anonymous_c01860 ha scritto:In pratica vedo che mi succedono due cose: uno, che a lezione faccio fatica a seguire, quindi a capire quello che viene spiegato a lezione e a prendere appunti, non riuscendo poi a ripassare a casa la lezione appena fatta; due, che senza appunti il corso è inaffrontabile, perché i libri sono dispersivi, troppo approfonditi o troppo sintetici, e le dispense non ci sono. Anche il programma del corso è molto generico. Anche chiedere appunti ad altri non funziona, perché sono presi male, ci sono errori, oppure sono presi bene ma nello stile personale e di pensiero di quello studente, che magari non va bene per me.
vict85 ha scritto:
io non ho mai preso appunti a lezione [...]. Preferisco ascoltare e prestare attenzione al professore [...] Ho conosciuto molti che prendono appunti a raffica e alla fine della lezione non saprebbero spiegare le definizioni usate dal professore.
[...] Seguire le lezioni serve anche per sapere esattamente quale sia il programma del corso. A me è capitato di non seguire un corso e di trovare 5 o più libri di 500-800 pagine in bibliografia del corso. Ti assicuro che non è una bella cosa.
E' così da molte parti. E' un guaio cominciato, mi sembra, con l'introduzione della laurea triennale e relativi programmi.
Io mi sono laureata (in economia) quando c'era ancora la laurea quadriennale e questi problemi non li ho mai trovati. C'era un programmma dettagliato e i libri di testo consigliati rispecchiavano il programmma. Fare l'esame senza seguire non era un problema dal punto di vista organizzativo, si seguivano i corsi quando si riteneva che valesse la pena ascoltare il professore. Gli appunti io li prendevo un po', quando pensavo che fosse interessante, non è che si scriveva tutto, c'era il libro.
Poi ho frequentato di nuovo, piuttosto a lungo, l'università, matematica, poco dopo che era stata introdotta la riforma triennale. E c'era il guaio che voi descrivete. I libri della quadriennale per i programi della triennale non andavano bene e non c'erano libri che riflettessero i corsi. Alcuni professori davano dispense ma spesso arrivavano a babbo morto, cioè alla fine del corso, altri consigliavano caterve di libri ma nessuno di questi aveva a che fare con il corso, oppure proprio niente. Non c'era un programma dettagliato del corso.
Una volta andai a chiedere a dei professori di un corso di analisi I quale fosse il programma (del
loro corso, non del corso di un'altro), e i libri di testo. Be', non mi hanno saputo rispondere, il programmma era una cosa in fieri con le lezioni.
Praticamente si doveva seguire il corso per conoscere che cosa si portava all'esame e prendere appunti ossessivamente, a discapito dell'attenzione ai contenuti, per avere dove studiare. E' vero come dice vict che molti studenti andavano a fare i copisti dalla lavagna, senza capire di che si parlava, qualcuno quando non poteva venire ci mandava la fidanzata...
, caso mai studentessa di lettere (davvero è successo). I professori lo sapevano, e spesso dicevano: "Ma seguite o siete venuti solo qui a copiare dalla lavagna?".
Se mancavi qualche lezione non capivi più niente e non sapevi dove recuperare.
Ricordo un corso di analisi numerica con un professore grosso e largo che scriveva alla lavagna mettendosi davanti a quello che scriveva e poi cancellava prima di spostarsi. Per il primo mese c'erano delle dispense e poi più niente, quindi ho lasciato perdere, andavo a lezione a vedere la schiena del professore.
C'erano anche professori che davano dispense in tempo o indicavano un programma dettagliato, ma quello di cui parlo sopra era regola. Gli stessi professori sono rimasti spiazzati dal cambiamento di programmi con la laurea triennale.
E tutto questo non perché i professori non fossero bravi, erano veramente di prim'ordine e valeva la pena seguire il loro corsi, ottimi, non li ringrazierò mai abbastanza. Ma c'erano seri problemi di organizzazione.
Forse ora è meglio, c'è più organizzazione, ma non so.