Certo, è tutto giusto quello che dici e quello in realtà mi è ormai chiaro dato il corso della discussione avuta con voi. Mi è chiaro: abbiamo come dici una eq. diff. reale a coefficienti reali la soluzione fisica inoltre è reale.
Io però ponevo la domanda su un altro punto!
E' però comodo lavorare col formalismo complesso, torvarci la soluzione complessa dell'equazione e estrarci a posteriore parte reale (o complessa) che è soluzione (funzione reale) della equazione. Tutto perfetto.
L'unico punto che mi rimane dubbio è questo: nel formalismo complesso della soluzione per la nostra eq. reale cosa troviamo? Beh troviamo due funzioni: $x(t)=x_0e^(-iomegat)$ (a) e $x(t)=x_1e^(iomegat)$ (b) con $x_0, x_1 in CC$ soluzioni complesse.
Fin qui ok no? bene, detto ciò il prof prende la prima delle due funzioni (la "a") e la elabora usando la scrittura esponenziale del complesso: $x(t)=x_0e^(-iomegat)=x_0'e^(-ialpha)*e^(-iomegat)=x_0'e^(-i(omegat+alpha))$ benissimo.
Ora il dubbio: (cit prof.) "siccome è di secondo ordine l'eq. diff. ci attendiamo due parametri liberi e quindi va da sé che questa funzione è la famiglia di funzioni soluzione della eq. differenziale" proprio in virtù di avere due parametri $alpha$ e $x'_0$ liberi.
CIoè sta dicendo che la soluzione complessa $x_0'e^(-i(omegat+alpha))$ è soluzione generale (complessa non ancora reale) della equazione differenziale. E a me par strano perché come soluzione COMPLESSA mi aspetterei una cobinazione lineare sia di (a) che di (b), cioè di entrambe le soluzioni. Ma noi siamo pervenuti ad $x_0'e^(-i(omegat+alpha))$ solamente sfruttando (a) non curandoci di (b). Come fa quindi (a) a comprendere anche la soluzione (ripeto complessa) (b)?