Per la verità è un esercizio che ho trovato su google
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Il mio dubbio è il seguente: è evidente che applicando bernoulli tra il punto 2 e 3 si ha quel risultato. Tuttavia la situazione a monte non mi è molto chiara. Infatti se io applicassi Bernoulli tra 1 e 2 avrei (assumendo $h_1=0$): $p_1=p_2+rhog(h+y)$
$p_1$ è però pari a (stevino): $p_1=p_a+rhogh$
Quindi: $p_a+rhogh=p_2+rhogh+rhogy$ e ricavando y imponendo al limite in 2 la P2=0: $y=p_a/(rhog)$ quindi più alta di quanto mostrato nella foto. Io avrei indicato questa come risultato.
Il dubbio mi sembra essere ragionevole perché seppur sia vero che il secondo tratto di ramo non possa creare una depressione maggiore di $p=0$ aumentando l'altezza di y non varia la depressione apportata dal secondo tratto del sifone, però continua a essere zero.
y però può aumentare finché il tratto a monte (primo tratto del sifone fino alla cima) non raggiunga pressione zero e questo avviene alla quota $y=p_a/(rhog)$ maggiore di $y=p_a/(rhog)-h$ presente nello svolgimento.
Se così fosse però alla cima (punto 2) avremmo un problema di continuità dello scalare pressione perché a destra mi indica essere zero, mentre a sinistra alla quota $y=p_a/(rhog)-h$ dell'esercizio, per bernoulli avrebbe una pressione maggiore di zero (essa sarebbe difatti nulla a $y=p_a/(rhog)$) come spiegato sopra. Quindi lo zero sarebbe più in alto.
Come uscire dall'inghippo?