Direi che quell'enunciato è un po' confuso, dice proprio come hai scritto?
Il secondo principio secondo Kelvin si può formulare così:
Non può esistere una macchina termica ciclica (che cioè compie una serie di trasformazioni cicliche) che al netto assorbe calore da una sorgente trasformandolo tutto in lavoro.
L'esempio che fai tu non è in contrasto con questo perché al netto non stai assorbendo calore da una sola sorgente trasformandolo tutto in lavoro: se cedi parte del calore ad un'altra sorgente infatti non hai trasformato in lavoro tutto il calore assorbito dalla prima sorgente, anche se il calore lo avessi assorbito solo dalla prima sorgente.
Se vuoi una forma equivalente più breve è:
Non può esistere una macchina termica ciclica che converte calore in lavoro scambiando calore con una sola sorgente.
O ancora (questa è la forma che a me piace di più perché prescinde dalle macchine termiche nell'enunciato e fa intuire che da qui deriva il concetto di irreversibilità):
Non è possibile in alcun modo assorbire calore da una sorgente e trasformarlo tutto in lavoro senza alcun altro effetto sull'universo.
intendendo per altro effetto anche che le condizioni dell'universo all'inizio e alla fine siano diverse, per esempio perché il sistema che compie lavoro alla fine si trovi in condizioni diverse dall'inizio.