Salve a tutti,
sono nuovo del forum. Sono un ragazzo di 23 anni che si sta accingendo ad iscriversi all'università (per vari motivi non ho potuto farlo dopo il liceo scientifico, dal quale sono uscito con 92).
Non manca molto al momento in cui dovrò prendere una scelta definitiva, e ci sto riflettendo da mesi: mi sono imbattuto per caso nel corso di laurea in scienze statistiche (che frequenterei, se dovessi sceglierlo, o a Roma o a FIrenze). Ho letto i programmi, e mi sembra anche interessante (non ero una cima in matematica al liceo, ma comunque sto già ripetendo tutto il programma), nonostante al liceo sia stata una materia che non abbiamo praticamente trattato, se non per qualche misero cenno alla probabilità. Leggo anche che uno statistico ha possibilità di impiego molto buone e nei più disparati settori: ed è qui che sorge il mio dubbio...Un laureato in statistica quali competenze può avere in campo sanitario? In campo ambientale? In campo biologico? Vi nomino questi settori perché sarei indirizzato verso la biostatistica (dato che l'ambiente è una mia grande passione ma che non dà molte opportunità di lavoro, né se dovessi scegliere ingegneria ambientale né se dovessi scegliere biologia o scienze ambientali, che furono le mie prime "ingenue" scelte). Quello che vorrei sapere è questo: nei corsi di laurea come scienze ambientali, economia, biologia, medicina ho notato che si fa probabilità e statistica (certo, è solo una materia dai 4 ai 6 cfu)...Le conoscenze acquisite non bastano a un biologo, a un medico etc per elaborare una serie di dati ed estrapolare da essi le informazioni necessarie? Perché si dovrebbe interpellare uno statistico che non è (almeno credo) esperto di queste tematiche più scientifiche (ambiente, biologia, medicina)?
Spero di essere stato chiaro. In caso contrario, vi capisco...Sono decisamente confuso!
Grazie!