Essere e apparire

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Essere e apparire
Autore: Barbara Viceconte
Descrizione: parla della differenza tra l'esere e apparire nei vari autori
Materie trattate: inglese;francese;tedesco;italiano;storia;arte;filosofia
Area: umanistica
Sommario: Essere e Apparire possono sembrare solo due semplici parole, ma esse sono anche due possibili scelte di vita. Nella società in cui oggi viviamo, viene messa sempre più in risalto l'apparenza. Possiamo notarlo in televisione, sui giornali, ma anche nei gruppi di persone che ci circondano. Molte volte si dice che: "Bisogna essere accettati per quello che si è". Ma come è possibile attuare una frase di questo tipo se il mondo in cui viviamo ci dimostra e ci ricorda continuamente che se vogliamo essere qualcuno dobbiamo mostrarci per ciò che in realtà non siamo?Ad esempio,quando per strada ci capita di incontrare dei disabili molta gente è subito pronta a dire,guardare o criticare, mentre in realtà dovremmo imparare molto da persone così,perché loro sono e saranno sempre in questo modo e appunto per questo possono camminare orgogliosi per strada perché sono le sole persone che pur magari volendo apparire diverse non possono, mentre noi che abbiamo la fortuna di non aver bisogno di apparire tendiamo a farlo ugualmente. Ma questo voler apparire a cosa è dovuto?A mio parere il motivo è solo la paura di mostrarci per ciò che veramente siamo,poiché ormai la società ci impone questo:APPARIRE!!! Vuoi diventare famosa?Devi essere bella e piacente. Vuoi fare la modella?Devi essere magra. Vuoi comparire sui giornali?Devi riuscire a far parlare di te. Sì, queste potrebbero essere buone prospettive per un futuro ricco e piacente ma fermiamoci un attimo a riflettere: quali sono gli aspetti negativi di tutto ciò?Un proverbio dice"se bella vuoi apparire, un poco devi soffrire" ma perché bisogna sottoporsi ad interventi chirurgici o soffrire di anoressia solo per essere accettati da questa società? In molti casi, le persone soffrono proprio a causa di questi inutili rimedi. Ma perché accadono queste cose solo per il gusto comune di apparire? Ormai nella nostra società c'è sempre più gente che tende a preoccuparsi di mostrarsi per quello che in realtà non è. Un esempio può essere il tipico amico della compagnia che fa di tutto per farsi notare e assume atteggiamenti non consoni al suo carattere. Perché invece non proviamo un po' di più ad essere noi stessi? A mio avviso una bellezza autoimposta non porta molto lontano se dietro di essa non vi sono dei sentimenti, dei valori morali e una coscienza che ci guidano,ma essa ci procura più danni che benefici, rendendoci più insofferenti di quello che siamo.
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Il sessantotto e la rivoluzione tecnologica

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il sessantotto e la rivoluzione tecnologica
Autore: Massimo Capuano
Descrizione: racconto del 68 nel mondo e la nascita del microprocessore
Materie trattate: storia,sistemi,inglese,ed.fisica
Area: umanistica
Sommario: Il sessantotto è una delle rivoluzioni che ha scosso il mondo intero e grazie alla simultaneità e la vastità geografica delle rivolte si assistette a forme di ribellione simili e contemporanee, senza che vi fosse stata alcuna forma di preparazione o di coordinamento. Tra la metà degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, le giovani generazioni dei paesi più diversi si sono ribellate ai rispettivi sistemi politici, culturali e sociali. Uno dei motivi più forti di aggregazione dei movimenti di protesta in tutto il mondo è sicuramente la guerra nel Vietnam, evento chiave della politica internazionale degli anni Sessanta. I giovani e gli studenti che scendevano in piazza per il Vietnam vedevano in quegli orrori l'infrangersi della pace e degli equilibri internazionali, e col crescente invio di truppe regolari a partire dal 1965 dalla lotta sociale si passò a una contestazione politica.
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Il volo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il volo
Autore: Matteo Bruni
Descrizione: partendo da una generica e rapida descrizione delle nozioni di base del volo, ogni materia sarà collegata all'argomento principale
Materie trattate: fisica,italiano,inglese,arte,storia,filosofia,scienze,latino,
Area: scientifica
Sommario: Il primo aeroplano, costruito in Inghilterra dai fratelli Wright nel 1903, riuscì a volare per qualche decina di metri (più che altro si trattava di un lungo balzo). Fu in Francia che un ingegnere progettò e costruì il primo modello di aereo capace di alzarsi in volo, senza bisogno di essere catapultato. Gli studi si intensificarono soprattutto nel campo bellico e così nacquero, tra le due guerre mondiali, macchine volanti sempre più sofisticate in grado anche di bombardare. Alla fine del primo conflitto fu scoperta la doppia ala e l'aereo cominciò ad essere pensato come possibile mezzo di trasporto. Prima della seconda guerra mondiale la tecnologia aeronautica subì un forte sviluppo, gli aerei migliorarono la dinamica e le prestazioni in generale, capaci di raggiungere elevate altitudini, maggiori velocità (fino a 500 km/h) e avere una grande maneggevolezza. Verso la fine degli anni '40 una scoperta rivoluzionò il mondo del volo: il motore a getto. Esso funziona nel seguente modo: l'aria, aspirata frontalmente, entra in un compressore in grado di portarla alla pressione desiderata; a maggiori pressioni arriva nella camera di combustione dove, reagendo con il carburante che viene spruzzato da appositi "iniettori', aumentano di nuovo pressione e temperatura; la miscela ottenuta entra in una turbina, dove verrà espansa, producendo la dilatazione degli ugelli che hanno il compito di espellerla, generando la spinta necessaria. I turbo fan, particolari tipi di motori a getto, usano due flussi di aria separati, permettendo il minimo consumo e migliori prestazioni, grazie alla presenza del flusso freddo (il combustibile è miscelato al flusso caldo avendo meno fatica e maggiore spinta). La spinta è direttamente proporzionale alla velocità del getto. Nei turbo fan è stato possibile introdurre il postbruciatore: nella turbina, che espande il flusso per far muovere il compressore, il flusso ha bassa pressione e alta temperatura; iniettando carburante, queste aumentano e così si incrementa la spinta. Grazie al postbruciatore, che permette di effettuare decolli in minor spazio, si raggiungono velocità anche tre volte superiori a quella del suono. In un aereo agiscono contemporaneamente quattro forze, a due a due opposte: spinta e attrito, peso e portanza. Il decollo è possibile, oltre ad una forte spinta (con velocità intorno ai 300 km/h), grazie a delle particolari strutture, gli ipersostentatori; questi, aumentano la superficie alare esposta al flusso d'aria, modificando l'angolo di attacco che questa ha con l'aria, con un conseguente aumento di portanza. In un aereo, in particolare nell'eseguire manovre acrobatiche, si può avere un improvviso calo della portanza, lo "'stallo'': quando l'incidenza delle ali con l'aria è troppo alta, il flusso si separa dal corpo in volo senza riuscire più a sostenerlo. Se in una fase di stallo si tenta di addrizzare l'aereo tramite l'uso degli alettoni, si rischia di entrare in vite. Durante l'atterraggio, invece, serve una bassa spinta ma un'alta portanza, incrementata sempre mediante l'uso degli ipersostentatori che, aumentando questa volta di molto la superficie alare esposta al flusso, aumenteranno anche la resistenza; così l'aereo atterrerà prima con la parte posteriore (a causa del peso), poi, con quella anteriore. Infine per arrestare del tutto la spinta si attiva il "'reverse'', ovvero si inverte il senso di rotazione delle eliche all'interno dei motori.
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Due mondi lontani eppure così vicini

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Due mondi lontani eppure così vicini
Autore: Roberto Rossi
Descrizione: come le modalità espressive si siano modificate nel tempo nelle arti (letteratura e musica) e come questo sia stato dovuto anche dagli sviluppi della società.
Materie trattate: italiano,storia,fisica,inglese
Area: umanistica
Sommario: Tutti noi siamo oggi avvolti da una società, frutto d'importanti sacrifici, che sembra in ogni modo nasconderci qualcosa, un qualcosa di tanto incomprensibile quanto preoccupante. Lo sviluppo dell'era dell'industrializzazione e della globalizzazione ha prodotto dunque un fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui effetto primo è una decisa convergenza economica e culturale tra i Paesi del mondo. Con globalizzazione ci si riferisce prevalentemente agli aspetti economici delle relazioni fra popoli e grandi aziende. Il fenomeno invece va inquadrato anche in cambiamenti sociali, tecnologici e politici, e delle complesse interazioni su scala mondiale che, soprattutto dagli anni ottanta, in questi ambiti hanno subito una sensibile accelerazione. Ma cosa ha apportato questa possibilità pura e semplice di vera comunicazione tra i popoli? Dal mio punto di vista ha portato una maggiore affermazione delle potenze industriali incrementando le divergenze già esistenti e problematiche, tra i paesi in via di sviluppo. Questa importante modifica strutturale (nelle società e nelle economie), subita dalla rivoluzione industriale ad oggi, oltre che ad aver modificato lo stile e la condizione di vita delle persone, sicuramente in positivo, ne ha inoltre profondamente mutato le modalità espressive in tutte le sue forme, dalla musica alla letteratura. Dunque ora desidero approfondire proprio questo cambiamento partendo dalla fine dell'ottocento e inizi novecento dove risulta essere contemporaneo Sbarbaro, fino ad arrivare ai giorni nostri esplicitando la visione di particolare raffinatezza del giovane pianista Giovanni Allevi.
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In viaggio con la luna

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: In viaggio con la luna
Autore: Veronica Lodovici
Descrizione: tratta principalmente di argomenti trattati durante l'anno in fisica (magnetismo, newton), letteratura (leopardi) e storia con cenni nelle altre materie(matematica-probabilita, filosofia-feuerbach, biologia. inoltre l'ho arricchita con la discussione su
Materie trattate: fisica,matematica,storia,filosofia,biologia, letteratura
Area: scientifica
Sommario: Dopo il Sole, la luna è il corpo celeste che appare con maggiore evidenza ad una semplice osservazione del cielo. Si comprende pertanto come essa, fin dall'antichità, abbia stimolato l'interesse e la fantasia dell'uomo. Per secoli gli uomini l'hanno osservata, le hanno dedicato poesie, si sono chiesti di che cosa fosse fatta. Storicamente sono stati percorsi viaggi fisici e immaginari sulla luna e l'uomo ha cercato di affrontarne sempre di nuovi senza mai capire veramente cosa lo spingesse a farlo. L'uomo ha sempre intrecciato il suo viaggio con quello celeste del nostro satellite. Mitologie lunari si ritrovano in tutte le culture: la sua misteriosa luminosità e la mutevolezza periodica del suo aspetto hanno da sempre spinto gli uomini a immaginare una possibile correlazione tra le vicende terrene e il nostro satellite. Nei tempi antichi non erano rare le culture, prevalentemente nomadi, che ritenevano che la luna morisse ogni notte, scendendo nel mondo delle ombre; altre culture pensavano che la luna inseguisse il Sole (o viceversa). Ai tempi di Pitagora, come enunciava la scuola pitagorica, era considerata come un pianeta ma durante il Medioevo si credeva che la luna fosse una sfera perfettamente liscia come sosteneva la teoria aristotelica. Quando nel 1609 Galileo puntò il suo telescopio sulla luna scoprì che la sua superficie non era liscia, bensì corrugata e composta da vallate, monti e crateri, sentendosi cosi vicino alla luna come nessuno avrebbe potuto immaginare fino a quel momento. Si comprese che esso era un corpo solido proprio come la Terra. Ancora nel 1920 si pensava che la luna potesse avere un'atmosfera respirabile (o così lasciano intendere i racconti di fantascienza del periodo). La grande riscoperta del nostro satellite è stimolata dalla nascita dell'astronautica. La luna, il più vicino corpo celeste, è il primo naturale traguardo di questa nuova scienza applicata. Nel 1969, Neil Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi esseri umani a camminare insieme alla luna nel suo viaggio celeste di rivoluzione attorno alla terra. Atterrarono su una superficie sassosa e polverosa e in un istante, quando finalmente il viaggio umano verso la luna si era realizzato, si pensò come poter superare nuovi orizzonti e nuovi traguardi. Infatti dopo il 1969 seguì un periodo di eclissi per quanto riguarda gli occhi del grande pubblico sul nostro satellite. Negli anni ottanta le sonde e le navicelle spaziali sono state dirette verso mondi più lontani come Marte, Giove e Saturno, svelando il volto di altre lune. Oggi la luna torna ad essere attuale: si parla di impiantarvi basi stabili e di crearvi osservatori scientifici. Sembra che i tempi siano maturi per un ritorno alla luna anche per una futura colonizzazione terrestre, il viaggio lunare attraverso i cieli s'intreccerà di nuovo con quello dell'umanità. OGGI SAPPIAMO più della luna che di ogni altro oggetto del sistema solare. Sulla luna sono state inviate molte sonde spaziali, e sono stati fatti rilievi geografici e misurazioni. La luna è solcata da impressionanti catene
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Gli intellettuali di fine 900… un dialogo sempre aperto

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Gli intellettuali di fine 900… un dialogo sempre aperto
Autore: Rosa Fasan
Descrizione: Il mio percorso interdisciplinare parte da uno sguardo storico generale sulla figura dell’intellettuale nel ‘900 per giungere a dare una definizione del termine attraverso quattro interviste che ho proposto a dei veri intellettuali o presunti tali.
Materie trattate: letteratura italiana, storia, tedesco, filosofia, storia dell’arte
Area: umanistica
Sommario: Di difficile definizione è il termine "intellettuale", soprattutto se esso viene utilizzato per indicare una classe molto generale di uomini o persone. La società attuale abusa di tale concetto, generalizzando o restringendo a piacere questa categoria, sempre se di categoria si può ancora parlare. Nel mio percorso interdisciplinare, ho voluto trattare della figura dell'intellettuale prima, seguendo un panorama piuttosto generale attraverso il ‘900, per poi giungere ad analizzare più approfonditamente la città di Trieste e le personalità che hanno costellato il suo panorama culturale nella seconda metà del secolo. ALLE SOGLIE DEL ‘900 Noi, in quanto figli del ‘900, ci portiamo dietro un senso di smarrimento e di inquietudine, il quale si sviluppò principalmente in letteratura con la figura dell' "inetto", come possono dimostrarci alcuni semplici titoli di romanzi, saggi o poesie (Magris "La perdita della totalità", Rimbaud "Je est un autre", Debenedetti "Morte del personaggio uomo", e Montale "Il male di vivere"). La letteratura del ‘900, dunque, vede sorgere un nuovo eroe, o meglio un anti-eroe: l'inetto, come recitava il primigenio titolo del romanzo "Una vita" di Svevo. Ed è proprio di questa letteraria incapacità di vivere che si fecero carico gli intellettuali come Romain Rolland , Benedetto Croce e Thomas Mann, che alla vigilia di una prima catastrofica Guerra Mondiale o negarono di pronunciarsi, richiudendosi nella loro raffinata aristocrazia intellettualistica oppure furono accesi e accecati interventisti, per sostenere l'inizio di un tale massacro. La prima tesi, quella del "neutralismo intellettuale", fu sostenuta proprio dal musicologo francese Romain Rolland, il quale riteneva che l'uomo di cultura avesse il dovere di restare "al di sopra della mischia", au-dessus de la melée (come recita il titolo di un suo celebre articolo del 1914), senza contaminare la sua ricerca della verità con la difesa di interessi di parte. Una posizione analoga fu sostenuta da Benedetto Croce, il maggiore filosofo italiano neoidealista del tempo. Egli, riprendendo l'espressione divenuta celebra di Rolland, scrisse nel 1919: " Io non mi sono mai collocato au-dessus de la melée; ma ho stimato dovere di conoscenza di non falsificare mai la scienza e la storia per un presunto dovere patriottico". La seconda tesi, quella della partecipazione attiva, soprattutto in senso patriottico, alle vicende politiche e militari, fu di gran lunga prevalente, specialmente in Germania. La gran parte degli intellettuali tedeschi mise la propria voce a disposizione della patria. Una delle figure più autorevoli della cultura tedesca, Thomas Mann, prese posizione a favore dell'intervento, dichiarando che sui campi di battaglia, oltre alle armi e ai soldati, si scontravano la Kultur e la Zivilisation.

L’energia e il compromesso che comporta

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L’energia e il compromesso che comporta
Autore: Vital Picardi hladkou
Descrizione: La tesina tratta del concetto di energia, della sua produzione e dei compromessi che questa comporta
Materie trattate: chimica, fisica, storia, letteratura italiana, letteratura latina, letteratura inglese, storia dell’
Area: scientifica
Sommario: L’energia è l’attitudine a compiere un lavoro, esiste sotto innumerevoli forme: cinetica, chimica, termica, nucleare, elettrica, ecc. Ogni attività umana richiede dell’energia per essere svolta, sia che si tratti di attività biologiche, che di attività legate al progresso tecnologico. L’uomo, man mano che si creava il bisogno di maggior quantità di energia, ha trovato un modo per sfruttarla sotto le varie forme con cui si presenta sempre di più. Con il progresso inarrestabile dell’ultimo secolo il fabbisogno energetico è cresciuto esponenzialmente e continua a crescere di anno in anno. Nella società moderna l’energia elettrica ha un ruolo predominante, senza di essa quasi nessuna costruzione umana funzionerebbe, attualmente questa forma di energia viene distribuita quasi esclusivamente sotto forma di corrente alternata. Altro ruolo fondamentale è quello del petrolio: spinge i nostri veicoli e viene bruciato per produrre elettricità nelle centrali termoelettriche. La crisi petrolifera del ’73 ha indotto l’uomo a cercare di differenziare le proprie fonti energetiche, così al petrolio si sono aggiunti il gas, il nucleare, il fotovoltaico, il geotermico, le biomasse e si è rivalutato l’idroelettrico e il carbone. Ormai è chiaro che la produzione di energia richiede all’uomo dei forti compromessi che principalmente sono di due tipi: uno riguarda il costo economico di produzione, l’altro l’inquinamento, nel passato l’uomo ha scelto il compromesso ecologico preferendo salvaguardare i guadagni, ora la nostra mentalità sembra lentamente cambiare. Le fonti di energia rinnovabile non producono inquinamento significativo ma hanno un costo molto elevato e fino a poco tempo fa non erano in grado di garantire il fabbisogno energetico. Ora ci sono progetti riguardanti il fotovoltaico, realizzabili e supportati da importanti personalità scientifiche, che, se non risolverebbero definitivamente il problema energetico, comunque annullerebbero la dipendenza dai combustibili fossili; ma i costi di realizzazione, che comunque a lungo termine frutterebbero forti guadagni, sono enormi. Al contrario le fonti tradizionali hanno un costo minore, le tecnologie e infrastrutture per sfruttarli sono già esistenti. Si parla molto di differenziazione delle fonti, ma ciò in realtà viene fatto poco. Non si può eliminare improvvisamente i combustibili fossili, ma si potrebbe diminuire la fetta del loro utilizzo con fonti rinnovabili. L’Italia subisce una forte insolazione, ma non presenta ampi spazi per grandi concentrazioni del fotovoltaico; si potrebbe però sfruttare meglio il geotermico: in Toscana 4 centrali geotermiche forniscono il 25% del fabbisogno della regione

Fabrizio De Andrè e la libertà

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Fabrizio de andré e la libertà
Autore: Luigi Di tacchio
Descrizione: in \”non al denaro, non all'amore né al cielo\”, de andré esprime, attraverso il personaggio del suonatore jones, la sua idea di libertà. partendo da questo, cercherò di rispondere a due domande: 1) che cos'è la libertà?; 2) e'possibi
Materie trattate: italiano, latino, storia, filosofia, arte, inglese
Area: umanistica
Sommario: "Aspetterò domani, dopodomani e magari cent'anni ancora finché la signora Libertà e la signorina Anarchia verranno considerate dalla maggioranza dei miei simili come la migliore forma possibile di convivenza civile" Fabrizio De André è stato non soltanto uno dei più importanti cantautori italiani del Novecento, ma anche un profondo pensatore e un grandissimo poeta. Con i suoi versi ha affrontato i temi più difficili, controversi, scottanti della società moderna. In questa presentazione, parlerò della tematica a lui più cara: quella della libertà. "[…] ho cercato di adattare questo Spoon River alla realtà in cui vivo io. Perché ho scelto Spoon River e non le ho addirittura inventate io, queste storie? Dal punto di vista creativo, visto che c'era stato questo signor Edgar Lee Masters che era riuscito a penetrare così bene nell'animo umano, non vedo perché avrei dovuto riprovarmici io. " (Intervista a De André, Roma 25 ottobre 1971) "Direi, tutto sommato, che siamo usciti dall'atmosfera della morte per tentare un'indagine sulla natura umana, attraverso personaggi che esistono nella nostra realtà, anche se sono i personaggi di Masters." (Intervista a De André, Roma 25 ottobre 1971)
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L’estetismo e il piacere

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'estetismo e il piacere
Autore: Maria Arena
Descrizione: tratta dell'estetismo dannunziano,con riferimento al romanzo il piacere,dello stesso d'annunzio,e con riferimento all'estetismo in generale;viene trattato anche il piacere leopardiano;le filosofie che hanno ispirato questi due autori,l'estetismo e il
Materie trattate: italiano,latino,greco,storia,filosofia,arte,scienze,fisica e matematica
Area: umanistica
Sommario:
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“se qualcosa può essere pensato, allora può essere

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: «se qualcosa può essere pensato, allora può essere
Autore: Vincenzo De luca
Descrizione: percorso multidisciplinare sui film film di stanley kubrick che mi hanno colpito in relazione agli argomenti studiati
Materie trattate: filosofia, astronomia, italiano, latino, inglese, storia, fisica
Area: umanistica
Sommario: C'è un evidente parallelismo tra le immagini dei film del regista e il filosofo tedesco. Si nota soprattutto la concezione del superuomo (übermensch) in diverse opere come Arancia meccanica, Il Dottor Stranamore e in particolar modo in 2001: Odissea nello spazio. Quest'ultimo film, tratto dal racconto di Arthur C. Clarke La Sentinella (1953), rimanda più volte alla filosofia nietzschiana, a partire già dall'utilizzo della colonna sonora, infatti la musica d'apertura s'intitola Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss, inoltre l'uomo primitivo che si vede nelle scene iniziali rappresenta lo spirito dionisiaco. Nietzsche vuole esprimere la dualità, già presente in Natura, dei due impulsi di base dello spirito (Triebe) e dell'arte greca (Kunnsttriebe). L'apollineo che si esterna nelle forme limpide e armoniche della scultura e dell'architettura, scaturisce da un impulso alla forma e un atteggiamento di fuga di fronte al divenire. Il dionisiaco, invece proviene dalla forza vitale e dalla partecipazione al divenire, si esprime nell'esaltazione creatice della musica. Mentre in un primo tempo, nella Grecia presocratica, apollineo e dionisiaco convivono separati, in un secondo tempo, nella tragedia attica, si armonizzano fra di loro. In un terzo momento, tale equilibrio viene dissolto dal prevalere dell'apollineo, ciò si ha con la tragedia di Euripide e con il razionalismo di Socrate. Nietzsche è convinto che ci sia bisogno di un recupero di Dioniso, il dio dell'ebbrezza e della gioia, per il filosofo, che respinge la noluntas schopenhaueriana e la tematica dell'ascesi, il dionisiaco è il simbolo del suo "Sì" totale al mondo. Il superuomo è raggiunto alla fine di 2001. Nelle scene finali, l'astronauta, David Bowman, giace nel letto di morte. Desidera che il superuomo venga ad esistere prima che lui sia morto. In 2001, il superuomo è mostrato come un bambino (nel racconto La sentinella è chiamato Bambino-Stella). Anche questo proviene da Nietzsche, nelle sue metafore che adombrano le tre metamorfosi dello spirito dell'uomo. Nella metamorfosi finale, quando l'uomo diviene superuomo, il filosofo dice che lo spirito sarà come un bambino, perché «il bambino è innocenza e oblio, un nuovo inizio». In 2001 il Bambino-Stella è anche il rinato David Bowman (ovvero, il genere umano rinato) e ritorna alla Terra nella scena finale. Bowman, perduto per il mondo durante la sua Odissea nello spazio, è tornato al mondo per dominarlo.
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Spacciando la fantasia per genialità

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Spacciando la fantasia per genialità
Autore: Giada Cantono
Descrizione: partendo dal desiderio di legittimare le rappresentazioni di argomenti scientifici da parte degli artisti, sono state presentate alcune corrispondenze tra scienza e immaginazione nello studio e nell'interpretazione del mondo, soffermandosi sulla figura d
Materie trattate: fisica, storia, arte, filosofia, italiano, inglese
Area: scientifica
Sommario: "Va riconosciuto che, a parte alcuni esempi, i cosiddetti scienziati pensano e scrivono come bottegai… e disprezzano l'arte, nella sua accezione generale […]; io riservo la qualifica di scienziato all'uomo capace di sguardo sintetico, e non a chi fruga tra i fatti e si scava il suo piccolo angolino di ricerca… E purtroppo la maggior parte degli uomini di scienza si ferma proprio qui. Qualche raro uccello si innalza con un colpo d'ala e riesce a scorgere tutto il paesaggio […]. Il mondo non è paragonabile a una grande opera d'arte? La spiegazione scientifica è solo una comoda convenzione, tutto considerato… è anzi un'espressione artistica."1 Così scriveva nel suo primo romanzo un illuminato geologo di inizio Novecento, escluso dal mondo scientifico per aver azzardato l'ipotesi che lo Yunnan si fosse trovato, milioni di anni prima, vicino alla Boemia. Questo a riprova che le teorie da noi oggi considerate pressoché palesi furono motivo di non poche divergenze per i primi pionieri che osarono pronunciarle. Ma anche a testimonianza che arte e scienza sono squisitamente imparentate, che un geologo può trasformarsi in un romanziere di successo, che la straordinaria varietà di fenomeni di cui ci rende partecipi l'universo sensibile è pressoché paragona-bile ai prodigiosi voli pindarici di una mente appassionata. E ciò che toglie fascino a tutte le teorie scienti-fiche e filosofiche che siamo tenuti ad affrontare nel corso della nostra vita è proprio la mancanza della ve-rità ludica e informale della scoperta stessa, che ha nelle sue radici i più sorprendenti avvenimenti e so-prattutto una rete di connivenze tra le varie discipline che sono una continua fonte di meraviglia. Se la scienza è un'espressione artistica, l'arte può dunque diventare espressione o ispirazione scientifica? Certamente sì: questo saggio vuole proporre alcune letture di questa frase, sottolineando rela-zioni tra cose, persone, esperienze, vite che nella loro banalità o eccezionalità possono essere definite ope-re d'arte, visto che i legami nascosti tra i fenomeni sono ciò che rende interessante la formazione di una cultura scientifica che, si dimostrerà, ha molto di artistico. Una prova del fatto che espressione scientifica può essere arte è data dal fumetto, la "nona arte"2, spesso snobbata e fraintesa, ridotta a stereotipi, relegata in un angolo della mente come passatempo infantile, correlata a titoli emblematici e nostalgici come Topolino, Tex o Spiderman. Spesso non si ricorda che il fumetto è elaborato da persone adulte, di solito con conoscenze piuttosto ampie, ma so-prattutto con l'incombenza di reperire originalità a prova di copyright e regalare anche la verosimiglianza che, nel suo sapore di realtà, sa meravigliare più della fantasia (si pensi ad esempio alla proficua collaborazione di Stan Lee con fisici e matematici per sfornare le avventure dei Fantastici Quattro o di Hulk, senza dimenticare il secchione Peter Parker). Perché, come disse Robert Hunt, conservatore al Geological Museum di Londra, "i fenomeni della realtà sono più sorprendenti ancora dei fantasmi dell'immaginazione"3 ma, come spiega il professor Emilio Garroni, ordinario di estetica nella facoltà di filosofia dell'Università La Sapienza di Roma, è rischioso trattare di argomenti scientifici in modo artistico senza averne una conoscenza approfondita4.
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Fattori del disagio psicologico nell’adolescente e

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Fattori del disagio psicologico nell'adolescente e
Autore: Stefania Colombo
Descrizione: in questa tesina ho voluto analizzare la condizione dei giovani nella nostra società in quanto questa fascia di età è maggiormente soggetta a problematiche.
Materie trattate: psicologia, sociologia, pedagogia.
Area: umanistica
Sommario: PREMESSA In seguito al mio percorso di studi ho sviluppato interesse per lo studio della cultura giovanile. Questo argomento mi appassiona in quanto ritengo che noi giovani rappresentiamo il futuro della nostra società. Inizialmente consideravo il disagio come qualcosa di legato solo ad alcuni individui che si trovano a vivere in situazioni di emarginazione, in seguito mi sono resa conto che il disagio è diffuso tra un numero di giovani molto elevato e non è specifico di alcune categorie di giovani, ma è generalizzato. Questo modo di considerare il disagio mi è nato anche osservando alcuni gruppi di giovani che si sono formati sul territorio in cui abito. Prendendo spunto da varie fonti di informazione mi sono accorta che molti giovani, soprattutto gli adolescenti, sono lasciati soli nell'affrontare gli ostacoli che incontrano durante il loro percorso di crescita, da un lato perché gli adulti vengono "tagliati fuori" e non resi partecipi da parte dei giovani, dall'altro perché non si "mettono in gioco" e spesso non sono in grado di fornire loro un aiuto concreto. In questa tesina mi sono proposta di analizzare la condizione dei giovani e soprattutto degli adolescenti. Per fare questo nel primo capitolo ho analizzato i fattori che provocano disagio nell'adolescente. Mi sono occupata delle problematiche che possono sorgere durante la costruzione dell'identità mettendola in rapporto alla cultura dell'attuale società. Ho inoltre analizzato il rapporto genitori-figli prestando maggiore attenzione agli elementi che si sono modificati negli ultimi decenni. Infine mi sono occupata di analizzare le strutture sociali nelle quali il ragazzo tende ad identificarsi, cioè i gruppi di coetanei, ed i comportamenti devianti che ne possono derivare. Nel secondo capitolo ho invece voluto descrivere i vari comportamenti messi in atto dai giovani in riposta alla situazione di disagio nella quale si vengono a trovare. Innanzitutto ho ritenuto opportuno partire dalla definizione del termine "trasgressione" che ritengo significativo per descrivere il tipo di azioni che più affascinano gli adolescenti. Successivamente ho analizzato più nello specifico i comportamenti più significativi delle problematiche giovanili. INTRODUZIONE La pedagogia si è trovata solo di recente ad affrontare quella che da qualche decennio si è venuta configurando come "questione giovanile". Nel corso della sua storia la pedagogia si è occupata quasi esclusivamente di istruzione e di educazione del bambino e del fanciullo della scuola primaria, e solo in qualche caso si è spinta ad interessarsi della preadolescenza e dei giovani.
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Dall’invenzione del telefono alla trasmissione dati

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Dall'invenzione del telefono alla trasmissione dat
Autore: Eliseo Pantone
Descrizione: questa tesina è stata scritta per l'esame di maturità nell'indirizzo elettronica e telecomunicazioni.
Materie trattate: storia, italiano, diritto, inglese, telecomunicazioni, sistemi, elettronica
Area: tecnologica
Sommario: LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. Dal 1870 l'economia europea si trasforma, si passa dallo stadio del cavallo a quello della ferrovia,dell'automobile, dell'aereo. L'industria si afferma come settore preminente. Culla della Rivoluzione Industriale è l'Inghilterra, e da li successivamente si diffonde nel resto d'Europa, in America e in Asia. Il mondo industrializzato subisce un cambiamento sostanziale, grazie all'impiego delle macchine e all'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate(combustibili fossili). In questo periodo progredisce la conoscenza del pianeta, l'uomo pare sempre piu in grado di controllare e dominare il mondo. La Seconda Rivoluzione Industriale, è l'epoca dell'acciaio, della chimica, dell'elettricità, del motore a scoppio; sono gli anni in cui compaiono tanti oggetti comuni ancora oggi indispensabili, come telefono, telegrafo senza fili, cinematografo, ascensore elettrico, lampadina a filamento, autobus e tram, pneumatici, macchina per scrivere, automobile. La caratteristica che più la differenzia dalla precedente Rivoluzione Industriale sta nel fatto che le innovazioni tecnologiche non sono frutto di scoperte occasionali ed individuali, bensì da ricerche specializzate in laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli imprenditori e dallo stato per il miglioramento dell'apparato produttivo; si può dire che la scienza si applica all'industria. I fattori che determinano la Seconda Rivoluzione Industriale sono: _NUOVI MATERIALI: si ha la scoperta dell'acciaio che è molto più malleabile e resistente del ferro, e con ciò si creano i primi altiforni, l'acciaio è il simbolo della nuova rivoluzione. Poi si hanno molte innovazione grandiose nel campo della chimica, la scoperta della dinamite, della gomma, del petrolio. Vengono scoperti vaccini contro malattie fino ad allora incurabili come il morbillo tramite la scoperta e lo studio dei micro-organismi. _ENERGIA ELETTRICA: era stata scoperta nel secolo precedente con Volta ma era stata limitato il suo studio alla pila. Ora viene sfruttata al meglio, prima per i telegrafi con Morse 1840, poi con l'elettromagnetismo con Faraday, e Siemens che creò anche la dinamo nel 1880.
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Dall’epos al romanzo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Dall’epos al romanzo
Autore: Fabiana Lanzetta
Scuola: Liceo classico
Descrizione: Nel corso della storia ed in particolare negli ultimi secoli si è sviluppato un ampio dibattito teorico e critico, con lo scopo di definire in che rapporto si situano reciprocamente l’epica e il romanzo, o ancor meglio sulla possibilità d’esistenza di uno stesso legame tra quest’ultimi. Inoltre sicuramente degno di approfondimento è il problema inerente alla definizione di un genere in una così incredibile continua evoluzione, come quello del romanzo. Tra gli studiosi che si sono esposti su questi problemi e hanno cercato di indagare la reale essenza di questo genere, tanto difficile quanto affascinante ritroviamo uno dei pensatori forse più significativi del ventesimo secolo, Michail Bachtin, le interessanti tesi del ceco Milan Kundera e le idee di filosofi che si sono esposti circa il problema delle sorti del genere romanzesco e della comunicazione, linfa vitale del medesimo. In questa che non vuole essere la solita analisi sui generi padri del romanzo, ridotta all’elencazione degli stessi, ma un viaggio nell’orizzonte romanzesco per scoprirne le origini e l’essenza mi sono cimentata, spinta dalla mia passione per la lettura ed il mio amore per i classici, anche meno famosi al fine di una esperienza conoscitiva travolgente
Materie trattate: letteratuta italiana (Manzoni), letteratura greca, letteratura latina, greco, latino, francese
Area: umanistica
Bibliografia:  Saggio Epos e Romanzo, tratto da Estetica e romanzo (Voprosy literatury i estetiki, 1975) di Michail Bachtin. Traduzione di Clara Strada Janovic. Biblioteca Einaudi .  L’arte del romanzo (1988) di Milan Kundera.Traduzione di Ena Marchi. Adelphi edizioni.  Il piacere di narrare: Il testo narrativo in Petronio e Apuleio (2002) di Elena Sada. Carlo Signorelli Editore  
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Mafia:morsa invisibile

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Mafia:morsa invisibile
Autore: Libera Race
Descrizione: partendo dall'analisi del fenomeno mafioso e dalla sua origine, essa viene rapportata alle singole materie scolastiche
Materie trattate: storia,filosofia,inglese,italiano,latino,storia dell\’arte
Area: umanistica
Sommario: La MAFIA è un \"sistema\" che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel \"vuoto\" dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma \"dentro\" lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta. Leonardo Sciascia Il tema che ho scelto è a me molto caro. Iniziò tutto all'età di 16 anni, quando vidi un film-documentario che trattava la vita di Paolo Borsellino. Esso coinvolgeva tutte le persone che in quegli anni combatterono contro la mafia, pagando la propria scelta con la vita. Quel film mi fece capire che è importante contribuire per avere un paese migliore, che è bello combattere affinché si vedano i propri ideali realizzati, gli ideali di giustizia, in un paese dove si possa VIVERE e non nascondersi o essere costretti a favorire azioni illegali per sopravvivere, a causa di condizioni economiche svantaggiose. Partendo da questo punto, cominciai giorno per giorno a convincermi, che nel mio futuro mi sarei sicuramente occupata della lotta contro la mafia, attraverso una carriera di magistrato. La mafia è un tema attuale, un problema della nostra società, che agisce negativamente nella nostra vita quotidiana, muovendosi come un ombra nell'oscurità, spesso indisturbata, che tende a accumulare denaro e potere, a discapito del cittadino; mi sembra doveroso porlo come tema centrale della mia tesina, perché non c'è un argomento che mi stia più a cuore. Partendo dal fenomeno mafioso se ne analizzano le origini e le problematiche, nonché le infiltrazioni nella politica con riferimento ad autori della letteratura italiana, a filosofi, al periodo storico, alla letteratura latina, alla storia dell'arte e ad inglese.
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I percorsi femminili nella storia del novecento

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: I percorsi femminili nella storia del novecento
Autore: Jessica Aresu
Descrizione: è appunto la storia delle donnne; tutto ciò che hanno fatto per permetterci di avere riconsciuti determinati diritti
Materie trattate: storia, inglese,diritto,pedagogia,italiano
Area: umanistica
Sommario: Oggi è usuale vedere una donna svolgere i lavori che prima erano svolti tipicamente dagli uomini. Ai giorni nostri le donne hanno gli stessi diritti degli uomini e la piena libertà giuridica. Purtroppo non è sempre stato così. Infatti nel passato le donne erano ritenute un accessorio del capofamiglia, padre e marito. In campo lavorativo lo stipendio era meno della metà di quello degli uomini; il Codice di famiglia del 1865 prevedeva che le donne non potessero esercitare la tutela sui figli e che non potessero essere ammesse ai pubblici uffici; se sposate, alle donne veniva chiesto l'autorizzazione maritale per vendere e ipotecare beni o contrarre mutui; l'articolo 587 del codice penale prevedeva la riduzione di un terzo della pena per chi uccidesse moglie, figlie, o sorelle per difendere l'onore della famiglia. Inoltre nell'Italia unita le donne furono escluse dal godimento dei diritti politici. Sul versante dell'istruzione fu ammesso solo nel 1874 l'accesso delle donne ai licei e alle università, perché si pensava che una donna istruita si potesse ribellare al volere del marito. Le donne non potevano neanche prestare testimonianza nei procedimenti civili fino la 1877. I primi movimenti di emancipazione femminili sorti nella Francia e nell'Inghilterra del 700 avevano ottenuto scarsissimo seguito e vennero subito dimenticati . Tuttavia nel corso del 900 le donne dei paesi occidentali furono protagoniste di un processo di emancipazione : entrarono in modo massiccio nel mondo del lavoro e conquistarono il riconoscimento dei diritti politici e civili. Ricordiamo infatti che in Inghilterra, ad esempio Emmeline Pankhurst, fondatrice della Women's Social and Political Union, istituì il movimento delle suffragette. ( in inglese ) The title of suffragette was given to member's of women's suffragette movement, created in the United Kingdom in 20th century. The term was coined originally by daily mail newspaper as a derogatory term toward WSPU members. The term came from word suffrage which means the right to vote. The women's suffragette movement was primarily run by working classes women. The women were frustrated by their political and economic situation, in fact they wonted to change these situation. Suffragettes carried out with direct act such as chaining themselves to railings, and on occasion setting off bombs.

Analisi degli spettri luminosi emessi dai corpi st

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Analisi degli spettri luminosi emessi dai corpi st
Autore: Marco Ciampini
Descrizione: l'analisi degli spettri d'assorbimento emessi dalle stelle permette di ricavare diversi dati, soprattutto relativi agli spostamenti di questi corpi nell'universo (effetto doppler)
Materie trattate: spettroscopia fisica astronomia
Area: scientifica
Sommario: La spettroscopia, in ambito chimico-fisico, è lo studio degli spettri associati all'emissione o all'assorbimento di radiazione elettromagnetica da parte di nuclei, atomi, molecole. La spettroscopia costituisce un potente strumento di analisi chimica poiché ogni elemento chimico, e in generale ogni sostanza, presenta uno spettro caratteristico che fornisce informazioni dettagliate e precise sulla sua struttura o sulla sua composizione. Lo spettro e gli strumenti utilizzati La sensazione ottica che abbiamo della luce è molto complessa: dipende dalla maggiore o minore quantità di luce che penetra nella pupilla nell'unità di tempo (intensità) e dalla lunghezza d'onda della luce (colore). Al di là del rosso si ha il nero, un nero che viene detto \"infrarosso\", e al di là del violetto si ha un altro nero, che viene detto \"ultravioletto\". Per studiare la composizione della luce e stabilire come è ripartita l'intensità fra i vari colori si usano appositi strumenti chiamati spettroscopi e spettrografi. Con lo spettroscopio lo spettro viene studiato guardandolo direttamente attraverso l'oculare dello strumento; con lo spettrografo lo spettro viene invece registrato su una lastra fotografica. La luce da esaminare viene fatta entrare nello spettrografo attraverso una apertura strettissima chiamata fenditura. Essa così appare come una sorgente autonoma di luce, e lo spettrografo da' sulla lastra fotografica un'immagine della fenditura, cioè una riga luminosa per ogni lunghezza d'onda presente nella luce.
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La bellezza, dagli scultori greci ai cultori …

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La bllezza, dagli scultori greci ai cultori …
Autore: Paulina Bobko
Descrizione: chi non si e mai interrogato sul significato del bello e della moda? mi propongo di analizzare questi due termini partendo dalla cultura greca fino ad arrivare ai gioni nostri, tenendo conto dei contesti storici e dei processi che nel corso del tempo hann
Materie trattate: letteratura greca, letteratura latina, filosofia, letteratura inglese e italiana, storia dell\’art
Area: umanistica
Sommario: Platone concepiva il bello come manifestazione del bene; Hegel lo identificava con la verità; Aristotele (e con lui il medioevo e il rinascimento) lo definiva come simmetria; Baumgarten lo concepiva come perfezione sensibile. Sarebbe bello definire il bello in modo irrefutabile: ma come si fa? Il famoso proverbio: \"Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace\" rende soggettivo e imprendibile il concetto di bellezza, poiché lo assimila o confonde con quello di piacere. D'altra parte, il proverbio capovolto: \"Non è bello ciò che piace ma è bello ciò che è bello\", appare nettamente più logico e oggettivo, ma comporta la domanda: \"Chi stabilisce una volta per tutte i canoni della bellezza?\". E formulando un quesito sulla base del pensiero d'ascendenza platonica: \"Diciamo che esistono cose belle perché c'è la bellezza, o che c'è la bellezza perché esistono cose belle?\". E cosa dire di oggi? Quali sono i canoni di bellezza propostici dal sistema-moda, dai media, dalla pubblicità? Ma quanto è reale la bellezza che ci viene venduta ogni giorno? della bellezza e della moda continua a creare un modello basato su stereotipi hollywoodiani che non contempla nessuna delle reali virtù della bellezza che è personale, intima e spirituale. Nell'universo visuale progettato dall'industria della musica, del cinema, della moda, e dei cosmetici viene utilizzato un comune denominatore per distrarre tutti da quelli che sono i reali bisogni umani: imparare a comunicare, a farsi delle domande sulla realtà e creare insieme un futuro sostenibile. Le multi-miliardarie industrie della dieta, della cosmesi, e della moda, creando un clima di paura e di bassa stima in se stessi sperano di rendere le donne dipendenti dalle loro soluzioni per migliorarle. Ogni giorno vengono introdotti nuovi prodotti per correggere i difetti delle donne creando un ciclo di ossessioni, costruite per raggiungere uno standard di bellezza impossibile da raggiungere. Questo mito artificiale della bellezza domina così i mass media e l'intero apparato di marketing tanto da far sembrare naturale il risultato di un sondaggio, che conclude che \"solo il 2% delle donne si vede bella\".
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Il rapporto fisica-filosofia e il determinismo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il rapporto fisica-filosofia e il determinismo
Autore: Andrea Belli
Descrizione: la tesina mostra come due discipline apparentemente così lontane in realtà si influenzano profondamente a vicenda. vengono presi in considerazioni due esempi in particolare la teoria atomistica filosofica e la fisica quantistica
Materie trattate: filosofia, latino, fisica
Area: scientifica
Sommario:
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Il musical

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il musical
Autore: Eleonora Della sala
Descrizione: partendo dalla nascita e origine del musical, mi sono collegata ad alcune opere letterarie inglesi e francesi che sono poi state trasformate in musical.
Materie trattate: inglese, francese, storia, italiano, diritto
Area: umanistica
Sommario: Il musical, abbreviazione di Musical Theatre, è un genere di rappresentazione teatrale che si presenta con più tecniche espressive e comunicative contemporaneamente. L'azione, infatti, viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione, ma anche dalla musica, dal canto e dalla danza che fluiscono in modo spontaneo e naturale. Il musical nasce il 12 settembre 1866, giorno in cui negli Usa viene messa in scena per la prima volta un'opera, The Black Crook, nata dall'unione fra una compagnia di ballo e canto importata dall'Europa e con una compagnia di prosa. Questa collaborazione deriva dal fatto che la prima era rimasta senza un teatro in cui esibirsi mentre la seconda era alle prese con una produzione che si stava rivelando assai più costosa del previsto. Superate le difficoltà economiche e organizzative, il 12 settembre ci fu la prima dello spettacolo che venne svolta al Niblo's Garden Theatre (Usa). Il musical ha quindi origine dai ceti popolari della società americana e si sviluppa come una forma di teatro rivolta alle masse e ad un pubblico molto variegato. La sua struttura ed il suo stile permette allo spettatore di poter seguire lo spettacolo come nel vaudeville (teatro di varietà), risultando più scorrevole e di più semplice comprensione rispetto alla prosa tradizionale. Il musical nacque proprio negli Stati Uniti perché tra la popolazione si trovarono numerosi gruppi di immigrati appartenenti ad etnie differenti i quali, spesso, non parlavano o non conoscevano l'inglese; questi da subito hanno rappresentato una vasta fetta di potenziale pubblico perché questo tipo di rappresentazione teatrale catturava l'interesse del pubblico per una storia che traspariva chiaramente nello spettacolo e lo affascinava con lo stesso tipo di emozione circense del varietà.

Il totalitarismo tra distopia e realtà

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il totalitarismo tra distopia e realtà
Autore: Francesca Marseglia
Descrizione: confronto dei tre regimi totalitari del xx secolo,con il romano distopico di george orwell.analisi in particolare del regime fascista in italia,e le sue conseguenze in campo civile,etterario e economico.
Materie trattate: letteratura inglese,storia,diritto,letteratura italiana,tecnica bancaria
Area: umanistica
Sommario: Il termine «totalitarismo» è stato coniato dagli antifascisti italiani già nella prima metà degli anni'20. Successivamente, gli stessi fascisti lo usarono in senso positivo per definire la loro aspirazione ad un'identificazione totale tra stato e società, ma fu introdotto nella sua accezione odierna nel secondo dopoguerra dall'ebrea Hanna Arendt nella sua opera "Le origini del totalitarismo", per definire i regimi antidemocratici del XX secolo, caratterizzati dalla mancanza di controllo delle istituzioni rappresentative sul governo, dall'assenza della libertà di stampa e di associazione, dalla mobilitazione ideologica delle masse come strumento di controllo della società da parte del capo e del partito unico. I totalitarismi,naturalmente,hanno numerosi punti di contatto nell'ideologia e nell'amministrazione del potere, ma presentano comunque delle differenze significative per le manifestazioni e per gli esiti raggiunti. In Italia, il primo dopoguerra è caratterizzato da una situazione di grande conflittualità sociale. Operai e contadini avanzano rivendicazioni sindacali facendo ampio ricorso allo sciopero, mentre i movimenti nazionalisti, parlano di "vittoria mutilata", per l'insoddisfacente esito dei trattati di pace. Nelle elezioni del 1919 si affermano i "partiti di massa" (socialisti e i cattolici con don Luigi Sturzo). Ma al governo rimane la vecchia classe politica liberale. Nel 1919 viene fondato il movimento fascista, per iniziativa di Benito Mussolini. Ma è la Germania lo Stato che vive la situazione post-bellica più difficile, per effetto delle condizioni imposte dalle potenze vincitrici. Nel 1919 è stata costituita la Repubblica di Weimar, anche se il forte malcontento contro i Paesi vincitori, favorisce la diffusione delle idee nazionaliste di Adolf Hitler, che nel 1933 ,a capo del governo ,avvia la realizzazione di uno Stato Totalitario. In Italia la propaganda,cerca di ridurre al silenzio le voci di dissenso. La risposta degli intellettuali al fascismo è tutt'altro che unanime. Se molti si schierano a favore e diventano scrittori organici al regime (D'Annunzio), altri riescono a opporsi solo in virtù del loro particolare prestigio, come il critico Croce che scrive "Il manifesto antifascista", a cui aderiscono scrittori come Montale. Ma, in linea generale pochi hanno il coraggio di rifiutare apertamente il fascismo, come Pirandello. Una denuncia alle costrizioni che il Totalitarismo impone, è chiara nel celebre romanzo 1984 (Nineteen Eighty-Four dello scrittore inglese George Orwell che illustra l'ingranaggio di un governo totalitario. L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati:Oceania, Eurasia ed Estasia.
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Energia e sviluppo sostenibile

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Energia e sviluppo sostenibile
Autore: Matteo Maniezzo
Descrizione: si analizza brevemente lo sviluppo delle fonti energetiche; si affronta il problema legato allo sviluppo (combustibii fossili) e si illustrano due fonti energetiche alternative
Materie trattate: fisica, storia, scienze (accenni), filosofia (accenni)
Area: scientifica
Sommario: La risposta, per gran parte della storia umana, fu negativa Nell'800 in particolare la storia viene considerata come il prodotto di un'entità superiore (ad es. "l'Assoluto" hegeliano) É nel 1845-46 (L'ideologia tedesca) che K. Marx ribalta questo concetto, ponendo le fonti energetiche alla base dello sviluppo storico (tra le "fonti produttive") Forza meccanica umana/animale Combustione di legname/biomassa Forza eolica/idrodinamica Abbondanza/convenienza sistema servile Disprezzo del lavoro tecnico come esperienza degradante Convinzione del ruolo subalterno della tecnica nei confronti della natura Eolipila Organo a vento Porte automatiche Distribuitore automatico Teatro "Futurista Aumento del costo del carbone di legna e impiego del carbone fossile Utilizzo della macchina a vapore per attività mineraria Estensione della macchina a vapore nell'ambito dei trasporti (industriali e civili) Uso estensivo del carbone come fonte energetica (illuminazione, siderurgia)
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La bellezza , dagli scultori greci ai cultori della moda contemporanea

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La bellezza , dagli scultori greci ai cultori della moda contemporanea
Autore: Paulina Bobko
Descrizione: Chi non si e mai interrogato sul significato del bello e della moda? Mi propongo di analizzare questi due termini partendo dalla cultura greca fino ad arrivare ai gioni nostri, tenendo conto dei contesti storici e dei processi che nel corso del tempo hann
Materie trattate: filosofia, letteratura greca, letteratura latina, letteratura italiana
Area: umanistica
Sommario: Platone concepiva il bello come manifestazione del bene; Hegel lo identificava con la verità; Aristotele (e con lui il medioevo e il rinascimento) lo definiva come simmetria; Baumgarten lo concepiva come perfezione sensibile. Sarebbe bello definire il bello in modo irrefutabile: ma come si fa? Il famoso proverbio: “Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace” rende soggettivo e imprendibile il concetto di bellezza, poiché lo assimila o confonde con quello di piacere. D’altra parte, il proverbio capovolto: “Non è bello ciò che piace ma è bello ciò che è bello”, appare nettamente più logico e oggettivo, ma comporta la domanda: “Chi stabilisce una volta per tutte i canoni della bellezza?”. E formulando un quesito sulla base del pensiero d'ascendenza platonica: “Diciamo che esistono cose belle perché c’è la bellezza, o che c’è la bellezza perché esistono cose belle?”. E cosa dire di oggi? Quali sono i canoni di bellezza propostici dal sistema-moda, dai media, dalla pubblicità? Ma quanto è reale la bellezza che ci viene venduta ogni giorno? della bellezza e della moda continua a creare un modello basato su stereotipi hollywoodiani che non contempla nessuna delle reali virtù della bellezza che è personale, intima e spirituale. Nell’universo visuale progettato dall’industria della musica, del cinema, della moda, e dei cosmetici viene utilizzato un comune denominatore per distrarre tutti da quelli che sono i reali bisogni umani: imparare a comunicare, a farsi delle domande sulla realtà e creare insieme un futuro sostenibile. Le multi-miliardarie industrie della dieta, della cosmesi, e della moda, creando un clima di paura e di bassa stima in se stessi sperano di rendere le donne dipendenti dalle loro soluzioni per migliorarle. Ogni giorno vengono introdotti nuovi prodotti per correggere i difetti delle donne creando un ciclo di ossessioni, costruite per raggiungere uno standard di bellezza impossibile da raggiungere. Questo mito artificiale della bellezza domina così i mass media e l’intero apparato di marketing tanto da far sembrare naturale il risultato di un sondaggio, che conclude che “solo il 2% delle donne si vede bella”.

Specchio, specchio delle mie brame

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Specchio, specchio delle mie brame
Autore: Maria beatrice Lucchesi
Descrizione: con la mia tesina ho voluto ripercorrere la storia della creazione di biancaneve e i sette nani, relazionandola al contesto storico della germania del terzo reich. in seguito ho preso in considerazione due fiabe, tra cui la stessa biancaneve, dal punto di
Materie trattate: storia, filosofia, francese, spagnolo, inglese
Area: umanistica
Sommario: L'idea di scrivere una tesina incentrata inizialmente sul tema di Biancaneve è nata per caso, leggendo su internet la recensione di un libro di Stefano Poggi, La vera storia della regina di Biancaneve, dalla Selva Turingia a Hollywood; il testo racconta, pagina dopo pagina, le varie fasi della creazione di Biancaneve e i sette nani, il primo lungometraggio prodotto dai Walt Disney Studios, prestando particolare attenzione alla figura di Grimhilde, la matrigna cattiva, la cui immagine ricorda quella della statua medioevale di Uta di Ballenstedt, collocata nel Duomo di Naumburg. Ciò che mi ha sorpreso maggiormente andando avanti con la lettura, oltre a scoprire che il Führer amava molto le avventure di Topolino, è stato capire come un cartone animato, apparentemente prodotto per i bambini ed estraneo al contesto storico del suo tempo, potesse in realtà suscitare così tante polemiche, soprattutto dal punto di vista politico. Per questo, nella prima parte della mia tesina, ho deciso di ripercorrere la storia della realizzazione di Biancaneve e i sette nani, evidenziando in particolare sia le scelte dei fratelli Disney per la creazione del loro capolavoro, sia le reazioni suscitate in seguito alla sua prima proiezione, avvenuta a Los Angeles alla fine del 1937. Successivamente ho preso in considerazione Biancaneve e La Bella e la Bestia non come semplici fiabe da raccontare ai più piccoli per farli addormentare, ma come strumenti per stimolare i bambini ad affrontare i loro difficili problemi interiori e, contemporaneamente, per suggerire soluzioni ai loro turbamenti, facendo leva sull'immaginazione e sulla fantasia. Il proposito di tutte le fiabe, infatti, non è quello di comunicare utili informazioni circa il mondo esterno o di dare insegnamenti sui modi corretti di comportarsi nel mondo (come invece fanno le favole o la religione) ma di chiarire i processi interiori che hanno luogo nei bambini attraverso immagini che parlano direttamente al loro inconscio e che hanno come obiettivo lo sviluppo del Super-Io. In particolare, i bambini hanno bisogno di essere posti di fronte a immagini simboliche che diano loro il coraggio di lottare per districarsi dalle difficoltà generate dal complesso di Edipo , il problema cruciale dell'infanzia che si sviluppa tra i tre e i cinque anni, superata la cosiddetta fase orale. In realtà la fiaba rappresenta un genere narrativo che, come la saga, la leggenda, l'aneddoto, rientra nell'ambito dei cosiddetti racconti popolari, antichi quanto la comunicazione orale umana, i quali comprendono tutti i racconti trasmessi con continuità per periodi più o meno lunghi, indipendentemente dal loro contenuto, dall'epoca, dal luogo in cui vengono narrati e
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1892- nasce “il mattino” di Napoli

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: 1892- nasce \”il mattino\” di napoli
Autore: Elispecial Delux
Descrizione: nel 1892 matilede serao ed edoardo scarfoglio creano \”il mattino\”, il giornale che diventerà la voce di napoli. se volete fare una bella figura come me cercate di prendere visione della prima pag del mattino in modo da riprodurla o da creare un giorn
Materie trattate: italiano, latino; greco, scienze, filosofia, storia, inglese
Area: umanistica
Sommario: Nata a Patrasso nel 1856 dall'avvocato Francesco, esule da Napoli, e da Paolina Borely di famiglia greca; venne a Napoli appena la caduta dei Borbone sembrò imminente. Fino ad otto anni non seppe leggere né scrivere, finché la madre pazientemente non le fece scuola, mandandola poi al Pimentel Fonseca dove si diplomò nel 1874 e subito concorse per un impiego di telegrafista nelle Poste. Qui resta per quattro anni ad ottanta lire al mese battendo i telegrammi sull'apparecchio Morse. Scrive col nome di \"Tuffolina \" (una statuina che aveva visto con questo titolo, una bagnante in atto di tuffarsi, come lei che si accingeva al pelago della letteratura)una novellina nel \" Piccolo \" di De Zerbi : \" Una viola \". Poi sul \" Corriere del Mattino \", e il racconto \" Opale \" che piace. Va a Roma e collabora al \"Capitan Fracassa \" dove conosce Scarfoglio che sposa nel 1885, incinta di una bambina mòrtale in grembo; poi verranno \" i quattro moschettieri \" (Antonio detto Toto, i gemelli Carlo e Paolo e Michele). Una figlia, lasciato Scarfoglio, l'avrà dall'avvocato Natale, che però non sposerà, nemmeno rimasta vedova, e la chiamò Leonora come la sua grande amica Duse. Nessuno la descrisse bella, né fece nulla per abbellirsi, con la sua mole presto dilagata, ornandosi di buffi cappelli, scherzando sulla sua mancanza di femminilità; ma era profondamente femminile e appassionata, gelosa di suo marito, amorosissima e severa al tempo stesso coi figli, madre affettuosa anche della piccola figlia di Scarfoglio e della attrice Bressard, che, dopo aver lasciato sull'uscio della loro casa la bambina, si suicidò. Nei ritratti da giovanissima, molto più magra di come presto diventò, ha una sua bellezza fiera, il bell'ovale, gli occhi grandi e una franchezza d'espressione e di linguaggio, una risata schietta e, subito dopo, parole profonde, acute, amare, che nessuno dimenticò mai. Ogni battaglia, ogni giorno, ogni ora di lavoro ella divise con Scarfoglio, mentre con miracolosa energia trovava tempo per migliaia di pagine, per centinaia di novelle, per i Mosconi quotidiani.
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Considerazioni sul vivere border-line

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Considerazioni sul vivere border-line
Autore: Rocco Ravella
Descrizione: analisi di vita e opere di tre personaggi geniali: gamow, basquiat, coleridge
Materie trattate: arte, letteratura inglese, filosofia, fisica, scienze
Area: umanistica
Sommario: Come non stupirsi di fronte all'immensità del cielo, del mondo, delle stelle? Così si stupirono VanGogh e Leopardi. Appassionati dalla natura, dalla vita cercarono di scoprirne i più reconditi segreti e rivelarli attraverso la loro arte. Si è sempre pensato all'esistenza, ai suoi perché, alle sue motivazioni. Nel VI secolo a.C. l'uomo si è persino inventato un sapere che raccogliesse in sé tutte le idee e teorie circa il mondo esterno ed interno a noi stessi: la filosofia. Questa s'è accresciuta, evoluta ed è ritenuta il sapere per eccellenza: poiché studia l'uomo, la sua società, la sua storia e vuole offrire teorie e leggi universali per mondo e natura; è quindi intrinseca ad ognuno di noi â€" prima o poi chiunque, necessariamente, si chiede che senso ha la sua vita -, ognuno prova a seguire quelle direttive etico-morali che derivano dalle risposte che uno si dà. E' una "brutta abitudine quella dei talenti creativi di investire sé stessi in estremi patologici" (T.Roszak), ma appunto grazie a questa convivenza del genio con uno stato estremo che gli consente di raggiungere profonda conoscenza e quindi di sciogliere con l'arte e le intuizioni geniali quei nodi creati dalla filosofia. Quindi chi riesce a vivere all'estremo, al limite, sul border-line è colui che può capire sé stesso nel mondo, percepire i segreti della natura ed interpretarli in arte o pensiero significativi. Colui che più si avvicina a riunire il suo essere esteriore col genio interiore (stato di natura), sempre, in tutti i tempi è stato considerato un talento creativo: un genio. Questi riesce a percepire i limiti e gli ostacoli che lo costringono all'interno del border-line; e il suo scopo quindi diviene quello di scardinare i blocchi e interpretare il mondo sotto nuove prospettive, consapevole della libertà assoluta raggiungibile con lo stesso atto di oltrepassare e vivere (anche momentaneamente) al di fuori della linea di confine. Perciò è quasi sintomatico negli individui, che percepiscono i muri imposti (o auto-imposti) dalla società e dalla storia, la ricerca, anche sfrenata, di vie d'accesso a nuovi mondi, a nuove situazioni differenti da quelle dogmatiche e indubitabili che prima opprimevano il talento e poi, superate, spalancano le porte al dubbio e alla creatività. Se per Nietzsche la menzogna era chiamata verità e solo il superuomo poteva, con la trasvalutazione dei valori, riscoprirsi nel mondo caotico della natura e autoaffermarsi di fronte ad essa, anche nei geni si può ritrovare un procedimento analogo: il sovvertimento del comune, del conosciuto che ha come fine la riscoperta di forze e leggi superiori sconosciute.
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La sezione aurea e la suprema bellezza della matematica

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La sezione aurea e la suprema bellezza della matematica
Autore: Paolo Recchia
Descrizione: in questa tesina ho trattato non solo della sezione aurea e delle sue affascinanti proprietà, ma anche di come le leggi e le proporzioni matematiche siano state motivo di attrazione e fascino per gli intellettuali vissuti dal periodo classico al ventesim
Materie trattate: filosofia, matematica, arte, letteratura latina, letteratura italiana, geografia, storia
Area: scientifica
Sommario: C’è qualcosa che accomuna la mirabile disposizione dei petali di una rosa, l’armoniosa spirale di alcune conchiglie, l’allevamento di conigli e la successione di Fibonacci? Dietro questa realtà così disparate si nasconde sempre lo stesso numero irrazionale comunemente indicato con la lettera greca f […] Una proporzione scoperta dai pitagorici e calcolata da Euclide chiamata da un trattato di Luca Pacioli “divina proporzione” e in seguito, nell’Ottocento, “sezione aurea”

Youtube ci ucciderà tutti

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Youtube ci ucciderà tutti
Autore: Valerio Pappalardo
Descrizione: analisi del fenomeno della violenza sui siti di video sharing tramite le teorie di alder e nietzsche sull'aggressività. escursus sulla violenza nell'arte contemporanea. area umanistica
Materie trattate: inglese, filosofia, arte
Area: umanistica
Sommario: Analisi del fenomeno della violenza sui siti di video sharing tramite le teorie di Alder e Nietzsche sull'aggressività. Escursus sulla violenza nell'arte contemporanea. Area umanistica Analisi del fenomeno della violenza sui siti di video sharing tramite le teorie di Alder e Nietzsche sull'aggressività. Escursus sulla violenza nell'arte contemporanea. Area umanistica
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…notte

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: …notte
Autore: Federica Cecotti
Descrizione: la tesina multidisciplinare ha voluto toccare tutte le materie che in qualche modo si collegassero al tema del notturno. la vastità di tale argomento mi ha spinto a selezionare una prospettiva ben delineata, quale la notte interpretata come mondo paral
Materie trattate: italiano, inglese, tedesco, scienze, latino, arte, filosofia
Area: umanistica
Sommario: La notte, con il suo cielo stellato, miracolo di bellezza e mistero, è il momento in cui maggiormente l'uomo ricerca una condizione di ordine, una presenza superiore o semplicemente una risposta alle sue domande esistenziali. Ho voluto analizzare la Notte principalmente nella sua visione poetica, interpretandola come una sorta di mondo parallelo completamente indipendente rispetto al giorno. In particolare, questo mondo parallelo è caratterizzato dall'assoluta incertezza, la quale, spesso, è stata per poeti e filosofi fonte di ispirazione. La fuga dal reale, ovvero la fuga dalle ore diurne, può rivelarsi un percorso assolutamente positivo in quanto risolutore delle criticità, oppure può rivelarsi una ricerca verso un principio di assoluta paura e solitudine e, quindi, assolutamente negativa. La notte è il momento della cecità, dell'irrazionale e delle pulsioni incontrollate. Freud sosteneva che tutte le scelte della psiche venivano dettate dalle pulsioni, descritte dal principio del piacere: l'uomo desidera la sua felicità e l'appagamento immediato e incondizionato delle sue aspirazioni, ma tale desiderio si scontra quasi sempre con la realtà, ovvero con le costrizioni morali e le tradizioni sociali che sono ostili al pieno soddisfacimento del piacere. Da questo scontro deriva l'inevitabile frustrazione dei desideri. Ecco allora che al principio del piacere può subentrare il principio di realtà: esso cerca la soddisfazione del desiderio in relazione a ciò che la realtà può offrire secondo comportamenti accettati. E' facile osservare come l'appagamento totale e profondo del desiderio, secondo questo metodo, non venga mai raggiunto. Egli si rese conto che la psiche non era governata solamente da un impulso incontrollato e primordiale â€"la pulsione di vita che tende allo scarico delle tensioni e al massimo piacere-, ma anche da una pulsione distruttiva, che egli identificherà con pulsione di morte. Questa è indirizzata alla scarica totale di tutti gli impulsi vitali, una sorta di autopunizione derivante dall'impossibilità del raggiungimento del piacere e la tendenza a tornare ad uno stato inorganico, in cui cessano le tensioni. Senza la morte e, quindi, senza la cessazione delle tensioni, l'amore sarebbe destinato a rimanere perennemente insoddisfatto. Di conseguenza, la pulsione di morte si rivela come un concetto assolutamente necessario al principio del piacere, nonostante vada al di là di esso nel realizzare la cessazione delle tensioni. In questo modo, Freud reintroduce un dualismo di princìpi alla base della vita psichica, chiamati con i nomi greci di Eros (amore) e Thanatos (morte). La notte, essendo un mondo parallelo e distante da quello diurno, offre, quindi, la possibilità di una realizzazione, di uno sfogo di queste pulsioni istintive opposte, che nell'ambiente notturno convivono senza annullarsi. Ho voluto analizzare la notte attraverso il contrasto fra il suo essere elemento positivo nella vita dell'uomo o, viceversa, nel suo essere un elemento negativo. Ho scelto alcuni testi che, a mio parere, meglio rappresentavano questi concetti. Ich möchte über \"Hymne an die Nacht\" von Novalis sprechen. Der Autor hat dieses Stück nach den frühen Tod der Freundin Sophie und des Bruders geschrieben. Novalis ist ein romantischer Schriftsteller und in dem Gedicht können wir sehen, dass die Gefühle eine sehr wichtige Rolle spielen. In dem ersten Stück, das ich gelesen und analysiert habe, gibt es den Kontrast Tageslicht – Dunkel der Nacht. Die Hymne eröffnet mit der Verherrlichung des Lichtes und des Tages, die Novalis \"Der König der irdischen Natur\" nennt. Das Licht ist eine Metapher: es ist das Prinzip des Lebens und symbolisiert ein rationales Verhältnis der Menschen mit der Welt. Aber die Nacht ist die echte Hauptfigur. Als Novalis das Wesen der Nacht versteht, sagt er dass das Tageslicht nur den Anschein enthüllt. Die Nacht, \"die Königin der Welt\", ist wie eine Mutter, die sagt, dass das Dunkel der Nacht den Menschen mit einer Welt die geheimnisvoll, heilig und unsichtbar ist, in Kontakt bringt. Endlich kann Novalis die Trauer vergessen, weil in der Nacht er wieder in Kontakt mit Sophie und mit dem Bruder ist. The long ballad \"The Rime of the Ancient Mariner\" by Colerige was published in the Lyrical Ballads of 1798 together with poems by Wordsworth. The world of the Rime is, like that of a dream, a juxtaposition of ordinary experience and supernatural events. On the one hand, nature is described in such a vivid manner as to evoke real images in the reader's mind. On the other hand, natural elements and landscapes are charged with a deeper symbolic meaning. For example, the Sun is a symbol of rationality, but also of a stern divine justice: in fact, when the Sun is up in the sky, are described only bad events. The Sun, symbol of rationality, is neglected by Coleridge, which is a romantic author. Moon symbolises irrationality: Coleridge starts from ordinary experience to create a timeless world full of striking images which hint at undiscovered truths. During the Day, the Nightmare Life-in-Death comes and every mariner dies. The Ancient mariner is alone: he suffers solitude and fear, and feels a sense of disgust thinking about his killing of the Albatross: he compares himself to the slimy creatures in the sea. But the Night is a moment of passage between yesterday and tomorrow: they seem to be contemporary, therefore they are both unreal. During the Night, the Ancient Mariner is able to find a balance, to reflect about his life and, through the irrationality of the dark landscape, to appreciate the beauty of nature again. In the silvery moonlight the slimy creatures become beautiful water snakes to the mariner's eyes. La lirica pascoliana X Agosto fa parte della raccolta Myricae. Il poeta stesso, nella prefazione dell'opera, preannuncia la volontà di 1. costruire un contrasto tra le vicende dolorose della storia, segnata dalla crudeltà degli uomini, e 2. la dimensione equilibratrice della natura, dominata invece da un principio di pace e rasserenamento. Nella lirica presa in esame, Pascoli affronta entrambe le tematiche. La vicenda principale che sostiene il componimento è la dolorosa perdita del padre Ruggero, ucciso il 10 Agosto da un ignoto mentre rincasava. Nella mente di Pascoli, all'epoca dell'episodio appena dodicenne, sarebbe rimasta per sempre impressa l'ingiustificata ed improvvisa crudeltà di quel gesto. La morte del padre è collegata, attraverso una serie di ricchi parallelismi, alla morte di una rondine, anch'essa uccisa mentre tornava nel nido dai suoi rondinini. La data è significativa: la notte del 10 Agosto, comunemente chiamata "notte di San Lorenzo" è caratterizzata da un cielo ricco di stelle cadenti. Queste vengono assimilate dall'autore come lacrime del cielo, che dall'alto è partecipe al dolore per le due morti. La Notte, quindi, con il suo pianto di stelle, offre all'uomo una sorta di rifugio dalla crudele vita sulla Terra, una consolazione e un conforto che si rivelano molto più vicino di quanto possa apparire qualsiasi altra alternativa presente sulla Terra: qui tutto evoca il terribile episodio, mentre il cielo notturno, spettatore dall'alto e lontano dalla malvagità, sembra quanto mai puro. Il pianto di stelle, quindi, risulta essere l'unico elemento di salvezza dalla malvagità della Terra. L'aggettivo opaco, inoltre, evoca la presenza di una sorta di velo che separa l'ideale purezza del cielo notturno dalla realtà vera e propria, e sembra essere la vera causa di tutto il Male. Nella poesia di Pascoli si fa riferimento al fenomeno delle Stelle Cadenti, osservabile ad occhio nudo in particolare nelle notti fra il 10 e il 12 Agosto. Ho voluto "giocare" sull'erronea attribuzione del nome a questo fenomeno: le stelle cadenti, infatti, non sono vere e proprie stelle. Le stelle sono corpi celesti dotati di massa enorme, costituite per lo più da idrogeno ed elio. Esse sono tenute insieme dalla forza gravitazionale, ed emettono energia sotto forma di radiazioni elettromagnetiche. L'energia delle stelle viene prodotta nel nocciolo attraverso le reazioni termonucleari. Le stelle si formano a partire da nebulose di polveri e gas nelle quali si attua un processo di condensazione e, quindi, di collasso. I materiali che collassano danno origine ad una protostella, un corpo abbastanza freddo e poco luminoso che emette radiazioni infrarosse e si contrae, riscaldandosi. Quando la temperatura del nocciolo supera i 10 milioni di gradi Kelvin, si innescano le reazioni termonucleari di fusione dell'idrogeno e la protostella si trasforma in una stella della sequenza principale. Le stelle restano sulla sequenza principale fino a quando non hanno esaurito l'idrogeno del nocciolo, poi riprendono a contrarsi, e il loro destino dipende dalla loro massa. Gli asteroidi sono piccolissimi corpi: il diametro, infatti, non supera i 900 Km. Essi si trovano in gran concentrazione soprattutto nello spazio tra Marte e Giove, quasi a formare una fascia. La loro composizione chimica è simile a quella della Terra e la loro massa complessiva non supera quella della Luna. Le comete sono corpi celesti di piccola massa, costituiti da ghiaccio e polveri, che diventano visibili quando si avvicinano al sole. Sembra che provengano principalmente da una zona sferica, localizzata ai confini estremi del Sistema Solare, oltre i Pianeti. Le meteore sono frammenti di comete o di asteroidi. Quando queste entrano nell'atmosfera celeste, si incendiano a causa dell'attrito. La traccia luminosa che per un attimo si nota nel cielo notturno al loro passaggio ha valso la loro denominazione di stelle cadenti. Tacito, nelle Historiae, delinea un profilo ben definito della notte: essa appare come il luogo del caso e del rimescolamento dei destini umani. In generale, nell'opera, la notte è metafora del mistero esistenziale, del bivio eterno e casuale davanti al quale la vita pone di continuo l'uomo, della fragilità della condizione umana che tutto ciò comporta. Le Historiae, in cui Tacito racconta gli eventi a lui contemporanei, offrono riscontri interessanti. La battaglia combattuta, sul finire dell'ottobre 69, a Cremona, tra esercito flaviano ed esercito vitelliano è una battaglia notturna: alle prime luci del giorno gli eserciti sono stati opportunamente schierati. Ma appena giunge il buio, ecco i soldati che si rimescolano nell'oscurità, così come capita. E quando la battaglia divampa essa dura tutta la notte: alterna, incerta, atroce, rovinosa ora agli uni ora agli altri. Apre il diciannovesimo capitolo con un poderoso e sonoro Inumbrante uespera uniuersi flauiani exercitus robur aduenit (Scese la sera e arrivò il grosso dell'esercito flaviano). Poi riferisce lo stato d'animo dei soldati, vogliosi di bottino con il minor dispendio possibile di risorse. Complice la notte, naturalmente: se si attacca di notte, afferma Tacito, l'ardimento richiesto è uguale, ma c'è maggiore libertà di rapina. Ma è proprio il buio della notte, col timore che esso incute, a fornire ad Antonio Primo, comandante dell'esercito flaviano, un argomento dissuasore: non potevano nascondersi le incertezze cui andavano incontro; la notte, una scarsa conoscenza della città… La scelta lessicale allude all'incertezza del momento e alla mancanza di adeguate conoscenze circa la conformazione della città. La battaglia suscita angoscia nello storico: sono spesso combattimenti tra cives, quasi mai risolutivi. Ogni atto conflittuale rappresenta uno sperpero e un affievolirsi del patrimonio morale della res publica. E il buio serve bene a suggerire l'idea di una politica degenerata: non più dibattito nella curia, ma di volta in volta zuffa, rissa, battaglia, guerra. La notte è, nella tradizione indo-europea, il vero giorno e anche la riproposizione ritmata del buio cosmico da cui sono generati tutti gli elementi. E', dunque, il tempo della rivelazione, del proporsi autentico e senza mediazioni, magari per improvvise folgorazioni, della verità. La notte rimescola, modifica, cambia le distanze e le gerarchie di valori. Essa rivela la fragile casualità cui sono affidati i destini umani. Ed è certo che, anche in Tacito, il buio e le tenebre possono servire a riconsiderare le cose, a dare senso e profondità alle differenze. Ne La sposa nel vento, opera nota anche con il nome di La tempesta, Kokoschka esprime nel modo più intenso e compiuto l'esigenza di proiettare fuori di sé le proprie tensioni vitali, i propri dubbi, le proprie angosciose contraddizioni. La grande tela, risalente al 1914, rappresenta, infatti, la fine del travolgente e tormentato rapporto d'amore che, per oltre due anni, aveva legato l'artista ad Alma Mahler. I due amanti sono rappresentati in una sorta di scomposto letto di nubi, circondati dalla tempesta (da cui il secondo titolo) di passioni, vissute con l'intensità intensa di un amore totale. Ma, al convulso agitarsi della scena, si oppone il sonno sereno della donna che, ancora ignara della prossima fine, dorme tranquilla e fidente, rannicchiandosi con sensuale tenerezza contro il corpo nudo dell'amato. Kokoschka, dal canto suo, si rappresenta desto, con gli occhi che guardano lontano e le nodose mani intrecciate. Sta pensando a quanto di dolce e di irripetibile vi è stato in quel loro rapporto di sesso e di intelletto, e sa che al risveglio tutto sarà irrimediabilmente finito. I colori torbidi ed impastati ed il mulinare di uno sfondo misterioso partecipano con materiale evidenza al disordine interiore e all'angoscia che dilaniano l'autore. E' certo che nella differenza di atteggiamento fra i due amanti vi sia l'idea della conflittualità tra principio maschile e femminile, che già aveva catturato l'attenzione del Kokoschka drammaturgo. Inoltre, nella mitologia germanica, la donna trascinata dal vento era ritenuta una specie di creatura malefica e annientatrice, al punto di diventare, nella lingua quotidiana, sinonimo di tempesta. Oltretutto, su tale furia destabilizzante pare impresso il sigillo di una misteriosa possessione lunare, che assiste orientando le raffiche veementi. La genesi del titolo va ascritta a merito dell'amico Trakl il quale, come ci racconta Kokoschka stesso, aveva assistito alla realizzazione del dipinto. La sua instabile condizione psicologica, derivata dalla precoce perdita dell'amata. Il suo dolore, dice Kokoschka, era come la luna che si muove davanti al sole oscurandolo. E, guardando il dipinto, ha composto la poesia LA NOTTE. Ho voluto inserire nel mio percorso multi-disciplinare il dipinto "Il Grido" di Munch non tanto per il concetto di notte, quanto per il concetto di buio. Il dipinto, infatti, è ambientato nell'ora del tramonto, quando il calar del sole lascia progressivamente spazio alle tenebre. Il momento di passaggio fra la luce ed il buio provoca nel pittore un senso di profonda angoscia: Munch, infatti, percepisce il calare delle tenebre come qualcosa di assai opprimente e quanto mai negativo, come se l'abbandono da parte della luce conducesse ad un mondo pervaso unicamente dal male. Le atmosfere notturne sono decisamente privilegiate dalla sensibilità poetica di Giovanni Pascoli, in quanto racchiudono le voci ed i segni più misteriosi della natura. La notte racchiude nel suo seno e rende evidente l'altrimenti impercettibile presenza di piccoli esseri, di suoni, di fragranze, di fremiti indefinibili, che divengono per il poeta altrettanti echi simbolici – attraenti ed inquietanti allo stesso tempo – capaci di creare tensione emotiva e significatività al messaggio poetico pascoliano. L'incombere – opprimente e suadente – della memoria dei propri cari defunti, si moltiplica in mille forme imprevedibili nelle turbate atmosfere notturne. La poesia Il gelsomino notturno fu composta da Pascoli, dopo lunga gestazione e tormentata vicenda di varianti, in occasione delle nozze dell'amico Raffaele Briganti. In essa è adombrato il tema dell'unione dei due sposi e del conseguente germogliare di una nuova vita dalla loro unione. Il poeta, immerso in un'atmosfera di trepidazione e indefinibile smarrimento, coglie il mistero che palpita nelle piccole cose della natura: si accorge che nella notte, quando tutto intorno è pace e silenzio, vi sono fiori che si aprono e farfalle che volano. Una vita inizia quando la vita consueta cessa. L'ora della vita notturna è anche un'ora di malinconia per il poeta che pensa ai suoi morti. Il buio avvolge le cose in un profondo silenzio, cui si contrappone il misterioso agitarsi della vita "là" nella casa. Il bisbiglio desta fascino e curiosità: "è indice di una presenza umana che si accorda con l'atmosfera di arcani silenzi e di attese inespresse". Nei versi successivi appare l'immagine dei nidi in cui i piccoli dormono sotto le ali della madre. Affiora l'idea rassicurante del nido come rifugio sicuro, tema caro al poeta. La musicalità dei versi crea un'eco suggestiva, un'atmosfera sospesa, incantata, di seduzione, di fascino, di veglia, contrapposta al torpore e al sonno. Nella sinestesia "l'odore di fragole rosse", in cui il profumo, una percezione olfattiva, sembra acuito dal colore rosso delle fragole, percezione visiva, è evidente il tema dell'attrazione, della tentazione sensuale che si accosta, nei versi successivi, al risplendere della luce nella sala, alla curiosità per la vicenda degli sposi. Ma su tutto si diffonde un senso di mistero per il compenetrarsi inesplicabile di vita e morte: "nasce l'erba sopra le fosse". L'ape, che, essendosi attardata, trova già prese le celle del suo alveare, potrebbe allora tradurre in immagine il senso di esclusione che il poeta, incuriosito dall'eros, avverte rispetto alla propria famiglia di origine. Ma subito ricompaiono immagini apparentemente rassicuranti del nido. Le Pleiadi nel cielo appaiono per un procedimento analogico come una chioccetta, che in un'aia si trascina dietro la covata dei suoi pulcini e il pigolio potrebbe offrirsi come una sinestesia che trasferisce nella percezione uditiva la percezione visiva del tremolio della luce stellare. All'intenso odore del fiore che passa col vento si accompagna il salire della luce lungo la scala e il suo spegnersi al primo piano con i puntini di sospensione che seguono e alludono al congiungersi degli sposi, ma soprattutto al mistero della vita che continua a palpitare nel buio. La lirica si chiude nuovamente con un ossimoro: "E' l'alba", il momento del risveglio, e "si chiudono i petali un poco gualciti. "Nell'urna molle e segreta", che simbolicamente rappresenta il grembo della madre, si dischiude una nuova vita, si cova "non so che felicità nuova". " E' qui il segreto della lirica, nel miracolo notturno della gestazione di una nuova vita. Un altro gelsomino si apre e, come l'erba silenziosa sopra le fosse, va segretamente dal nulla verso la rinnovata fertilità. In quel dolce silenzio, in quell'ombra profumata dalla passione del fiore, quando l'ultimo lume è spento nella casa, forse comincia a germinare, anche nel grembo della madre, un nuovo essere, capace di arrecare una sconosciuta felicità.
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Filosofia e scienza tra continuo e discreto

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Filosofia e scienza tra continuo e discreto
Autore: Silvia Carnevale
Descrizione: illustrazione della contrapposizione tra continuità e discretezza in ambito matematico e fisico, a partire dal pensiero greco per arrivare alle moderne teorie atomiche e alla teoria degli insiemi numerici.
Materie trattate: matematica, fisica, percezione visiva
Area: scientifica
Sommario: La relazione tra continuo e discreto è una delle problematiche più antiche del pensiero umano, in particolare nel campo delle scienze matematiche e fisiche, sia a livello concettuale che concreto. Nello studio dei fenomeni fisici, infatti, si sono sempre contrapposte o affiancate teorie che vedevano la costituzione ultima della materia come un qualcosa di "discreto" e teorie che privilegiavano un'idea di "continuità" dei fenomeni reali. Le categorie del discreto e del continuo sono dunque categorie generali di riferimento di cui ci si avvale per indagare, descrivere o progettare cose. La contrapposizione tra continuo e discreto nel pensiero classico Già alle origini del pensiero nel mondo greco ci si pose il problema di individuare il principio unificatore, ultimo, della realtà. Tra i primissimi a proporre teorie e modelli furono Talete, Anassimene ed Eraclito, che indicarono degli "elementi" come costituenti fondamentali della realtà: rispettivamente, individuarono tali costituenti nell'acqua, nell'aria e nel fuoco. Empedocle, invece, indicò non uno ma quattro elementi alla base della realtà (aria, acqua, fuoco, terra) Il compromesso tra discretezza e continuità nella filosofia pitagorica Fu nello sviluppo del pensiero pitagorico (VI-V secolo a.C.) che la discussione continuo-discreto si presentò pienamente per la prima volta. Per i pitagorici, l'unità fondamentale della realtà e il suo costituente di base è il numero. La concezione pitagorica di numero è profondamente diversa da quella moderna: il numero è infatti inteso come entità fisica dotata di dimensioni (monade). I numeri, questi "punti materiali" si dispongono in ordini geometrici (misurabili) a formare la realtà tangibile. Lo spazio dei pitagorici è quindi costellato da entità concrete e discrete, i numeri appunto; i pitagorici, tuttavia, non rinunciano a una certa idea di continuità dei fenomeni naturali, in quanto ammettono che tra una monade e l'altra ci sia dell'altra materia (diversa dalle monadi stesse), come ad esempio l'aria. La continuità dell'essere nella scuola di Elea (V sec a.C.) La concezione della continuità della materia è centrale, e affermata con forza, dalla scuola di Elea, i cui principali esponenti furono Parmenide e Zenone. Partendo dai principi logici di identità e di non-contraddizione, Parmenide afferma che l'essere è e non può non essere, mentre il non essere non è e non può essere.
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“vforvendetta” fascismo come sistema totalitario

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: \”vforvendetta\” fascismo come sistema totalitario
Autore: Lorenza Rossi
Descrizione: da \”vforvendetta\”, il film di mctegue, a 1984, il libro di orwell, viene analizzato il fascismo prima nella fantasia e poi nella realtà di inizio '900. hannah arendy ha fornito spiegazioni esaurienti circa la nascita di tale movimento e montale è
Materie trattate: inglese, storia, filosofia, italiano, arte
Area: umanistica
Sommario: Ho scelto di partire da questo film soprattutto perché è uno dei miei film preferiti: l'idea di rivoluzione unita ai tanti effetti speciali, la figura enigmatica di V di cui non si conosce nè il nome nè l'aspetto, rendono questo lungometraggio unico in tutte le sue forme. Analizzando appieno il film in tutti i suoi aspetti ho notato che ci sono diverse analogie con il regime fascista di inizio novecento: dal tipo di regime instaurato nelle due situazioni, agli aspetti caratterizzanti i due governi (campi di concentramento, il rapporto con la popolazione …). Per questo il secondo punto della mia tesina è basato sull'analisi del regime fascista; questo crudele aspetto storico venne analizzato in passato da una grande filosofa, Hannah Arendt, che studiò le cause e il funzionamento dei regimi totalitari e, in maniera meno esplicita da un autore italiano, Eugenio Montale che, con "Il sogno del prigioniero", si cala nei panni di un prigioniero abbandonato da tutto e da tutti, la cui unica speranza di vita gli è regalata dal pensiero e dal ricordo della donna che ama. L'immagine che si può meglio associare a questa idea del prigioniero è stata rappresentata da Chagall in uno dei suoi quadri più famosi: "Lovers". • VforVendetta VS 1984: film e libro a confronto. Analogie e differenze confrontate con il fascismo hitleriano. • Il fascismo come sistema totalitario: Dalle mobilitazioni di massa alle persecuzioni. Tutto è controllato dal governo; il popolo è assuefatto dal regime; i campi di concentramento. • Hannah Arendt: Le origini del totalitarismo. Totalitarismo non paragonabile alla tirannia precedente; movimento nuovo dovuto alla presunzione umana. • Montale: "Il sogno del prigioniero". Attacco alla guerra e agli stermini di massa; messa a nudo di follia e insensatezza. •Chagall: "Lovers"
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L’elettromagnetismo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'elettromagnetismo
Autore: Mattia Depoli
Descrizione: se improvvisamente tutte le centrali elettriche si fermassero,la realtà cambierebbe aspetto. le case e le città diventerebbero buie: i televisori,le radio, i telefoni sarebbero inutilizzabili. la presenza diffusa dell’energia elettrica, che
Materie trattate: fisica,matematica,scienze della terra,inglese,informatica,biologia,storia,italiano,chimica
Area: scientifica
Sommario: L' ELETTROMAGNETISMO L'elettromagnetismo è la branca della fisica che studia i fenomeni di natura elettrica e magnetica, tra cui i campi magnetici prodotti dalle correnti elettriche, e le correnti elettriche prodotte dai campi magnetici variabili, il cui comportamento classico è descritto dalle equazioni di Maxwell, e quantisticamente dall'elettrodinamica quantistica. Cenni storici Il primo fisico a scoprire una prima decisiva correlazione tra elettricità e magnetismo fu Hans Christian ÃËœrsted, un fisico danese che ,nel 1820, eseguendo un esperimento (peraltro già effettuato diciotto anni prima da Gian Domenico Romagnosi) noto oggi come esperimento di ÃËœrsted, intuì che un filo percorso da corrente elettrica generava attorno a sé un campo magnetico. (-In seguito fu il chimico britannico Michael Faraday a condurre una simile esperienza (ribattezzata esperimento di Faraday) con la quale dimostrò che un conduttore percorso da corrente immerso in un campo magnetico subisce una forza che egli prontamente misurò, controbilanciandola con dei pesetti. -Spetta tuttavia a André-Marie Ampère la formulazione in chiave matematica della forza esercitata da un campo magnetico sulla corrente elettrica, tramite l'attenta osservazione di un esperimento, detto esperimento di Ampère: tra due fili di lunghezza l e distanza d, percorsi rispettivamente da una corrente di intensità i1 e i2, si esercita una forza pari a: dove k è una costante esattamente pari a (dove μ0 è la costante di permeabilità magnetica). Grazie a questo esperimento si è potuti pervenire alla definizione dell'unità di misura Ampère senza ricorrere alla nozione di Coulomb. -Infine Maxwell, tentando di unificare in modo organico i due fenomeni, formulò le omonime equazioni che,insieme alla relazione che esprime la forza del campo elettrico e magnetico su una carica , descrivono in pieno tutti i fenomeni elettromagnetici classici (stazionari e non stazionari). Cariche elettriche e magnetiche Tra la forza elettrica e magnetica esiste una forte analogia, infatti entrambe sono sia attrattive che repulsive e diminuiscono con il quadrato della distanza. Tuttavia, una grande differenza è che mentre esistono cariche elettriche positive o negative isolate, sia a livello microscopico che a livello macroscopico, non esistono monopoli magnetici separati Nord o Sud) ma dipoli (Nord-Sud). La Terra è un grande magnete Il nostro pianeta può essere considerato come un grosso magnete. Il campo magnetico della Terra ha una forma simile a quello di una calamita rettilinea. Le sue linee di campo vanno dal Polo Sud magnetico al Polo Nord magnetico, che si trovano rispettivamente vicini al Polo Sud geografico e al Polo Nord geografico….
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L’entropia

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'entropia
Autore: Walter Brattelli
Descrizione: il mio lavoro di ricerca verte sul concetto termodinamico di entropia nelle sue diverse formulazioni (in particolar modo la definizione matematica di clausius e quella probabilistica di boltzmann).
Materie trattate: fisica, matematica, geografia astronomica
Area: scientifica
Sommario: Agli inizi del XVIII l'invenzione di un nuovo macchinario, la macchina a vapore, segnò la data di nascita (sebbene si sia sviluppata effettivamente solo nel XIX secolo) di una nuova scienza: la termodinamica1. Essa nacque dalla necessità di comprendere nel modo più rigoroso possibile il funzionamento di questi nuovi dispositivi e di renderli più produttivi, di aumentarne quindi il rendimento. La termodinamica delle origini, infatti, svelava un interesse ed un fine puramente economico, dovuto sostanzialmente al clima settecentesco della rivoluzione industriale che si respirava in Europa e specialmente in Inghilterra, dove questa scienza trovò terreno assai fertile con la ricerca scientifica di William Thomson (1824-1907), rinominato poi Lord Kelvin per meriti scientifici. Tuttavia fu il fisico francese Sadi Carnot (1796-1832) il personaggio chiave nell'evoluzione della termodinamica ottocentesca. Egli infatti pose una pietra miliare nella storia delle scienze moderne: mediante l'ideazione di un ciclo ideale di trasformazioni (isoterme ed adiabatiche2) egli arrivò ad affermare che la produzione di lavoro meccanico avviene grazie al passaggio di calore da un corpo caldo ad uno freddo, e che la macchina termica ha un rendimento massimo (una determinata quantità di calore poteva produrre al massimo una determinata quantità di lavoro). Tale rendimento massimo non poteva, e non potrà mai, essere raggiunto. Le macchine termiche reali infatti, per quanto perfezionabili, non riusciranno mai ad avere un rendimento del 100%, poiché vi è sempre una certa dispersione di energia. Ne consegue dunque che non è possibile costruire una macchina termica reversibile (come quella ipotizzata da Carnot) capace di convertire integralmente il calore in lavoro e viceversa. Lo studio della macchina a vapore, che aveva contribuito a rivelare l'esistenza di una grandezza costante e indistruttibile quale l'energia3 (secondo il primo principio della termodinamica), presto portò all'acquisizione di un'altra consapevolezza da parte del mondo scientifico: l'energia viene costantemente dissipata, essa diviene a poco a poco inutilizzabile (tale è il significato intrinseco del secondo principio della termodinamica). Fu introdotta quindi una nuova grandezza fisica che serviva proprio ad indicare questa "incapacità" di un sistema di compiere un lavoro, l'entropia. Se infatti la condizione necessaria affinché una macchina termica produca un certo lavoro è di avere un certo dislivello termico fra due sorgenti, ogni scambio di calore che non si verificava all'interno della macchina termica venne interpretato come effettiva perdita di lavoro meccanico.
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Le passioni

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Le passioni
Autore: Claudia Gambacorta
Descrizione: evoluzione della visione filosofica e letteraria sulle passioni dall'ellenismo a freud
Materie trattate: latino, italiano, greco, storia, filosofia
Area: umanistica
Sommario:

Libertà è partecipazione

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Libertà è partecipazione
Autore: Gianmario Moretto
Descrizione: la tesina è un'analisi del concetto di libertà dal punto di vista srorico, filosofico, letterario e artistico. l'uguaglianza e la libertà nella storia _la rivoluzione russa _il movimento del sessantotto: una rivolta mondiale e generaziona
Materie trattate: storia, filosofia, arte, italiano, latino, inglese
Area: umanistica
Sommario: La Russia all'inizio del XX secolo costituiva uno degli ultimi baluardi del potere monarchico-imperiale e autoritario in Europa, principalmente perché le idee illuministiche francesi che avevano fatto da base culturale alla Rivoluzione francese non erano giunte agli operai e ai contadini russi. Ne è prova una divisione di classi molto simile al modello feudale che andava a scontrarsi con una spinta di modernizzazione sempre più accentuata, e questo portò alla formazione, sul versante politico, di partiti di opposizione che contrastassero il potere dello zar, che si sentiva legittimato direttamente da Dio e l'attività politica era sottoposta a uno stretto controllo poliziesco. Si sviluppò così il Partito costituzionale-democratico,il "partito dei cadetti", che di ispirazione borghese liberale mirava alla formazione di un parlamento elettivo, nel 1901 nacque il Partito socialrivoluzionario, che raccoglieva le fila del populismo russo, con un programma di redistribuzione della terra e di una società che esaltasse la comunità contadina come modello di tradizione comunitaria. Nel 1903 però il Partito si disciolse per un profondo dissidio tra i menscevichi, più moderati guidati da Mortov, e i bolscevichi, ovvero la parte rivoluzionaria del partito guidata da Lenin. Il confronto tra le due parti del partito aveva come culmine la concezione di potere e di partito in quanto alla posizione bolscevica di un ristretto e combattivo manipolo di quadri rivoluzionari fortemente centralizzato, mentre per i menscevichi doveva configurarsi un'ampia organizzazione di massa aperta a tutti. Con la rivoluzione del 1905 nacquero per la prima volta i soviet dei lavoratori, che secondo i bolscevichi come esperienza bastò a dimostrare che la classe operaia diventava la nuova protagonista della rivoluzione insieme alla massa dei contadini. Nel 1917, in seguito alla rivoluzione di febbraio e alla successiva abdicazione dello zar Nicola, si diede vita ad un duopolio di potere in cui il governo, liberale moderato, provvisorio di L'vov era contrastato dal soviet di Pietrogrado. Anche nel soviet però non mancò il dissidio:i menscevichi avevano l'idea che la rivoluzione di febbraio fosse il massimo traguardo raggiungibile in Russia mentre la parte bolscevica rimaneva nella convinzione che solo un capovolgimento radicale avrebbe consentito di costruire uno stato democratico e libero davvero
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L’infanzia abbandonata

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'infanzia abbandonata
Autore: Jessica Fontana
Descrizione: partendo dal film oliver twist, con introduzione orale, si tratta l'argomento dell'abbandono minorile sotto varie sfaccettature
Materie trattate: italiano, diritto, pedagogia, psicologia, inglese, sociologia, storia
Area: umanistica
Sommario: INTRODUZIONE: Ho deciso di trattare questo argomento perchè guardando il film Oliver Twist ho deciso di incentrare il mio percorso di maturità proprio sul tema dell'abbandono minorile. L'infanzia è una fase della vita spesso denominata"età dell'oro" o "paradiso perduto" per indicare la beatitudine, l'armonia e la pace che la caratterizzano. I mass media, la televisione e la pubblicità costituiscono e diffondono immagini di bambini sempre sani, belli, gioiosi e vestiti all'ultima moda. Ma l'età infantile è davvero per tutti uno stato di felicità naturale? La visione di un'infanzia come paradiso perduto è realistica oppure si tratta di un' invenzione, di un'illusione? L'immagine dell'infanzia come età dell'oro può essere mantenuta solo se si è volutamente ciechi verso tutte le crudeltà che molti bambini di oggi e di ieri hanno dovuto subire: l'abbandono e lo sfruttamento sono alcune di queste. DICKENS & OLIVER TWIST: Charles Dickens was born in England on 1812(he died on 1870) and he focused on the social problems of his time. In his works he did a vivid pictured of the squalor of the urban environment and of the poverty that came with industrialization. His novels aren't an attack but a constructive critic to make a people understand to think about the reality. In his masterpiece \"Oliver Twist\" he shows his compassion for the poor, for abandoned and for children on London streets. He also protests against the horror of the work-houses, specially in his work "Hard times".
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Disturbi psichici di tipo schizofrenico

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Disturbi psichici di tipo schizofrenico
Autore: Giovanni Scarnera
Descrizione: trattazione del disturbo psichico di tipo schizofrenico sotto un punto di vista medico e scientifico, riferimenti filosofici e relazioni con la letteratura italiana e inglese.
Materie trattate: fisica, ed. fisica, inglese, filosofia, italiano
Area: scientifica
Sommario: PREFAZIONE Sin da tempi remoti una delle prerogative dell'uomo è stata quella di chiedersi il "perché" di tutti gli avvenimenti che accadevano attorno a lui e che riusciva ad osservare con i suoi occhi. Io mi sono posto l'obiettivo di indagare sul "perché" di alcune dinamiche che regolano gli episodi in una parte dell'uomo che non può essere direttamente osservata: la PSICHE. Concentrerò la mia attenzione su alcuni disturbi che comportano un funzionamento imperfetto di tale sistema e insieme tenteremo di capire quali sono le dinamiche che stanno alla base dei suddetti disturbi. Uno dei disturbi psichici che mi ha particolarmente affascinato è il DISTURBO SCHIZOFRENICO. Si cercherà di spiegarne l'eziologia, di evidenziarne i sintomi e capire in che modo tale disturbo può essere diagnosticato, ma soprattutto si cercherà di capire in che quale maniera esso può essere curato (se è meglio far ricorso agli psicofarmaci oppure direttamente all'elettroshock) e quali effetti hanno le cure somministrate sull'intero organismo, riferendoci a concetti fisici principalmente di natura elettrica. Il disturbo schizofrenico è strettamente collegato al tema della doppia o multipla personalità. Per tanto vedremo insieme in che maniera questo tema ha influenzato la letteratura sia italiana che inglese e quali sono i fondamenti filosofici che stanno alle spalle di questa tendenza. Per tanto analizzeremo il capolavoro di R.L. Stevenson "The strange case of Dr. Jekyll & Mr. Hyde" e cercheremo di cogliere quali aspetti della società Vittoriana lo scrittore ha voluto far trasparire dalla sua opera; faremo chiarezza sulla maniera in cui Freud affermò che la psiche non è un sistema unitario e razionale e su quali sono le dinamiche che guidano ogni nostro comportamento; infine daremo anche uno sguardo al tema della doppia personalità trattato nella letteratura italiana e faremo un'analisi del Romanzo di Pirandello "Uno, Nessuno e Centomila". Il tema della Schizofrenia è un tema molto ampio e ancora molta dibattuto sia tra gli psichiatri che tra gli psicologi per tanto esso potrebbe avere nuovi sviluppi nel corso degli anni. Mi auguro che qualcun altro interessato a capire con quali dinamiche l'equilibrio psichico umano può essere modificato, si prenda cura di ampliare e aggiornare questa piccola trattazione.
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“io….io non so più esattamente chi sia.”

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: “io….io non so più esattamente chi sia.”
Autore: Deborah Rusconi
Descrizione: nella mia tesian ho deciso di trattare il tema della perdita di identità, in relazione alla favola di \”alice nel paese delle meraviglie\”.
Materie trattate: scienze sociali, italiano, inglese
Area: umanistica
Sommario: Motivazioni: Nel libro "Alice nel paese delle meraviglie", la bambina, quando si risveglia capisce di aver compiuto un semplice sogno, che nasce dal desiderio di raggiungere un giardino meraviglioso intravisto da una fessura, Alice immagina un altro mondo, una città dove la magia si annida nel quotidiano ed è in grado di trasformare il banale in qualcosa di straordinario. É il desiderio a spingere Alice a continue metamorfosi, lotte contro il tempo, ardite invenzioni linguistiche, è la sua forza immaginativa a creare il paese delle meraviglie. Ho scelto questo tema perché mi è piaciuto molto, ma soprattutto perché mi piaceva molto l'idea di collegarlo con questa bellissima favola, che potrebbe sembrare un semplice racconto per bambini, ma che al proprio interno nasconde una problematica presente nel mondo post â€" moderno, ma che già Lewis Carroll era riuscito a mettere all'interno dei suoi libri ("Alice nel paese delle meraviglie" e "Alice nello specchio"), nel 1800. "Io…io non so più esattamente chi sia", è una frase ripresa dal libro "Alice nel paese delle meraviglie" e l'ho scelta proprio perché in questo momento Alice si accorge di non capire chi è lei, dove si trova, capisce che non è più la persona che si è alzata quella mattina, ha una "CRISI D'IDENTITA". Un po' come l'uomo post â€" moderno: non capisce più chi è lui, di conseguenza si pone una serie di domande alle quali possa trovare delle risposte sicure che l'aiutino a superare la loro crisi. Questo è il tema centrale del mio percorso, che ho voluto sviluppare inserendo due libri ("Il fu Mattia Pascal" e "Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hide") che rappresentano molto bene il nuovo problema che si sta sviluppando nella nuova società. In fondo sono presenti la trama e vari capitoli nei quali è possibile notare come Alice acquisisca sempre più consapevolezza riguardo alla sua crisi d'identità, ma soprattutto quali domande si pone per poterla superare.
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Il sogno:forma di superamento dei limiti umani

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il sogno:forma di superamento dei limiti umani
Autore: Rosario Carchedi
Descrizione: questa tesina nasce da uno studio su un'esperienza onirica con l obiettivo di comprendere qual è il significato di sogno e la sua funzione nella vita quotidiana dell'uomo.
Materie trattate: italiano,latino
Area: umanistica
Sommario: Il sogno ha da sempre rappresentato un'esperienza di conoscenza e secondo la tradizione con esso si stabilisce un contatto più o meno diretto con la legge eterna.Aldilà delle semplici convergenze in cui l'uomo è spinto a vivere nella totale ignoranza del suo futuro e nell'ignoranza del significato ultimo della sua esistenza,è a questo punto che interviene il sogno,per liberare l'uomo da questa sua miseria,da questa sua povertà interiore.In maniera molto sintetica possiamo dire che il sogno mette in contatto con il proprio destino ,se con la parola destino intendiamo quello che dovrà o potrà accadere.Una tale concezione di sogno implica la credenza in una verità assoluta,quali uno Spirito,una divinità,Dio stesso.Ed è dunque impossibile parlare di sogno nella nostra tradizione prescindendo dalle religioni.

Balene fuori luogo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Balene fuori luogo
Autore: Costanza Formigaro
Descrizione: uso della balena come immagine simbolica di grandezza e potenza in diversi ambiti.
Materie trattate: storia,letteratura inglese,diritto,astronomia.
Area: umanistica
Sommario: Introduzione: Cercando tra le mie passioni una base intorno alla quale costruire ed argomentare questo mio elaborato,ho trovato nell'ambito del mondo dei grandi animali marini una specie che mi ha stupito per la ricchezza di interesse che nel corso dei secoli ha saputo attrarre su di sé: la Balena. Appartenente ai mari di tutto il mondo, Mediterraneo compreso,oltre ad essere il mostro per la mitologia greca, arca per Giona e costellazione equatoriale, raccoglie nella sua mole storie e geografie distanti e differenti, antichi miti e racconti del presente, elementi di realtà e immaginazione. L' immagine della balena assume molto frequentemente un connotato negativo. Probabilmente il fatto che viva in un elemento naturale che non ci appartiene,il mare, fa scattare nell'essere umano il timore che essa sia fonte di pericolo. Le prime leggende riguardanti questo animale risalgono alla civiltà babilonese,la quale rappresentava la balena come il mostro Tiamat,il caos primordiale. Successivamente le vennero attributi svariati nomi e caratteristiche fisiche,rendendola così un vero e proprio mostro degli abissi. Venne identificata tra gli esseri mostruosi : dalla fiera generata il quinto giorno della Creazione da Dio,per governare gli oceani ma poi temuto per la sua potenza: il Leviatano, alla figura della Balena â€" isola ,detta anche Zaratan, rievocata da ecclesiastici, poeti e zoologi del IX secolo. Nel passato: connotazione mitica dell'animale. ïÆ’¼ Leggenda dello Zaratan, o Balena â€" isola,risalente alla mitologia germanica e anglosassone. Figura che ricompare in : ï‚§ "Le mille e una notte": Sinbad la incontra nel suo primo viaggio; ï‚§ "Il libro degli animali",dello zoologo arabo Al-Jahiz, IX secolo; ï‚§ "Le Meraviglie della Creazione", del cosmografo persiano Al Qazwini; ï‚§ "Navigatio Sancti Brendani", mito irlandese di San Brendano; ï‚§ "Orlando Furioso",Ariosto : Astolfo finisce nel ventre di una balena-isola; ïÆ’¼ La leggenda del Leviatano riemerge in : ï‚§ Il libro di Giona: il suo testo parla del profeta biblico inghiottito da un mostro paragonato ad una balena. Probabilmente però si riferiva al mostro primordiale (simbolo del caos) citato nel libro di Giobbe : il Leviatano.
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Elementi di fonderia

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Elementi di fonderia
Autore: Fabio Caravaggio
Descrizione: tratta i principali metodi per realizzare un pezzo in ghisa per es: volano,rubinetti ecc ed anche i difetti che possono intercorrere in tali metodi.si tratta anche il volano indicando cosa è e qual'è la sua funzione.
Materie trattate: tecnologia,meccanica
Area: tecnologica
Sommario: ITIS Castelli 5^L Meccanica ELEMENTI DI FONDERIA E REALIZZAZIONE DI UN GETTO IN GHISA ( VOLANO ) Fusione e colata La fusione è un processo fisico nel quale le sostanze passano dallo stato solido a quello liquido; nel nostro caso, per poter effettuare la colata dei metalli o delle loro leghe , sarà necessario portarli a fusione , fornendo loro una certa quantità di calore. Questa quantità di calore , che possiamo indicare con Q, risulta dalla somma delle tre quantità di calore seguenti : ïÆ’Ëœ Il calore di riscaldamento Qr : esso è la quantità di calore che bisogna fornire al materiale per elevare la sua temperatura dalla temperatura ambiente alla temperatura di fusione. Il calore di riscaldamento è dato dal prodotto del calore specifico medio del materiale da fondere ( cioè della quantità di calore necessaria per elevare di un grado la temperatura di un kg. di materiale ) per il peso del materiale da fondere e per la differenza fra la temperatura di fusione e la temperatura iniziale : Qr = C sm1 P ( tf â€" ti ) ïÆ’Ëœ Il calore latente di fusione Qf : e cioè la quantità di calore necessaria per fondere il materiale , una volta che esso si trovi già alla temperatura di fusione ; tale quantità di calore è data dal prodotto del peso del materiale da fondere per il calore di fusione del materiale: Qf = Cf P ïÆ’Ëœ Il calore di surriscaldamento Qs . Bisogna infatti prevedere di riscaldare il materiale ad una temperatura superiore a quella di fusione, affinché il materiale giunga nella forma ancora sufficientemente fluido. Il calore di surriscaldamento si ottiene moltiplicando il peso del materiale da fondere per il calore specifico medio del materiale ( calcolato fra la temperatura di fusione e quella di surriscaldamento ) e per la differenza fra la temperatura di surriscaldamento e la temperatura di fusione : Qs = C sm2 P (ts â€" tf ) La quantità di calore necessaria per fondere la carica metallica sarà in definitiva : Q = Qr + Qf + Qs
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“….in questo mare”

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: \”….in questo mare\”
Autore: Giuseppe Lattanzio
Descrizione: mappa concettuale
Materie trattate: italiano, greco, storia, latino, filosofia, scienze, fisica, diritto, economia po., arte, e. fisica
Area: umanistica
Sommario:
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Software libero – società libera

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Software libero – società libera
Autore: Francesco Cordisco
Scuola: Liceo tecnico
Descrizione: In quest’epoca di grande sviluppo della tecnologia informatica, le grandi produzioni industriali monopolizzano il mercato dell’hardware e del software dimenticando lo spirito di collaborazione che esisteva agli albori dell’informatica. Al laboratorio di intelligenza artificiale del MIT di Boston dagli anni ’60, un gruppo di ricercatori collaborava per produrre i primi software per i grandi elaboratori di quel tempo, lo scambio di idee, di codici sorgente era una azione semplice e naturale. Non esistevano limitazioni di accesso, diritti o proprietà, la comunità del laboratorio aveva lo scopo di fare ricerca, produrre e migliorare software. Negli anni ’80 alcuni programmatori pensarono che vendendo programmi con codice sorgente non disponibile sarebbero potuti diventare molti ricchi. Nacquero le prime grandi industrie che assumevano sempre più programmatori disposti a produrre software proprietari. La comunità che si era creata all’interno del laboratorio si distrusse, molti di loro andarono a lavorare per queste aziende che probabilmente li avrebbero fatti arricchire, togliendogli però, le libertà che avevano perseguito fino ad allora. Richard Stallman, uno dei programmatori del MIT, non accettò di lavorare per produrre software proprietario e scontratosi con programmi proprietari che gli toglievano le libertà a cui era abituato, decise che avrebbe potuto, con l’aiuto di altri, creare un sistema operativo non proprietario. Egli non accettava l’idea di non poter condividere il suo lavoro con altri, voleva anzi vivere una vita, anche oltre l’ambito lavorativo, che si basava sulla libera condivisione del sapere. Tuttora vuole produrre programmi che possano essere usati, modificati, copiati e redistribuiti liberamente con o senza compenso. Quello che i grandi monopoli hanno fatto e continuano a fare è costruire barriere tra programmatori e utenti finali, togliendogli la libertà di collaborazione che in questi ultimi anni sembra dimenticata. Nel 1984 Stallman lanciò il progetto GNU e diede vita al movimento del software libero e ne è il principale esponente, in questo modo una parte della comunità del laboratorio si è salvata per diffondere i propri principi a tutte le persone che siano utilizzatori di computer oppure no. Infatti i principi di collaborazione e condivisione sono alla base del movimento del software libero ma dovrebbero essere adattati e perseguiti in tutti gli aspetti della vita.
Materie trattate: informatica, economia.
Area: tecnologica
Sommario: Definizione software libero; Perché “Libero”; Supporto economico e la Free Software Foundation; Richard Stallman; Progetto GNU; Manifesto GNU; Licenze; Open Source; Progetto nupedia e wikimedia;
Bibliografia: Richard M. Stallman, Free Software, Free Society: The Selected Essays of Richard M. Stallman, Boston 2002 Software Libero Pensiero Libero. Saggi scelti di Richard Stallman vol. 1, Software Libero Pensiero Libero. Saggi scelti di Richard Stallman vol. 2, tr. it. Bernardo Parrella e Gruppo traduttori italiani del progetto GNU, Viterbo 2003.
GNU Operating System www.gnu.org
Free Software Foundation www.fsf.org/
Free Software Foundation Europe www.france.fsfeurope.org/
Free Software Directory http://directory.fsf.org/
GNUvox www.gnuvox.info/
Wikimedia www.wikimedia.org
Robin Goods MasterNewMedia www.masternewmedia.org/it/
Attivazione www.attivazione.org
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Il panta rei: come continuo fluire, modernità, etc

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Il panta rei: come continuo fluire, modernità, etc
Autore: Benedetta Armocida
Descrizione: la mia tesina è un'analisi sull'essenza umana caratterizzata dalla volontà di progredire verso condizioni migliori. il concetto eracliteo del panta rei è stato inoltre osservato come l'idea che ha porta nell'800 e '900 al perpetuarsi di teor
Materie trattate: italiano, latino, arte, pedagogia, biologia, diritto, filosofia, storia, metodologia, inglese
Area: umanistica
Sommario: Il Panta Rei: come continuo fluire, modernità, progresso, evoluzione e lotta per la vita. Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. (Eraclito) Il Panta Rei Eracliteo è forse la metafora che più di ogni altra riesce ad esprimere il senso dell'essenza, dell'esistenza, delle finalità e dell'intera genealogia umana. L'uomo è in continuo fluire, in perenne mutamento e in un incessante movimento. La sua inconscia volontà di progredire verso forme presumibilmente migliori lo portano a voler superare i suoi limiti, le sue capacità, il suo essere, venendo a sconfinare spesso in errori e mostruosità, generando altre volte eccellenti modernità. Il concetto di modernità e progresso sono strettamente connessi al panta rei umano, perché l'individuo elaborando un lavoro di evoluzione su se stesso, tende a plasmare anche il mondo circostante, nel quale vive, si nutre, si riproduce, ama e soprattutto lotta. L'evoluzione biologica umana, di stampo Darwiniano, si fonda proprio su questa interminabile lotta per la sopravvivenza, nella quale soltanto il più forte riesce a uscirne illeso e capace e volenteroso di andare avanti, per evitare che qualcuno di più forte lo sovrasti; ma allora la continua volontà di progredire è solo un rifugio alla paura di passare alla condizione di vinto? É importante intanto stabilire cosa si intende con il termine vinto e vincitore. Nello sviluppo umano infatti la vittoria è da considerarsi uno status momentaneo perché inesorabilmente il momentaneo vincitore è esposto alla possibilità di essere vinto a sua volta. Colui che consideriamo vincitore è l'individuo che riesce a prevalere sugli altri e a lottare verghianamente immerso nella "fiumana del progresso". Ma il sano lottatore è anche colui che Svevo definisce già perfettamente compiuto in tutte le sue parti, e incapace di evolversi ulteriormente arrestato nel suo sviluppo e cristallizzato nella sua forma definita. Sarà piuttosto l'inetto sveviano ad assumere una condizione di "abbozzo", un essere in divenire, che può ancora evolversi verso altre forme proprio grazie alla sua "mancanza assoluta di uno sviluppo marcato in qualsivoglia senso". É forse questa la ragione del fatto che nello sviluppo e nella diffusione delle teorie darwiniane furono molteplici le interpretazioni assegnategli, spesso anche molto dissimili dalla teoria evoluzionista di partenza. Introducendo la tesina che ho sviluppato vorrei precisare il perché di questa mia scelta; molti si potrebbero domandare il motivo dell'accostamento del concetto di lotta per la vita con il panta rei e il continuo fluire umano, ma la risposta è facilmente comprensibile; l'uomo in tutte le epoche storiche si è trovato a lottare per sopravvivere, questa perpetua lotta ha portato ad un adattamento e questo di conseguenza ha fatto evolvere l'uomo.
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Nuove parole per nuove cose

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Nuove parole per nuove cose
Autore: Andrea De march
Descrizione: tesina sulla rottura dei codici espressivi nell'arte a cavallo tra ottocento e novecento in europa
Materie trattate: italiano, inglese, storia dell\’arte
Area: umanistica
Sommario: Il linguaggio è sempre stato soggetto, come ogni altro strumento d'uso comune, a sollecitazioni, mobilità, incrementi e consumi. Ludwig Wittgenstein si domandava se il linguaggio fosse completo prima che in esso venissero incorporati il simbolismo della chimica e la notazione del calcolo infinitesimale: "questi infatti â€" diceva â€" sono i sobborghi del nostro linguaggio (quante case o strade ci vogliono perché una città cominci ad essere una città?)". A cavallo tra Ottocento e Novecento, però, si assiste ad una notevole accelerazione di questo processo evolutivo del linguaggio che, ad un'analisi più profonda, si rivela essere una vera e propria rivoluzione. Ma cosa scatenò questo repentino processo evolutivo dei linguaggi? In Italia, il primo artista a motivare la necessità di un rinnovamento nell'ambito comunicativo è il poeta Giovanni Pascoli. La poesia italiana, a suo giudizio, era eccessivamente legata ad un linguaggio che si basava "convenzionalmente su un tipo fatto", aggiungendo che per "troppo tempo gli uccelli sono stati sempre rondini e usignoli, e per troppo tempo i fiori dei mazzolini sono stati rose e viole" e che "un po' di botanica e di zoologia non farebbero male" al nostro lessico. É evidente che la lingua convenzionale non descrive più in modo soddisfacente la realtà circostante, che nel frattempo è mutata. Le cose hanno la necessità d'esser chiamate con il loro nome esatto. E quando nemmeno la precisione nomenclatoria non è più sufficiente ad identificare gli oggetti, l'artista deve ricorrere ad un linguaggio che superi e allo stesso tempo retroceda l'attuale codice espressivo. Si arriva allora a toccare quelle dimensioni che il filologo Gianfranco Contini ha definito linguaggio pregrammaticale e postgrammaticale. Ecco che non importa quanto una parola abbia efficacia semantica ma piuttosto quanto il linguaggio, apparentemente privo di contenuto nozionale (è il caso del «videvitt» delle rondini), sia portatore di un esatto messaggio referenziale, ossia si riferisca in maniera inequivocabile all'oggetto. Pascoli spiana la strada al nuovo linguaggio della poesia italiana, anticipando il lavoro di destrutturazione tipico della poesia futurista ed ermetica. Su posizioni simili si schiera, nella letteratura inglese, lo scrittore dublinese James Joyce. Egli è ben consapevole che il linguaggio codificatosi nell'età vittoriana non è più applicabile alla nuova realtà frammentata, in cui ogni certezza è venuta meno. É pertanto chiaro come il linguaggio della poesia, della prosa e dell'arte in genere sia strettamente legato alla realtà in cui la letteratura e l'arte vivono.

Chi perdona al nemico muore per mano del nemico

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Chi perdona al nemico muore per mano del nemico
Autore: Marina Foddis
Descrizione: dal libro memoria del vuoto di marcello fois alla figura del bandito in sardegna e in europa
Materie trattate: italiano, storia, inglese, francese, discipline turistiche e aziendali
Area: umanistica
Sommario: MEMORIA DEL VUOTO – Marcello Fois Marcello Fois nasce a Nuoro 48 anni fa, e durante la sua infanzia conosce, come molti bambini sardi, la figura della tigre d'ogliastra, Samuele Stocchino. Il celebre bandito sardo, vissuto tra il 1895 e il 1928, viene utilizzato dalle mamme sarde al posto dell'uomo nero per far star buoni i figli. Colpito da questa storia Fois decide di scrivere "Memoria del vuoto" un romanzo di formazione che … LA GUERRA DI LIBIA Lo spirito nazionalistico, diffusosi in Europa nei primi anni del XX secolo, spinse l'esercito italiano ad intraprendere la campagna di Libia. Animata dal desiderio di espansione, dalla ricerca di terre da dare ai contadini del sud, delusi dal mancato miglioramento delle loro condizioni dopo l'unificazione e dagli interessi economici, nel 1911 l'Italia dichiarò guerra alla Turchia, che dominava la Libia… ROB ROY MACGREGOR Rob Roy MacGregor lived in Scotland in the 19th century. He partecipates in Jacobites battles with his father to support the Stuart King James II who had been deposed by William of Orange. Then Rob became a respected cattleman and borrowed a sum of money from the Duke of Montrose to increase his own cattle, but due to the deception of the Duke, who was entrusted with the money… LES BANDITS CORSES : ANDRIA SPADA Les bandits corses se cachaient dans le maquis à la suite d'un meurtre, pour échapper aux gendarmes. Ils commettaient des méfaits liés à la vengeance des torts subits et pour défendre l'honneur de la famille. Dans le maquis ils devaient connaître les réseaux ravitailleurs, les indicateurs, le terrain, leur… DISCIPLINE TURISTICHE ED AZIENDALI "Tour nell' Ogliastra di Samuele Stocchino" ..E nella solitudine, la parola della natura scatenata dominava su tutto.. (Gavino Ledda..
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La matematica oltre il numero

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La matematica oltre il numero
Autore: Loris Giussani
Descrizione: tesina che tratta delle regolarità presenti nel nostro mondo che dimostrano come esso segua uno schema ben preciso
Materie trattate: matematica, fisica
Area: scientifica
Sommario: 2 anni fa il Professor T. Pela fece vedere alla classe un film intitolato "Phi â€" Il Teorema Del Delirio". Anche se nevrotico e difficile da seguire come lungometraggio, i temi trattati al suo interno attirarono il mio interesse e la voglia di approfondirne la conoscenza, tanto da decidere di rivederlo in seguito. All'interno della pellicola si cercava di dimostrare che nella natura vige un "ordine matematico" e quindi l'idea che la vita dell'uomo non è dovuta al caso o a qualche cosa di sovrumano, ma risponde a leggi ed equazioni. Questa idea, completamente nuova, fece crescere in me una domanda: "esiste veramente un ordine nell'universo? possibile che cose apparentemente casuali seguano invece una determinata legge?". Le ricerche mi spinsero sempre più ad appoggiare la tesi che nel mondo esiste una struttura ben precisa, un "ordine",che risulta di tipo matematico, e quindi ad abbandonare l'idea che nella natura molte cose avvengono in modo casuale. Questo mio interesse nel cercare di rispondere ai miei dubbi, mi ha spinto a realizzare una tesi che cerca di appoggiare le teorie moderne atte a dimostrare la presenza di una struttura precisa alla base della natura,e quindi della nostra vita di tutti i giorni. Partendo, appunto, dal film "Phi â€" Il Teorema Del Delirio" mostrerò: – Come nella natura esistano delle costanti (sezione aurea e Fibonacci in particolare) riscontrabili in cose quotidiane e apparentemente senza alcun legame preciso – Moderne teorie che cercano di trovare un'unica legge che racchiuda in se la spiegazione di tutte le forze presenti in natura, e descriva in questo modo le proprietà fondamentali dell'universo – Demolire infine la "teoria del caos", dimostrando che sarà possibile capire il complesso schema nascosto nella natura e perciò dimostrare come la Matematica può essere considerata il linguaggio dell'universo.
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Enrico mattei

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Enrico mattei
Autore: Riccardo De summa
Descrizione: la vita di enrico mattei, quello che ha fatto e i dubbi sulla sua morte; il petrolio; la crisi energetica del 1973
Materie trattate: storia; scienze
Area: scientifica
Sommario: E'stato un imprenditore, partigiano, politico e uomo d'affari italiano. Per la sua attività Mattei fu insignito di diverse lauree honoris causa, della croce di cavaliere del lavoro e della Bronze Star Medal dell'Esercito statunitense (5 maggio 1945), nonché della Cittadinanza onoraria dal comune di Cortemaggiore. Da operaio a imprenditore di Stato Nato in una famiglia modesta, la sua formazione scolastica arrivo' solo fino alla 'sesta classe'; considerato non dimostrava costanza negli studi, fu avviato all'attività lavorativa dal padre, che lo fece assumere quale apprendista in una fabbrica di letti metallici. Qui avvenne il suo primo contatto con i prodotti chimici, in particolare vernici e solventi, per i quali dimostrò un particolare interesse, tanto che a soli venti anni riuscì a intraprendere la carriera dirigenziale in una piccola azienda, nella quale era entrato come semplice operaio. Trasferitosi a Milano inizialmente svolse l'attività di agente di commercio, sempre nel settore chimico e delle vernici, avviando poi a trenta anni una propria attività nel settore chimico, con la quale riscosse un certo successo sino a divenire fornitore delle Forze Armate. Si iscrisse al Partito Popolare Italiano, rimanendo sempre legato all'area democristiana, anche se aderì al Fascismo, a suo dire per poter continuare a svolgere le proprie attività imprenditoriali. Partecipò alla Resistenza come partigiano \"bianco\" (fra quelli, cioè, che si riferivano all'area politica cattolica), consolidando numerose relazioni sia con personaggi che in seguito, diventeranno persone di riferimento nell'ambito della politica, sia con compagni di resistenza che in seguito, da presidente dell'ENI, avrebbe utilizzato come scorta personale. Il 28 aprile 1945 fu nominato commissario liquidatore dell'AGIP, ente statale per la produzione (estrazione), lavorazione e distribuzione dei petroli, con incarico di liquidazione e chiusura dell'azienda pubblica. Tuttavia appena si fu insediato, ebbe modo di valutare le potenzialità di sviluppo dell'ente, convincendosi che avrebbe potuto essere una risorsa di grande utilità per il Paese. L'AGIP infatti aveva costituito la SNAM, società per gestire il mercato del gas e nel
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Albert Einstein: l’uomo, il fisico, il filosofo

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Albert einstein: l'uomo, il fisico, ilfilosofo
Autore: Daniela Dolciami
Descrizione: il percorso nasce dalla curiosità di scoprire come la vita di einstein, uno dei più grandi fisici al mondo, abbia influenzato la sua carriera ma soprattutto quanto il suo brillante lavoro abbia influenzato la sua vita. ho ripercorso le tappe fondame
Materie trattate: fisica, filosofia
Area: scientifica
Sommario: La tesina è fatta con power point quindi mi è impossibile inviare le prime 30 righe.
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