da hydro » 16/01/2023, 15:09
La peer review è un sistema che ormai ha fatto il suo tempo. Ha funzionato quando il mondo scientifico era piccolo, c'era posto per tutti e molti componenti erano persone interessate unicamente alla scienza. E soprattutto, quando gli articoli venivano valutati per il contenuto e non per il giornale su cui erano pubblicati (ci sono articoli importantissimi degli anni '70 pubblicati su riviste di fascia infima). Ora il sistema è intasato, per farsi strada occorrono le riviste giuste, con impact factor alto o ritenute all'altezza dai membri eminenti della comunità secondo imperscrutabile giudizio, e questo ha avuto il prevedibile effetto di creare delle sacche di potere che decidono cosa è bene e cosa no in base a criteri principalmente nepotistici. Una sorta di mafia scientifica, passatemi il termine. Come sottolinea anche giustamente l'autore, "si arriva poi alla deviazione sistemica: [...] il fiorire di bande accademiche organizzate che, attraverso il controllo dei comitati editoriali, favoriscono sistematicamente i rispettivi gruppi di ricerca, corrompendo la procedura di revisione anonima."
C'è urgente bisogno di una rivoluzione totale (ormai da anni), ma come sempre i detentori del potere non hanno alcun interesse a cambiare, e le persone che vorrebbero cambiare non lo fanno per paura (legittima) di venire estromessi totalmente dalla comunità.