A pochi giorni dall’inaugurazione dell’anno accademico in Italia, il Times Higher Education, un noto magazine inglese specializzato, ha diffuso sul web i risultati del World University Ranking, l’annuale classifica delle università di tutto il mondo. Rispetto all’edizione 2014 il numero delle istituzioni prese in esame è raddoppiato (da 400 a 800), come il numero dei paesi in cui esse sono distribuite (da 41 a 70).
Il podio non lascia sorprese: Usa e Uk continuano a dominare la classifica delle università mondiali. California Institute of Technology, Oxford e Stanford si aggiudicano rispettivamente la prima, la seconda e la terza posizione. Questi tre atenei, entrati nell’immaginario collettivo degli italiani grazie al cinema e alla televisione, rappresentano l’eccellenza mondiale in termini di insegnamento, ma non solo (non a caso sono state frequentate e vengono tutt’ora frequentate dai giovani membri delle famiglie più influente delle due nazioni).
Ma quali sono i criteri che stabiliscono il valore di un’università piuttosto che di un’altra? Formazione, ricerca, pubblicazioni e citazioni, capacità di attrarre fondi, trasferimento tecnologico, internazionalizzazione sono le macrocategorie prese in considerazione per il ranking. Del resto non è affatto semplice superare il “test d’ingresso” alla classifica stessa. Ogni anno oltre 200 atenei vengono esclusi per carenza di requisiti.
Ma torniamo a casa nostra, può essere utile conoscere quali atenei vengono considerati i migliori in Italia, soprattutto per gli studenti che stanno riflettendo sul proprio futuro universitario. Sono tre gli atenei italiani che si posizionano nella parte alta della classifica globale: Normale di Pisa (112esima), Sant’Anna (180esima), e Trento (in posizione 198) conquistano il primo quarto della classifica mondiale, seguite a poca distanza da Bologna, Politecnico di Milano, Sapienza di Roma. Un ulteriore dato sembra interessante: le due università toscane si classificano ai primi posti a livello europeo.
Alla luce della triste realtà in cui verte la maggior parte delle università italiane la classifica può essere solo un modello a cui ispirarsi. Nel frattempo è interessante sapere che pure in Italia ci sono atenei in grado di risplendere tra i grandi del mondo.
Serena De Domenico.

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