A proposito di personaggi che a volte prendono delle topiche, stamattina mi è capitato di guardare di sfuggita la trasmissione TG1 mattina, dove ad un tavolo sedevano vari giornalisti , e c’era pure l’avvocata Giulia Bongiorno, senatore ( o senatrice ? Vanno bene entrambi) ; ad un certo punto, per dimostrare di quanto sia arretrata la burocrazia e il linguaggio tecnico usato da una parte della informazione, ha detto qualcosa di simile :
“ Per capire quanto sia arretrato il linguaggio usato in certi contesti, pensate che le navi che portano i naufraghi sono definite spesso “i mercantili” , termine vecchio del secolo scorso e desueto..., non “navi” ....”
Che dire a questo punto? Io direi che chiunque, se sa una cosa, la dice; ma se non la sa veramente, tace. Gentile avvocata Bongiorno , lei ha grandi meriti e sta facendo buone cose, soprattutto in difesa delle donne. Ma le faccio cortesemente notare che la dizione “nave mercantile” è perfettamente lecita e corretta, attuale e correntemente usata in ambito tecnico. Non c’è bisogno di scomodare il Codice della Navigazione o i vari regolamenti tecnici delle Società il cui compito istituzionale è quello di “controllare “ le navi, basta andare su Wikipedia e cercare “Nave mercantile” , per capire che cosa è :
https://it.wikipedia.org/wiki/Nave_mercantile
la dizione si usa in contrapposizione a “nave militare” , che non porta passeggeri e/o merci ma ha scopi bellici, in tutti paesi del mondo.
L’aggettivo “mercantile” viene quindi sostantivato e sostituisce “nave mercantile”, diventando maschile , singolare e plurale, e non ha niente di antiquato in sé . In questo momento, migliaia di mercantili stanno solcando le acque di tutto il mondo, e nessuno si sogna di scandalizzarsi perché non li si chiama per esteso “navi mercantili”.
Salvo poi a verificare qual è la definizione corretta di “nave” , cioè quali requisiti minimi deve avere un corpo galleggiante per poter essere definito nave. Ma é un altro discorso.