SirDanielFortesque ha scritto:Non si può eliminare il valore legale del titolo. Sono uno studente che si è trasferito per frequentare un'università pensando di andare in un salotto ingegneristico d'Europa e invece ... crolla il controsoffitto nel bel mezzo di una lezione a causa di un po' di pioggerella e la cosa incredibilmente (ma fortunatamente per me e i miei colleghi) non fa praticamente notizia.
[url]https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_ottobre_30/maltempo-milano-politecnico-cede-controsoffitto-classe-secchi-6a0975b2-dc0c-11e8-8bd6-c59ffaae6497.shtml
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Dico fortunatamente perché almeno non mi trovo a frequentare un ateneo che abbia la fama di "istituto dove crollano i soffitti" da un giorno all'altro, cosa che potrebbe succedere se introducessero le classifiche degli atenei che è dove si vuole andare a parare quando si parla di soppressione del valore legale dei titoli.
Quindi, assolutamente no. Non gioverebbe a nessuno una tale riforma.
Comunque, bella dimostrazione che con queste università cosiddette blasonate si prende anche delle gran bidonate (e lo dice uno studente che ci è dentro ogni giorno).
Detto ciò: W l'Italia.
In definitiva c'è da chiedersi se possano davvero esistere dei criteri su cui andare a stilare delle classifiche serie delle università... Basta un evento come questo e già andrebbero aggiornate.
E poi con questa faccenda delle "iniezioni finanziarie" citata da Delirium, basta eh. Le università sono tutto ma non povere. Semmai investono male i soldi. Ti danno il tesserino (esteticamente splendido, in blu di Prussia ingegneristico e affiliato a mastercar*d e non so a che banca popolare che non serve a niente a parte ricordarti il numero di matricola e qualche altro numero perché ormai tutti i giovani come me hanno già il bancomat da quando hanno 0 anni perché naturalmente nascono per essere consumatori: escono col bancomat in mano) ma poi cade il tetto?! Il tesserino da solo immagino sarà costato 2Euro e ogni studente ne ha uno (viene recapitato a casa, pochi giorni dopo che hai pagato la rata della retta).
La mia famiglia fa sacrifici per pagare la fatidica retta (e come la mia famiglia anche quella di tante altre migliaia di studenti italiani distribuiti nelle varie università) non venitemi a raccontare che l'università è povera e quindi non può riparare i tetti, non può fare i banchi un po' più larghi e più comodi (ché arrivo a casa puntualmente col il fondoschiena quadrato), non può fare classi un tantino più piccole assumendo più professori (dato che se finisco in fondo non vedo la lavagna e non sento un cavolo), perché allora vuol dire non aver capito di cosa stiamo parlando.
Perdonatemi il fatto che forse ho fatto un discorso forse eccessivamente venale però questa è la mia idea.
lol