Sono d'accordo sul piano iperbolico, sul piano proiettivo un po' meno
Se non mi sbaglio, in uno spazio proiettivo reale $\mathbb{RP}^n$ con la metrica che viene dalla proiezione classica $S^n\to\mathbb{RP}^n$, i sostegni delle geodetiche (complete e non costanti) sono tutte e sole le rette dello spazio, nel senso dell'algebra lineare.
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Questo lo vedo appunto considerando $\mathbb{RP}^n$ come il quoziente della sfera $S^n$ rispetto all'identificazione dei punti antipodali, dotato della metrica che rende la proiezione $\pi:S^n\to\mathbb{RP}^n$ una isometria locale. Dato un punto $P$ di $\mathbb{RP}^n$, c'è un suo intorno $U$ (di fatto tutto $\mathbb{RP}^n$ tolto un iperpiano esterno a $P$) che è isometrico alla sottovarietà $n$-dimensionale
\[ M=\{(x_0,\cdots,x_n)\in\mathbb R^{n+1} : x_0^2+\cdots+x_n^2-1=0, x_0 < 0\} \]
di $\mathbb R^{n+1}$, con la corrispondenza tra $U$ e $M$ fatta in modo tale che il polo sud $S=(-1,0,\cdots,0)\in M$ sia l'immagine di $P$. Per ogni vettore unitario $(v_1,\cdots,v_n)\in\mathbb R^n$ abbiamo che la curva
\[ \gamma : (-\pi/2,\pi/2) \to U : t \mapsto O + \cos t\cdot(-1,0,\cdots,0) + \sin t\cdot(0,v_1,\cdots,v_n) \]
è la geodetica di $M$ passante per $S$ all'istante $t=0$ con velocità $\mathbf v=(0,v_1,\cdots,v_n)$ (il suo vettore tangente $\dot\gamma$ ha modulo costante e il suo vettore di curvatura $\ddot\gamma$ nella varietà ambiente $\mathbb R^{n+1}$ è in ogni punto perpendicolare a $M$). Siccome al variare di $(v_1,\cdots,v_n)$ tra i vettori unitari in $\mathbb R^n$ si ottengono tutti i vettori unitari $\mathbf v$ tangenti a $M$ in $S$, abbiamo che tutti gli archi di geodetica massimali e non costanti di $M$ passanti per $S$ si ottengono in questo modo, a meno di riparametrizzazioni, e quindi le loro preimmagini sono tutti e soli gli archi di geodetica di $\mathbb{RP}^n$ passanti per $P$ e contenuti in $U$. D'altra parte, trattandosi di curve piane in $\mathbb R^{n+1}$ ottenute intersecando $M$ con tutti e soli i 2-piani passanti per $O$ e per $S$, sono anche le immagini delle intersezioni tra $U$ e tutte e sole le rette di $\mathbb{RP}^n$ passanti per $P$. Mi pare che il ragionamento sia corretto.
Trattandosi di rette proiettive reali, hanno la topologia di $S^1$, quindi sono curve chiuse semplici. Perciò data una di queste curve e un paio di punti distinti $P$ e $Q$ su di essa, posso raggiungere $Q$ partendo da $P$ e percorrendo la retta in uno a piacere dei due versi. Se poi $Q$ lo prendo "a metà strada", entrambi gli archi geodetici sono minimizzanti. Quindi dati due punti distinti qualsiasi nello spazio proiettivo ho due diversi archi geodetici che li connettono, perché c'è sempre una retta che li contiene entrambi: anche identificando i punti antipodali della sfera, continuano a esistere geodetiche chiuse e quindi punti uniti da più archi geodetici e in particolare coppie di punti con due diverse strade più brevi che li uniscono, anche se è curioso il fatto che per ogni coppia di antipodi sulla sfera c'è un intero fascio di geodetiche che li unisce mentre nello spazio proiettivo due geodetiche distinte non hanno mai più di un punto in comune.
Su comportamento delle geodetiche su una varietà generica e condizioni di esistenza di più archi minimizzanti, di esistenza di geodetiche chiuse eccetera ho solo qualche nozione sparsa e non troppo convinta per cui spero anch'io che la discussione prosegua