Dò per assodato che chiamo
1) $\forall \varepsilon > 0,\ \exists \delta > 0:\quad 0<|x - x_0|<\delta \Rightarrow |f(x) - l| <\varepsilon $
2) $\forall \varepsilon > 0,\ \exists \delta > 0:\quad 0<|x - x_0|<\delta \Rightarrow |f(x) - l| <k*\varepsilon $
Stai confondendo cosa significa dimostrare che vale la definizione di limite con cosa significa invece che essa è vera per ipotesi.
Ok, mettiamola così: il punto 1) del mio precedente messaggio è la lettura della proposizione 1) e una "dimostrazione" per via geometrica della definizione di limite. E fin qui mi è chiaro.
l'antecedente è tutta la definizione di limite che si assume vera per ipotesi
[...]
non devi seguire quel tipo di struttura logica su ε ma devi seguirla solo su ε′ perché è solo quest'ultimo quello che hai prefissato prima e per il quale vuoi trovare in in corrispondenza un δ′. Poi, dall'ipotesi sai che puoi usare la definizione di limite con kε per ogni ε>0; quindi, relativamente a tale definizione, non devi prefissare nulla e trovare nulla in corrispondenza. Tu ora sai che la definizione con kε è vera, quindi sai che hai libertà su quel quantificatore universale e da ciò dedurre (stavolta prefissando ε′>0 che vale la definizione con ε′: se torni su alla mia prima risposta, vedi che faccio esattamente questo.
Questo è un altro discorso, certamente sì.
In questo discorso prendi per HP vera la definizione di limite e mostri che vale la mia proposizione 2) del precedente ultimo mio post (cioè la proposizione con $epsilon k$). E anche qui mi pare ok.
Di fatto posso completare questa dimostrazione anche con la <= e ottengo un <=>: benissimo!
La differenza con dimostrazione di definizione di limite e questo procedimento in realtà mi è chiara.
Tuttavia, forse sbaglio, però mi pare che il mio dubbio risieda altrove
Io volevo solo leggere geometricamente le due proposizioni: la 1) e la 2) (non quella del tuo box), in modo separato come ho fatto nel mio ultimo messaggio. Però facendo così, guardando la 2) con il relativo disegno mi sembra che ciò che rende vera la 2) poi non rende più vera la 1) [impasse!].
Ed è qui che mi incastro, perché dato che ho dimostrato che 2) <=> 1) con la dimostrazione che mi è chiara non riesco poi a capire perché mi trovo in questo impasse. Provo a spiegare meglio cosa intendo:
Se il grafico che rispetta la 1) andando a leggerla in quel modo da me fatto nell'ultimo messaggio (come qui in nota)1 (cioè nel modo in quella che tu chiami "dimostrazione della definizione di limite"), la 2) che strutturalmente è identica-identica non dovrei leggerla nello stesso modo? Cioè non capisco perché la mia lettura 2) sia errata!
per intenderci:
2) seconda formula che non riesco a capire graficamente
$\forall \varepsilon > 0,\ \exists \delta > 0:\quad 0<|x - x_0|<\delta \Rightarrow |f(x) - l| <k*\varepsilon $
Mi chiedo: come leggo geometricamente 'sta cosa? Mi rispondo: beh si fa il verso a quanto sopra e sfrutto lo stesso procedimento:
per ogni epsilon, quindi fisso una epsilon sulle ordinate, si proietta questo intorno sulla funzione con due righe e si tirano giù sulle ascisse nei punti di intersezione con la funzione, queste due rette verticali mi danno un $delta_epsilon$ (io so che esiste un delta e scelgo questo particolare). Poi, in questo intorno di raggio delta scelgo una x, riproietto tale punto x in su sulla funzione e dal punto di intersezione tra la retta verticale e la funzione traccio una retta parallela alle x e la porto su y (ho così f(x)). A questo punto mi manca di leggere la parte $\Rightarrow |f(x) - l| <k*\varepsilon $ della proposizione, essa cosa dice? ci dice che se trovo f(x) anche oltre l'epsilon iniziale mi va comunque bene e rispetta l'implicazione a patto che sia "non oltre" $k epsilon$ in valori. (sono in una situazione del genere:)Testo nascosto, fai click qui per vederlo
oss: è scelta molto patologica per riuscire ad avere intorni comodi con proiezioni ma è pur sempre una funzione
E qui mi dico ohibò ma questo non rispetta più la definizione 1).
Insomma, la lettura geometrica che rispetta l'implicazione 2) (perché è dentro il raggio $k epsilon$ la f(x)) sembra non rispettare più la definizione 1) essendo oltre epsilon e quindi non è un limite. E qui la mia intuizione vacilla
questo mi sembra spiccicato al procedimento con cui leggo la proposizione 1), e non vedo perché sfruttando la lettura come faccio in 1) sulla 2) poi non mi renda vera la definizione di limite. E' qua che mi intorto.
Riassumendo tutto questo in poche parole forse piu chiare...
Analizzando:
$\forall \varepsilon > 0,\ \exists \delta > 0:\quad 0<|x - x_0|<\delta \Rightarrow |f(x) - l| <k*\varepsilon $
mi sembra proprio dire: fissa epsilon, trovi delta, riporti la x dentro al controllo con delta in f(x) e confronti con $|f(x) - l|$ con $k*\varepsilon $, funziona? sì: bene quel grafico disegnato rende vera questa proposizione. stop.
(per inciso questa lettura è la stessa che sfrutto per leggere la proposizione 1), ho applicato lo stesso "metodo")
Fin qui abbiamo che il grafico disegnato rende vera la definizione 2)
Passo successivo: detto ciò, avendo dimostrato (come hai fatto tu nel tuo post iniziale) che se questa proposizione è vera => è vera anche quella di limite (e viceversa, ripeto era un se e solo se), allora dovrebbe essere identica ad essa; quindi se il grafico disegnato rispetta la 2) e considero in aggiunta il fatto che ho dimostrato che 1) <=> 2) allora concludo che tale grafico deve per forza di cose rispettare anche la lettura geometrica della proposizione 1). Ma se noti $|f(x) - l|>epsilon$. problema! non rispetta la 1), no?
- Testo nascosto, fai click qui per vederlo1) definizione di limite e interpretazione classica↑
$\forall \varepsilon > 0,\ \exists \delta > 0:\quad 0<|x - x_0|<\delta \Rightarrow |f(x) - l| <\varepsilon $
fin dalle superiori viene esposta la lettura di questa proposizione logico/matematica come:
per ogni epsilon, quindi fisso una epsilon sulle ordinate, si proietta questo intorno sulla funzione con due righe e si tirano giù sulle ascisse nei punti di intersezione con la funzione, queste due rette verticali mi danno un possibile delta (dell'esiste un delta) che dipende da epsilon scelto. poi, in questo intorno di raggio delta scelgo una x, riproietto tale punto x in su sulla funzione e dal punto di intersezione tra la retta verticale e la funzione traccio una retta parallela alle x e la porto su y (ho così f(x)) e cosa succede? beh succede che la f(x) la trovo dentro l'intorno con la epsilon iniziale e quindi questo disegno verifica l'implicazione: è un limite.
Questa è la riscrittura geometrica di quella proposizione logica.