L’alternanza Scuola-Lavoro, ovvero i programmi di apprendimento sul campo dedicati agli studenti delle superiori, da quest’anno è diventata parte integrante dell’offerta formativa delle scuole italiane. Così in aiuto di studenti e professori è arrivato sulle cattedre il primo “manuale” per la progettazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro, con allegati esemplificativi compresi, utili per guidare passo dopo passo dirigenti scolastici e docenti, dall’ideazione del progetto al momento del monitoraggio finale.
La riforma della Buona Scuola, infatti, ha puntato molto sulla formazione pratica degli studenti, rendendo obbligatorie 400 ore di tirocinio da svolgere durante gli ultimi tre anni per gli istituti tecnici e professionali, 200 ore per i licei, potranno essere svolti anche in periodi extra scolastici e anche all’estero. Una vera e propria rivoluzione, sostenuta dal MIUR con un finanziamento di 100 milioni di euro all’anno. Quest’anno saranno almeno 500.000 i ragazzi impegnati obbligatoriamente nell’alternanza. A regime, sul triennio, diventeranno circa 1 milione e mezzo.
Un cambiamento di tale portata ha spinto il Ministro Giannini a indirizzare tramite la nuova Guida i singoli istituti, che da quest’anno potranno allacciare rapporti non solo con aziende e imprese, ma anche con enti pubblici, e istituzioni culturali. Alla Guida faranno seguito la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza e il Registro nazionale dell’alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi. Nei prossimi mesi, inoltre, ci saranno iniziative di assistenza tecnica, di accompagnamento e di monitoraggio.
La scommessa del Miur, se sostenuta adeguatamente, sembra coinvolgere sempre più studenti e genitori, consapevole dell’esigenza di un approccio didattico “pratico”, da sempre assente nella Scuola Italiana. Grazie ai nuovi progetti di Alternanza Scuola-Lavoro, i ragazzi potranno vivere delle esperienze di formazione sul campo reali, che arricchiranno il loro curriculum, rendendolo più allettanti sul mercato del lavoro europeo, dove le esperienze professionali dei neodiplomati rappresentano un vero valore aggiunto.

Serena De Domenico.

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