ronti ha scritto:Voglio specificare che questa è solo una mia opinione, da bar, se vuoi.
Appunto, soprattutto vista la quantità di luoghi comuni di cui essa è infarcita.
[E con tutto il rispetto per le opinioni da bar espresse nel luogo ad esse più congeniale...]
ronti ha scritto:E' un discorso lungo, mi limito soltanto a dire che (secondo me) ciò che tu dici vale solo per chi lo fa come mestiere stabile. E non "soprattutto".
Capisco...
Quindi una mia amica ingegnere, che lavora ogni anno con le supplenze dalla terza fascia su Informatica perché ha i bimbi a cui badare,
automaticamente non ha le competenze per insegnare?
Spiegami, sono tutto orecchie.
ronti ha scritto:Se una persona X laureata in economia insegnasse per 10 anni matematica e dopo 10 anni vincesse un concorso, in quei 10 anni cosa ci dice che fosse effettivamente preparata?
In teoria, secondo il MIUR, la sua laurea.
E secondo me la laurea di un economista non è sufficiente per insegnare matematica. [...]
Perché? Perché le conoscenze matematiche che vengono acquisite in un corso di laurea in economia, a mio avviso, non sono sufficienti a fornire una cultura tale da formare un professionista che possa insegnare matematica.
Accanto alle competenze specifiche disciplinari, che sono ritenute sufficienti dal legislatore
1, si suppone che uno studente universitario abbia acquisito anche una certa propensione alla
formazione continua (o
life-long learning, se vuoi dirlo all'inglese), cioè ad imparare cose nuove anche al di fuori del sistema dell'istruzione (i.e., non per dare un esame o superare un concorso).
In particolare, un insegnate -qualsiasi insegnante- impara ad insegnare insegnando. Ciò significa che durante il proprio lavoro
deve imparare tutto quel che gli serve, se non lo conosce già.
Dunque, probabilmente o non hai ben chiaro il ruolo della formazione universitaria e della professione di docente o ti sei trovato davanti gente che ne aveva capito meno di te... In ogni caso, fossi in te, non eleverei questo tipo di pregiudizi ad unico metro di giudizio.
In verità, il problema è questo: non i laureati in Economia, ma la gente che non ci capisce un tubo e pretende pure di insegnare qualcosa a qualcuno. Casomai esprimendo proprie "opinioni" maturate a forza di 'l'ho visto sul mio pianerottolo, quindi è vero in generale!' e giustificandole al grido di 'perché? perché sì!'.
ronti ha scritto:Così come una laurea in matematica non è sufficiente per insegnare filosofia.
Infatti la norma non lo prevede... Purtuttavia, ho un collega che insegna Storia e Filosofia con un background, guarda un po', anche matematico!
Ma vedi tu, alle volte, il caso.
Sono sempre stato, e mi ritengo ancora un dilettante. Cioè una persona che si diletta, che cerca sempre di provare piacere e di regalare il piacere agli altri, che scopre ogni volta quello che fa come se fosse la prima volta. (Freak Antoni)