Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda LucianoD » 07/01/2023, 23:16

Premetto che da parte mia (come mi sembra di intuire, da parte vostra) non c'è alcuna volontà di polemica. Meglio precisarlo perché purtroppo i forum (dai quali cerco di stare lontano...) portano troppo spesso a diverbi che rovinano anche le discussioni più interessanti.

@axpgn
Fatta la premessa, ti chiedo di restringere il campo a un soggetto alla volta, altrimenti rischiamo di perdere dei dettagli che sono tra i più interessanti. Vorrei soffermarmi a discutere del numero $x=frac{2}{2}$.

Prendo atto che tu consideri $x\in \mathbb{Q}$, $x\notin \mathbb{Z}$.

Prova a vedere la cosa in questo modo:

1) $1\in \mathbb{R}$

2) $frac{2}{2}\in \mathbb{R}$

3) $\mathbb{Z\subset \mathbb{R}}$

fino a qui direi che non ci sono dubbi (almeno spero!).

4) Consideriamo ora l'insieme $\mathbb{A}=\mathbb{R}\\mathbb{Z}$

5) $1\notin \mathbb{A}$

anche in questo caso direi che dovremmo trovarci in accordo.

6) Ora, $frac{2}{2}$ appartiene o non appartiene ad $\mathbb{A}$ ?

I casi sono due: se $frac{2}{2}\notin \mathbb{A}$, allora $frac{2}{2}\in \mathbb{N}$; se invece $frac{2}{2}\in \mathbb{A}$, allora vorrei sapere qual è quell'$x\in \mathbb{R}$ che rappresenta $frac{2}{2}$, dato che $\mathbb{A\subset \mathbb{R}}$

@3m0o
Ehm... il tuo post lo devo digerire con calma, ho domani per farlo... :D

Prendo solo un dettaglio da ciò che hai scritto:
... per questo la si definisce solo quando $\mathbb{gcd}(a,b)=1$

Guarda che è proprio questo che altri hanno definito spregiatamente "americanata", dando per scontato sia un'assunzione errata. Se si accettasse tale assunzione, allora sarebbe $frac{2}{2}=frac{1}{1}$ e la questione sarebbe risolta (sempre che qualcuno non si inventi la radice di grado 1...).
Avatar utente
LucianoD
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 70 di 151
Iscritto il: 01/07/2016, 21:31

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda axpgn » 07/01/2023, 23:34

@LucianoD
Il problema è che formalmente i numeri interi NON sono un sottoinsieme dei razionali; è per quello che 3m0o ha scritto "Sì ma no" (però i dettagli te li spiega lui :-D )
Comunque ripeto che il punto non è quello, ma di definizioni condivise e utili :wink:
Poi informalmente si può passare sopra ad un sacco di cose :D
axpgn
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 20419 di 40678
Iscritto il: 20/11/2013, 22:03

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda LucianoD » 07/01/2023, 23:40

axpgn ha scritto:... i numeri interi NON sono un sottoinsieme dei razionali; ...

Ma gli interi e i razionali sono entrambi sottoinsieme dei reali, giusto?
Ho fatto analisi più di 40 anni fa, ma questo mi pare proprio di ricordarlo!
Avatar utente
LucianoD
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 71 di 151
Iscritto il: 01/07/2016, 21:31

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda axpgn » 07/01/2023, 23:47

No, "formalmente" no, c'è una cosa che si chiama "immersione" ma non chiedermi i dettagli (quelli sempre 3m0o :-D )
Che poi questa cosa non la consideri nessuno è un altro paio di maniche :-D
axpgn
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 20420 di 40678
Iscritto il: 20/11/2013, 22:03

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda LucianoD » 08/01/2023, 00:10

Per curiosità sono andato a rivedermi i testi sui quali ho sudato al tempo che fu. Due: Chiffi e Richard (UniPD): entrambi, nella definizione dei numeri reali, considerano l'insieme Q come sottoinsieme di R.

A questo punto alzo bandiera bianca: è un altro caso (purtroppo non il primo) nel quale mi scontro con "un'altra matematica", non quella dei bassifondi (ingegneria), ma quella che vede con il terzo occhio che a noi è rimasto chiuso.

Preciso ancora: senza polemica, ma con gli strumenti messi in mano a noi da Analisi1, Analisi2, Geometria, Complementi di Analisi, Calcolo Numerico, Metodi matematici... non possiamo capire perché non ci sia un posticino piccolo piccolo, ma formale, da dare a quel povero 2/2 per stare tra i numeri reali...

Certo che poi vengono fuori delle domande strane... tipo:

I numeri irrazionali fanno parte dei reali? (vorrei proprio vedere chi lo potrebbe negare...)
Ma se allora dai reali togliamo gli irrazionali, e magari anche gli interi, cosa resta?
Sembra che resti un insieme di razionali di serie B... declassati a non essere razionali, dato che i razionali non fanno parte dei reali... Mah...
Avatar utente
LucianoD
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 72 di 151
Iscritto il: 01/07/2016, 21:31

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda axpgn » 08/01/2023, 00:21

Non è così complicato :D (almeno in prima battuta)

Immagine

Comunque, ripeto per l'ennesima volta, non è questo il punto importante, l'importante è la definizione; quella più comunemente accettata (e usata) è quella che ho detto ma se ti vuoi divertire segui (quello che dice) 3m0o :D
axpgn
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 20421 di 40678
Iscritto il: 20/11/2013, 22:03

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda 3m0o » 08/01/2023, 01:50

axpgn ha scritto:Tutti i discorsi che fai sono inutili (ho detto inutili non errati :D )

Che sia utile o meno penso sia soggettivo!

LucianoD ha scritto:Premetto che da parte mia (come mi sembra di intuire, da parte vostra) non c'è alcuna volontà di polemica. Meglio precisarlo perché purtroppo i forum (dai quali cerco di stare lontano...) portano troppo spesso a diverbi che rovinano anche le discussioni più interessanti.

No! Assolutamente no, nessuno vuole fare polemica! La stessa domanda può ricevere molte risposte differenti a diversa del grado di approfondimento che si vuole!


LucianoD ha scritto:Prendo solo un dettaglio da ciò che hai scritto:
... per questo la si definisce solo quando $ \mathbb{gcd}(a,b)=1 $

Guarda che è proprio questo che altri hanno definito spregiatamente "americanata", dando per scontato sia un'assunzione errata. Se si accettasse tale assunzione, allora sarebbe $ frac{2}{2}=frac{1}{1} $ e la questione sarebbe risolta (sempre che qualcuno non si inventi la radice di grado 1...).

Non so chi ha detto cosa perché non ho letto la risposta della persona interessata, se vuoi puoi magari scrivere la sua risposta. Mentre il punto è proprio che se definisco un operazione \(f(x,a/b)= x^{a/b} \) solo quando \( \operatorname{gcd}(a,b)=1 \), che di americano non ha proprio nulla a che vedere, allora questa operazione non è definita se prendi \(a/b= 2/2 \) proprio perché \( \operatorname{gcd}(2,2)=2 \), mentre è definita se prendi \(a/b=1/1 \) quindi formalmente \(x^{2/2} \) non ha significato mentre \(x^{1/1} = x \).

Comunque sia siccome mi sembri più interessato a \( \mathbb{Z} \subset \mathbb{Q} \), che non centra con il problema della radice, ma ecco nel seguito una spiegazione più dettagliata! Tieni però presente che nessuno quando usa \( \mathbb{Q} \) considera \( \mathbb{Q} \) così se non in casi particolari:


Hai tanti modi di costruire \( \mathbb{Q} \), uno è quello che ti ho mostrato, ovvero prendi \( \mathbb{Z} \times \mathbb{Z}^{\ast} \), ovvero le coppie \((n,m)\) dove \( m \neq 0\) perché \(0\) non possiede un inverso moltiplicativo, i.e. non è un unità in \( \mathbb{Z} \). Poi lo quozienti per la relazione di equivalenza \( (a,b) \sim (a',b') \) se e solo se \( ab' = a'b \). Fare un quoziente significa in soldoni che consideri "uguali" le coppie che soddisfano quelle relazioni.

Ora abbiamo che \( \frac{a}{b} \) designa la classe di equivalenza di \((a,b)\), i.e. \( \frac{a}{b} = \{ \frac{a'}{b'} : (a',b') \sim (a,b) \} \), NB: è un insieme.
La classe di equivalenza è quindi un insieme che contiene tutte le coppie che sono in relazione con \((a,b) \). Ad esempio \( \frac{1}{2} = \{ \frac{1}{2} , \frac{2}{4} , \frac{3}{6} , \ldots \} \), ora hai che \( \frac{1}{2} = \frac{2}{4} \) perché \( \frac{2}{4} = \{ \frac{1}{2} , \frac{2}{4} , \frac{3}{6} , \ldots \} \) e questo segue direttamente dalla proprietà transitiva di una relazione di equivalenza.
Bene possiamo quindi scegliere un rappresentante da ogni classe, una coppia, per rappresentare l'insieme di tutte le coppie con cui è in relazione. Quindi come puoi vedere, formalmente \( \frac{2}{2} \) è una classe di equivalenza, non un numero intero. Ora \( \mathbb{Q} \) è l'insieme che contiene tutte classi di equivalenza di \( \mathbb{Z} \times \mathbb{Z}^{\ast} \) per la relazione di equivalenza \( \sim \), questo si scrive \( \mathbb{Q} = \mathbb{Z} \times \mathbb{Z}^{\ast} / \sim \). Anche se però non vuoi vedere \( \mathbb{Q} \) come un insieme di insiemi ma come un insieme di numeri, nel concreto puoi trattare \( \frac{2}{2} \) proprio come tratti il numero \(1\) in \( \mathbb{Z} \) questo perché puoi vedere \( \mathbb{Q} \) come quel insieme di numeri che contiene \( \mathbb{Z} \) e i suoi inversi moltiplicativi e che rispetta le proprietà di campo. Anche se non sono propriamente numeri ma classi di equivalenza, ma facendo il quoziente guadagni una cosa importante che non avevi in \( \mathbb{Z} \), ogni "numero" che non è zero ha un inverso moltiplicativo, infatti la classe \( \frac{1}{n} \) è l'inverso di \( \frac{n}{1} \), ovvero ottieni la classe \( \frac{n}{n} = \frac{1}{1} = \{ \frac{1}{1}, \frac{2}{2}, \frac{3}{3}, \ldots \} = \mathbb{1}_{\mathbb{Q}} \)

Nota che non abbiamo ancora una nozione di somma o di prodotto.

Una mappa \( f \) su \( \mathbb{Q} \) è ben definita se non dipende dal rappresentante scelto per rappresentare la classe di equivalenza.

La somma su \( \mathbb{Q} \) è ben definita infatti
\[ +_{\mathbb{Q}} : \mathbb{Q} \times \mathbb{Q} \to \mathbb{Q} \]
\[ \left( \frac{a}{b} , \frac{c}{d} \right) \mapsto \frac{a}{b} +_{\mathbb{Q}} \frac{c}{d} := \frac{ ad +_{\mathbb{Z}} cb}{bd} \]
dove \( +_{\mathbb{Z}} \) è la somma su \( \mathbb{Z} \).
D'ora in avanti per alleggerire la notazione scriveremo con un abuso di notazione \( + \) sia per indicare \( +_{\mathbb{Z}} \) che per indicare \( +_{\mathbb{Q}} \) ma sono due operazioni diverse.

Claim: La somma è una mappa ben definita.

Dimostrazione: Se prendiamo \( \frac{a}{b} = \frac{a'}{b'} \) e \( \frac{c}{d} = \frac{c'}{d'} \) allora dobbiamo avere che
\[ \frac{a}{b} + \frac{c}{d} = \frac{a'}{b'} + \frac{c'}{d'} \]
ovvero la somma non dipende dal rappresentante che scegliamo. Abbiamo che

\[ \frac{ ad + cb}{bd} = \frac{ a'd' + c'b'}{b'd'} \]
se e solo se
\[ (ad + bc) b'd' = (a'd'+c'b')bd \]
se e solo se
\[ adb'd' + bcb'd' = a'd'bd + c'b'bd \]
se e solo se
\[ ab'd'd + cd'b'b = a'bd'd + c'db'b \]
utilizzando la nostra relazione di equivalenza, i.e. \( ab' = a'b \) e \( cd' = c'd \), abbiamo che quest'ultima uguaglianza è soddisfatta. La somma quindi è ben definita, ovvero non importa quale rappresentante scelgo che ottengo lo stesso risultato! Il prodotto in \( \mathbb{Q} \) si dimostra in modo simile.

Perché \( \mathbb{Z} \) formalmente, con questa costruzione, non è un sottoinsieme di \( \mathbb{Q} \) ?

Risposta: Uno è un insieme di numeri l'altro è un insieme di classi di equivalenze.

Perché si può fare un abuso di notazione e considerare \( \mathbb{Z} \) come sottoinsieme di \( \mathbb{Q} \) come tutto il mondo sano di mente fa?

Risposta: Perché esiste una funzione immersione appunto, ovvero una mappa iniettiva che preserva un certo tipo di proprietà della struttura a dipendenza se si parla di strutture algebriche, topologiche, metriche, etc
Nel nostro caso specifico l'immersione è
\[ j : \mathbb{Z} \hookrightarrow \mathbb{Q} \]
\[ n \mapsto j(n)= \frac{n}{1} \]
ovvero il numero intero \(n\) è mappato alla classe di equivalenza \( \frac{n}{1} = \{ \frac{n}{1}, \frac{2n}{2}, \frac{3n}{3} , \frac{4n}{4} , \ldots \} \).
La struttura di anello in questo caso è soddisfatta, in particolare abbiamo che \( n \mapsto j(n) \) e \(m \mapsto j(m) \) allora \( n+m \mapsto j(n) + j(m) \) e \( nm \mapsto j(n)j(m) \) e \( j\left(1_{\mathbb{Z}} \right) = \frac{1_{\mathbb{Z}}}{1} = 1_{ \mathbb{Q} } \)
In particolare
\[ j : \mathbb{Z} \leftrightarrow j(\mathbb{Z} ) \]
è una automorfismo di anelli, una biezione che soddisfa appunto queste tre proprietà qui sopra, e questo ci garantisce che la struttura di anello è preservata (che \( j(\mathbb{Z}) \) lo puoi considerare come se fosse \( \mathbb{Z} \) ), quindi quando vediamo scritto \( \mathbb{Z} \subseteq \mathbb{Q} \) in realtà quello che stiamo dicendo è \( j(\mathbb{Z}) \subseteq \mathbb{Q} \) ma siccome \(\mathbb{Z} \) e \( j(\mathbb{Z}) \) si comportano esattamente nello stesso modo facciamo un abuso di notazione e scriviamo \( \mathbb{Z} \subseteq \mathbb{Q} \).


Tornando alle potenze:

NB: Nel seguito non mi preoccupo se \( \sqrt[ b] {x^a} \) esiste in \( \mathbb{R} \) o se è una radice complessa, bisognerebbe mettere condizioni anche in base alla parità di \(b\) ma non ho voglia di scriverle, perdonate la pigrizia :-D

Definizione errata e naif della potenza:
Proviamo a definire la potenza \(p(x,q) = x^q \) con esponente in \( q \in \mathbb{Q} \) nel seguente modo
\[ p: \mathbb{R} \times \mathbb{Q} \to \mathbb{R} \]
\[ \left( x, \frac{a}{b} \right) \mapsto p(x,a/b)=\sqrt[ b ]{x^a} \]

Questa mappa è ben definita? Dobbiamo verificare che per ogni \(x \in \mathbb{R} \) abbiamo che \( p(x,a/b) = p(x a'/b') \) per ogni \( \frac{a}{b} = \frac{a'}{b'} \).

Problema: Abbiamo che \( \frac{1}{3} = \frac{2}{6} \) ma
\[ p\left( -1, \frac{1}{3} \right) = \sqrt[3]{(-1)^1} = 1 \neq -1 = \sqrt[6]{(-1)^2} = p\left( -1, \frac{2}{6} \right) \]
e questo è un problema perché dovrebbe darci lo stesso risultato per essere una funzione.

Conclusione la mappa naif da noi definita non va bene!!


Come risolvere il problema ?

Un modo possibile e anche quello più naturale è quello di considerare \( \mathbf{Q} = \{ \frac{a}{b} : \operatorname{gcd}(a,b) =1 \} \) ovvero scelgo e fisso i miei rappresentanti delle classi di equivalenza e usare la definizione naif precedente

Sia con esponente nel seguente modo
\[ p: \mathbb{R} \times \mathbf{Q} \to \mathbb{R} \]
\[ \left( x, \frac{a}{b} \right) \mapsto p(x,a/b)= \sqrt[ b ]{ x^a} \]
non abbiamo più il problema di controllare se è ben definita su gli altri rappresentanti perché non ci sono in \( \mathbf{Q} \). In questo caso abbiamo che \(p(x,2/2) \) non è definito perché \( \frac{2}{2} \not\in \mathbf{Q} \).

Chiaramente questa definizione risolve solo il problema delle classi di equivalenza, qui abbiamo un altro problema ovvero che per alcuni \(x\), la funzione \( \sqrt[ b ]{ x^a} \) prende valori complessi.

Potremmo poi dare una definizione differente ben definita su \( \mathbb{Q} \) dicendo che se mi trovo un rappresentante con \( \operatorname{gcd}(a',b') \neq 1 \) allora lo cambio in \( (a,b) \sim (a',b') \) tale che \( \operatorname{gcd}(a,b) = 1 \) e solo con questa aggiunta finale hai che \( x^{2/2} = x^1 \).





La costruzione di \( \mathbb{R} \) è un altra storia
3m0o
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 2767 di 5335
Iscritto il: 02/01/2018, 15:00

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda LucianoD » 08/01/2023, 11:00

@3m0o

Cosa dire... tanta roba! Grazie intanto per il tempo che hai impiegato a mettere giù un post così chiaro (nulla tolgo ad @axpgn, rispondo a @3m0o solo perché nella sua panoramica è compresa anche quella di @axpgn).

Comincia a chiarirsi il perché di una differenza di vedute così evidente: immaginate che la matematica insegnata a "noi" (nel frattempo ho trovato anche il testo di Enrico Giusti, utilizzato a suo tempo insieme agli altri per Analisi1, perfettamente allineato):

inizia con il definire prima \( \mathbb{R} \), dando un elenco di assiomi per stabilire un ordinamento, un'addizione e una moltiplicazione;

poi, a partire da $1$ (elemento neutro della moltiplicazione), con la somma vengono definiti \( \mathbb{N} \) e \( \mathbb{Z} \);

a seguire, con tutta tranquillità, su R, viene definito \( \mathbb{Q} \) come
\( \mathbb{Q}=\{a\in \mathbb{R}; \,\,\,\, a=p/q; \,\,\,\, p,q\in \mathbb{Z}; \,\,\,\, q\neq0\}\)
ovvero $\mathbb{Q\subset \mathbb{R}}$

Immaginate ora veder definire $\mathbb{Q}$ in modo insiemistico, nel quale $frac{1}{2} \ne frac{2}{4}$ o anche il più "digeribile" $\mathbf{Q}$ nel quale comunque $frac{1}{1} \ne 1$, è comunque un bel trauma...

Tornando "a bomba", adesso è chiaro il perché, con questa visione, $-1^{frac{2}{2}} \ne -1^{frac{1}{1}} \ne -1^1 \ne -1$

Resta aperta ancora una questione: Ordine delle operazioni nell'equazione $x=-1^{frac{2}{2}}$.

La semplificazione dell'esponente frazionario, se eseguita prima di prendere in esame la potenza, porta all'esponente unitario e di conseguenza alla liceità dell'operazione. Perché non viene presa in esame questa strada?

Nota sulla questione "americana":
a chi ha fatto notare che l'elevamento a potenza è definito solo con $ \mathbb{gcd}(a,b)=1 $, è stato risposto così

Questa è la solita americanata matematica per semplificare le cose in modo che uno si affidi a regole empiriche senza capire come stanno davvero le cose.

Il fatto di non avere fattori comuni implica che abbiamo esteso la funzione.
Ogni tanto mi chiedo perché gli americani debbano per forza parlare di matematica...
Avatar utente
LucianoD
Junior Member
Junior Member
 
Messaggio: 73 di 151
Iscritto il: 01/07/2016, 21:31

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda axpgn » 08/01/2023, 11:32

3m0o ha scritto:Che sia utile o meno penso sia soggettivo!

Certo che lo è! Tutte le opinioni sono soggettive ma ciò non implica che non si possano esprimere, anzi :D
Dai, di la verità, che ti ho dato l'occasione di scrivere un bel papiro :wink:
Quasi, quasi me lo salvo e comunque mi pare che sei già pronto per scrivere un libro :D

LucianoD ha scritto: (nulla tolgo ad @axpgn, rispondo a @3m0o solo perché nella sua panoramica è compresa anche quella di @axpgn).

No problem, l'ho coinvolto apposta :D


Cordialmente, Alex
axpgn
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 20422 di 40678
Iscritto il: 20/11/2013, 22:03

Re: $x^{\frac{2}{2}}$

Messaggioda gugo82 » 05/02/2023, 16:31

La risposta, come diceva argutamente axpgn, è NO: $x^(2/2)$ non è uguale ad $x$ a meno che non si abbia $x>=0$.

Questo perché, come notava già axpgn, i numeri razionali non hanno una rappresentazione unica e la validità delle proprietà delle potenze non può dipendere in alcun modo dalla scelta del rappresentante-frazione di un numero razionale.

Inoltre, la scrittura $-1^(2/2)$ significa $-(1^(2/2))$ e non c'è nessuna ambiguità di calcolo (la base della potenza è positiva e tutte le usuali semplificazioni sono lecite).
Discorso diverso se inverti segno e parentesi, cioè se consideri $(-1)^(2/2)$, che -per quanto controintuitivo possa sembrare- non è definita in $RR$ (ed è polidroma in $CC$).


@3m0o:
3m0o ha scritto:\[ p\left( -1, \frac{1}{3} \right) = \sqrt[3]{(-1)^1} = 1 \neq -1 = \sqrt[6]{(-1)^2} = p\left( -1, \frac{2}{6} \right) \]

Qui scommetto che hai invertito $-1$ ed $1$ nella relazione più interna. :wink:
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)
Avatar utente
gugo82
Cannot live without
Cannot live without
 
Messaggio: 26487 di 44972
Iscritto il: 12/10/2007, 23:58
Località: Napoli

PrecedenteProssimo

Torna a Pensare un po' di più

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite