web2.0.jpgIl Web 2.0 è quindi un ambiente in cui si sono sviluppati e continuano a svilupparsi i siti e quelle applicazioni che mettono il controllo del contenuto (sia generato direttamente che non) nelle mani dell’utente. I punti cardine di questa evoluzione del Web risultano quindi essere la partecipazione degli utenti (e di conseguenza il formarsi di un’intelligenza collettiva), la trasformazione dei dati (remixability) e la loro creazione da parte degli utenti (User-generated content) ed infine il cambiamento di rotta del design centrato sulle esigenze dell’utente.

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Il 2004 ha visto la diffusione di un nuovo termine associato ad Internet: il Web 2.0. Senza fare rumore questo nuovo termine sta in realtà entrando nelle vita di moltissimi italiani, segnandone le abitudini, così come il modo di cercare, consumare e specialmente condividere informazioni. Molte persone utilizzano YouTube per condividere e visionare video, Wikipedia per le ricerche scolastiche, pubblicano il proprio album fotografico utilizzando Flickr, gestiscono e leggono Blog di persone più o meno autorevoli e molto altro. Tutto questo senza aver mai sentito nominare il termine Web 2.0, a dimostrazione del fatto che il nome conta decisamente meno del livello di adozione di una tecnologia da parte degli utenti.

I punti cardine di questa evoluzione del Web risultano quindi essere la partecipazione degli utenti (e di conseguenza il formarsi di un’intelligenza collettiva), la trasformazione dei dati (remixability) e la loro creazione da parte degli utenti (User-generated content) ed infine il cambiamento di rotta del design centrato sulle esigenze dell’utente. Verranno approfonditi tutti questi elementi per capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi nella logica dell’User-centered design. Ci saranno inoltre alcuni riferimenti a siti commerciali a dimostrazione del fatto che il Web 2.0 sta avendo un impatto imponente sui nuovi modelli di comunicazione e di business. Dare una definizione chiara e precisa di cosa sia il Web 2.0 è impossibile in quanto risulta essere ancora un’espressione giovane i cui contorni sono difficilmente definibili ma ciò che è certo è che il Web sta attraversando un periodo di innovazione che non si può ignorare.

Capitolo 1 – Il Web 2.0
In questo capitolo si accennerà la storia del Web soffermandosi sul Web 2.0 e mettendo in evidenza le principali differenze rispetto al Web 1.0. Si citeranno inoltre le varie definizioni di Web 2.0 circolanti in rete cercando di scoprire i punti comuni.

Capitolo 2 – I punti cardine del Web 2.0

In questo capitolo si studierà la mappa mentale inerente il Web 2.0 approfondendo i punti più importanti. La partecipazione degli utenti risulta essere il fulcro di questa innovazione del Web seguita poi dalla possibilità di poter manipolare e trasformare dati provenienti da altri siti (remixability). Ci si soffermerà inoltre sullo studio dell’usabilità delle nuove interfacce web e sull’utilizzo di nuove tecnologie come AJAX.

Capitolo 3 – Applicazioni Web

La nascita delle applicazioni Web ha reso possibile utilizzare Internet per compiti che prima erano esclusiva delle applicazioni Desktop. Sfruttare le potenzialità della rete significa poter condividere dati, collaborare con persone geograficamente lontane, avere programmi sempre aggiornati e molto altro. In questo capitolo si spiegheranno le potenzialità delle applicazioni Web e l’avvento dei primi sistemi operativi basati su Web.

Capitolo 4 – L’impronta grafica del Web 2.0

Il Web 2.0 ha portato un’innovazione anche allo stile grafico adottato dai siti e dalle varie applicazioni Web. Verrà stilata una lista atta a riassumere gli elementi grafici comuni a moltissimi siti Web 2.0 spaziando dallo studio dei font ai colori utilizzati.

Conclusione

È innegabile che il Web 2.0 stia dando nuova credibilità al web ma c’è già chi parla di Web 3.0. Tim Berners-Lee, il co-inventore del World Wide Web, crede molto in una terza fase di evoluzione del web caratterizzata da un approccio semantico dove le macchine non si limiteranno ad archiviare i contenuti ma anche a capirli. Il Web semantico porterà gli sviluppatori a dover creare software in grado di rispondere a richieste complesse in modo da estrarre maggior significato dall’attuale ragnatela di collegamenti. Il Web 3.0 sarà contraddistinto dall’emergere del “Data Web” ossia trasformare il Web in un database dove i dati verranno strutturati e pubblicati in modo da poter essere riutilizzati ed interrogati da remoto. Per rispondere a richieste complesse è necessario un percorso evolutivo verso l’Intelligenza Artificiale che porterà l’utente ad interagire con il Web in modo quasi umano. Come si può notare il Web è in continua evoluzione con lo scopo principale di trasformare Internet in uno strumento realmente a portata di uomo.

Università di Udine – Laurea Triennale in Tecnologie Web e Multimediale – Relatore: Prof. Elio Toppano – Autore: Daniele Simonin – 4 Ottobre 2007

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