quindi, almeno un po', lascerei aperta la finestra 'legittimità delle richieste'.