da Enzo » 25/01/2009, 16:16
UN CASO TRAGICO IN CUI LA MEDIANA E' DI GRAN LUNGA PREFERIBILE ALLA MEDIA
Parliamo qui di mediana nel significato statistico , non teorico.
Ammettiamo che una industria farmaceutica voglia sperimentare l'efficacia di un farmaco antitumorale.
Si sceglieranno allora N malati di cancro che iniziano la cura tutti quasi allo stesso tempo.
Poi si vede di ciascuno il tempo di sopravvivenza ...
Per valutare l'efficienza del farmaco serve una stima del tempo "medio" di sopravvivenza. Più è lungo questo tempo, più è efficace il farmaco (ovviamente occorre confrontare coll'analogo tempo calcolato su un campione di "controlli", cioè di altrettanti malati di cancro cui viene dato, a loro insaputa, solo un "placebo", ma ora questo non interessa).
Bene. Ammettiamo che i malati siano 53. Per calcolare la media, propriamente detta, dei 53 tempi di sopravvivenza, occorrerà aspettare che muoiano tutti e 53 i malati (anche quello più recalcitrante a morire). Invece per calcolare la mediana dei tempi di sopravvivenza basterà aspettare che si decidano a morire solo la metà più uno dei malati: infatti in questo caso la mediana coincide col tempo di sopravvivenza del 27.mo malato. Non importa quanto sopravviveranno gli altri 26. Si vede quindi subito il vantaggio (per la casa farmaceutica, che ha una fretta del diavolo di avere finalmente il permesso di lanciare il suo farmaco sul mercato) di usare il tempo di sopravvivenza mediano piuttosto che quello medio. In questi casi infatti, di norma, la mediana è anche piuttosto inferiore alla media aritmetica fra il valore minimo e il valore massimo. Per esempio i primi 27 pazienti muoiono tutti entro 2 anni dall'inizio della cura, mentre l'ultimo a morire potrebbe camparne non altri 2, ma persino altri 10!
Pensate inoltre ai vantaggi pratici immediati. Che bisogno c'è, dopo la morte del 27° paziente, di continuare a seguire gratuitamente i restanti 26 e a somministrare loro gratuitamente il farmaco? Ormai non vi sarebbe più alcun vantaggio nè per l'industria farmaceutica nè per l'equipe di ricercatori, medici e biologi che, appena morto il 27° paziente, si sono affrettati a pubblicare il loro bravo articolo su una rivista medica importante cercando di battere sui tempi altre equipe di ricercatori finanziati dalle industrie farmaceutiche concorrenti.
Voi che ne dite? Sono troppo pessimista?