Il numero aureo è uno dei personaggi affascinanti e stranamente onnipresenti della Matematica. Trovato direttamente come numero, o riconosciuto come rettangolo aureo o come regola estetica, è sicuramente una presenza tanto importante da non potersi trascurare in ogni discorso sulla efficacia della matematica nella descrizione del mondo . Nella presente di attività la sezione aurea viene usata come stimolatore di interesse verso la Geometria proponendo un’introduzione alla disciplina meno “scolastica” e più motivante.
Nel biennio del liceo classico, tradizionale o sperimentale, l’approccio alla geometria euclidea è uno dei momenti in cui maggiormente l’insegnante fatica per raggiungere risultati di successo formativo. Gli allievi mostrano difficoltà nel processo di astrazione, nella individuazione di un percorso logico-deduttivo che dimostri proprietà di figure assegnate, ma soprattutto nell’apprezzare il valore che un impegno tanto assiduo nello studio di una disciplina che vive nel mondo delle idee potrà avere nel mondo reale e approssimato che li circonda. La psicopedagogia interpreta il disagio di apprendimento degli alunni non in funzione della pretesa difficoltà dell’argomento, ma nei termini di una diminuzione di motivazione. La motivazione è, in questo senso, interpretabile come l’insieme dei fattori o "motivi" che stanno alla base del comportamento, lo sollecitano e lo orientano in determinate direzioni operative. La motivazione dipende in modo determinante da due elementi fondamentali della personalità dell’individuo ovvero: le competenze, che rappresentano ciò che l’individuo è in grado di fare, e i valori personali, vale a dire ciò che l’individuo vuole fare. I valori rappresentano il nucleo di idee guida dell’individuo, ossia ciò che dà forma e significato alla sua esistenza. Le competenze sono l’insieme di risorse necessarie alla riuscita. Questi due elementi sono dunque il tramite per tradurre la spinta motivazionale in un processo d’azione. A questo punto manca una tessera per completare il mosaico del concetto di motivazione, vale a dire cosa innesca la spinta motivazionale. La spinta motivazionale viene innescata ogni qualvolta l’individuo avverte che il suo equilibrio interno è stato modificato, avverte cioè un bisogno. Abbiamo allora cercato un argomento che possa far scaturire un bisogno e l’abbiamo identificato nella sezione aurea. Noi crediamo che scoprire e accettare una “stranezza” della Natura che si piega ai numeri della Matematica senza una motivazione plausibile, possa indurre ad una visione del mondo nuova e più attenta a legami che prima venivano trascurati o non notati. In tale ottica lo studio della Sezione Aurea diventa una guida motivazionale allo studio della Geometria che diventa una ricerca di ulteriori conferme alle intuizioni dell’occhio.
Scarica il percordo didattico: Un Drive Motivazionale per la Geometria: La Sezione Aurea
Prodotti finiti:
http://www.domenicoperrone.net/resources/fotolibro.html
http://www.domenicoperrone.net/resources/matemagic.html
http://www.domenicoperrone.net/resources/fotolibro.ppt
Interessante, oltre l’aspetto didattico nell’articolo di Domenico Perrone sono i tre modelli ipotetici indicati, in cui il rapporto aureo potrebbe essere stato trovato:numerico, geometrico o estetico.
Da una mia recente pubblicazione avvenuta sul Periodico di Matematiche n°3,2008 e scaricabile gratuitamente anche da questo sito Matematicamente nella sezione storia della matematica,
credo di aver dimostrato che l’origine del rapporto aureo era probabilmente scaturita da uno strumento algebrico strordinario e fatto con mattoni dove gli antichi scribi avevano scoperto il rapporto aureo sulla semplice inversione della loro regola generale, ovvero,l’equivalente al “teorema di Pitagora” e quindi più legata al rettangolo aureo e pertanto legata al loro tetragramma d’argilla che propongo come paradigma agebrico, anziché al pentagramma pitagorico scoperto successivamente.
Un libro interessante sull’argomento che consiglerei leggere è quello dell’Autore Mario Livio: La sezione aurea, edizioni Bur scienza,2003