China export

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: China export
Autore: Rosa Santelia
Descrizione: il progetto è un’analisi attenta ed accurata del ruolo rivestito dalle nuove potenze emergenti, le cosiddette “tigri asiatiche”, nel rincaro dei prezzi dei prodotti di natura primaria nei paesi aderenti all’unione europea, cau
Materie trattate: diritto, scienza delle finanze, lingua italiana, storia, matematica, ragioneria ed economia aziendal
Area: tecnologica
Sommario: L'Europa dominerà economicamente il XXI secolo? Una domanda difficile a cui rispondere, attorno a cui si intrecciano i destini economici e politici futuri. Ed è proprio questo il motivo che mi ha spinto ad affrontare una tematica così importante e complessa quale quella del China Export allo scopo di cercare qualche risposta chiarificatrice. Il mio vuole essere un percorso che, snodandosi tra le cause e le conseguenze dello sviluppo del Made in China nella Comunità Europea e dell'impatto che questo assume nella stessa ed, in particolare, nel nostro Paese, riesca ad intravedere alcuni degli sviluppi di questo fenomeno così allarmante nel prossimo orizzonte. Il motivo del titolo del mio progetto, "China Export", risiede nel fulcro stesso della questione: China Export è, infatti, il significato dell'acronimo CE con cui i produttori asiatici hanno cercato di falsificare l'originale europeo allo scopo di intensificare il loro già proficuo commercio con il resto del mondo. L'Unione Europea sta attraversando una forte crisi destinata ad acuirsi nel prossimo futuro. Una crisi che la sta colpendo nel profondo e che sta minando alle radici la sua sicurezza economica in un mercato internazionale in profonde mutazioni. L'economia mondiale si è andata, infatti, polarizzando attorno a tre grandi aree di sviluppo, che rappresentano oggi i tre grandi pilastri del commercio internazionale: l'area degli USA, che comprende anche Canada e Messico uniti nel Nafta (North America Free Trade Agreement), l'area dell'UE e l'area del Giappone e delle "tigri asiatiche", che stanno rapidamente colmando il gap che le divideva dai paesi industrializzati. Qui è in grande trasformazione la Cina che, con un tasso di sviluppo senza precedenti dell'8,1%, intreccia sempre più stretti rapporti con gli altri paesi detentori della potenza mondiale. Ai giorni d'oggi si sta attuando…
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Utopia

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Utopia
Autore: Stella Orlandino
Descrizione: si tratta di un percorso multimediale sul significato della parola utopia e delle varie interpretazioni date nel corso dei secoli, si parte dal disegno utopico dello stato di platone, di atlantide, della città del sole ecc. per arrivare alla “pace utopic
Materie trattate: filosofia, latino, storia dell’arte, italiano, inglese, astronomia, fisica, storia
Area: umanistica
Sommario: Innanzitutto è bene chiarire il significato di “utopia” : Per utopia si intende un progetto apparentemente irrealizzabile basato su dei principi giudicati universalmente giusti. L’utopista è colui che non vuole basare le sue preferenze e le sue scelte ideologiche partendo dallo studio della realtà, ma decide di voler seguire un ideale che ritiene giusto pur sapendo che questo ideale resterà irrealizzato.. Tuttavia il termine fu coniato da Thomas More (successivamente latinizzato in S. Tommaso Moro), filosofo e statista inglese del XVI sec., L’etimologia proviene dal gioco di parole greche ou topos (luogo che non c’è) ed eu (bene) + topos(luogo felice) : entrambi i significati possono essere compresi nell’accezione di Tommaso Moro in quanto si trattava di un isola fantastica, quindi non esistente, ma dove regnava la concordia, la tranquillità ed il benessere tra i cittadini. Egli volle immaginare un’isola felice in cui gli abitanti conducessero una vita migliore, solidale e pacifica : si trattava dell’isola di Utopia. Il concetto di “utopia” nasce nell’età classica grazie alla “Repubblica” di Platone, in cui egli descrive la “polis ideale”. Platone immagina una società tripartita composta dai produttori, detentori della ricchezza (contadini, artigiani, commercianti), a cui seguivano i custodi, cioè i soldati difensori della città, ed infine i governanti, i quali dovevano essere i filosofi. Per ogni classe vi è stabilita una ben specificata educazione sociale seguita dalle virtù e dai doveri che i componenti dovevano possedere. Al fine di scardinare ogni possibile egoismo viene abolita la proprietà privata, la famiglia e le parentele . Platone era pienamente conscio dell’inattuabilità del suo progetto, in ogni caso è stato il primo scritto nella storia nel quale viene ipotizzata una società “ideale” in tutte le sue componenti e, a distanza di 2000 anni, verrà ripreso ancora da socialisti, comunisti e perfino dai nazisti per le proprie tesi. Oltre alla “polis ideale”, Platone dà vita ad “Atlantide”, che viene descritta in altre due sue opere (dialoghi) Timeo e Crizia. Atlantide è una leggendaria isola (o continente) che si trovava, secondo Platone nel mezzo dell’oceano Atlantico e che sarebbe stata distrutta da un terremoto o da un maremoto tra i diecimila e i quindicimila anni fa. Nel Clizia Platone descrive più nel dettaglio la situazione geopolitica di Atlantide: era un isola ricca e potente divisa in 10 zone,ognuna governata da un figlio di Poseidone e al centro della città vi era il tempo dedicato a Poseidone e Clito. Nel Timeo si racconta che Atlantide era una monarchia assai potente, con enormi mire espansionistiche. Situata geograficamente oltre le Colonne d’Ercole, politicamente controllava l’Africa fino all’Egitto e l’Europa fino all’Italia.

1960-1970 gli anni della rivoluzione globale

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: 1960-1970 gli anni della rivoluzione globale
Autore: Isabella Sorace
Descrizione: un breve viaggio nelle rivoluzioni che hanno cambiato radicalmente la società moderna, durante i favolosi anni sessanta
Materie trattate: storia, scienze, letteratura italiana, arte, inglese
Area: umanistica
Sommario: Ho deciso di trattare degli anni 60, poiché ritengo rappresentino uno dei momenti fondamentali nello sviluppo della società moderna. Ho cercato di approfondire lo studio di quegli ambiti nei quali maggiormente si è mostrato lo spirito rivoluzionario del decennio, a partire dal boom economico. La fase di più elevata crescita del nostro sistema economico inizia con il 1958 e finisce nel 1963. Due sono le direttrici lungo le quali si realizza una così rapida trasformazione dell’assetto economico del paese: Ø lo spostamento della forza lavoro dal settore agricolo a quello industriale; Ø il passaggio ad un’economia legata alle dinamiche dei mercati europei dove le esportazioni divengono prevalenti. È il “miracolo economico”: la media di crescita del nostro paese raggiunse il 6,3%; percentuale mai più raggiunta sino ad oggi, inoltre, nel medesimo periodo, la produzione industriale risultò più che raddoppiata con alla testa l’industria metalmeccanica e petrolchimica. Il reddito per abitante raddoppiò quasi passando da 577 dollari USA nel 1952 a 970 nel 1963; anche la disoccupazione scese in modo inaspettato sotto la soglia del 3% nel 1962, segnando così in pratica il raggiungimento della piena occupazione. Numerosi furono i fattori che determinarono la svolta: Ø fine del protezionismo e adozione di un sistema di tipo liberista, che rivitalizzò il sistema produttivo italiano, favorito anche dalla creazione del Mercato Comune Europeo, a cui l’Italia aveva aderito nel 1957 Ø ruolo svolto dallo Stato, caratterizzato da un notevole interventismo nell’economia: Ø costruzione di un gran numero di infrastrutture Ø stanziamenti statali Ø prestiti a tasso agevolato Ø il basso costo della manodopera, che proveniva soprattutto dal meridione Ø l’adozione del piano Marshall Ø nascita dell’Eni, l’Ente Nazionale Idrocarburi Ø crescita della domanda interna ed esterna Ø capacità di adattare la produzione alla domanda futura Tutto ciò portò l’ Italia, in un brevissimo periodo a conoscere un nuovo clima di benessere:

L’illusione

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'illusione
Autore: Lucia Gallo
Descrizione: l’illusione come rappresentazione fittizia della realta’ introduzione: tutto e' un'illusione, e un'illusione e' una piccola parte di niente creata da noi per trovare una scusa all'incubo che si vive.
Materie trattate: italiano, filosofia, storia, latino, greco, inglese
Area: umanistica
Sommario: LUCIA GALLO III F Esami di stato 2008 Liceo classico Socrate L'ILLUSIONE COME RAPPRESENTAZIONE FITTIZIA DELLA REALTÁ L'ILLUSIONE COME RAPPRESENTAZIONE FITTIZIA DELLA REALTA' Introduzione: Tutto e' un'illusione, e un'illusione e' una piccola parte di niente

il tabacco e le sue multinazionali

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: il tabacco e le sue multinazionali
Autore: Cristina Monge cuniglia
Descrizione: il vizio del fumo e le multinazionali ad esso legate
Materie trattate: italiano,letteratura,legislazione,economia
Area: umanistica
Sommario: Il fumo è un vizio che accomuna molte persone… tra queste ci sono io… Rappresenta per tanti un'abitudine amata, ma allo stesso tempo odiata. Amata perché fumare una sigaretta è, sotto diversi punti di vista, un piacere, un modo per distendersi e per rilassarsi; odiata perché una volta che si inizia a fumare non si può più fare a meno della sigaretta. Questo lavoro mi ha coinvolta da subito e mi ha permesso di conoscere il mio piccolo "piacere" sotto diversi punti di vista: storico, economico, giuridico e letterale. Soprattutto mi ha dato l'occasione di comprendere tutto ciò che sta dietro ad un oggetto così piccolo e tanto desiderato.
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La matematica e il linguaggio: il problema della c

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La matematica e il linguaggio: il problema della c
Autore: Fabio Bergamelli
Descrizione: nel mio progetto affronto i problemi che la matematica si trovò ad affrontare ad inizio secolo relativamente alla completezza della stessa disciplina, presentando tre diversi percorsi e le loro relative conseguenze.
Materie trattate: matematica, filosofia
Area: scientifica
Sommario: Studiare la storia della matematica sembra essere una disciplina completamente diversa dal sapere, quasi tecnico, per cui questa materia si caratterizza. La prima infatti si contraddistingue per studiare soprattutto i contesti culturali in cui si colloca l'evoluzione di questa disciplina, apparendo quindi anche opinabile. La seconda invece ha un taglio più specialistico e per questo appare meno fallibile, appunto più "matematica". In realtà tra queste due materie si riscontra un particolare rapporto di forza, che porta a subordinare la seconda alla prima. Questo legame evidenzia la stretta vicinanza, e spesso anche compenetrazione, esistente tra la matematica e la filosofia. Come in questa mia breve trattazione cercherò di evidenziare, i problemi di una disciplina diventano anche i problemi dell'altra. Dopo avere definito la struttura (o per meglio dire la sintassi) che caratterizza questo mio progetto si tratta ora di esporne il contenuto. Il periodo storico scelto è quello che va dalla fine dell'Ottocento agli anni '30 del Novecento, un lasso di tempo in cui la matematica si è evoluta in modo consistente. Il problema centrale attorno a cui verte questo sviluppo è quello della certezza che dovrebbe caratterizzare la disciplina. Con la scoperta delle geometrie non euclidee infatti venne anche meno la validità del criterio di evidenza su cui potere fondare la verità e la coerenza della geometria, così come dell'aritmetica. Nei vari tentativi che si fecero per ovviare a questo problema tre furono le vie sperimentate, che corrispondono ad altrettante "scuole": il logicismo, il formalismo e l'intuizionismo. Paradossalmente tutte e tre però fallirono. Il fine di questo progetto si lega proprio a questi risultati e al suo artefice, Kurt Gödel, grazie al quale la matematica, non potendo determinare dall'interno la propria coerenza, può affermare con certezza soltanto i propri limiti. Un risultato che si unisce anche all'opera di Ludwig Wittgenstein, di cui costituisce una profonda critica: il suo fine era quello di purificare il linguaggio eliminandone gli asserti contraddittori e insensati e dandogli una forte armatura logica. Il fallimento di questo progetto è forse uno dei risultati più fecondi della matematica del Novecento. La crisi dell'intuizione La scoperta delle geometrie non euclidee (Gauss, Lobačevskij e Bolyaj) aveva determinato una messa in discussione dell'intera matematica, che si fondava proprio sulla geometria. Come Kant stesso aveva scritto nella Critica della ragion pura la geometria euclidea era a priori alla pari dei numeri naturali, perché direttamente derivati dai concetti di spazio e tempo, anch'essi posti a priori. In queste convinzioni si faceva derivare la verità, quindi anche la coerenza dell'intera disciplina, soltanto sull'evidenza degli assiomi. Con il venir meno di questo criterio, rimaneva però inalterato l'obiettivo di dare comunque alla matematica coerenza e l'unica disciplina che poteva prendere il posto della geometria era l'aritmetica. Chiaramente la struttura fondamentale della matematica sarebbe stata costituita da assiomi scelti in modo arbitrario, purché non contraddittorio. Ma il tentativo di assolvere a questo problema avrebbe rivelato molte difficoltà.

L’uomo un prodotto (s)finito

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'uomo un prodotto (s)finifo
Autore: Lorenzo Lucchini
Descrizione: un analisi della società e della scuola come origine del nichilismo giovanile
Materie trattate: filosofia
Area: umanistica
Sommario: INTRODUZIONE L'interesse a sviluppare e approfondire l'argomento nasce dalla lettura del libro "il sopravvissuto" di Antonio Scurati (scrittore, ricercatore all'Università di Bergamo, coordinatore del Centro Studi sui linguaggi della guerra e della violenza). Il libro ha un inizio drammatico, l'autore racconta come Vitaliano Caccia, studente \"difficile\" e già ripetente, il giorno della prova orale dell'esame di stato, in modo inspiegabile stermina, la commissione di maturità, risparmiando solo il professore di filosofia, Andrea Marescalchi, \"unico superstite lasciato indietro a contare i morti e a maledirsi per non essere nel loro numero\". Perché il giovane assassino ha risparmiato il professore? Che cosa sta dietro al suo gesto apparentemente insensato? A questa domanda l'insegnante cerca di dare una risposta nel corso del libro. Mentre la polizia e le istituzioni identificano il male nell'adolescenza, il professore, cercando tra i suoi colleghi il motivo scatenante della strage, mette in discussione il proprio operato e quello più in generale dell'istruzione. In quest'amara riflessione su ciò che la società occidentale è diventata(1), l'autore mette alla luce l'indifferenza atroce cui le ultime generazioni sono state condannate: in quartieri-dormitorio fatti di cubi di cemento o a cavalcioni delle loro moto, soli in gruppo o da soli, perduti ad ogni speranza, i Vitaliano Caccia vegetano, all'oscuro persino di se stessi, …e un giorno, magari, uccidono. Ho scelto questo argomento perché penso che i giovani rappresentino il futuro della società umana, che in loro debba crescere e svilupparsi un progetto che, come intuiva Marcuse, ricercando nei giovani le possibili forze rivoluzionarie, "sia in grado di mettere in moto il cambiamento in direzione di una nuova società". Purtroppo oggi la società moderna, delle tecnologie e del consumo, sta mettendo in atto una strategia di "omologazione" che vede il giovane solo sotto l'aspetto di un possibile "consumatore", non soggetto autonomo, capace di scelte "critiche, idealistiche e positive", ma oggetto da indottrinare, affinché possa realizzare in sé quello che la società si aspetta da lui, e cioè l'adulto "felice" descritto da Marcuse, che lavora per guadagnare e per poter spendere, per acquistare beni non indispensabili, ma resi indispensabili da una nuova "norma culturale" dove auto, cellulare, scarpe e abbigliamento sono i nuovi "status symbol" in grado di determinare una nuova forma di benessere, che non è più star bene con se stessi e con gli altri, ma è "possedere" i beni che hanno gli altri e possibilmente di più.
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Stupore, meraviglia, conoscenza

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Stupore, meraviglia, conoscenza
Autore: Damiano Guidi
Descrizione: la tesina parte da una mia esperienza personale, e cioè dallo stupore che ho provato davanti alle immagini del cielo stellato. questo stupore ha generato in me una domanda di conoscenza che mi ha portato ad approfondire l'argomento trattato e studiato
Materie trattate: latino,greco,italiano,filosofia,scienze
Area: scientifica
Sommario: Introduzione Perché? E' questa la domanda che ci facciamo quando ci colpisce qualcosa, quando osserviamo un fenomeno naturale, o quando veniamo a conoscenza di una cosa sconvolgente. Prendendo in considerazione un fenomeno naturale come le stelle, l'universo e tutto ciò che lo riguarda, la prima azione che facciamo è osservare il cielo, vedere le stelle e riconoscere delle determinate costellazioni sulla sfera celeste, e la reazione che ne seguirà sarà stupore per il grandissimo numero di astri, per la bellezza delle figure che formano se viste in un insieme. Lo stupore è dunque il sentimento che provoca la domanda, la sensazione che muove in noi un desiderio di conoscenza ulteriore, di andare a scoprire com'è fatto l'universo, come sono le stelle, perché accadono dei determinati fenomeni, la voglia di scoprire le cause di essi e di soddisfare la curiosità insita nell'uomo. Il percorso che mi accingo ad esporre vuole mettere in evidenza, nelle varie epoche della Storia, le reazioni che l'uomo ha avuto davanti alla contemplazione del cielo stellato e le varie forme di risposta che ha cercato di dare ad un fenomeno naturale così travolgente.
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L’uomo e l’impossibile

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'uomo e l'impossibile
Autore: Rossella Siervo
Descrizione: è scommettendo sull'impossibile che nella storia si è arrivati alla realizzazione del possibile, e tutti coloro che si sono saggiamente accontentati di credere nel possibile non sono avanzati di un solo passo
Materie trattate: italiano, matematica, latino, fisica, filosofia, astronomia, arte, letteratura francese e inglese
Area: scientifica
Sommario: Il canto trentatreesimo del Paradiso di Dante Alighieri si svolge nell'Empireo, la sede di tutti i beati; siamo a mezzanotte del 14 aprile 1300, o secondo altri commentatori del 31 marzo 1300. Si tratta dell'ultimo canto del Paradiso e quindi dell'intero poema, che si chiude, dopo una preghiera alla Vergine, con la visione di Dio, della Trinità e dell'Incarnazione. La preghiera che san Bernardo rivolge alla Vergine Maria apre il canto, introdotta dall'ultimo verso del canto precedente «e cominciò questa santa orazione», e si connota così come un'orazione, sia nel senso appunto di preghiera, sia in quello etimologico di discorso oratorio, per il tono alto e solenne, per l'incisività eloquente. Essa si può dividere in due parti: la prima è un canto di lode (vv. 1-21), la seconda la vera e propria orazione (vv. 22-39); si apre con una serie di ossimori e di antitesi, cioè accostamenti di parole e concetti dal significato opposto, a sottolineare come gli elementi della divinità travalichino le possibilità di comprensione dell'intelletto umano: San Bernardo, cosciente dell'efficacia della sua opera di intercessione , prega la Madonna di intervenire affinché Dante possa innalzarsi fino a Dio; invoca infine la materna protezione per il poeta anche quando questi sarà ritornato sulla terra. Alla preghiera del santo si associano tutti i beati e Beatrice e Maria, che ha tenuto gli occhi fissi su san Bernardo in segno di gradimento, rivolge ora lo sguardo a Dio, per intercedere a favore di Dante. San Bernardo di Chiaravalle, autore di numerose opere teologiche, non è sicuramente stato scelto a caso da Dante come suo intercessore: egli fu il più importante esponente del pensiero mistico del XII secolo, e soprattutto fu colui che più di ogni altro contribuì all'affermazione del culto di Maria Vergine: il santo aveva esaltato la sua funzione mediatrice tra Dio e l'umanità, valorizzata dall'esperienza della maternità. (Tuttavia si possono riconoscere altre influenze su questa preghiera, ad esempio la struttura dell'Ave Maria, divisa in lode e richiesta di intercessione). Dante, che si avvicinava («appropinquava», con latinismo) al culmine di tutti i suoi
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Apollo, dioniso e la musica

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Apollo, dioniso e la musica
Autore: Andrea La mantia
Descrizione: analisi di varie espressioni dell'arte musicale in relazione a concetti espressi dal filosofo nietzsche e idee personali
Materie trattate: filosofia, musica
Area: umanistica
Sommario: Introduzione "Nel canto e nella danza l'uomo si palesa come membro di una comunità superiore: egli ha disimparato a camminare e a parlare, e danzando è in procinto di volarsene via nell'aria. Nei suoi atteggiamenti parla la magia. E come frattanto gli animali ora parlano e la terra dà latte e miele, così anche da lui risuona qualcosa di soprannaturale: egli si sente come un dio, e ora egli stesso incede rapito e sublime, come vide in sogno incedere gli dèi. L'uomo non è più artista, è divenuto egli stesso opera d'arte" (Nietzsche, "La Nascita della Tragedia") La Nascita della tragedia La Nascita della Tragedia dallo Spirito della Musica (Die Geburt der Tragödie aus dem Geiste der Musik, 1872) è la prima opera matura di Friedrich Wilhelm Nietzsche, dedicata al musicista Richard Wagner. É un libro filosofico, filologico, e inoltre presenta una "metafisica da artisti": a tale proposito riportiamo alcune frasi scritte dallo stesso Nietzsche nel "Saggio di un'autocritica", prefazione che sostituì nell'edizione del 1886 la "Prefazione a Wagner" delle precedenti edizioni. "Un libro per iniziati, quasi una "musica" per quelli che, battezzati alla musica, sono legati fin dal principio a comuni e peregrine esperienze artistiche; quasi un segno di riconoscimento per i fratelli in artibus: un libro orgoglioso ed entusiastico che fin da principio si tiene lontano dalle "persone colte" anche più che dal profanum vulgus"; "ricorre sovente la tesi allusiva, che l'esistenza del mondo non si giustifica altrimenti che come fenomeno estetico"; "un dio artista affatto istintivo e amorale, che nel costruire come nel distruggere, nel bene come nel male, intende uniformarsi al suo capriccio e alla propria gloria di dominio, e che, creando mondi, si libera dalle pastoie della pienezza e dell'esuberanza e dalla pena delle contraddizioni che in lui si avviluppano"; "Tornerà forse come indecoroso il veder preso tanto sul serio un problema estetico, ove non siano in grado di riconoscere nell'arte nulla più che un piacevole superfluo, che un accompagnamento di sonagli alla "serietà dell'esistenza" cui si può ben rinunziare: quasi che poi nessuno sapesse cosa significhi, in questa contrapposizione, la "serietà dell'esistenza"." Il filosofo tedesco esamina in questa opera l'origine della tragedia greca, che egli individua nel solo coro ditirambico (il ditirambo era una composizione poetica corale, dove poesia, musica e danza erano fusi insieme e tutti e tre indispensabili in ugual misura; una danza collettiva eseguita in

La solitudine di massa

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La solitudine di massa
Autore: Cecilia Vitiello
Descrizione: la solitudine di massa: “paradosso moderno e postmoderno”, analisi di questo fenomeno, delle cause sociali e degli effetti sulla psiche umana, nella modernità e nella postmodernità.
Materie trattate: scienze sociali (psicologia e sociologia), filosofia, francese, italiano, scrittura creativa
Area: umanistica
Sommario: La solitudine di massa è un fenomeno che tocca la nostra società e vita quotidiana più di quanto si pensi. A una prima impressione unire solitudine e massa sembra un ossimoro, un'incongruenza: com'è possibile provare un senso di solitudine mentre siamo circondati da altre persone e inseriti in un contesto sociale? Eppure la solitudine di massa agisce proprio in questo senso, come "paradosso moderno e postmoderno". Ho scelto, per cominciare, di esaminare e descrivere questa nuova manifestazione della vita umana in chiave sociologica e psicologica. Ho iniziato â€" seguendo il saggio Capire la società contemporanea di Daniele Ungaro â€" da un inquadramento storico-sociale delle trasformazioni sociali, economiche e culturali, realizzatesi a partire della società moderna fino alla società postmoderna all'interno di un processo di modernizzazione. Successivamente ho focalizzato la mia analisi sugli effetti che tali trasformazioni sociali, economiche e culturali hanno avuto e hanno sulla psiche degli individui, sottolineando le differenti modalità in cui essi si manifestano nella modernità e nella postmodernità. Mi sono quindi approcciata a Zygmunt Bauman con il suo saggio La società dell'incertezza per quanto concerne la dettagliata descrizione del senso di paura e delle sue molteplici declinazioni. Per quanto riguarda la filosofia ho voluto parlare, prima, di due fondamentali esponenti della Scuola di Francoforte, Horkheimer e Adorno, per la rilettura del mito di Odisseo all'interno del saggio La dialettica dell'Illuminismo, nel quale riflettono sul destino dell'uomo occidentale che porta a termine il progetto di asservimento della natura soltanto rinunciando a se stesso; infine della corrente esistenzialista e, soprattutto, della prospettiva heideggeriana, nell'analisi delle possibilità che si danno all'uomo moderno (e postmoderno): l'esistenza autentica e l'esistenza inautentica. Ho poi approfondito l'argomento della solitudine di massa con una documentazione sulle nuove tossicodipendenze, seguendo una mia ipotesi â€" in riferimento alla crescita del commercio di una nuova droga, la Ketamina,
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Musica: la scienza dell’arte

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Musica: la scienza dell’arte
Autore: Marcello Spera
Descrizione: Si tratta di uno studio dal punto di vista fisico, letterario e filosofico della Musica.
Materie trattate: fisica, inglese e filosofia
Area: scientifica
Sommario: La scelta di questo argomento è dovuta principalmente al mio spontaneo e profondo interesse per il mondo della musica. Fin da bambino ho sempre apprezzato il suono degli strumenti musicali, studiando pianoforte. La vera svolta si ebbe però quando mi appassionai alla musica rock ed incominciai a suonare la chitarra, strumento che precedentemente avevo preso in scarsa considerazione. Studiando da autodidatta ed apprendendo le varie tecniche man mano che imparavo nuove canzoni, ho riscoperto il mondo della musica secondo un punto di vista differente da quello puramente didattico secondo il quale mi era stato insegnato il pianoforte. Così mentre progredivo nello studio della chitarra (inizialmente acustica, in seguito elettrica) ho cominciato a domandarmi quali fossero le basi fisiche che permettevano il funzionamento dello strumento o la resa di alcuni effetti particolari. L'ispirazione per questa tesina è giunta infatti da congetture effettuate durante le lezioni di fisica delle onde, in particolare sulle onde stazionarie e gli armonici, argomento che ho sviluppato in maniera autonoma, solamente tramite ragionamenti che Karl Popper avrebbe definito per congetture e confutazioni. La musica non ha però ovviamente solo una valenza puramente fisica e scientifica. Per me e per molte persone essa ha significato molto nei momenti più difficili, è stato ciò che ha permesso di andare avanti, di superare e di dimenticare gli ostacoli che naturalmente ci si pongono dinnanzi nel cammino della nostra vita. Così durante lo studio della filosofia ho incontrato pensatori, quali Kant, Schelling e Schopenhauer, che attribuivano all'arte, ed in particolar modo alla musica, un ruolo molto importante, che rispecchiava la visione che personalmente ho riguardo ad esse. Nonostante i filosofi sopraccitati non ascoltassero ovviamente musica rock, il loro modo di percepire la musica in sé è molto simile al mio e perciò ho voluto proporlo come argomento secondario della presente tesina. Infine, fui molto colpito da The Rime of the Ancient Mariner, il capolavoro di Samuel Taylor Coleridge, la cui trama e significato simbolico hanno attratto particolarmente la mia attenzione. Sapevo che questo testo era stato reinterpretato in una canzone da uno dei miei gruppi preferiti, gli Iron Maiden, e, dato l'interesse per entrambi gi aspetti (musica e letteratura), decisi di analizzare l'intera ballata e di operare anche un'analisi musicale della canzone, confrontandole e osservando come la band sia stata in grado di trasformare sotto forma di suoni alcuni concetti della mente.

Il comandante Silvio Corbari

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il comandante silvio corbari
Autore: Aurora Borioni
Descrizione: le eroiche gesta del partigiano faentino che con ironia e coraggio ha dedicato la sue breve vita alla lotta al nazifascismo
Materie trattate: storia, filosofia
Area: umanistica
Sommario: Perché Corbari “Oltre ad essere un racconto sulla gioventù e sulla guerra, sulla fedeltà e sul tradimento, sulla libertà e sull’oppressione lo è pertanto anche sulla memoria e sulla storia, e sul viluppo di verità e menzogna che si portano dietro” (Massimo Novelli). Ca’ Cornio La casa si trova sull’Appennino Tosco Romagnolo tra Modigliana e Tredozio. Davanti alla casa, c’è ora uno spazio libero che all’epoca della seconda guerra mondiale era occupato dall’aia e da Ca’ Cornio di Sopra, l’altro casolare posto di fronte, di cui ora si notano pochi ruderi. Al centro della facciata spicca la lapide posta nel 1962 dall’Associazione Mazziniana Italiana per ricordare la tragica fine di quattro partigiani ai quali sono state concesse medaglie d’oro al valore militare. Ora la casa di proprietà della provincia di Forlì-Cesena è gestita dall’Agesci (Associazione Scout Cattolici Italiani) di Modigliana. La casa è meta di molte uscite del nostro e di altri gruppi scout (comprende camere da letto, cucina, camino, bagni). L’eco mitico leggendario e le fonti contraddittorie “Sono convinto che una rigorosa documentazione possa essere utile nella selva intricata di quello che fin’ora è stato scritto con approssimazione e dissacrazione” (Eleonoro Dalmonte). “Corbari e la sua banda” di Eleonoro Dalmonte, il Professore, è ovviamente il libro che mi è servito maggiormente, pur con le sue tante esagerazioni e le sue numerose imprecisioni

La speranza di vivere di fronte alla morte

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La speranza di vivere di fronte alla morte
Autore: Lisa Salvi
Descrizione: analisi del fenomeno della shoah e della speranza di vivere di chi l'ha vissuta
Materie trattate: italiano, storia, francese, inglese, tedesco, storia dell\’ arte, matematica, filosofia
Area: umanistica
Sommario: Negli ultimi anni il cinema ha iniziato, con maggiore frequenza rispetto al passato, a diffondere film, documentari e lungometraggi riguardanti la shoah. Queste testimonianze hanno risvegliato le coscienze e contribuito a mantenere viva la memoria della catastrofe che ha colpito l'Europa del XX secolo. L'azione del tempo ha consentito lo sviluppo di un processo di sedimentazione storica e sociale che ha favorito l'incremento d'idee e riflessione da parte dei registi, scrittori ed artisti i quali si sono confrontati con un evento che ha tragicamente cambiato il volto del mondo occidentale. Personalmente ho trovato molto originale e innovativo il modo in cui Benigni ha affrontato questo delicato tema nel suo capolavoro La vita è bella. Questo film ci offre un nuovo punto di vista sull'argomento: quello di un padre e quello del suo commovente tentativo di rendere meno dura agli occhi del figlio l'inaccettabile crudeltà del nazismo. Nello scenario della persecuzione agli Ebrei e dei campi di concentramento è narrata in forma semi-comica una storia vera: una storia d'amore, nella prima parte, tra il protagonista e colei che diventerà sua moglie per poi continuare nell'amore per il figlio. Già dalle prime scene ho colto la gioia che trasmette l'interprete, di essere vivo per qualcuno; Guido si sforza di non far capire la triste realtà al suo Giosuè, ha il duro compito di salvare il bambino dalla bufera della guerra: lo protegge, lo nasconde, gli "copre" gli orrori. Si costringe ad essere di buon umore, trasmettendogli fiducia e gioia. Non è un film che invita a mentire ai bambini per far loro credere che il mondo sia diverso da quello che realmente è, anzi, secondo me, racconta con particolare delicatezza il "dolore" dell'essere adulto e la "meraviglia" dell'infanzia. La trasformazione del reale da parte di Guido è volta unicamente alla salvaguardia della "libertà" dell'immaginario del bambino, che non merita di conoscere l'inaccettabile realtà del nazismo. Alla fine, senza bisogno di mentire, trionfa il reale trasformato in gioco: è "nell'essere bambini", nel capovolgere la triste realtà che è possibile trovare una speranza, una via d'uscita. Un film che fa ridere nella stessa misura in cui fa piangere: Benigni ha messo in evidenza che anche nella disperazione si deve lottare per sopravvivere, che anche in situazioni difficili si deve continuare a lottare perché, alla fine, "la vita è bella". Egli ha saputo unire dramma e commedia con grande armonia, proprio come avviene nella vita.
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La musica

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La musica
Autore: Alessandro Masullo
Descrizione: la musica analizzata sotto diversi aspetti, nel tempo e in vari campi della cultura.
Materie trattate: matematica, fisica, italiano, filosofia, storia, inglese, latino, arte, geografia astronomica
Area: scientifica
Sommario: L'argomento che vorrei trattare in questo elaborato è la musica. La mia scelta è dovuta ad una serie di ragioni, prima tra tutte il legame instauratosi tra me e questa nobile arte grazie al pianoforte, strumento che suono da svariati anni. Con il termine "Musica" si intende l'arte di combinare assieme più suoni, prodotti da uno strumento musicale, o più semplicemente dalla voce umana, secondo determinate regole formali, attraverso le quali si materializza il processo creativo dello spirito; tali regole sono però diverse, in quanto è diversa la concezione di musica a seconda dei popoli e delle epoche storiche. L'origine etimologica del termine "Musica" deriva dalla figura della mitologia greca e romana della "Musa ispiratrice", accostato al termine "tecnica", e inizialmente non indicava una particolare arte, ma tutte le arti delle Muse. La musica è uno di quegli elementi che hanno accompagnato l'essere umano durante tutta la sua esistenza: dall'osservazioni di popoli, il cui stadio di sviluppo è ancora pressoché primitivo, si è dedotto che una sorta di musica doveva esistere già addirittura tra gli uomini primitivi. Il primo testo che accennò sulla musica è la Bibbia, che nella Genesi 4,21 narrava: « […] Jubal fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto.» Anche se questo testo si pensa risalga al 3000 a.C., le origini della musica sono sicuramente più antiche e risalgono probabilmente al desiderio dell'uomo di imitare i suoni della natura tramite la voce o altri strumenti. Si presume che la prima forma di musica sia nata dal ritmo, forse per imitazione del «battito di mani» o dello stesso rimo cardiaco, che in un certo senso è la prima forma di musica in assoluto che ascoltiamo ancora prima della nascita. Tra le prime civiltà di cui si ha una testimonianza della musica c'è sicuramente l'Egitto che attribuiva ad essa una grandissima importanza; la leggenda vuole che sia stato il dio Thot a donarla agli uomini.
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L’enzima: assioma di una vita

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'enzima: assioma di una vita
Autore: Raffaella Favale
Descrizione: la nascita e lo straordinario successo dell'utilizzo di queste particolari proteine, \”molto dotate\”!
Materie trattate: letteratura,storia,zootecnia,chimica,area modulare,area di progetto,fitopatologia,matematica,estimo
Area: scientifica
Sommario: "nelle piante e negli animali viventi, migliaia di processi catalitici hanno luogo fra i tessuti e i liquidi, e portano alla quantità di composti diversi della cui formazione, dai comuni materiali greggi, la linfa e/o il sangue, non possiamo intravedere nessuna causa plausibile: in futuro probabilmente lo scopriremo nella forza catalitica dei tessuti organici di cui consistono gli organi dei corpi viventi"- Berzelius, 1834. Berzelius fu un noto ricercatore vissuto tra il 1810 e il 1882, e assieme a molti altri chimici cercò di spiegare il mistero della vita, il mistero delle origini. Nel 1926 Willställer scriverà: "la vita non è altro che l'ordinata cooperazione di processi enzimatici"; ebbene egli affermava la suprema importanza della catalisi enzimatica per la comprensione del fenomeno VITA, nonostante sostenesse, sulla struttura degli enzimi, una teoria ancora del tutto lontana da quella che noi, oggi, ammettiamo. La catalisi è il fenomeno con cui una reazione chimica viene accelerata, o ritardata, da sostanze, per l'appunto dette catalizzatori, che al termine, risultano inalterate. Negli organismi viventi, queste reazioni hanno luogo ad opera degli ENZIMI. Pensiamo che già nel 2000 a.C. gli egiziani e i sumeri avevano sviluppato la tecnica di fermentazione per la preparazione della birra, del pane, e del formaggio. Nel 1878 furono identificati gli elementi della cellula del lievito che causano la fermentazione, e pertanto, venne, allora, coniato il termine enzima, che deriva dal greco "nel lievito". Studi successivi porteranno, solamente nel 1926, al riconoscimento dell'enzima come struttura proteica. • Ma che cosa è, e come funziona un ENZIMA? Trattasi di una struttura molecolare di natura proteica (struttura quaternaria), che negli organismi viventi svolge la funzione di catalizzatore biologico, ossia di sostanza capace di accelerare il decorso di una reazione chimica e quindi di raggiungere nel minor tempo possibile lo stato di equilibrio termodinamico. Un enzima accelera unicamente le velocità delle reazioni chimiche, diretta ed inversa (dal composto A al composto B e viceversa), senza intervenire sui processi che ne regolano la spontaneità.
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E la chiamano paraletteratura!

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: E la chiamano paraletteratura!
Autore: Michael Matta
Descrizione: con questo breve scritto ho tentato di dimostrare come la produzione letteraria di a. christie – etichettata sotto il termine dispregiativo di \”paraletteratura\” – contenga invece molti spunti interessanti, inerenti anche ai programmi svolti durante il q
Materie trattate: storia dell\’arte, letteratura inglese, filosofia, letteratura italiana
Area: umanistica
Sommario: Dal 1983 si è introdotto in campo letterario il termine paraletteratura per indicare una serie di tipologie di romanzo che "seguono essenzialmente le esigenze di consumo della massa". Proprio per questo, molti scrittori raggiungono una notorietà straordinaria ma la loro opera non viene considerata dagli storici della letteratura che la declassano ad un modo di scrivere semplice e senza originalità. E' questo il caso della detective story, conosciuta in Italia sotto la denominazione di "romanzo poliziesco" e noto all'opinione pubblica come genere giallo (dal colore della copertina con cui Mondadori decise di pubblicarli per la prima volta nel nostro Paese). É indubbio che molti autori di questo genere â€" soprattutto negli ultimi anni â€" abbiano prodotto opere di scarso livello culturale e letterario (anche se non si possono dimenticare autori del calibro di P.D.James e J.Ellroy), ma bisogna anche risconoscere che i pionieri della detective story abbiano composto romanzi di notevole portata culturale, tanto che le loro creature letterarie rientrano come stereotipi nel nostro linguaggio quotidiano. Con questo breve scritto si vuole dimostrare come la produzione letteraria di Agatha Christie non possa essere banalmente etichettata come paraletteratura ma come, in ogni suo romanzo, siano abilmente mascherate grandi conoscenze scientifiche, biologiche e chimiche â€" si pensi alla straordinaria e realistica maestria nell'utilizzo dei veleni (Poirot a Style Court, Due mesi dopo, La parola alla difesa) – mescolate ad un metodo investigativo – quello di Hercule Poirot, il più celebre e riuscito detective della scrittrice inglese â€" che risente enormemente delle scoperte e degli studi della nascente psicoanalisi – con i relativi metodi applicati dell'interpretazione dei sogni, della talking cure e delle paraprassie. Il romanzo, su cui si basa questo scritto, è Five little pigs (trad.it. Il ritratto di Elsa Greer), opera pubblicata nel 1942. La situazione è la seguente: Carla is going to marry but she is afraid that the fact that her mother killed her father will poison her husband's love for her, as he may fear that she has inherited a husband-killing tendency. So Carla asks Poirot to prove her mother's innocence.
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Sublime: l’orrore dilettevole

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Sublime: l'orrore dilettevole
Autore: Sara Berardo
Descrizione: un breve viaggio all'interno di una parola che è sensazione 'il sublime'
Materie trattate: greco, filosofia, italiano,inglese
Area: umanistica
Sommario: Perchè il sublime? Contemplare il cielo stellato e lasciarsi circondare da esso, come sollevandosi dall'erba umida, in una fusione estatica con l'infinito; Ascoltare rapiti il frangersi delle onde, mescolato al sibilo regolare della brezza marina, protendersi sulla scogliera e guardare giù; Lasciarsi invadere senza resistenza dalla melodia sinuosa delle note che si librano da uno strumento sapientemente sfiorato; Percepire il brivido paralizzante delle emozioni che vorticano dal cuore alla mente prima di rotolare sulla carta sottoforma di finzione letteraria… … una grande ammirazione per gli autori trattati e la possibilità di classificare il terremoto di sensazioni infinite e profondamente discordanti che mi attraversano di fronte a tanti spettacoli della natura: questi sono i motivi per cui mi sono dedicata alla ricostruzione della storia del sublime, concetto che ricorre insistentemente nella vita di ognuno di noi, spesso incapaci di assaporarne il gusto dolcissimo.
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Classicamente metal

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Classicamente metal
Autore: Mattia Ferragina
Descrizione: ripresa del classico (inteso come cultura e tradizione mondiale) nella musica metal. visione dell'ulysses come mito moderno. visione della musica da parte di schopenhauer. descrizione dell'architettura e della letteratura postmoderne.
Materie trattate: inglese, filosofia, storia dell\’arte, letteratura italiana
Area: umanistica
Sommario: Non esiste una data precisa della nascita dell'heavy metal, tuttavia esistono diversi gruppi che possono essere visti come i padri fondatori del genere, e tra essi i quattro più importanti sono i Led Zeppelin, i Deep Purple, gli Uriah Heep e i Black Sabbath; essi, come tutti i gruppi a venire, muovono sulle idee base di questo fenomeno musicale: la ricerca di emozioni forti, il senso dell'eccesso, il gusto di superare i limiti, imposti o naturali che siano, e il desiderio di onnipotenza. Questo senso di onnipotenza si tramuta, negli Uriah Heep, con l'ispirazione costante al fantasy, al fantascientifico e al mitologico, con il motivo iconografico di un medioevo prossimo venturo che si tramuta in musica con l'utilizzo spregiudicato e continuo delle armonizzazioni vocali e dei cori e con la creazione di atmosfere liriche intensissime e celestiali. Questo gruppo sarà il punto di partenza più importante per due importanti generi Metal:l'epic e il power, i cui testi sono ispirati quasi univocamente al mito e al fantasy, e, in particolare nel power, l'utilizzo di cori e la creazione di liriche volte a materializzare il mondo creato nei loro testi è una costante. I gruppi che s'ispirano a una letteratura che porta anche la più piccola traccia di fantastico e misterioso sono diversi anche al di fuori dei due generi sopraccitati. Le citazioni vanno da Tolkien a Stoker, a Milton, alle antiche leggende popolari come il mostro di Loch Ness, sino alla mitologia greca e romana che sono state continua fonte di ispirazione per un gruppo prog power metal come i Symphony X, che mescola progressioni tecniche di scuola neoclassica con il tipico sound power melodico di estrazione europea. In particolare nel loro penultimo album è presente una traccia intitolata The Odyssey, ispirata all'opera omerica; in questa canzone, dove finanche la durata (24minuti) riprende il componimento epico, si narrano i punti più conosciuti delle avventure di Ulisse: dopo un prologo che esprime il desiderio di Odisseo di tornare a casa, si passa alla caverna di Poliremo, all'incontro con Circe, quindi al canto delle sirene, al passaggio tra Scilla e Cariddi e infine al ritorno a casa e alla cacciata dei proci, momento che riprende musicalmente il pezzo iniziale a simboleggiare la chiusura del viaggio; ognuno di questi diversi stacchi è caratterizzato da un cambiamento della melodia di base e del modo di cantare di Allen, dando così maggiore enfasi a ogni frammento. Homer's work was also the inspiration for a high-calibre Irish writer of the early twentieth century: James Joyce. Ulysses, perhaps Joyce's most famous book, is divided into eighteen chapters and each of them corresponds to an episode of the Odyssey. The book is also divided into three parts: Telemachus, Odyssey and Nostos, just like Homer's work. Joyce's purpose, however, was not to quote the entire Odyssey directly, but, rather, to create a new myth (where the term "myth' refers to an oneiric narration in which key individual interests merge with society, time and universe. Myth blends reality and imagination, past and present, individual and group). This aim is already evident when the author gives Stephen Dedalus the same name as the mythological Greek inventor, comparing his labyrinth, made of links that connect his works, to that of the Minotaur.
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L’importanza dell’istante

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'importanza dell'istante
Autore: Andrea Giangiacomi
Descrizione: argomenti scientifici ed umanistici legati da una semplice parola: \”istante\”
Materie trattate: scienze,fisica,matematica,italiano,inglese,filosofia,latino
Area: scientifica
Sommario: Perchè l'importanza dell'istante? Beh, l'idea è nata all'improvviso. A tutti sarà successo tante volte di sentir nominare le parole "istante" o "attimo". Anche a me come a voi è accaduto ma sempre con la stessa superficialità con cui spesso, troppo spesso, lo lasciamo trascorrere. Ho così deciso di approfondire questo argomento tanto apparentemente banale quanto invece importante e sconosciuto impegnandomi in collegamenti multidisciplinari sia in ambito letterario che in quello scientifico. Nell'affrontare tale lavoro ho deciso di partire dall'istante più autorevole e rilevante della nostra storia ovvero il Big Bang. Secondo me, infatti, è interessante esaminare come una esplosione abbia dato origine al nostro Universo, con esso le particelle"materia" che fin qui sono state scoperte e le quattro interazioni con le rispettive particelle mediatrici di campo. In ambito scientifico ho scelto poi di approfondire il concetto di velocità istantanea e come ad esso si applica quello di derivata, uno dei cardini dell'analisi matematica studiato nel corso di quest'anno scolastico. In campo umanistico ho data la preferenza a cinque personalità diverse e distanti temporalmente ma tutte ricollegabili al tema dell'istante: Pirandello, Ungaretti, Joyce, Bergson e Orazio. Di quest'ultimo ricordiamo che il tema del "Carpe Diem" è stato ripreso da un recente film di notevole successo : "L'attimo fuggente". Concludo l'analisi dell'argomento dimostrando come Monet si sia dilettato a rappresentare lo stesso soggetto, le ninfee e la cattedrale di Rouen, in diversi istanti di tempo di una comune giornata.
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1928 olimpiadi evento sportivo o evento politico?

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: 1928 olimpiadi evento sportivo o evento politico?
Autore: Annarita Cibin
Descrizione: la tesina tratta dell'intervento della politica nello sport nel periodo fascista
Materie trattate: italiano,storia,filosofia,francese
Area: umanistica
Sommario: Estate Anno VI Il rosso delle argille Or dunque è? di questa vecchia Bologna, Mutata sei tu civiltà? pacata, tra ville, Questa palestra novella colline, giardini, è la sede più bella e chiostri vicini di te, Verità? di morti, è tornato sui muri a grand'archi Sussurro di venti; di una Palestra Novella. Fruscio di erbe e bandiere urlìo di giovani schiere Le arride di sole risponde: il gran fuoco; Ovunque sta Verità! il verde lontano assai poco riveste digradanti colline. UNGARETTI Piccole ballerine le nubi di cielo chiudono a velo di azzurro, fresco, ed aereo contorno, questa rossastra pacata città. Pennoni su in alto ed in cerchio; bandiere su in alto e nei cuori, fiottano al vento come pulsano dentro.
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I numeri e l’infinito

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: I numeri e l'infinito
Autore: Nancy Stazi
Descrizione: un viaggio tra il finito e l'infinito e la razionalità dei nuemri
Materie trattate: scienze della terra,chimica,italiano,filosofia,matematica,informatica
Area: scientifica
Sommario: Archimede, nel terzo secolo a.C., diede il primo esempio concreto di calcolo in cui il numero di cose realmente esistenti, anche se piccolissime, non è infinito. Egli infatti, utilizzando il suo complesso sistema di numerazione, elaborò una stima del numero dei granelli di sabbia presenti in tutto l'universo (intendendo per universo la sfera delle stelle fisse di cui Aristarco aveva indicato le dimensioni). Archimede volle dimostrare in questo modo l'errore di coloro che, ai suoi tempi, ritenevano il numero dei granelli di sabbia un esempio di infinito. Il calcolo su cui si basò Archimede, è evidente, prevede un universo assolutamente finito. Alla luce delle conoscenze scientifiche attuali non possiamo sapere in realtà se l'universo sia infinito, ma sono stati elaborati alcuni modelli interpretativi. Nel 1929, l'astronomo inglese Edwin Hubble, dopo avere stimato le distanze delle galassie e la loro velocità, osservando spettroscopicamente lo spostamento verso il rosso (redshift), concluse che le galassie sono in costante allontanamento tra di loro, e che la velocità del loro allontanamento (o recessione) è direttamente proporzionale alla loro distanza, misurata dalla Terra, non certo perché la Terra sia un punto privilegiato dell'universo, ma perché è il punto dal quale possiamo effettuare le misurazioni. Si immagini un palloncino sul quale sono incollati dei coriandoli: gonfiando il palloncino i coriandoli si allontanano tra di loro: ciascun coriandolo vede gli altri allontanarsi da sè come se fosse posto al centro. Il paragone universo-palloncino e galassie-coriandoli è evidente. Senza abbandonare l'esempio, supponiamo che i coriandoli si possano muovere sulla superficie del palloncino: il loro universo sarebbe costituito dalla sola superficie bidimensionale del palloncino. Essi si potrebbero muovere solo su quella superficie, e non concepirebbero l'esistenza di una terza dimensione (l'altezza): il "sopra' e il "sotto' non hanno infatti alcun significato in una superficie a due dimensioni. Quando il palloncino si gonfia, i coriandoli, vedendo allontanarsi gli altri coriandoli, immaginano che il centro dell'espansione sia posto sulla superficie del palloncino stesso, ma non si rendono conto che in realtà il centro di espansione (che ovviamente è il centro del palloncino) si trova al di fuori di quella, in un'altra dimensione. E' a tre dimensioni, infatti, che si espande il palloncino, e la curvatura del suo spazio ne produce la superficie.

Il vulcanesimo e l’islanda

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il vulcanesimo e l'islanda
Autore: Federico Del rosso
Descrizione: caratteristiche principali dei fenomeni di vulcanesimo e degli edifici vulcani con un particolare approfondimento geologico sull'islanda.
Materie trattate: scienze, fisica
Area: scientifica
Sommario: La definizione più corretta che si potrebbe dare al sostantivo "vulcano" è "apertura della crosta terrestre attraverso la quale fuoriescono materiali rocciosi fusi (magma) e gas, entrambi provenienti dall'interno della Terra, ovvero i prodotti dell'attività magmatica endogena". Il termine deriva dal nome di una delle isole Eolie, l'isola di Vulcano: qui, secondo la mitologia latina, il dio del fuoco Vulcano aveva la sua fucina. Tuttavia, nel linguaggio moderno comune, si tende a identificare il vulcano con il tipico rilievo a forma di tronco di cono dalle pareti ripide e privo di vegetazione, composto da masse di rocce ignee eruttate dall'interno della Terra. In realtà, ciò che è stato appena descritto è solo un particolare tipo di vulcano, o meglio di "edificio vulcanico", che è l'espressione con cui oggi, nel linguaggio scientifico, si indica una generica struttura vulcanica, che può assumere qualunque forma, quindi non necessariamente quella di una montagna. Gli edifici vulcanici costituiscono il prodotto dell'accumulo stratificato di materiali fusi e solidi depositati durante innumerevoli eruzioni vulcaniche, anche molto distanti nel tempo l'una dall'altra.
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La strada

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La strada
Autore: Francesco Mazzi
Descrizione: percorso multidisciplinare in cui la strada e' stata analizzata sotto diversi aspetti: a partire da una concezione prettamente topografica, passando per un' estensione della strada stessa – i ponti-, fino ad arrivare ad una visione letteraria.
Materie trattate: topografia, estimo, diritto, costruzioni, tecnologia delle costruzioni, italiano, storia
Area: tecnologica
Sommario: INTRODUZIONE La strada può essere vista come il simbolo di una vita. La mia vita, la vita di ciascuno di noi è rappresentata dal percorrere un "pezzo di strada", che può avere le caratteristiche più disparate. É analizzandola in profondità e fermandosi casualmente o volutamente, ad osservare ciò che abbiamo vissuto o pensando e immaginando ciò che potrà accaderci, che facciamo costantemente riferimento alla fatidica "strada", sintomo del tempo che passa e dei sogni, delle attese e dei progetti di vita personali. Nel progettare questa tesina sono partito da questa metafora della vita per passare ad un'ipotesi più realista e più concreta di una strada da inventare, progettare, calcolare e costruire. In fatti la mappa concettuale inizia analizzando una sezione stradale (analisi topografica), prosegue studiando le modalità di esproprio di un terreno su cui costruire una strada e la conoscenza della relativa legislazione. Inoltre, la continuità di una strada viene garantita dalla costruzione di ponti e le relative ipotesi di carico e sviluppo di calcolo (costruzioni); si riporta anche un esempio importante di un ponte pedonale, in costruzione a Venezia, su progetto dell'architetto e ingegnere Santiago Calatrava. Infine la strada è analizzata come "metafora della vita" con citazioni di Dante e di Barricco; strada poi come: "luoghi di incontri" con le poesie di Saba, di Palazzeschi e in Dante; strada in senso "esistenziale" con brani di Barricco e di Dante. Ma la strada può essere una vera e propria "scelta di vita" come dimostrato nel corso degli anni 50 e 60 dal movimento della "Beat Generation". TOPOGRAFIA Sezione stradale La strada è un manufatto con caratteristiche particolari, che si sviluppa sulla superficie del terreno direttamente o indirettamente, tramite opere d'arte (ponti, viadotti, gallerie), ed è idonea a permettere la circolazione dei veicoli, che oggi sono sempre caratterizzati da trazione a motore e con l'impiego di ruote gommate. La progettazione stradale ha il compito di individuare il percorso, le dimensioni e il costo della futura opera. La strada è formata da due parti fondamentali: â€" il corpo stradale: parte che sostiene la sovrastruttura esempio opere in terra o in calcestruzzo muri, viadotti; â€" la sovrastruttura: parte superiore destinato al traffico e a trasmettere i carichi al corpo stradale. Può essere flessibile, in asfalto o rigido, in cemento….
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Ragione vs sentimento: il senso di insoddisfazione

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Ragione vs sentimento: il senso di insoddisfazione
Autore: Carla La gatta
Descrizione: la tesi descrive una serie di intime riflessioni personali attraverso citazioni ed opere d'arte evocative: esse indagano sull'innato senso di insoddisfazione umano, causa dell'incolmabile contrapposizione tra ragione e sentimento, nonchè fautore de
Materie trattate: letteratura italiana;letteratura latina;storia;filosofia;letteratura inglese;arte;scienze;fisica.
Area: umanistica
Sommario: Ragione VS Sentimento IL SENSO DI INSODDISFAZIONE I prigioni di Michelangelo L'età del risorgimento Kierkegaard Schopenhauer Emotion VS reason Romantic poetry La zattera della medusa â€" T. Gearicault Ugo Foscolo Il progresso scientifico La crisi della fisica classica (il corpo nero) Le galassie e l'universo Seneca: de tranquillitate animi La città che sale – Boccioni Machine tournez vite â€" Picabia Carla La Gatta
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L’aforisma

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'aforisma
Autore: Clara D’agostino
Descrizione: partendo dagli aforismi di alcuni autori analizza il loro pensiero e alcune opere artistiche o letterarie
Materie trattate: filosofia, storia dell\’arte, letteratura italiana, letteratura inglese
Area: umanistica
Sommario: L'aforisma Il nome aforisma deriva dal greco aphorismòs e propriamente significa "definizione". Di fatto, della definizione l'aforisma ha sia l'essenzialità, sia la funzione di delineare in modo chiaro un concetto. Ma l'aforisma ha anche qualcosa di più della definizione, è un meccanismo espressivo che, in equilibrio tra eleganza e sostanza di pensiero, a metà strada tra il gioco di parole e la massima filosofica, aspira a far divertire e a far riflettere. Esattamente cos'è quindi l'aforisma? L'aforisma è una frase che compendia in un breve giro di parole il risultato di precedenti riflessioni, osservazioni ed esperienze. Nella famiglia dei generi letterari, l'aforisma è un parente molto stretto della massima, della sentenza, dell'adagio, del motto e, per certi rami, anche del più popolare proverbio, ma non coincide con nessuno di questi pur classici modelli. Possiamo senz'altro affermare che a eleggere una frase ad aforisma è la sua qualità. Friedrich Wilhelm Nietzsche Nietzsche (1844-1900), filosofo e scrittore, trovò nell'aforisma uno strumento letterario affascinante e utilissimo…
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Studio dei mezzi trasmissivi

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Studio dei mezzi trasmissivi
Autore: Francesco Mazzetti
Descrizione: la tesina non è altro che la sintesi di un complesso progetto realizzato da me nel corso del secondo quadrimestre. esso prevede l'invio di dati attraverso fibra ottica, radio e cavo (dati paralleli). in ricezione tali dati saranno visualizzabili. il p
Materie trattate: elettronica, telecomunicazioni, tecnologia disegno e progettazione
Area: tecnologica
Sommario: Come da titolo, questo progetto si prefigge come obiettivo lo studio dei più famosi mezzi di trasmissione dati: via cavo, via radio e via fibra ottica. Con il termine studio, viene inteso, la progettazione e realizzazione (naturalmente tramite una conoscenza a monte) di strutture capaci di rendere semplice e intuibile le tecniche di utilizzo dei suddetti mezzi trasmissivi. Per fare ciò, come verrà approfondito successivamente, ho deciso di creare progetti completamente capaci di adattarsi l'un l'altro, quindi utilizzando standard e vincoli da me prefissati. Più semplicemente ho cercato di mantenere un'unica e semplice codifica dati in invio e ricezione. Quello che cambia è appunto ciò che sta in mezzo: come parlare in un microfono registrando la proprio voce, che potrà essere incisa in un vinile o in una cassetta, o ancora in un cd. Quello che conta è che la propria voce torni tale e diventi riascoltabile da qualsiasi altra parte. Nel mio caso specifico, la fonte non è altro che un comune carattere digitato da una tastiera qwerty. Il risultato sarà invece la visualizzazione di tale carattere su vari display LCD 16*2. Questa ultima parte ha come unico scopo la verifica della fedeltà della trasmissione (tornando all'esempio di prima, è come incidere un cd ed ascoltarlo per verificare la riuscita della masterizzazione). Di seguito verrà analizzato un po' tutto il progetto in modo semplice e schematico, senza scendere troppo nei dettagli che renderebbero lunga e di difficile lettura, una tesina già complessa di suo.
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Gli anni ’60

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Gli anni '60
Autore: Paola Putignano
Descrizione: la tesina racconta i mitici anni '60 attraverso gli avvenimenti e i personaggi più significativi, vi si effettuano anche riferimenti al mondo greco e latino.
Materie trattate: italiano, storia, filosofia, geografia astronomica, storia dell\’arte, latino, greco
Area: umanistica
Sommario: "Senza voler togliere nulla a quel genere di coraggio che porta alcuni uomini a morire, non dobbiamo dimenticare quegli atti di coraggio grazie ai quali gli uomini vivono. Il coraggio della vita quotidiana è spesso uno spettacolo meno grandioso del coraggio di un atto definitivo, ma resta pur sempre una miscela magnifica di trionfo e di tragedia. Un uomo fa il suo dovere, al dispetto delle conseguenze personali, nonostante gli ostacoli, i pericoli e le pressioni. E questo è il fondamento della moralità umana. In qualsiasi sfera dell'esistenza un uomo può essere costretto al coraggio, quali che siano i sacrifici che affronta, seguendo la propria coscienza: la perdita dei suoi amici, della sua posizione, delle sue fortune e, persino, la perdita della stima delle persone che gli sono care. Ogni uomo deve decidere da sè stesso qual è la via giusta da seguire. Le storie che si raccontano sul coraggio degli altri ci insegnano molte cose. Possono offrirci una speranza. Possono farci da modello. Ma non possono sostituire il nostro coraggio. Per quello, ogni uomo deve guardare nella propria anima." J. F. Kennedy Gli anni '60 nel mondo Nei paesi occidentali gli anni '60 sono ricordaticome un decennio felice, di grande prosperità. In realtà quanto meno in campo politico non mancarono le contraddizioni: infatti, nonostante la coesistenza fra i due blocchi ( Stati Uniti e paesi occidentali da una parte e URSS e pesi comunisti dall'altra) andesse via via consolidandosi, non mancarono momenti di duro scontro diplomatico e di drammatico confronto. La pace fra i due blocchi si basava sull'equilibrio degli armamenti nucleari ed era pertanto una pace fittizia, retta sulla base della consapevolezza che uno scontro diretto avrebbe voluto dire mettere a repentaglio l'intera umanità. Non mancarono tuttavia conflitti locali nelle numerose aree calde del mondo. Nel novembre del 1960, scaduto il mandato di Eisenhower, il democratico John Fitzgerald Kennedy venne eletto alla presidenza degli Stati Uniti. All'età di 44 anni era il più giovane presidente statunitense e il primo cattolico ad entrare alla casa bianca. Kennedy suscitò immediatamente ampi consensi, già dal suo discorso di insediamento pronunciato il 20 gennaio dei 1961.
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La condizione femminile nel ‘900

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La condizione femminile nel '900
Autore: Alexandra Panican
Descrizione: e'una tesina molto interessante. e'costruita per date e rispecchia la condizione femminile in un secolo in cui le donne lottavano per ottenere la parità tra i sessi non senza incontrare molte difficoltà nel loro cammino verso la liberazione.
Materie trattate: storia dell\’arte, inglese, storia, italiano
Area: umanistica
Sommario: All'inizio del XX secolo la figura femminile assume una posa più seducente e aggressiva; nel Simbolismo ma anche nel Modernismo la donna è percepita come una figura fatale, incantatrice. In questo dipinto, Giuditta si riveste di una connotazione ambigua, carica di sensualità e di erotismo. La testa sotto una capigliatura ricciuta esuberante rende ancora più malizioso il volto dai lineamenti affilati, enigmatico e bellissimo. Un sottile velo azzurro e trasparente, decorato da motivi geometrici dorati fa risaltare la bellezza femminile e il potere seducente del suo sguardo. Il suo potere si nota soprattutto nella posa: immobile, con gli occhi socchiusi e la bocca semiaperta, assume un atteggiamento di sfida , mostrando la testa mozzata di Oloferne. A militant organisation which wanted women to have the right to vote was the Women's Social and Political Union. This suffragette organisation was founded in Manchester in 1902 by Emmeline Pankhurst, widow of a member of the Labour Party, and by her daughters Christabel and Sylvia.
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L’epistemologia – un’indagine sulla realtà della …

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'epistemologia – un'indagine sulla realtà della s
Autore: Davide Acquaviva
Descrizione: approfondimento sull'epistemologia, la branca più discussa della moderna filosofia. analisi ed esposizione di uno dei più recenti dibattiti filosofici ancora in voga nella comunità filosofica mondiale: il dibattito epistemologico e la critica de
Materie trattate: storia, latino, italiano, filosofia
Area: umanistica
Sommario: INTRODUZIONE La scienza può essere considerata un metro di verità? Fin dall'antica Grecia i filosofi si occupavano di dottrine scientifiche e questioni fisiche, per comprendere la \"fusis\", la natura. Il mondo dell'uomo, fino alla <<rivoluzione copernicana>> di Kant, era co¬nsiderato imperfetto. Criticando la ragion pura, Kant fonda una nuova gnoseologia, libera dalle precedenti catene del noumeno. Con il successivo idealismo, la distruzione della "cosa in sé" è completamente attuata risultando anche una distruzione irreversibile. Ora, distrutta la "vera realtà" metafisica, il mondo reale è l'unico ri-masto e, poiché molteplice e variabile, si assurge la scienza ad "eroina" capace di salvare l'uomo dall'oblio gnoseologico, fornendogli appigli assoluti su cui basare la sua conoscenza. Assodato che la scienza non carpisce più la "cosa in sé" (in quanto inesistente), ora il fare scientifi-co è volto all'inda-gine sulla realtà e alla sua comprensione. L'ideologia positivista di Comte pro-pone proprio la Scienza come alleata dell'uomo, ora solo, nella comprensione della realtà mondo. La parentesi positivista, però, non ha lunga vita. Iniziata negli anni '30 – "40 dell'Ottocento con la pubblicazione e la diffusione delle opere di Auguste Comte, si chiude con la filosofia nichilista del filosofo tedesco Nietzsche, la quale aveva già avuto precedenti leopardiani. É proprio Leopardi, in-fatti, uno fra i primi a mostrare uno scetticismo nei confronti della scienza e del fare umano volto alla comprensione della Natura e alla sua determinazione. Se il positivismo aveva infatti supposto un "senso" del mondo, comprensibile attraverso il lavoro della scienza, il nichilismo negava qualsi-asi tentativo illusorio di scoprire un \"telos\" nella realtà, abolendo di fatto le residue concezioni an-tropocentriche ancora presenti. Stabilita la "tesi positivista" e l'"antitesi scetticista", nasce nel XX secolo la filosofia della scienza (talvolta connessa alla storia della scienza) la quale "mette in crisi" la Scienza. Come agisce la scienza? Che cosa sappiamo del mondo grazie alla scienza? Può la scienza assolu-tizzare la realtà fornendo leggi e precetti scientifici? Con il secondo atto di fiducia filosofico verso la scienza del neo-positivismo del Circolo di Vienna, la critica radicale di Popper, saggi e carteggi fra epistemologi, si apre ufficialmente il grande dibattito epistemologico del III millennio.
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Microcredito, piccolo prestito per grande sviluppo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Microcredito, piccolo prestito per grande sviluppo
Autore: Mara Cortinovis
Descrizione: tratta gli aspetti tecnici e umanistici di questo strumento finanziario che consente l'accesso al credito per le persone più povere prive di garanzie.
Materie trattate: geografia economica, matematica, economia aziendale, diritto, finanze, storia
Area: umanistica
Sommario: Le differenze tra Nord e Sud del mondo ormai sono note a tutti. Ma ciò che forse meno conosciamo sono la miriade di progetti e di organizzazioni diffusi in tutto il mondo che lavorano al fine di ridurre queste differenze. All'interno di questi progetti si inserisce il MICROCREDITO, uno strumento poco conosciuto, anche se negli ultimi anni ha subito un'importante crescita e diffusione nei Paesi industrializzati. Il microcredito che si inserisce nella sfera della Finanza etica, è nato al fine di migliore le condizioni di vita di gran parte della popolazione del Terzo Mondo che vive in condizioni di estrema povertà. L'uguaglianza delle condizioni di vita dovrebbe essere un diritto di tutti che però non viene rispettato, non solo nei Paesi più poveri ma anche nei Paesi industrializzati. Questa tesi vuole, appunto mettere in evidenza le principali caratteristiche e sfumature di questo strumento finanziario utilizzato soprattutto nei Paesi in via di sviluppo al fine di promuovere lo sviluppo locale. Un progetto nato in seguito agli iniziali esperimenti effettuati da Muhammad Yunus, che nel 1976 in Bangladesh, diede vita alla Grameen bank; promotrice di questo esperimento che si diffuse in altri Paesi e portò alla nascita di altre organizzazioni. Enti che concedono piccoli prestiti ai microimprenditori che con queste piccole somme possono sviluppare al meglio le loro microattività. Qui di seguito vengono riportati alcuni dati che evidenziano la diffusione del microcredito: • La Banca Mondiale stima che ci sono oltre 7.000 istituzioni di microfinanza che servono 16 milioni di poveri nei Paesi in via di sviluppo. Il giro di denaro globale è di circa 2,5 miliardi di dollari e il potenziale per un'ulteriore crescita è notevole. • Circa il 90% dei lavoratori autonomi non ha accesso a programmi di microcredito. La domanda inevasa riguarda circa 270 milioni di persone.
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Il tempo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il tempo
Autore: Maria grazia Izzo
Descrizione: la concezione del tempo nei suoi modi diversi di interpretazione.
Materie trattate: italiano,filosofia,latino, storia,geografia astronomica,storia dell\’arte,inglese
Area: scientifica
Sommario: PREFAZIONE   Molti credono che il tempo si misuri con l' orologio. Ma non è così. Sovente la scienza ha voluto dimostrare di avere le risposte a tutto e di poterle argomentare secondo il cosiddetto rigore scientifico in modo da poter assurgere a delle conclusioni incontrovertibili. L' errore più grande è stato quello di voler avere la presunzione di descrivere e rappresentare le dimensioni della vita umana in "toto" con strumenti scientifici e pretendere che la realtà fosse quella regolata dal meccanicismo scientifico. Noi non ce ne rendiamo conto ma la scienza ha piegato il tempo alle proprie regole, al proprio mondo di leggi e formule, ma anche alle esigenze umane. Tuttavia questa descrizione e segmentazione del tempo non rappresenta la realtà ma il mondo mentale condiviso dalla comunità per ragioni pratiche di convivenza, in quanto il tempo è un flusso continuo che non si può arrestare ed in particolare ogni istante può avere per ognuno di noi una durata ben diversa, soggettiva. Ma poi interviene l' orologio che annulla questo relativismo e ci riconduce all' oggettività: quell'istante dura un certo tempo, niente di più e niente di meno, ed è uguale per tutti. .
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Utopia

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Utopia
Autore: Anna Minardi
Descrizione: \”la guerra è pace la libertà è schiavitù l'ignoranza è forza\”
Materie trattate: storia, greco, inglese, filosofia
Area: umanistica
Sommario: Il percorso che ho scelto di affontare verte sul significato della parola \"utopia\" e del suo contrario, \"distopia\". Il termine \"utopia\" venne coniato da Thomas More nel 1516: esso significa letteralmente \"luogo che non è in nessun luogo\" (dal greco ou=non topos=luogo). L'omonimo scritto di More illustra le caratteristiche di vita e di governo di una comunità situata su un'isola lontana, retta da leggi e consuetudini molto diverse da quelle dei paesi europei del tempo. Sulla stessa scia si colloca anche il contemporaneo di More, Tommaso Campanella, con la sua \"città del Sole\" che costituisce, a differenza dell'\"esperimento mentale\" di More, un manifesto programmatico di una possibile iniziativa politica. L'Utopia rappresenta per l'uomo un'evasione dalla realtà, il desiderio, al quale egli non può sfuggire, di andarsene e fuggire da una società dal quale viene deluso. Sebbene il termine \"utopia\" sia stato utilizzato per la prima volta nel corso del Cinquecento, quello utopico potrebbe essere definito un topos letterario ma non solo, che affonda le proprie radici nella letteratura e nella filosofia greca di Platone, in particolare nella sua opera \"la Repubblica\", alla quale More attinge esplicitamente per la stesura del suo scritto.

Il linguaggio dell’interiorità

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il linguaggio dell'interiorità
Autore: Daniele Agostini
Descrizione: riflessioni sullo stile del dialogo interiore tra seneca ed il novecento
Materie trattate: latino, inglese, italiano, storia ell\’arte
Area: umanistica
Sommario: Presentazione La dimensione dell'interiorità, da Socrate in poi, è stata sempre centrale nella cultura occidentale (e lo era già da prima in quella orientale). Tuttavia la percezione che l'uomo occidentale ha avuto di sè stesso e del suo mondo interiore è profondamente cambiata tra l' età classica e l' epoca contemporanea. Quindi è naturale che muti di conseguenza anche lo stile con cui i grandi pensatori dialogano con il proprio io. Ed è proprio questo ciò che vorrei mostrare in questa tesina, attraverso un confronto tra uno dei più grandi prosatori dell'antichità, Seneca, ed alcuni grandi artisti del Novecento come Eliot, Svevo e Picasso. 1 Vindica te tibi Una fortunata interpretazione di Alfonso Traina parla di stile drammatico di Seneca [1] e vi distingue un linguaggio della predicazione ed un linguaggio dell'interiorità, che è quello su cui vorrei soermarmi in questa tesina. Seneca (4 a. C. ca – 65 d. C.) appartiene alla prima età imperiale,

Sono parte di tutto ciò che ho incontrato

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Sono parte di tutto ciò che ho incontrato
Autore: Giulia Cerutti
Descrizione: L’esperienza di un viaggio in Kenya come oggetto di indagine letteraria e scientifica
Materie trattate: greco,latino,italiano, inglese,arte, scienze
Area: umanistica
Sommario: "Donne. Forti e instancabili. Curve sotto il peso dei sacchi, circondate dai bambini, gentili. Sono loro il vero nucleo famigliare, loro che si danno da fare per mantenere i figli, accanto alla figura spesso assente del marito" LA GRECIA E IL "DIVERSO" Medea, donna e straniera. Studio delle radici afroasiatiche della civiltà classica La civiltà greca ha sempre guardato con diffidenza tutto "ciò che è estraneo" al suo mondo ordinato. Il binomio donna-straniera esplica con efficacia il concetto di pregiudizio tipico della civiltà greca verso la figura femminile in generale, e in particolare nei confronti della donna "barbara". Allo stesso modo, ma in epoca moderna, l’intolleranza nei confronti del "diverso" ha portato a esempi estremi, primo fra tutti la teoria della razza nazi-fascista del primo Novecento. Nella prima metà del XX secolo, il sentimento nazionalista arrivò alla soluzione di mascherare ed eliminare ogni rapporto di dipendenza dalle popolazioni semitiche, tanto da distruggere il cosiddetto "modello antico", per un limitato "modello ariano". Quest’ultimo infatti, confutando ogni origine e derivazione dalle antiche popolazioni semitiche ed egizie, credeva invece nell’origine da una popolazione "pura" proveniente dal Nord, che avrebbe dato inizio alla razza ariana. La protagonista del capolavoro euripideo ha conosciuto un successo senza tempo. Menzionata in tutte le discipline artistiche, dalla pittura alla scultura, alla letteratura, per la sua continua adesione a tematiche di attualità, è tutt’ora ambasciatrice dell’estremo disagio vissuto da molte donne che vivono in terra straniera, oppresse dall’ingiustizia e dal pregiudizio. Euripide Euripide nacque, secondo la Vita, nell’anno 480 nell’isola di Salamina, da un bottegaio e un erbivendola, nello stesso giorno della vittoriosa battaglia navale dei greci contro i Persiani. In realtà la sua nascita avvenne probabilmente intorno al 485/4: l’errore è dovuto quasi certamente all’ondata di nazionalismo e patriottismo che la vittoria portò, tanto da condizionare i dati biografici di numerose figure di rilievo, tra cui Eschilo e Sofocle, per dimostrare un qualche legame del destino tra l’evento e la nascita del personaggio. Euripide infatti proveniva certamente da una famiglia agiata, dove la madre, Clitò, era di origini nobili. Frequentò con ogni probabilità Prodico e Protagora, sofisti, e forse anche Socrate. Il suo esordio come autore di tragedie avvenne intorno al 455, quando mise in scena le Pleiadi, che già aveva attinenza con ila mitica saga degli Argonauti. La cronologia delle sue opere non è sicura, ad eccezione della Medea e di poche altre opere.

Unità portatile amplificata “theremin”

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: UnitÁ portatile amplificata “theremin”
Autore: Stefano Corona
Descrizione: studio dell’invenzione, progettazione e costruzione di un prototipo dello strumento musicale elettronico chiamato “theremin”
Materie trattate: storia, fisica, matematica, telecomunicazioni, elettronica, tecnologia disegno e progettazione
Area: tecnologica
Sommario: Il theremin è conosciuto come il primo strumento musicale totalmente elettronico ed è stato inventato da Leon Theremin agli inizi del 1900. Questo strumento nella sua versione originaria è formato da un contenitore con due antenne, una di forma appuntita posta verticalmente, una di forma circolare posta orizzontalmente che permettono il controllo rispettivamente della tonalità e dell?ampiezza del suono, all?interno del contenitore vi alloggia tutta la circuteria elettronica necessaria per il funzionamento dello strumento. Lo strumento inoltre necessita di un apparato di riproduzione che trasforma il segnale elettrico proveniente dall?elettronica in un?onda sonora percepibile dall?orecchio umano. Il suono del theremin può variare molto a seconda della tipologia del circuito elettronico e dalla costruzione delle antenne, si può ottenere un suono simile a quello di un violino o al timbro vocale. La difficoltà nel suonare il theremin risiede nel fatto che si suona senza toccarlo e richiede una notevole abilità nel saper coordinare i movimenti di due mani in direzioni diverse e con tempi diversi. Il theremin fu originariamente il prodotto della ricerca sui sensori di prossimità sponsorizzata dal governo russo. Lo strumento fu inventato dal giovane fisico russo di nome Lev Sergeivich Termen (conosciuto nell’Ovest come Léon Theremin) nel 1919 dopo lo scoppio della guerra civile russa. Theremin ebbe l?idea dello strumento musicale mentre compiva alcuni esperimenti per l?esercito con gli amplificatori a valvole termoioniche, si accorse infatti che in alcune occasioni a causa di imperfezioni di costruzione o progettazione gli impianti producevano un fischio che cambiava frequenza variando la distanza delle mani dalle valvole, da qui sviluppò l’idea fino a giungere alla costruzione di un vero e proprio strumento musicale battezzato eterofono. Theremin che era un violoncellista approfittò dei circoli musicali che frequentava per far conoscere la sua invenzione che riscosse un notevole interesse. Successivamente alle conferenze di elettronica di Mosca, Theremin mostrò l’apparecchiatura al leader bolscevico Vladimir Lenin. Lenin fu così entusiasmato dall’apparecchiatura che cominciò a…

A megghiu parola è chidda ca un si dici

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: A megghiu parola è chidda ca un si dici
Autore: Jacopo Bianchi
Descrizione: Argomento della tesina è la trattazione di alcuni aspetti del fenomeno mafioso in sicilia, a partire dalle sue origini fino all’analisi di alcune sue peculiarità, in gran parte svincolate dalla sua evoluzione storica;
Materie trattate: storia, letteratura inglese, letteratura italiana
Area: umanistica
Sommario: Come potete vedere, intendo parlarvi della mafia siciliana. Non mi lancerò in una trattazione comparata fra le differenti organizzazioni mafiose, non solo per l'esiguità del tempo a mia disposizione, ma soprattutto perché il tema risulterebbe arduo; infatti ogni organizzazione mafiosa differisce dalle altre per origini e per storia, nonché per struttura ed organizzazione. Fra le varie mafie, ho scelto proprio quella siciliana perché ho avuto occasione di avvicinarmi alla realtà siciliana in varie occasioni; in particolare, prestando attività di volontariato nel Centro Tau (associazione Onlus) nel quartiere palermitano di Danisinni, quartiere degradato e ad "alta densità mafiosa", dove anche i bambini divengono manovalanza per le cosche, i casi di "fuitina" sono all'ordine del giorno, e il degrado si può toccare con mano.

Dato che un politico non crede mai in ciò che dice, resta sorpreso quando…

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Dato che un politico non crede mai in ciò che dice, resta sorpreso quando gli a
Autore: Marta Bonfanti
Descrizione: La tesi verte sull’importanza della parola in politica, le argomentazioni si basano su un’analisi dal punto di vista retorico e linguistico di discorsi pronunciati da politici come Hitler, Mussolini, Bob Kennedy, Veltroni e Berlusconi, più un approfondim
Materie trattate: inglese, tedesco, storia, italiano, storia dell’arte
Area: umanistica
Sommario: Ho deciso di realizzare questa tesina, che verte sull'importanza della parola nella politica e sull'espressione delle idee tramite le arti figurative, partendo da un interesse del tutto personale. E' un tema che da molto tempo mi affascina, sebbene io ne sia consapevole da poco. Da sempre mi interesso di politica, ma non mi sono mai chiesta il vero motivo per cui io lo faccia. Quando sentivo i discorsi alla televisione o li leggevo sui giornali, o ancora assistevo personalmente a vari comizi, ero come affascinata da ciò che i politici dicevano, o meglio, ora l'ho capito, da come lo dicevano. E' strano a dirsi, ma veramente mi sono emozionata molte volte ascoltando l'enfasi con cui certe cose venivano dette. Poi logicamente andando avanti con gli anni, fino ad oggi, ho capito che quest'effetto che suscitavano in me non era del tutto casuale, ma voluto. Loro volevano che io provassi certe emozioni, che io pensassi certe cose, o che io confutassi certe idee. Non nascondo il fatto di aver pensato in un primo tempo che queste parole venissero direttamente dal loro cuore e che gli oratori stessi si lasciassero letteralmente coinvolgere da sensazioni forti umanamente condivisibili. Ma non sono rimasta delusa quando ho capito che si trattava del contrario. Ho capito che un politico di qualsiasi schieramento, parlando, si assume delle grandi responsabilità e, allo stesso tempo, acquisisce un grande potere, talvolta propizio a lui e al suo intento, e talvolta anche pericoloso. E qui sta il punto, se la sua parola lo rende convincente, ed apprezzato, un politico può tutto. Può tutto al punto tale da causare uno sterminio di massa, l'annullamento di una civiltà; può tutto a tal punto da fuorviare milioni di persone, a renderle sue schiave inconsapevoli, vere e proprie macchine da guerra, pronte al sacrificio in nome della pazzia di un folle. E' questo che mi ha lasciata sconvolta, ma allo stesso tempo incuriosita e affascinata. Mi sono chiesta: ma anche io ora mi sto lasciando corrompere da qualcuno che solo perché ha bisogno di me in un momento particolare della sua vita cerca di mettermi al centro del suo mondo? E allora mi dico, se anche così fosse, se costui fosse capace veramente di usare questo suo potere straordinario che ha acquisito su di me per rendermi una persona migliore, per rendere la mia vita come la sua, più serena e utile, allora io chiedo di essere fuorviata! Ci sono stati uomini malvagi, è vero, è la nostra natura purtroppo, noi siamo capaci anche di questo, ma ci sono stati uomini altrettanto meravigliosi, forti, capaci di dare voce ai dimenticati, agli inascoltati, a parlare per loro, a parlare di loro. Da qui, si può dire che sia nata la mia ricerca. E' stato un giorno guardando un film, un film dedicato ad una persona che prima non conoscevo, perché non mio contemporaneo purtroppo: Bob Kennedy. Furono proprio le sue parole, la dolcezza e la bontà delle sue parole, a coinvolgermi, e da linguista decisi che quella sarebbe stata la mia ricerca. Mi sono commossa pensando al fatto che questa persona è arrivata al cuore della gente, non dei politici ma degli umili e dei poveri dell'America degli anni sessanta, al punto da essere amato e da essere considerato una guida, tanto che una volta appresa la notizia della sua morte improvvisa ed inspiegabile, una parte di America era smarrita attonita, disperata. Bobby era tutto e il suo ricordo oggi è ancora vivo dentro ognuno di loro, quarant'anni dopo la tragedia. Sono partita da qui, da questa mia sconfinata ammirazione verso di lui, una persona dalla quale la politica stessa ha da imparare, da attingere per ridefinire la sua propria essenza, dalla saggezza e dall'umiltà delle sue parole. Avrei voluto certo essere invasa da cotanto sentimento, ma purtroppo posso solo consolarmi come tanti, potendolo celebrare e stimare. Ho continuato la mia ricerca analizzando la retorica Hitleriana, vista dagli occhi di un illustre letterato come Thomas Mann, e Mussoliniana, per poi passare alla politica odierna, e infine alla focalizzazione sulla comunicazione figurativa di Balla. Da tutto questo mio percorso ho concluso che le delusioni che la politica porta ed ha portato sono innumerevoli, ma la voglia di credere è tanta, almeno da parte mia. Per questo e in virtù dell'indirizzo di studi che ho scelto ho voluto dimostrare che le parole spesso hanno segnato la storia, in modo positivo e in modo negativo, che spesso hanno toccato l'anima di tante persone, come altre volte hanno risvegliato gli istinti più malvagi dell'individuo umano. Tutto è comunicazione, tutto è parola, e anche se più volte modificata, più volte studiata, con fini e propositi differenti, chi è sensibile, riesce a vedere dietro di essa la persona che la proferisce, gli intenti, gli ideali, la sua anima. Al giorno d'oggi le parole sono state falsate, svalorizzate, impoverite, ma nonostante ciò nulla vieta di continuare ad apprezzarle, scorgendo forse non più esplicitamente, ma tra le righe il vero intento dell'oratore. E' vero forse che un politico non crede mai in ciò che dice, come dice Charles de Gaulle con molta ironia, stupendosi quindi al vedere che qualcun altro poi ci creda. Ma molto spesso è successo il contrario, c'è chi ci ha creduto e forse dico forse c'è chi ci crede ancora, pertanto non credo sia il caso di precluderci la possibilità di scoprirlo.

La seconda rivoluzione industriale

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La seconda rivoluzione industriale
Autore: Armando Brianese
Descrizione: e' una tesina abbastanza completa ed ho impiegato un mese per prepararla..
Materie trattate: storia. filosofia, storia dell\’arte, fisica, geografia astronomica, inglese, italiano, latino
Area: scientifica
Sommario: La seconda rivoluzione industriale si verificò a partire dal 1870, in Europa e negli USA, e fu caratterizzata da un intenso sviluppo delle comunicazioni. Nella navigazione, il motore sostituì definitivamente la vela, le grandi linee ferroviarie collegarono interi continenti rendendo così gli spostamenti dell'uomo più facili ed accessibili. Al vecchio gruppo di stati che avevano costituito il nucleo della prima rivoluzione industriale, si aggiunsero nuove potenze industriali come l'Italia, il Giappone, la Russia, l'Olanda e i Paesi Scandinavi. Insieme controllavano l'80% del mercato mondiale. Si susseguirono una serie di invenzioni : la celluloide, che è una delle prime materie plastiche,il frigorifero, la macchina da scrivere, il ventilatore il motore a scoppio. Queste invenzioni cambiarono le abitudini di intere generazioni; un esempio è l'acciaio,una lega di ferro e carbone, che costituì l'ossatura dei paesi industrializzati in quanto veniva impiegato in tutti i settori della produzione industriale. La produzione industriale, dovendo soddisfare le esigenze di un mercato di dimensioni mondiali, fu affidata ad aziende sempre più grandi che diedero vita a nuove situazioni come i monopoli che si verificano quando un intero settore produttivo è controllato da un unica azienda, i trust che avvengono quando le grandi aziende inglobano le più deboli e i cartelli che sono accordi di aziende dello stesso ramo produttivo per arginare una concorrenza aggressiva. Al crescere delle imprese si accompagnò la nascita della produzione di massa, con i prodotti standardizzati, ossia con caratteristiche identiche. Questo nuovo principio meccani stico del lavoro fu chiamato "Taylorismo", dal nome dell'ideatore americano Taylor, e fu applicato con grande successo nella catena di montaggio per produrre automobili da Harry Ford.Sul piano economico, lo squilibrio tra paesi ricchi e poveri si accentuò notevolmente. Inoltre episodi di razzismo si fecero sempre più frequenti. L'umanità fu divisa in razze di cui i bianchi si ritenevano superiori alle altre per intelligenza e quasi per natura biologica. Sul piano del commercio economico la Gran Bretagna restava incontrastata, mentre nel settore della produzione industriale subì il sorpasso di USA e Germania. Molti Stati, primi tra tutti Italia e Germania, adottarono la politica del protezionismo, basata sull'aumento delle tariffe doganali e delle tasse sulle merci importate, al fine di salvaguardare le industrie nazionali dal commercio estero. Molti contadini ed artigiani si trasferiscono in città per lavorare nelle industrie. Essere proletari, ossia lavoratori che vendono la propria forza lavoro in cambio di salario, divenne una condizione comune a milioni di persone che condividevano abitudini, stili di vita e a volte persino le abitazioni come avveniva nei quartieri operai. I proletari lavoravano quattordici ore al giorno tutta la settimana, esclusa la domenica, passando più tempo con i propri compagni di lavoro che con la propria famiglia. Gli operai si auto-rappresentavano come un mondo a parte, opposta a quella borghese e si sostenevano a vicenda con le società di mutuo soccorso. L'accesso alla politica di fasce sempre più ampie di cittadini portò alla nascita di grandi partiti politici distribuiti sull'intero territorio nazionale e portatori di un'unica ideologia…

Morire di politica, violenza e opposti estremismi negli anni ’70

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Morire di politica, violenza e opposti estremismi negli anni ’70
Autore: Maria francesca Di alessandro
Descrizione: E’ un’analisi attenta della degenerazione dello scontro politico negli anni di piombo, testimoniata anche dall’arte e dalla letteratura.
Materie trattate:
Area: umanistica
Sommario: Generalmente si è abituati a pensare agli scorsi anni '70 come gli anni delle rivolte studentesche, delle bombe in piazza, dei sequestri di uomini politici di spicco; ciò che costituisce, invece, il nodo della mia discussione è il rapporto, il legame presente tra le due fazioni estremiste che si vanno scontrando in questi anni: l'estremismo rosso di sinistra e quello nero di destra. È questa dei due gruppi un'ostilità che può essere definita proseguimento di quella della Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale, che vedeva appunto una lega di partiti antifascisti militanti contrapporsi ai "giovani di Salò". Eppure mai come negli anni '70 il rosso e il nero hanno finito per dividere e accecare centinaia di migliaia di giovani che si sono odiati e combattuti senza sosta, trascinando l'Italia quasi alle soglie della guerra civile. I due episodi che segnano la fine della rivendicazione studentesca del '68 e rappresentano l'esplosione della violenza tra i giovani sono la "battaglia di Valle Giulia" (1 marzo 1968) e il successivo attacco dei militanti del MSI. Nell'episodio di Valle Giulia gli studenti attaccano le forze dell'ordine ferendone la gran parte. Ed è proprio ispirandosi allo scontro che Pierpaolo Pasolini, aderente al partito comunista, scrive la poesia "Il PCI ai giovani!" in cui dichiara polemicamente di simpatizzare con gli agenti come dimostrano i versi : "Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento di lotta di classe:e voi, amici eravate i ricchi, mentre i poliziotti erano i poveri". Gli studenti per Pasolini sono quindi anticomunisti, pur adoperando verbalmente il linguaggio marxista. Ma ciò a cui in realtà egli mirava era solo provocazione. In alcuni articoli del 1974 passerà poi ad esaminare le caratteristiche proprie dell'estremismo nero accusando "quel potere che […] ha deciso di mantenere in vita delle forze da opporre all'eversione comunista", lo stesso potere responsabile delle stragi di Milano e Brescia. Più tardi attenuerà la sua protesta ritenendo ugualmente responsabile se stesso e gli antifascisti che come lui "non hanno fatto nulla perché i fascisti non ci fossero". Tuttavia è con la strage di Piazza Fontana che parte la lunga scia di sangue che contraddistinguerà gli anni a seguire. «Simbolicamente quel freddo pomeriggio del dicembre 1969, racchiude in sé tutto quanto accadrà dopo. Incancrenirà le ideologie, ridurrà i cervelli di migliaia di giovani ad agglomerati di pulsioni emotive e ribellistiche, polverizzerà i sentimenti in milioni di frammenti di vita, di odio e di amore, di voglie di cambiamento e desideri di distruzione. E, soprattutto, come un colpo d'ascia, taglierà in due tronconi le pulsioni di un Paese ancora acerbo. Sfumerà in due colori, il rosso e il nero, le vitalità di più di una generazione » (da "A che punto è la notte?"). A lanciare per primo l'allarme di una possibile degenerazione dello scontro politico è il prefetto Libero Mazza in un lungo rapporto,il "Rapporto Mazza", sostenendo la pericolosa formazione di gruppi estremisti opposti ideologicamente.

Fiat: la storia dell’automobile

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Fiat: la storia dell'automobile
Autore: Mariella Nazzaro
Descrizione: nella mia tesina tratterò vari argomenti: partendo dalla storia , spiegherò le evoluzioni che subì l’azienda dal 1899 ai giorni nostri, e i vari accordi presi con gli altri paesi. proseguirò con la spiegazione di un movimento dâ€â„
Materie trattate: storia, italiano, diritto, economia, attualità
Area: tecnologica
Sommario: L'azienda Fiat nacque dalla comune volontà di una trentina tra aristocratici, possidenti e professionisti torinesi di impiantare una fabbrica per la produzione di automobili. L'idea di produrre automobili su scala industriale era venuta all'avv. Cesare Goria Gatti (poi fondatore dell'ACI Automobile Club d'Italia) che aveva già finanziato la costruzione della \"Welleyes\", un'automobile progettata dall'ing. Aristide Faccioli e costruita artigianalmente dalla \"Accomandita Ceirano & C.\". Visto il successo ottenuto dalla \"Welleyes\" alla sua presentazione, Goria Gatti pensa di acquisire le esperienze, le maestranze e la competenza della \"Accomandita Ceirano & C.\" (della quale era socio) per trasferirlo su scala industriale, come già avveniva nella fabbriche del nord Europa. Il gruppo di notabili, dopo una riunione a Palazzo Bricherasio per fissare le linee d'accordo, si ritrova nella sede del \"Banco di Sconto e Sete\" di Torino per sottoscrivere l'atto di \"Costituzione della Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili\" redatto dal Cav. Dott. Ernesto Torretta, Notaio Patrimoniale della Real Casa: è l'11 luglio 1899. I soci versano un capitale di 800.000 lire in 4.000 azioni (circa 10 milioni di euro attuali) ed affidano la presidenza al Cavalier Ludovico Scarfiotti. Immediatamente la neonata FIAT acquista la \"Accomandita Ceirano & C.\", liquidando il socio-fondatore Giovanni Battista Ceirano con la somma di 30.000 lire. La prima vettura costruita dalla FIAT sarà il modello \"3½ HP\", copia della \"Welleyes\" e prodotta in 8 esemplari nel corso del 1899. Dopo un primo periodo di difficile sviluppo, segnato da diverse ricapitalizzazioni e da modifiche nella composizione del capitale azionario (non sempre in maniera pacifica ma anche sfociate in processi clamorosi per l'epoca), la proprietà della casa automobilistica viene assunta quasi integralmente da Giovanni Agnelli, che diventerà senatore durante il Fascismo e resterà a capo dell'azienda sino al termine della seconda guerra mondiale. Dopo aver rischiato di perdere la proprietà dell'azienda per la propria compromissione con il regime fascista, Agnelli passa il comando a Valletta, essendo l'unico figlio maschio, Edoardo, morto in un incidente aereo. Valletta, uomo di qualità non comuni, si occupò di reggere per conto della famiglia Agnelli una delle
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La crisi delle scienze e delle coscienze

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La crisi delle scienze e delle coscienze
Autore: Pietro Sidoti
Descrizione: la tesina è multidisciplinare e interattiva. utilizzata durante il colloquio, mi è servita da supporto, permettendomi di avere a disposizione brani, testi e immagini per coadiuvare la mia esposizione.
Materie trattate: storia, matematica, fisica, scienze dlla terra, italiano, filosofia,latino, inglese, storiadell\’art
Area: scientifica
Sommario: Scopo di questo lavoro vuole essere quello di fare vedere come nel XIX secolo tutto quanto era stato costruito e rigorizzato precedentemente, dalla matematica all'arte, è messo in discussione dalla nuove scoperte che sfociano in una più moderna, ma altrettanto valida, visione della realtà. Si attiva cosi un processo di rielaborazione che porta al riconoscimento del significato astratto degli assiomi a qualunque materia venissero premessi.
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Cappuccetto rosso agli occhi di una liceale!

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Cappuccetto rosso agli occhi di una liceale!
Autore: Alessandra De felice
Descrizione: tramite la storia riadattata di Cappuccetto Rosso ci si ricollega a diversi argomenti relativi ai bambini ed all'infanzia
Materie trattate: italiano,geo. astronomica,inglese,storia,attualità,filosofia,fisica,latino,ed.fisica
Area: umanistica
Sommario: C 'era una volta una bambina, bella, sorridente e dolce, una bambina come tante, una bambina come le nostre, figli, fratelli, nipoti…Il suo nome era Cappuccetto Rosso. Cappuccetto voleva molto bene alla sua mamma ed anche alla sua nonnina che viveva nel bosco vicino alla sua casetta. Tutti i giorni la mamma di Cappuccetto preparava una deliziosa torta di mele e mandava la bambina dalla nonna con un cestino colmo di provviste. Quel giorno come di consueto la mamma porse il cestino alla dolce bimba e le chiese di andare nel bosco, ma si raccomandò affinché la piccolina passasse per la strada principale, poiché un lupo pericoloso era stato avvistato nel bosco. Una volta nel bosco, però, Cappuccetto intravide non molto distante dalla strada che stava e doveva seguire una stupenda aiuola di tanti fiori dai colori sgargianti. Stupita da quello spettacolo, abbandonò il sicuro sentiero per raccogliere quei fiori profumati e portarli alla nonna. Come tutti i bambini Cappuccetto guardava tutte le cose con stupore e meraviglia, possedeva una speciale sensibilità, quella sensibilità che solo un fanciullo può avere. E così che Pascoli definì il "fanciullino" quel bambino che è dentro ognuno di noi da sempre e per sempre. Quello che in tenera età confonde la sua voce con la nostra, ma che "rimane piccolo anche quando noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce" mentre "egli fa sentire il suo tinnulo squillo come di campanella", quello che "piange e ride senza un perché di cose, che sfuggono ai nostri sensi ed alla nostra ragione", che guarda tutte le cose con stupore e meraviglia senza cogliere i rapporti logici di causa-effetto, ma intuendo; il fanciullino è colui che "scopre nelle cose le relazioni più ingegnose", che riempie ogni oggetto della propria immaginazione e dei propri ricordi, trasformandolo in simbolo. Il poeta per Pascoli è colui che riesce ancora ad udire la voce del fanciullino che vive dentro di noi, che riesce a tenerlo vivo. Il poeta è colui che pur mantenendo una razionalità di fondo, organizzatrice della metrica poetica, possiede una sensibilità speciale, che gli consente di caricare di significati ulteriori e misteriosi anche gli oggetti più comuni; il poeta deve saper combinare il talento della fanciullezza (saper vedere), con quello della vecchiaia (saper dire). Infatti, il fanciullino riesce a cogliere negli oggetti quel qualcosa che agli occhi di un adulto sembra futile, mentre "noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare", egli vi tiene fissa "la sua antica serena meraviglia".
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Condizione tragica e assurda dell’uomo teatro

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Condizione tragica e assurda dell'uomo teatro
Autore: Cristina Serreli
Descrizione: obiettivo della tesina è quello di mostrare come il teatro novecentesco abbia riflesso la crisi dell'uomo in quel secolo
Materie trattate: storia, filosofia, italiano, spagnolo, inglese, francese
Area: umanistica
Sommario: Introduzione Il tema che verrà affrontato in questa trattazione, potrà sembrare ad alcuni banale, ma nell'approfondire questo argomento mi sono resa conto di come il teatro, più che la letteratura e le altre arti, sia riuscito a mettere in scena la condizione tragica e assurda dell'uomo novecentesco. Si potrebbe affermare che il teatro sia "lo specchio dell'animo umano", e nei drammaturghi di questo periodo si delinea, infatti, un conflitto interiore dato dalla crisi che già era nata nel XIX secolo e che è andata degenerando nel secolo successivo. Le cause possono essere ricercate nella modernità e in primo luogo negli sconvolgimenti mondiali che travolsero le civiltà di tutto il mondo. Il teatro del Novecento scardina la tradizionale divisione di genere fra tragedia e commedia: il dramma presenta personaggi comuni, vicende quotidiane, finale aperto. Non ci sono più eroi, come nella tragedia classica, e la risata della commedia è sempre amara. Ciò che voglio mettere in evidenza non è tanto l'evoluzione del teatro dal punto di vista strutturale bensì da quello sociale inquadrandolo in una serie di malesseri, disagi e paure che covavano all'interno della società. Nella trattazione, questo argomento verrà esaminato, dopo un breve contesto storico, analizzando le opere di alcuni autori emergenti di diverse nazionalità. Dal positivismo alla crisi di passaggio tra "800 e "900 in ambito storico-culturale Per secoli, si può dire fin dalla sue origini greche, la cultura occidentale, pur rinnovando continuamente le sue concezioni, era rimasta ancorata a principi conoscitivi razionali, oggettivi e assoluti, a valori morali e a canoni estetici universali, a una visione sostanzialmente ottimistica della storia e della vita. Nell'Ottocento, poi, la civiltà occidentale aveva raggiunto il più alto grado di ottimismo razionale, esprimendo â€" con l'idealismo, il positivismo e il marxismo â€" una fondamentale fiducia nei poteri della ragione e nel progresso della civiltà. Ora, proprio alla fine del secolo, scienziati, filosofi, letterati, artisti, seppur per vie diversissime, convergono nel mettere in dubbio e talvolta persino nel disconoscere il patrimonio culturale consolidato della civiltà occidentale. Le certezze filosofiche si sgretolano sotto i colpi di una critica spietata, i canoni realistici dell'espressione artistica sono stravolti dalle nuove poetiche soggettivistiche, che rifiutano ogni regola e convenzione precedente,
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Dalla sezione aurea alle piramidi di giza, dalle s

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Dalla sezione aurea alle piramidi di giza, dalle s
Autore: Fabiana Lanzetta
Descrizione: dalla sezione aurea alle piramidi di giza, dalle stelle al sistema solare: tra arte, matematica ed esoterismo
Materie trattate: matematica, geometria, trigonometria, arte, geografia astronomica, fisica,
Area: scientifica
Sommario: Introduzione ai temi trattati Come appassionata di antichi misteri, Piramidi e stelle non potevo sottrarmi dal trattare di simili argomenti: dalla Sezione Aurea, al suo legame con l'arte, dalla Grande Piramide di Cheope fino alle stelle, dalla loro nascita alla loro evoluzione. Spero di essere stata quanto più rigorosa possibile ed al contempo di aver dimostrato in parte come la scienza dovrebbe continuamente interrogarsi su quelli che restano ancora indubbiamente dei piccoli misteri, dimostrando, magari, una maggiore apertura e affermando ancora una volta il suo perenne mettersi in gioco e mettere in dubbio le conoscenze finora raggiunte. Cos'è d'altronde una verità scientifica? "La finalità della scienza è dubitare dei suoi risultati" diceva Morandotti non uno scienziato, ma un famoso storico italiano….Sarà forse per questo? La "magica" Sezione Aurea…tra Pitagora e l'Egitto dei Faraoni La Sezione Aurea consiste in un rapporto fra due grandezze disuguali, di cui la maggiore è medio proporzionale rispetto la minore e la loro somma (a+b : a = a : b), oppure il numero corrispondente, approssimativamente pari a 1.618 (0.618). Algebricamente il numero esatto può essere presentato soltanto con la formula: XXXXXXXXXX trattandosi di un numero irrazionale, infatti, non può essere ridotto ad una frazione generatrice, ma può comunque essere approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due numeri successivi della serie di Fibonacci, a cui è intrinsecamente legato.
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Antimateria:realtà o fantasia?

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Antimateria:realtà o fantasia?
Autore: Sara Trevisan
Descrizione: la tesina vuole essere una breve ma completa trattazione dell'antimateria trattandone gli aspetti principali e come questa si importante per la nostra vita.
Materie trattate: fisica, geografia astronomica
Area: scientifica
Sommario: L'antimateria altro non è che materia costituita da antiparticelle, ossia da particelle elementari che, per certi aspetti, possono essere considerate le immagini speculari delle particelle che formano la materia ordinaria. Le antiparticelle sono in generale uguali alle corrispondenti particelle in tutto, tranne che per determinate proprietà fisiche, che risultano opposte (la più comune di queste è la carica elettrica). Ad esempio, la particella di antimateria corrispondente all'elettrone è il positrone, che differisce dall'elettrone solo perché possiede carica elettrica positiva. Viceversa l'antiparticella del neutrone (antineutrone), privo di carica, si distingue dalla particella ordinaria per il segno del momento magnetico (una proprietà che determina il comportamento elettromagnetico della particella). L'antiprotone è invece l'antiparticella del protone. In generale, tutti i parametri che descrivono le proprietà dinamiche delle particelle elementari, come la massa e il tempo di decadimento, sono identici per particella e antiparticella.L'esistenza delle antiparticelle fu ipotizzata per la prima volta dal fisico britannico Paul-Adrien-Maurice Dirac, il quale formulò una teoria per il moto degli elettroni in campi elettrici e magnetici. Nel 1928 egli arrivò a scrivere un'equazione fondamentale â€" divenuta poi famosa col suo nome â€" che gli permise di prevedere l'esistenza di una particella identica all'elettrone, ma dotata di carica positiva. La sua teoria infatti era in grado di descrivere le misure sperimentali in modo eccezionalmente preciso ma portò ad una sorprendente previsione; ovvero che l'elettrone per l'appunto dovesse avere un'antiparticella con stessa massa ma carica elettrica opposta . La conferma sperimentale dell'esistenza di tale particella, chiamata positrone, avvenne nel 1932 ad opera di Carl David Anderson il quale osservò nei raggi cosmici una particella che si comportava come un elettrone ma aveva carica positiva. Per scoprire l'antiprotone, l'antiparticella del protone, fu necessario attendere l'avvento di potenti acceleratori di particelle che accelerano protoni o elettroni fino a raggiungere energie elevate. Negli anni '50 un acceleratore a Berkeley, in California, raggiunse energie sufficienti per produrre antiprotoni e antineutroni, che vennero osservati tramite sofisticati apparati. La scoperta dell'antiprotone e la conseguente elaborazione della teoria sull'antimateria è da attribuirsi al fisico italiano Emilio Segrè. Per questi studi di fondamentale importanza , nel 1959 riceverà con il collega Chamberlain il premio Nobel.

Educazione al consenso e controlo delle masse

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Educazione al consenso e controlo delle masse
Autore: Giusi Francaviglia
Descrizione: un excursus sul mondo della comunicazione di massa nel contesto dela nascente cultura di massa ai primi del novecento, età dell'ansia…la mia tesina si propono anche come può essere facilmente plagiata la mente umana attraverso strumenti all'appa
Materie trattate: storia,arte,italiano,filosofia,latino,fisica,inglese
Area: umanistica
Sommario: La comunicazione è considerata come quell'atto mediante il quale si ottiene una trasmissione di informazioni da un emittente (colui che invia il messaggio) ad un ricevente (colui che riceve il messaggio). A mio parere, su un principio base poggia il concetto stesso di "comunicazione": quello secondo il quale "non si può non comunicare". Nel regno animale, infatti, non c'è componente di qualsiasi specie che , in qualche modo, non cerchi di mettersi in contatto con i suoi simili; che questo contatto lo realizzi con emissioni vocali o atteggiamenti poco importa: in ogni caso, questo vuol dire voler "comunicare". Soprattutto per l'essere umano, comunicare, oltre che costituire un'attitudine innata per relazionarsi con i suoi simili, come per il resto del mondo animale, ha da sempre rappresentato la risposta istintiva al suo bisogno naturale di affermazione sulla natura e sulle altre speci, nonché alla sua ricerca della sopravvivenza e conservazione della specie. L'uomo, cioè, accortosi che per sopravvivere e difendersi dalla natura ostile, sfruttando la sua superiore intelligenza rispetto alle altre speci, capì che meglio poteva spadroneggiare in quella natura selvaggia se si fosse "coalizzato" con gli altri suoi simili; da qui l'intuizione di organizzarsi in gruppo al quale egli ha saputo dare una struttura "sociale" dove la "comunicazione" tra i membri si rivelò di vitale importanza per l'evoluzione della specie umana. Per comunicare, poi, è stato indispensabile imparare un "linguaggio" che non fosse solo quello dei suoni gutturali e dei comportamenti gestuali, ma che prevedesse anche l'uso di emissioni vocali chiare per meglio esternare idee e sentimenti: ecco la nascita della "parola" senza la quale oggi l'umanità sarebbe rimasta sempre al puro stato animale. Col passare dei millenni e col progredire della "civiltà umana", i capi ed i potenti di turno, cominciarono ad un certo punto a capire che "la parola", se fosse stata impressa su di un qualche supporto (pietra, tavoletta di vario materiale, carta, oggi materiali informatici), non solo si sarebbe conservata nel tempo, ma sarebbe anche stata "letta" dal popolo, e non solo "ascoltata" e, pertanto, esso popolo, avendola sempre, diciamo così, presente, meglio ne avrebbe rammentato gli ammonimenti ed i precetti. Comunicando per iscritto il loro volere, i capi meglio poterono indirizzare quella che oggi chiamiamo "volontà popolare" verso l'assoluta obbedienza.
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L’evoluzione delle abitudini alimentari

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'evoluzione delle abitudini alimentari
Autore: Angela De feo
Descrizione:
Materie trattate: egar,storia,alimentazione, letteratura italiana.
Area: umanistica
Sommario: Come tutti gli esseri viventi, gli uomini hanno bisogno di nutrirsi per sopravvivere, il genere umano ha fatto di questa necessità un'arte e , nel migliorare le proprie condizioni di vita, ha progressivamente raffinato le abitudini alimentari. In effetti quello che noi oggi mangiamo e prepariamo è il risultato di un'evoluzione culturale; le abitudini alimentari con l'avanzare dei secoli sono cambiate, basti pensare che più di diecimila anni fa l'uomo mangiava il cibo che trovava e mano a mano ha cominciato a selezionare gli animali da allevare e a produrre la farina e qualcosa di simile alla birra e al lievito. In passato si mangiava solo per un'esigenza di nutrimento, ma man mano che gli antichi Greci e Romani conobbero nuovi prodotti agricoli, nuove spezie ed anche nuove abitudini alimentari, si avvertì il bisogno di qualcosa di raro, sbalorditivo ovvero si ricercava il piacere, il gusto; difatti il gusto è in continua evoluzione poiché in passato si prediligevano sapori molto speziati e cibi molto cotti. La cucina romana e greca si trasformò in un'abbondanza di ingredienti e ben presto si resero conto che gli eccessi alimentari erano fonte di un gran numero di malattie come l'obesità ovvero una condizione patologica caratterizzata da un enorme accumulo di grasso nell'organismo. Il soggetto obeso viene definito tale quando supera del 20% il proprio peso ideale. Le cause dell'obesità possono essere molteplici e può assumere configurazioni differenti per cui possiamo distinguere: "l'obesità di tipo androide(che predilige gli uomini), con grasso localizzato nella zona addominale e viscerale e l'obesità di tipo ginoide(che predilige le donne) con grasso localizzato a livello delle cosce e dei glutei", fu proprio in questo periodo che nacquero i primi trattati di dietetica. Inoltre i romani impararono le tecniche della conservazione delle carni e della produzione dei salumi.
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Armonia celeste e dodecafonia

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Armonia celeste e dodecafonia
Autore: Luca Di gregorio
Descrizione: nella mia tesina ho analizzato le cause che determinarono la nascita della dodecafonia e soprattutto la giustificazione che schönberg, il suo massimo esponente, dette per essersi dedicato ad una musica così poco apprezzata. ho rintracciato poi le si
Materie trattate: greco,italiano,fisica,biologia,storia
Area: umanistica
Sommario: INTRODUZIONE Per il mio percorso personale ho voluto dedicarmi a quella che è la mia grande passione: la musica. Più nello specifico mi sono interessato alla dodecafonia e a cercare di capire il PERCHÉ oggi questa musica viene solamente accennata nella programmazione delle grandi stagioni sinfoniche e perché non è particolarmente amata dal pubblico. La conclusione a cui sono giunto tramite debite ricerche è che il nostro giudizio su una qualsiasi partitura ascoltata non dipende solo da fattori puramente estetici, ma anche da fattori fisici e biologici. LA DODECAFONIA Purtroppo la grande musica del "900 è poco conosciuta, pertanto ritengo opportuno spiegare cosa sia la dodecafonia senza limitarmi a semplici e banali definizioni, ma avvalendomi di un'incontro con essa. Il punto di partenza di tutta la musica fino ad oggi composta è l'armonia. Tralasciando complesse e lunghe discussioni inerenti l'armonia, per quel che interessa al fine della mia trattazione, è bene sapere che da sempre la composizione di una qualsiasi partitura impone che tra le note che la costituiscono si instaurino determinate relazioni facendo sì che alcuni suoni prevalgano su altri, in una sorta di ordine gerarchico. Determinanti in un brano ad esempio sono la tonica (la nota che dà il nome alla tonalità del pezzo stesso), il terzo grado ed il quinto grado (rispettivamente la terza e la quinta nota dopo la tonica). Supponiamo ad esempio che il brano sia in do maggiore (= tonica); il terzo grado è mi ed il quinto è sol. Il complesso di regole armoniche che si sono stratificate nel corso del tempo hanno portato ad elaborare risultati di questo tipo: Mozart, sonata 330 in do maggiore [1773] come possiamo notare in questi due semplici righi, il grande genio di Mozart ci consente di cogliere le leggi dell'armonia; guardate come si susseguono infatti con frequenza le note poco fa elencate, soprattutto nel basso. La dodecafonia rifiuta tutto questo, rifiuta queste regole compositive per adottarne una sola: la composizione deve evolversi sia in senso orizzontale (melodia) che in senso verticale (armonia) evitando che un suono sia ripetuto prima che gli altri 11 non siano suonati. Su la prima successione, che prede il nome di serie, prende corpo tutto il pezzo tramite debite variazioni. Il risultato che si ha è questo Schönberg, walzer op.25 [1923]
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