Non riconoscere un quadrato di binomio (a coefficienti interi, quanto meno) è tanto grave quanto non riconoscere uno dei primi tredici quadrati dei numeri naturali, o i primi tredici numeri primi, etc..., perché come i numeri primi o i quadrati era una struttura già nota alle prime civiltà che usavano la Matematica per farci cose storicamente importanti (diciamo, dai babilonesi a venire giù fino ai greci dell'età classica).
Tanto per capirci, sono almeno quattromila anni che si conosce il quadrato di binomio, ormai è scritto nel nostro DNA. Per questo motivo non riconoscerlo è
culturalmente grave.
Il punto è che, secondo te, è "semplicemente un'identità che impari a memoria"... Ma anche no.
Quella è una regola che, oltre a stare scritta già nella proprietà distributiva
1, puoi ritrovare ad esempio nella geometria:
o ad esempio nelle moltiplicazioni con metodi grafici:
(questo è il calcolo di $12 xx 12 = 144$: i pallini
azzurri sono le unità, quelli
blu le decine, quelli
viola le centinaia), ed in altri ambiti e sotto altre forme.
Non è solo memoria, non è solo regola.
Per quanto riguarda il resto, cioè la potenza del binomio e triangolo di Tartaglia del quale "non ne hai mai capito il motivo"... Basta
osservare cosa accade quando si fanno i calcoli, invece che limitarsi a controllarne il risultato e/o la correttezza (rispetto al libro) e/o la conformità (rispetto ai
desiderata del docente).
Vediamo.
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Senza aiutarsi in nessun modo, né sfruttando le potenze per compattare i prodotti, né la somma di monomi simili, sviluppando i calcoli si ottiene:
\[
\begin{split}
(x+y)^0 &= \underbrace{1}_{1 \text{ termine } (0,0)} \\
(x+y)^1 &= \underbrace{x}_{1 \text{ termine } (1,0)} + \underbrace{y}_{1 \text{ termine } (0,1)} \\
(x+y)^2 &= \underbrace{xx}_{1 \text{ termine } (2,0)} + \underbrace{xy + yx}_{2 \text{ termini } (1,1)} + \underbrace{yy}_{1 \text{ termine } (0,2)}\\
(x + y)^3 &= \underbrace{xxx}_{1 \text{ termine } (3,0)} + \underbrace{xxy + xyx + yxx}_{3 \text{ termini } (2,1)} + \underbrace{xyy + yxy + yyx}_{3 \text{ termini } (1,2)} + \underbrace{yyy}_{1 \text{ termine } (0,3)}\\
(x+y)^4 &= \underbrace{xxxx}_{1 \text{ termine } (4,0)} + \underbrace{xxxy + xxyx + xyxx + yxxx}_{4 \text{ termini } (3,1)} + \underbrace{xxyy + xyxy + xyyx + yxxy + yxyx + yyxx}_{6 \text{ termini } (2,2)} + \underbrace{xyyy + yxyy + yyxy + yyyx}_{4 \text{ termini } (1,3)} + \underbrace{yyyy}_{1 \text{ termine } (0,4)}
\end{split}
\]
in cui con $\text{ termine } (n-k,k)$ intendo un monomio che contiene $n-k$ fattori $x$ e $k$ fattori $y$ (qui $n=0,1,2,3,4,...$ è l'esponente della potenza calcolata).
Quello che si osserva è che in ogni riga successiva alla prima:
- i termini "estremi", cioè i termini del tipo $(2,0)$ e $(0,2)$, $(3,0)$ e $(0,3)$, $(4,0)$ e $(0,4)$, si ottengono moltiplicando i termini "estremi" della riga precedente per un'unica lettera; dunque, ad esempio:
- il termine $(1,0)$ "genera" solo $(2,0)$, il termine $(2,0)$ "genera" solo $(3,0)$, il termine $(3,0)$ "genera" solo $(4,0)$;
- specularmente i termini $(0,1)$, $(0,2)$ e $(0,3)$);
per questo motivo, i termini del tipo $(n,0)$ e $(0,n)$ (cioè quelli contenenti le potenze di massimo grado di $x$ ed $y$) sono sempre $1$ solo:
\[
\tag{*} \sharp \text{termini } (n,0) = 1 = \sharp \text{termini } (0,n)
\]
(qui e dopo con \(\sharp\) indico il "numero di ...");
- i termini "centrali", cioè quelli del tipo $(n-1,1)$, $(n-2,2)$, ..., $(1,n-1)$ (con $n=1,2,3,4$ sempre esponente della potenza calcolata nella riga), si ottengono moltiplicando alcuni dei termini della riga precedente per una lettera $x$ ed alcuni altri per una lettera $y$; quindi, ad esempio:
- i termini del tipo $(2,1)$ del cubo del binomio si ottengono moltiplicando per $x$ i $2$ termini del tipo $(1,1)$ e per $y$ il termine $(2,0)$ del quadrato di binomio, quindi sono $2+1=3$;
- i termini di tipo $(2,2)$ della quarta potenza di binomio si ottengono moltiplicando per $x$ i $3$ termini del tipo $(1,2)$ e per $y$ i $3$ termini del tipo $(2,1)$ della riga precedente, perciò sono $3+3=6$;
- etc...2
conseguentemente, i termini di tipo $(n-k,k)$ per $k=1,...n-1$ si ottengono sommando quelli del tipo $(n-k-1,k)$ (che vanno moltiplicati per $x$) e quelli del tipo $(n-k,k-1)$ (che vanno moltiplicati per $y$) della riga precedente e perciò vale:
\[
\tag{**}
\sharp \text{termini } (n-k,k) = \sharp \text{termini } (n-k-1,k) + \sharp \text{termini } (n-k,k-1)\; .
\]
Le (*) e (**) sono esattamente le regole con cui si costruisce il triangolo di Tartaglia... Ed ecco spiegato perché funziona: per la stessa proprietà distributiva che fa valere il quadrato di binomio.
P.S.: Si dice funzione
di due variabili; nessuna delle altre preposizioni (cioè: a, da, in, con, su, per, tra e fra) c'entra nulla.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)