Io so di non sapere

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Io so di non sapere
Autore: Federica Azzolini
Descrizione: l'uomo desidera conoscere la realtà che lo circonda, spinto dalla contemplazione dell'immensità della natura. ricerca tramite la cosmologia la spiegazione dell'origine dell'universo. oggi, alla luce delle vedute quantistiche e inflazionarie, sop
Materie trattate: astrofisica, fisica, filosofia, letteratura latina, letteratura italiana, matematica.
Area: scientifica
Sommario: L'uomo è l'interprete della realtà per eccellenza. Questa condizione è unica e privilegiata in quanto presuppone il possesso di un'intelligenza, una coscienza delle cose. Poco importa se è un attributo propriamente umano o se è condiviso da forme di intelletto lontane anni luce e a noi sconosciute: ciò che conta è esistere, e poter capire di essere. Questo lavoro è per me un tentativo di celebrare la vita e lo slancio dell'uomo verso la conoscenza. Perché credo fermamente che l'assunzione di autocoscienza intesa come patrimonio della nostra intera umanità sia in un certo senso l'esito a cui aspira l'universo. In effetti la condizione di coscienza non è necessaria alla logica del mondo: siamo un'eccezionalità non giustificabile da modelli matematici, Sartre affermò che "l'uomo è un'inutile passione"; e proprio questo può rappresentare una prova indiretta del finalismo dell'universo. Non possiamo negare che la vita è un fenomeno alquanto improbabile, dal momento in cui le moderne conoscenze ci parlano di infiniti universi e sostengono contemporaneamente che probabilmente soltanto il nostro offre condizioni per la nascita di forme di vita, e soprattutto intelligenti. Attraverso un percorso scientifico cercherò pertanto di dimostrare che proprio quando il varco tra la domanda "come ha avuto origine tutto?" e la sua risposta sembra valicabile grazie alla scienza (pensiamo alle più moderne teorie di fisica particellare e astrofisica, a cui proverò azzardatamente a dare accenno), la scienza stessa pone le basi per il suo superamento in quanto non è capace di negare l'esistenza di un "principio generatore"o più elegantemente di un Apeiron,e sembra possibile recuperare il valore dell'antropocentrismo. In sostanza si tratta della diatriba secolare fra razionalismo e teologia(in senso lato) che qui sembra accedere finalmente ad un punto di raccordo. In particolare la cosmologia, che personalmente ritengo la porzione della fisica più affascinante e misteriosa, sembra condurre direttamente alla filosofia: gli astrofisici ricordano oggi gli antichi filosofi greci che cercavano con uguale slancio di comprendere l'anima razionale e quella metafisica della realtà. Scrive a tal proposito J.J. Sanguineti: "la contemplazione del cielo stellato, nella sua matematica e sicura armonia, era tradizionalmente(anche per Kant) quasi una forma plastica che facilmente rapportava la mente
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La magia. il ramo d’oro

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La magia. il ramo d'oro
Autore: Luca Porcella
Descrizione: tesina interdisciplinare sulla magia e sulle sue interpretazioni dalle società più antiche al nazismo.
Materie trattate: latino, greco, filosofia, storia, italiano, scienze
Area: umanistica
Sommario: La magia è una tematica generalmente poco considerata, se non addirittura ignorata e ritenuta degna solo di studi a carattere fantasioso o, in ogni caso, non scientifico; tutto ciò che ha attinenza con essa gode di scarsa considerazione a livello di approfondimento letterario, storico o filosofico dal momento che, il più delle volte, questo argomento è catalogato semplicemente come una forma di superstizione o di "favola". La presente trattazione si pone l'obiettivo di mettere in luce l'importanza che la magia, nelle sue varie forme, ha assunto nel corso dei secoli, a partire dagli albori della civiltà (basti pensare ai riti cui fanno riferimento le pitture rupestri di Lascaux in Francia) per giungere fino all'età contemporanea, con le teorie, sempre più diffuse e seguite, di presunte influenze esoteriche all'interno del regime nazista, tanto rilevanti da condizionare, secondo alcuni storici, e in particolare Giorgio Galli, Hitler nelle sue scelte durante la guerra. Sarà, inoltre, fondamentale prendere in esame questa tematica attraverso gli scritti di grandi autori classici, sia latini sia greci, a testimonianza di quanto il mondo antico fosse sensibile di fronte alle pratiche magiche, e di quanto anche i più grandi letterati fossero avvezzi a narrazioni di eventi soprannaturali, inspiegabili, contrari a una razionalità che già in età classica si imponeva come il modello di pensiero e di comportamento dominante. D'altra parte, già Nietzsche, nella sua "Nascita della tragedia", mise in luce l'originario spirito dionisiaco che dominava la vita dei Greci, mostrando come la prevalenza del momento apollineo – razionale – non rispecchi la vera essenza del mondo classico. É semplice, in base a quanto appena affermato, istituire un parallelo con la società odierna: anche oggi l'interpretazione del reale è rigidamente improntata a una severa forma di razionalità che tende a escludere, dall'ambito della vita, ogni forma di "evasione" che si riveli inaccettabile a livello scientifico. Basti pensare, in materia religiosa, all'enorme difficoltà nel riconoscere e attestare un miracolo, tanto che a Lourdes è presente un vero e proprio "notaio dei miracoli". Ovviamente, le diffidenze si fanno sempre più insormontabili se, dal campo della religione, ci si sposta in quello del sovrannaturale pagano della magia, intesa in ogni sua forma; questo studio, tuttavia, non si propone di essere un'apologia della magia né di esortare nessuno a credere in essa,
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La musica nell’arte

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La musica nell'arte
Autore: Valentina Mazzanti
Descrizione: un'analisi approfondita dell'influenza della musica nella cultura tra fine '800 e inizio '900.
Materie trattate: arte, filosofia, letteratura italiana, storia, musica, letteratu7ra inglese
Area: umanistica
Sommario: La musica nell'arte Alla scoperta di quella disciplina che ha influenzato la cultura nel corso dei millenni Fine "800 â€" Inizio "900 "Mi sembrava che l'anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale, quando l'inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita" ( Wassilij Kandinskij ) Valentina Mazzanti Liceo Artistico "Leon Battista Alberti", succursale di Scandicci Classe 5^ sezione M1 indirizzo di architettura La musica è sempre stata una delle discipline artistiche che ha maggiormente influenzato la cultura; dalla letteratura, all'arte, fino alla filosofia. Questa disciplina antichissima affonda le sue radici già nell'era preistorica, per svilupparsi via via nel corso dei secoli, culminare in età romantica con i grandi come il celebre Ludwig Van Beethoven ( anche se pre-romantico, iniziò a comporre in chiave romantica già da fine "700 ) e Robert Schumann in Germania, e Vincenzo Bellini, Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi in Italia, fino ad arrivare ai giorni nostri. Prenderemo in esame lo sviluppo e l'influenza di quest'arte sublime tra fine 1800 e inizio 1900, analizzandone la sua importanza proprio nelle discipline sopra citate, quali arte, filosofia, storia e letteratura.

La fisica della danza

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: La fisica della danza
Autore: Marcella Conte
Descrizione: il mio percorso è finalizzato a dimostrare come noi ragazzi, che spesso ci approciamo con difficoltà alle materie scientifiche, possiamo essere motivati a studiare la fisica se applicata nella vita reale e nello sport. allo stesso modo, uno sportivo
Materie trattate: fisica, ed. fisica, arte, filosofia
Area: scientifica
Sommario: La scelta della propria tesi, solitamente, avviene nel campo delle esperienze, delle passioni, degli interessi personali. Ho cominciato a seguire le prime lezioni di danza classica a sette anni, un po' per caso, dopo un fallimentare tentativo di suonare il violino. Non è stato un amore a prima vista: la danza, come le materie scientifiche, è una disciplina rigorosa, precisa e non poco faticosa. Quando ho iniziato a capire ogni posizione, ogni movimento e ad ascoltare il mio corpo sono riuscita a farla mia. Allora è nata la passione. Ho trovato nella danza classica e nella fisica tante somiglianze. Entrambe richiedono precisione, costanza, impegno. Ma soprattutto nascondono dietro alla loro rigidità un mondo fatto di energia, di movimento, di forza. Per questo motivo mi interessa capire se e come queste due scienze sono collegate. La fisica, attraverso la statica, la dinamica, la biomeccanica, può aiutare un ballerino a comprendere più profondamente come muoversi nello spazio. Quello che la mia tesi intende dimostrare è che è possibile, tramite l'espressività della danza, avvicinarsi in modo diverso e affascinante alle materie scientifiche. Ritengo indispensabile considerare ogni nostra conoscenza non fine a se stessa ma in continuo rapporto con tutte le altre e col mondo. Saper collegare quello che apprendiamo è secondo me una delle potenzialità più grandi della nostra mente e ci permette di ottenere un sapere più completo. Credo anche che, se molto spesso le discipline scientifiche sono dai ragazzi considerate un po' noiose e poco pratiche, il ballo può essere uno dei modi di stimolare curiosità. Comunicare è una parola chiave nella vita. Con questa mia tesi vorrei trovare una via un po' speciale per trasmettere uno studio. Con tutta l'energia e la passione di una danza. 2. La danza nei secoli La danza, come la fisica, si sviluppa nelle dimensioni dello spazio e del tempo. Da sempre l'uomo si esprime ballando; prima ancora di scrivere o di fare musica questo linguaggio gestuale e universale accompagnava le esperienze di vita. Danzare è un modo per comunicare tanto se stessi quanto la realtà in cui si vive. Il dialogo continuo fra l'individuo e il mondo è sempre necessario ed è forse la ricerca più complessa in ogni disciplina.
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L’infinita ricerca di dio

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: L'infinita ricerca di dio
Autore: Sara Ruotolo
Descrizione:
Materie trattate: storia,filosofia,italiano,latino,fisica,geografia astronomica,inglese,francese
Area: scientifica
Sommario: Fra la confusione ed il ritmo frenetico del vivere quotidiano, tanti uomini e donne, sommersi dalle difficoltà e dai pesi della vita, iniziano a cercare Dio. Ma non sempre si cerca nella direzione giusta. C'è chi crede di trovare Dio in una nuova religione, o nelle filosofie orientali, altri invece pensano di giungere alla conoscenza di Dio compiendo buone opere e conducendo una vita sana moralmente. Ma presto ci si accorge che ciò non basta per farci sentire appagati. C'è un vuoto in noi che solo Gesù può colmare. La Parola di Dio parla chiaro a riguardo: Chiunque Lo cerca con tutto il cuore Lo troverà!
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Stars’ dust, god’s spell: the essence of emptine

Tesina – Premio maturità 2008
Titolo: Stars’ dust, god’s spell: the essence of emptine
Autore: Angelina Pippolo
Descrizione: Ho sempre fissato il cielo con lo stesso occhio che avevo da bambina, a 7 anni. Non ho mai smesso, e non me ne pento. Era la mia passione; quelle lucine, che si facevano mirare con innocua malizia, sembravano fissate con degli spilli su quel manto nero come la pece che si stendeva sopra la mia testa, come quella di tutti. Ero solita prendere il mio libro di astronomia (ovviamente per bambini) e la sera uscivo di casa, cominciavo a puntare il dito al cielo parlando da sola e nominando, ogni volta, quasi con orgoglio, una costellazione che ero in grado di riconoscere. Cose semplici, forse anche banali, ma per i miei 7 anni erano scoperte sensazionali. Con il passare del tempo, crescendo, non sono sicuramente divenuta un’esperta in Astrofisica, Astronomia, Cosmologia, ma quel calore che sentivo in petto molti anni fa, ora, a 18 anni, lo sento ancora, quando penso allo spazio, al tempo, al “vuoto”, alle stelle cadenti, quando vedo quel cielo, sdraiata su di un prato a mezzanotte, con un’aria fresca estiva che si fa respirare con tanto piacere, quel cielo che sia di giorno che di notte ci copre le teste e che fa parte di noi, come noi di “lui”. L’idea di essere polvere di stelle mi ha sempre fatta sentire dispersa, sperduta, nel mio piccolo, in un remotissimo angolo dell’universo. Ma nella mia insignificanza, ritengo che questa situazione, questo contesto, sia una magia, un incantesimo. E spero non finisca mai. Con questo lavoro ho pensato di “dar vita” al vuoto, presentandolo sotto un profilo fisico. Ho pensato di non ampliare troppo questo testo, per non risultare pesante, o esageratamente scientifica. Ho preferito fare qualcosa di un po’ più specifico, per quanto “semplice”; il vuoto (associabile al nulla, al vuoto interiore, alla solitudine, ad un nichilismo collegabile sia alla letteratura sia alla filosofia) nelle materia umanistiche (nel mio caso le scelte sono state filosofia e italiano) verrà trattato con più leggerezza (nonostante sia un argomento che mi interessa in tutto e per tutto), per quanto le conclusioni alle quali sono pervenuta, sviluppando, nel corso del tempo, questo lavoro, siano soprattutto di stampo umanistico e filosofico. E credo di poter asserire che queste pagine scritte, con il lavoro di ricerca che vi è alla base, mi hanno fatta crescere e resa più consapevole di me stessa quanto delle persone che mi stanno accanto. Spiegherò il perché.
Materie trattate: fisica (fisica quantistica), scienze astronomiche (il vuoto), letteratura italiana (Montale), filosofia (Nietzsche)
Area: scientifica
Bibliografia: o BRIAN GREENE, L’universo elegante – Superstringhe, dimensioni nascoste e la ricerca della teoria ultima, Edizione Einaudi, 1999 o HARALD FRITZSCH, Galassie e particelle – Principio e fine dell’universo, Boringhieri 1985 o GIORGIO PENZO, Il nichilismo da Nietzsche a Sartre, Città Nuova Editrice, Seconda edizione riveduta 1984, prima edizione 1976 o NICOLA ABBAGNANO e GIOVANNI FORNERO, Protagonisti e Testi della Filosofia, Volume D Tomo 1, Paravia, 1999 o UGO AMALDI, La fisica per i licei scientifici 3, Zanichelli 1999 o UMBERTO GALIMBERTI, L’ospite inquietante – Il nichilismo e i giovani, Serie Bianca Feltrinelli, 2007
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