Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Dato che un politico non crede mai in ciò che dice, resta sorpreso quando gli a
Autore: Marta Bonfanti
Descrizione: La tesi verte sull’importanza della parola in politica, le argomentazioni si basano su un’analisi dal punto di vista retorico e linguistico di discorsi pronunciati da politici come Hitler, Mussolini, Bob Kennedy, Veltroni e Berlusconi, più un approfondim
Materie trattate: inglese, tedesco, storia, italiano, storia dell’arte
Area: umanistica
Sommario: Ho deciso di realizzare questa tesina, che verte sull'importanza della parola nella politica e sull'espressione delle idee tramite le arti figurative, partendo da un interesse del tutto personale. E' un tema che da molto tempo mi affascina, sebbene io ne sia consapevole da poco. Da sempre mi interesso di politica, ma non mi sono mai chiesta il vero motivo per cui io lo faccia. Quando sentivo i discorsi alla televisione o li leggevo sui giornali, o ancora assistevo personalmente a vari comizi, ero come affascinata da ciò che i politici dicevano, o meglio, ora l'ho capito, da come lo dicevano. E' strano a dirsi, ma veramente mi sono emozionata molte volte ascoltando l'enfasi con cui certe cose venivano dette. Poi logicamente andando avanti con gli anni, fino ad oggi, ho capito che quest'effetto che suscitavano in me non era del tutto casuale, ma voluto. Loro volevano che io provassi certe emozioni, che io pensassi certe cose, o che io confutassi certe idee. Non nascondo il fatto di aver pensato in un primo tempo che queste parole venissero direttamente dal loro cuore e che gli oratori stessi si lasciassero letteralmente coinvolgere da sensazioni forti umanamente condivisibili. Ma non sono rimasta delusa quando ho capito che si trattava del contrario. Ho capito che un politico di qualsiasi schieramento, parlando, si assume delle grandi responsabilità e, allo stesso tempo, acquisisce un grande potere, talvolta propizio a lui e al suo intento, e talvolta anche pericoloso. E qui sta il punto, se la sua parola lo rende convincente, ed apprezzato, un politico può tutto. Può tutto al punto tale da causare uno sterminio di massa, l'annullamento di una civiltà; può tutto a tal punto da fuorviare milioni di persone, a renderle sue schiave inconsapevoli, vere e proprie macchine da guerra, pronte al sacrificio in nome della pazzia di un folle. E' questo che mi ha lasciata sconvolta, ma allo stesso tempo incuriosita e affascinata. Mi sono chiesta: ma anche io ora mi sto lasciando corrompere da qualcuno che solo perché ha bisogno di me in un momento particolare della sua vita cerca di mettermi al centro del suo mondo? E allora mi dico, se anche così fosse, se costui fosse capace veramente di usare questo suo potere straordinario che ha acquisito su di me per rendermi una persona migliore, per rendere la mia vita come la sua, più serena e utile, allora io chiedo di essere fuorviata! Ci sono stati uomini malvagi, è vero, è la nostra natura purtroppo, noi siamo capaci anche di questo, ma ci sono stati uomini altrettanto meravigliosi, forti, capaci di dare voce ai dimenticati, agli inascoltati, a parlare per loro, a parlare di loro. Da qui, si può dire che sia nata la mia ricerca. E' stato un giorno guardando un film, un film dedicato ad una persona che prima non conoscevo, perché non mio contemporaneo purtroppo: Bob Kennedy. Furono proprio le sue parole, la dolcezza e la bontà delle sue parole, a coinvolgermi, e da linguista decisi che quella sarebbe stata la mia ricerca. Mi sono commossa pensando al fatto che questa persona è arrivata al cuore della gente, non dei politici ma degli umili e dei poveri dell'America degli anni sessanta, al punto da essere amato e da essere considerato una guida, tanto che una volta appresa la notizia della sua morte improvvisa ed inspiegabile, una parte di America era smarrita attonita, disperata. Bobby era tutto e il suo ricordo oggi è ancora vivo dentro ognuno di loro, quarant'anni dopo la tragedia. Sono partita da qui, da questa mia sconfinata ammirazione verso di lui, una persona dalla quale la politica stessa ha da imparare, da attingere per ridefinire la sua propria essenza, dalla saggezza e dall'umiltà delle sue parole. Avrei voluto certo essere invasa da cotanto sentimento, ma purtroppo posso solo consolarmi come tanti, potendolo celebrare e stimare. Ho continuato la mia ricerca analizzando la retorica Hitleriana, vista dagli occhi di un illustre letterato come Thomas Mann, e Mussoliniana, per poi passare alla politica odierna, e infine alla focalizzazione sulla comunicazione figurativa di Balla. Da tutto questo mio percorso ho concluso che le delusioni che la politica porta ed ha portato sono innumerevoli, ma la voglia di credere è tanta, almeno da parte mia. Per questo e in virtù dell'indirizzo di studi che ho scelto ho voluto dimostrare che le parole spesso hanno segnato la storia, in modo positivo e in modo negativo, che spesso hanno toccato l'anima di tante persone, come altre volte hanno risvegliato gli istinti più malvagi dell'individuo umano. Tutto è comunicazione, tutto è parola, e anche se più volte modificata, più volte studiata, con fini e propositi differenti, chi è sensibile, riesce a vedere dietro di essa la persona che la proferisce, gli intenti, gli ideali, la sua anima. Al giorno d'oggi le parole sono state falsate, svalorizzate, impoverite, ma nonostante ciò nulla vieta di continuare ad apprezzarle, scorgendo forse non più esplicitamente, ma tra le righe il vero intento dell'oratore. E' vero forse che un politico non crede mai in ciò che dice, come dice Charles de Gaulle con molta ironia, stupendosi quindi al vedere che qualcun altro poi ci creda. Ma molto spesso è successo il contrario, c'è chi ci ha creduto e forse dico forse c'è chi ci crede ancora, pertanto non credo sia il caso di precluderci la possibilità di scoprirlo.