valutare una company
Ciao!
Molto basicalmente, per valutare una company posso basarmi sopratutto su un approccio
A)income based e quindi discounted cash flows
B)P/E price earnings ratio magari usando l'average dell'industry, con relativa conseguente approssimazione
E che altro? Cosa mi sto scordando?(Risposta= Molto)
Insomma, fondamentalmente la mia domanda è: come la imposto partendo da i dati che avrò, come uso bloomberg,.. chi mi fa un brainstorm, vorrei integrare quello che so, vorrei vedere la big picture.
Grazie mille
Premetto che se usi Bloomberg, questo forum non è adatto alle tue domande, ci sono altri forum dove trattano queste tematiche. Non perchè il livello di questo forum sia basso, anzi, ma perchè si tratta di temi molto tecnici.
Seconda premessa: vero è che va molto di moda oggi per gli analisti in una notte valutare il valore di un'azienda in base alla presentazione della società o 3 bilanci e le trimestrali. Il problema è che valutare un'azienda è un arte più che una procedura matematica. Ci sono trattati interi sull'argomento, e i valutatori sono pochi, e il loro giudizio è raramente neutro.
Siccome valutare un'azienda è un'arte, ma nella pratica di mercato non c'è "tempo da perdere", si usano quelle tecniche standard la cui validità è o in pratica bassa (la famiglia dei discounted cash flow, equity cash flow, redditi futuri, etc -> si basa su scommesse di flussi futuri. Da scommesse è difficile ricvare un valore certo. Quando quelli che prendono i soldi ti dicono "noi faremo questo e quello" (leggasi piano industriale) quanto ci si può fidare?) o teoricamente bassa (P/E: aziende possono avere per infiniti motivi politiche di utili diverse, struttura diversa, etc.).
Nella pratica si usa molto il P/E come un primo indicatore, di base, per avere subito un'idea. Ovviamente non bisogna fermarsi lì.
Per quanto riguarda la famiglia dei discounted flussi futuri, che dire, la loro labilità come metodo di calcolo è estrema, per avere una validità devono essere fatti molto bene. A questo proposito ti consiglio di dare un'occhiata al concetto di "capitale economico" sviluppato dal Proff. Guatri. Comunque sul sito di borsa italiana scaricati una valutazione di un impresa qualsiasi , per vedere che metodologie usano.
Da quste considerazione consegue che:
1) tutti gli analisti "della notte" tendono a "copiarsi", poichè utilizzano le stesse metodologie.
2) lo sò che mi ripeto, ma se uno fosse in grado di valutare in modo perfetto le aziende, diventerebbe molto ricco.
Ora questo succede in rari casi (Warren Buffet è uno di questi, per chi non lo conosca consiglio wikipedia per farsi un'idea)
Concludo dicendo ricordando che la valutazione di un'azienda è un arte, un pò come l'analisi tecnica, ci sono analisti che ci prendono spesso e altri mai, utilizzando gli stessi strumenti.
Comunque per avere un'idea nella pratica scaricati le valutazioni degli analisti, per esempio qua:
http://www.borsaitaliana.it/bitApp/comp ... 03&lang=it(il fatto che sia gente che da fiat a 9 e gente a 30 fa riflettere sulla bontà delle valutazioni in generale
)
se l'azienda è quotata in borsa, il suo valore coincide colla capitalizzazione. Se non lo è, allora ti imbarchi in un tema specialistico, non semplice.
Il Che (hasta la victoria siempre
) dice "non sempre": io aggiungo MAI.
2 fattori oggettivi sono:
1) il prezzo di borsa è un prezzo marginale: non si può valutare tutta un'azienda in base al valore con cui si è scambiato l'1% oggi in borsa. Come valutare il prezzo di tutte le case in base a quelle vendute in 1 anno. Giacchè l'inizio delle vendite o degli acquisti a quel prezzo per quantità anch'esse marginali fa immediatamente salire o scendere il prezzo, figuriamoci tutto il capitale azionario.
2) Nei prezzi delle azioni ci sono anche grandezze non direttamente reddituali: il diritto di voto in assemblea. Si guardi a questo proposito la differenza tra prezzo delle ordinarie e le risparmio.
Oltre a questi motivi "oggettivi" ce ne sono altri di natura filosofica: efficenza dei mercati, nel mercato si scommette, il valore non è mai assoluto ma sempre relativo al mondo circostante, e chi vuole aggiungere aggiunga.
....l'obiettivo di alterare la valutazione di un titolo e consentire una speculazione.
Il mercato è speculazione, il capitalismo è speculazione, addirittura la nostra vita è speculazione.
Di non speculativo al mondo ci sono solo 2 cose: la morte e le tasse. Anzi, mi correggo, da noi ne rimane solo una, e non sono le tasse
When a man has no reason to trust himself, he trusts in luck.