La soluzione adottata dal governo Prodi prevedeva, a conti fatti, un 70 per cento in più rispetto a quanto si otterrà con la soluzione individuata dal governo Berlusconi. Al contrario è andata bene a chi, speculando, comprò Alitalia convertibili per esempio nell’estate 2004 anche sotto i 70 euro. I possessori di titoli Alitalia hanno tirato un sospiro di sollievo. L’ultimo consiglio dei ministri ha infatti deciso di migliorare nettamente la precedente offerta del Tesoro. A fronte di 100 euro nominali di obbligazioni Alitalia 7,5% 2010 si otterranno Btp infruttiferi con scadenza 31-12-2012 per 71 euro, cifra tonda. www.beppescienza.it
A prima vista la cosa non si presenta molto male. È il doppio esatto di quanto era stato disposto con la conversione del cosiddetto decreto “Mille proroghe”, suscitando reazioni veementi pure in giornali usi ad applaudire qualunque trovata del governo Berlusconi. Ma soprattutto molti hanno in mente gli 85 euro della bozza dell’offerta di Air France per l’acquisizione di Alitalia. Vista così, la differenza è contenuta: 71 euro sono solo il 16% in meno.
Però in realtà quegli 85 euro avevano tutt’altro significato. A quella cifra il Tesoro si impegnava a cedere la propria quota del prestito (443 milioni di euro) alla compagnia area franco-olandese, riducendo così il fardello di un debito molto oneroso.
Invece gli altri obbligazionisti si sarebbero tenuti ben stretti i loro titoli. Venute meno le prospettive di fallimento, sarebbero saliti non solo sopra 85 ma addirittura oltre 100. Lo dicevano a chiare lettere – anzi a chiare cifre – i prezzi delle obbligazioni di Air France già sul mercato.
Per un risparmiatore la soluzione elaborata dal governo Prodi significava incassare la cedola del 2009, quelle del 2010 e il rimborso alla pari – cioè a 100 – il 22 luglio del prossimo anno. Sarebbe stato oltre il 70% in più in termini finanziari. Si veda la tabella in basso, che tiene conto dei diversi aspetti delle due alternative, fra cui l’assenza d’interessi per i Btp offerti in permuta.
Resta un fatto che per un risparmiatore accettare l’offerta è una scelta scontata. Tutto fa pensare che dalla procedura fallimentare verrà fuori molto meno e forse quasi nulla. Un discorso diverso si potrebbe poi fare per chi ha obbligazioni per più di 140.905 euro di nominale, a causa del tetto di 100.000 euro di Btp a testa. Ma è un discorso che riguarda pochi soggetti.
Difesa del risparmio. A parte il confronto con la soluzione Air France, ci si può chiedere se sia stato rispettato l’impegno di tutelare il risparmio, più volte ribadito da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Vediamo in particolare come è andata a chi abbia tenuto le Alitalia dall’emissione, il 22 luglio 2002. Ciò implica tener conto di diverse variabili, compresi gli aumenti di capitale, e per i dettagli dei calcoli rinvio alle mie pagine Internet presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino (http://www.beppescienza.it/).
Il rendimento ottenuto risulta inferiore allo 0,5% annuo. Non un disastro, ma meno dell’inflazione, anche supponendola bassissima da adesso al 2012. È andata bene invece a chi, speculando, comprò Alitalia convertibili per esempio nell’estate del 2004 anche sotto i 70 euro.
Un regalo agli azionisti. Ma non è per le obbligazioni che la vicenda Alitalia appare un unicum nella storia della finanza. Piuttosto quando s’è mai vista una società fallita i cui azionisti recuperino così tanto? Il Tesoro offrirà 0,2722 euro per ogni azione, quando il concambio coi titoli di Air France era nell’ordine degli 0,10 euro, che si sarebbero ridotti circa alla metà.
In ogni caso tutto ciò conferma che era fondato ritenere l’investimento in Alitalia in qualche modo protetto, grazie al controllo da parte dello Stato. Mica ha ricevuto indennizzi dal Tesoro chi investì in titoli Cirio, Parmalat, Fantuzzi o Giacomelli!
Gli obbligazionisti Alitalia rimpiangono Air France
valori nominali | valutazione totale a fine 2010 | ||
L’offerta del Tesoro | Btp scadenza 31-12-2012 senza cedole | 70,97 | 68,21 |
La soluzione di Air France |
cedola 2008 |
6,56 |
116,39 pari a +71% |
La tabella mostra che la soluzione Air France sarebbe stata molto più vantaggiosa per gli obbligazionisti (+71%). Per rendere omogeneo il confronto gli importi sono tutti capitalizzati o attualizzati alla stessa data al tasso del 2%.
Cronistoria di un investimento travagliato
data | causale | importi netti |
22-07-2002 31-03-2003 31-03-2003 31-03-2004 31-03-2005 24-09-2005 31-03-2006 31-03-2007 31-03-2008 31-12-2012 |
sottoscrizione interessi interessi interessi interessi diritti aumento di capitale interessi interessi interessi rimborso Btp |
-100,00 1,75 2,54 2,54 2,54 9,50 0,05 6,56 6,56 70,97 |
La tabella riporta, con alcune inevitabili semplificazioni, quanto hanno ricevuto o riceveranno i sottoscrittori di obbligazioni convertibili Alitalia. Il rendimento ottenuto è circa lo 0,4% annuo.
La Repubblica, Affari & Finanza, 6-7-2009 p. 19
Video di Beppe Scienza su TFR e Fondi pensione
http://www.youtube.com/watch?v=brvlA2gAcvo
Il libro di Beppe Scienza Il risparmio tradito
L’articolo si appoggia su un castello di carte, al risparmiatore interessa quello che concretamente riceve, non quello che si prevede e poi non viene realizzato.
Tutte le ipotesi non concretizzate sono le migliori, peccato che non hanno nessuna attinenza con la realtà.
Con un po’ di fantasia si potrebbe mostrare che tutti gli investitori di Alitalia sarebbero diventati milionari (in euro, non in lire): sognare non costa nulla.