Fioravante Patrone ha scritto:giacor86 ha scritto:Però Fioravante devi capire che comunque uno studente 20enne sbarbato è in imbarazzo a doversi rivolgere ad un prof, soprattutto se questi è un luminare, dottissimo, espertissimo e che magari la barba se la fa tutte le mattine(*), da chissà quante mattine. Chi lo sa se questi volubili personaggi si offendono o no se non ci si rivolge a loro come si farebbe col Presidente della Repubblica? E allora prevenire è meglio che curare. Già a me mi viene difficile darti del tu nel forum, figurati...
No, capisco. E' che certi hanno la lingua che striscia per terra!
Comunque apprezzo gli studenti che si rivolgono in modo civile. Che per lo meno si "firmano". Ma tutto sommato, mediamente, non ho granché da recriminare: il loro approccio è ragionevole e funzionale.
Molto meglio di quello usato da un giornalista del giornale (ahimé) della città in cui vivo e sulle cui mancate risposte il Secolo XIX ha provato a montare un micro-scandalo:
http://www.diptem.unige.it/patrone/Doce ... _email.pdfhttp://www.diptem.unige.it/patrone/Doce ... SPOSTA.pngPS: a Gugo82. Sì, l'appello del 30 c'è ed è previsto da tempo.
(*) la barba me la faccio ogni tot anni
Anzi, l'ultima volta me l'ha fatta mio figlio
Dalla mia esperienza personale devo dire che effettivamente a scienze politiche rispondono tutti e in tempi brevi... A matematica mi hanno sempre risposto, anche se non sempre in tempi brevi (ci sono quelli che rispondono in meno di 12 ore e quelli che lo fanno in settimane).
Comunque a scienze politiche ad una e-mail come quella del giornalista mi avrebbero risposto: "Il mio orario di ricevimento è..." mentre a matematica sono meno fiscali sul giorno di ricevimento e quindi la maggior parte avrebbe risposto: "Domani mi trova in ufficio dalla ore *** alle ***, venga quando vuole" (e alle volte gli studenti fanno che andare quando vogliono e vedono se il professore è in ufficio).
Personalmente non trovo che a matematica serva nelle email una eccessiva formalità, non più di quella che useresti quando gli chiedi una domanda alla fine della lezione (se ti conosce ovviamente ne usi meno). A scienze politiche i professori erano più formali ma nessuno richiedeva comportamenti troppo ossequiosi... Dare del Lei è già più che sufficiente con la maggior parte dei professori (d'altra parte lì è abbastanza messo in chiaro che ti viene dato ciò che hai diritto di avere e ti viene richiesto ciò che è tuo dovere dare)... O comunque a Torino è così...
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Riguardo al giornalista...
1. Ha scritto che segue un tuo corso, mentre è più normale che il corso sia già stato seguito e l'esame sostenuto. Tra l'altro IL SUO corso... Cosa che implicherebbe che ce ne sia soltanto uno.
2. Anche supponendo che tu facessi un solo corso rimane il fatto che la tesi non è un qualcosa annesso al corso ma un "corso" a se stante e il farlo con un professore con cui hai sostenuto un esame è solamente un prerequisito.
3. Non è molto chiaro se lo studente voglia chiedere se è possibile averti come relatore della tesi o se vuole approfondire con te alcuni aspetti di una tesi concordata con un altro. Ritengo che nel primo caso avrebbe dovuto chiedere esplicitamente se potevi essere il suo relatore, dire il corso che aveva sostenuto con te (eventualmente quando e il voto preso), l'argomento su cui vuole fare la tesi e qualche idea su come farla. Nel secondo caso invece il professore della tesi, il titolo e l'argomento, cosa voleva approfondire con te e il legame con la tesi che sta scrivendo (se non è ovvio).
È sempre buona norma essere più chiari possibile su cosa si vuole...