Ringrazio in anticipo chiunque sia così gentile da darmi una mano.
Sto seguendo il mio primo corso di algebra lineare e sto studiando dal libro "Lezioni di Geometria I" di Ferruccio Orecchia. Il libro è molto poco friendly (contiene pochissimi esempi ed in 3 capitoli che per ora ho letto 1 solo esercizio) ed è, in generale, molto sintetico nelle dimostrazioni.
Purtroppo, sebbene ci abbia pensato per diverse ore, non riesco a sciogliere un nodo sulla dimostrazione di un lemma di base, cioè quello che 2 matrici equivalenti (cioè ottenibili l'una dall'altra attraverso operazioni elementari) hanno lo stesso rango. Ho trovato molte dimostrazioni sul web, ma nessuna parte dalle stesse premesse e l'unico libro che seguiva un percorso simile all'Orecchia esponeva il teorema seguito da "dimostrazione: omessa" ... bella fregatura!
Il problema risiede nel passaggio in cui si dimostra che scambiare due righe di una matrice non ne varia il rango. La dimostrazione di ciò è completata in poche parole dicendo che "è facile rendersi conto che ogni minore della matrice ottenuta dopo lo scambio di righe è un minore della matrice originale oppure è ottenuto permutando due righe della matrice di un minore di A, onde i ranghi sono identici"
D'altra parte, questa dimostrazione non tiene in conto del caso in cui, detta A la matrice di partenza e B la matrice ottenuta scambiando la riga i con la riga j, si consideri un minore di B la cui matrice contiene soltanto una delle righe che sono state scambiate. In tal caso, la matrice non è uguale ad una già presente in A ed essa non ha subito un semplice scambio di righe poiché una delle due righe che sono state scambiate non le appartiene. Purtroppo questo caso non è, per me, banale e non riesco a completare la dimostrazione. Sareste così gentili da aiutarmi?
Il capitolo precede sia quello sui sistemi lineari che quello sugli spazi vettoriali. Le uniche cose che ho a disposizione sono la definizione di determinante, le sue proprietà di base e la definizione di rango come il massimo ordine di un minore non nullo.