Sergio ha scritto: Francamente, l'idea che uomini e donne siano uguali sul piano "naturale" mi pare un po' curiosa. Quando frequentavo la facoltà di statistica, una volta si parlò delle differenze tra studenti e studentesse in termini freddamente statistici, e se ne poteva parlare perché i dati venivano regolarmente raccolti e analizzati. C'era un dato inequivocabile: una varianza nettamente diversa nel rendimento.
Si sa che gli uomini giocano a bridge meglio delle donne, è un dato di fatto.
La spiegazione che ne dà una campionessa, una delle migliori giocatrici italiane, è semplice: "Le donne sono multitasking, l'uomo difficilmente ha questa abilità, ma ha dalla sua la capacità di focalizzare l'obiettivo e centrare il bersaglio senza lasciarsi condizionare da ciò che lo circonda"
E se stesse tutta qui la differenza?
La statistica, ammesso che sia così, che la varianza sia maggiore tra i ragazzi, non può che cogliere uno status quo, in cui è impossibile dire cosa è culturale e cosa è biologico.
Ma la varianza dove? con dati dove? Non so se esistano studi generalizzati (questa cosa della varianza la sento da quando ero ragazzina). A matematica, per quello che ho visto, l'eccellenza tra gli studenti è ugualmente distribuita tra uomini e donne, i superbravi sono sia uomini che donne.
Non mi risulta che ci siano studi di neuroscienze che sostengano che una differenza biologica del cervello tra uomini e donne possa essere alla base di alcuni sterereotipi, tipo che le donne sono meno portate per certe professioni.
E ormai si sa che il cervello è plastico, e cambia a seconda degli stimoli ambientali.
E pare che le differenze individuali tra cervelli siano più delle differenze di genere.
Il bridge e il multitasking e la capacità di concentrarsi? Mi sembra una cosa piuttosto 'culturale'.
C'è sempre stata una pressione educativa e familiare sulle ragazze diversa che su i ragazzi, anche se spero che ora le cose siano cambiate.
Spesso, nelle famiglie, il maschio che studia viene (veniva?) messo su un piedistallo e servito come il prete all'altare, le ragazze sentono su di loro la continua pressione a occuparsi della famiglia e aiutare in casa, pure quando devono studiare. La pressione sulle donne a occuparsi di tutto certo che induce al multitasking e può interferire con la concentrazione.
Per quanto riguarda il bridge non lo so, nemmeno per gli scacchi, perché si dovrebbe sapere come funziona negli altri paesi. Ma ho frequentato un periodo una società federale di scacchi: se le donne sono in rapporto di 1 a 50 con gli uomini, per forza che ci sono poche donne che eccellono.
Questo non vuol dire che non esistano, ovviamente, differenze biologiche tra uomo e donna, ad esempio è evidente che nello sport le donne hanno una inferiorità.
Ma dal punto di vista mentale non c'è mai stata nessuna evidenza in questo senso.
kaspar ha scritto: «Perché non insegnare ad una ragazza che è normale volere la pistola d'acqua al posto della Barbie, perché non dire che non c'è nulla di strano in una ragazza che gioca a calcio, invece di starsene tra ragazze ugualmente stereotipate? Perché non insegnare ad un ragazzo che per essere forti non c'è bisogno di essere fighi e sciupafemmine, ma lo si può essere con la sensibilità?»
E' giustissimo, e non ha niente di 'politicamente scorretto', anzi. L'ho detto prima: fate giocare le bambine a pallone(in altri paesi lo fanno).
@giuliofis. Sono d'accordo che le discriminazioni stanno diminuendo, basta pensare alla generazione di mia madre, a cui fu impedito dal padre di iscriversi a a medicina perché 'non era adatto a una donna'.
Easy reading is damned hard writing. (Nathaniel Hawthorne, The Scarlet Letter)