Sto cercando più materiale possibile sull'argomento, ma, più leggo, più mi confondo le idee. Il Sernesi chiama $r$-tensore ogni applicazione multilineare $V^r\to K$. Tali applicazioni costituiscono uno spazio vettoriale chiamato \(\mathcal{T}^r(V^{\breve{}})\), sicché, definendo somma e moltiplicazione per uno scalare per ogni \(F,G\in\mathcal{T}^r(V^{\breve{}})\) e $a,b\in K$ come \(aF+bG:(\mathbf{v}_1,...,\mathbf{v}_r)\mapsto aF(\mathbf{v}_1,...\mathbf{v}_r)+bG(\mathbf{v}_1,...,\mathbf{v}_r)\), si ottiene un altra applicazione multilineare $V^r\to K$, cioè un altro $r$-tensore secondo tale definizione. Ora, so che non ogni somma di tensori (secondo la definizione, la seconda del post originale, basata sull'esistenza ed unicità di \(\varphi:\Phi=\varphi\circ\tau\)) appartenenti ad un prodotto tensoriale, che è anche un $K$-modulo, è necessariamente un tensore.
Nel caso particolare degli $r$-tensori di \(\mathcal{T}^r(V^{\breve{}})\), invece, tale proprietà mi sembra valere. Ciò non è ovviamente una contraddizione, ma mi sembra sospetto e forse indice che, in questa faccenda, non stia capendo niente.
D'altra parte so che l'utilizzo dei tensori è onnipresente in fisica e mi stupisco di quanto mi risulti difficile cercando in rete e su testi stampati e digitali vari un'illustrazione esplicita del fatto che un $r$-tensore/applicazione multilineare \(F\in\mathcal{T}^r(V^{\breve{}})\), è anche un tensore in quanto immagine di un'applicazione \(\tau:M\times N\to\mathcal{T}^r(V^{\breve{}})\) per opportuni $K$-moduli $M$ e $N$, cioè del fatto che la definizione usata in algebra multilineare è un caso particolare della definizione secondo la proprietà universale...