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Buongiorno,
Voglio porvi una domanda forse un pò fuori dai canoni classici di questa sezione del forum, non fondamentale per quanto sto studiando, ma che mi ha generato qualche dubbio.
Premetto che il testo citato NON proviene da un libro di fisica, ma da un libro che si chiama "Introduction to Data Mining" uno dei principali testi di riferimento nell'ambito del machine learning. Questo, ovviamente, mi ha fatto sorgere ulteriori dubbi rispetto a quanto affermato dall'autore.
Giusto per contestualizzare un pò l'argomento, in questo paragrafo l'autore descrive i differenti tipi di dati che si possono incontrare, e soprattutto insiste sulla differenza che esiste tra il tipo in senso informatico (quindi int, float, etc.) e il tipo in senso di attributo.
Per farvi un esempio stupido, immaginate un foglio Excel di una banca in cui, insieme a tanti altri dati viene registrato il "codice utente" e il "numero di immobili posseduti" di tutti i clienti di una filiale.
Nonostante questi due valori siano rappresentabili come numeri interi, ad esempio, non ha senso fare la media dei codici utente, mentre per motivi statistici potrebbe avere senso fare la media del numero di immobili posseduti. In altri termini il codice utente è un attributo "qualitativo" che ammette solo le operazioni di $=$ o $!=$ (per distinguere i clienti con un identificativo unico) mentre sul "numero di immobili" ha senso fare la differenza tra gli immobili posseduti da due utenti diversi, oppure le operazioni di $<$ e $>$, etc.
Quindi l'autore introduce altri due "tipi" gli interval e i ratio.
Per gli interval sono ammesse le operazioni $ != = < > + -$
per i ratio sono ammesse le operazioni $ != = < > + - * $$/$
Dopo questo lungo preambolo vi cito il testo che mi ha generato qualche dubbio, ho provato a tradurlo nel modo più fedele possibile:
[...]Esempio 2.5 (Scale di Temperature).
La Temperatura fornisce un buon esempio per illustrare alcuni dei concetti discussi nel paragrafo. Prima di tutto, la temperatura può essere un attributo sia di tipo "raio" che "interval" a seconda della scala utilizzata. Quando viene misurata in Kelvin, una temperatura di 2K è in modo fisicamente significativo il doppio della temperatura di 1K. Questo non è vero quando si usa la scala Celsius, perchè, fisicamente, una temperatura di 1°C non è poi così differente da 2°C. Il problema risiede nel fatto che lo zero della scala Celsius è, in senso fisico, arbitrario, e quindi il rapporto di due temperature in gradi °C non ha senso fisico, mentre il rapporto in gradi K ha senso.
Secondo voi cosa voleva intendere l'autore? Perchè non ha senso fare il rapporto di due temperature in gradi Celsius?