Anche gli studiosi di matematica ammettono che il classico metodo con cui le tabelline ci sono state “inculcate” non è certo dei più educativi e divertenti. E l’ultimo sondaggio in materia ne ha svelato tutti i limiti, infatti buona parte degli adulti italiani non conosce le tabelline!
Il 23% degli intervistati non conosce il risultato di 7 per 8, mentre 3 italiani su 10 hanno dato una risposta scorretta sul 6 per 9. Solamente sull’8 per 8 gli italiani si salvano: l’84% infatti conosce il risultato esatto! Superano l’esame solo il 40% degli italiani. E allora sarà vero che qualcosa non va, che le tabelline le abbiamo imparate proprio male.
La conferma arriva da Jo Boaler, docente inglese di didattica della matematica, attualmente in servizio all’università di Stanford, in California che parlando dello studio della matematica e dei metodi più efficaci per diffonderlo tra i giovani, ha definito “disastroso” il sistema di apprendimento attuale delle tabelline diffuso in Europa. Il problema? La pressione imposta ad i bambini costretti a fornire in tempi record il risultato di una tabellina, seguendo uno stressante ritmo delle domande a raffica, senza spazio di analisi o riflessione.
La Boaler spiega che i bambini scoraggiati dalle performance negative potrebbero sviluppare avversione nei confronti delle materie scientifiche, oltre che una grave mancanza di autostima. Secondo il suo punto di vista insegnare le tabelline dando tempi ridotti e imponendo la fretta non servirà a creare nuovi studiosi o scienziati, ma a fomentare il rifiuto degli studenti per una materia così affascinante e importante per la crescita personale e non solo dei ragazzi. La testimonianza della docente è sicuramente interessante: “Io non ho mai memorizzato a pieno le tabelline. Ma questo non mi ha certo impedito di dedicare la mia vita alla matematica”.
Sarebbe il caso di cambiare metodo?
Serena De Domenico
D’accordissimo,. Ora è d’obbligo che spigaste quale metodo da utilizzare.
Salve, sperando di non attirare le ire di nessuno, esprimo la mia opinione.
Personalmente credo che non esista nessun altro metodo per imparare le tabelline se non il classico studio a memoria.
Le tabelline sono la base su cui è costruita la matematica non si possono insegnare in modo diverso.
Le note, le lettere, sono tutte cose che vanno imparate e basta.
Se molti italiani non le ricordano più e solamente perchè la loro pigrizia mentale (e senza voler offendere nessuno, la loro poca brillantezza mentale ed il loro poco amore per la conoscenza e per loro stessi) li ha portati a pigiare sui tastini della calcolatrice come tanti caproni.
Quando andavo alle elementari ricordo che lessi un racconto fantascientifico in cui in un futuro molto lontano un omino inventava il modo per fare i calcoli senza la calcolatrice e senza i computer facendo sì che gli esseri umani potessero sviluppare una capacità che li liberasse dalla necessità di queste macchine.
Leggendo questa storia, nella mia mente di bimbo, non la capii realmente e la trovai abbastanza sciocca; poi sono cresciuto ed ho potuto conoscere tante persone felici di sguazzare nel loro mare di ignoranza e più ampio era questo mare, più ne erano compiaciuti e felici.
La mia conclusione? Quella storiella era più profonda e più intelligente di quanto all’epoca riuscii a capire e magari bisognerebbe scriverne altre in cui qualcuno troverà la formula dell’utilizzo del congiuntivo e del perchè sui vocabilari nelle varie definizioni da qualche parte v’è scritto sostantivo e da qualche altra aggettivo.
Ad oggi purtroppo la mia esperienza dice ciò, genitori che necessitano di andare a guardare su un libro come si fa una divisione a due cifre per provare a spiegarla al proprio figlio di otto anni!
Dubito che ciò sia dovuto a come sono state insegnate le tabelline.
Tutto ciò è legato solo all’ignoranza ed alla pigrizia mentale; mia nonna ha 83 anni e le tabelline, insegnatele addirittura durante il regime fascista, le sa.
L’articolo mi è piaciuto e lo condivido,
Appartengo ampiamente a quelle generazioni che hanno imparato le tabelline a memoria.
8*8 = 64 secondo me lo ricordiamo tutti perché e quasi come una filastrocca, una canzoncina.
Sugli altri esempi qualche volta ho difficoltà (non è solo la memoria che si affievolisce con gli anni).
Suggerirei agli insegnanti di ricorrere anche alle proprietà elementari (quando i ragazzi siano sufficientemente grandi per comprenderle) delle operazioni aritmetiche (associativa, distributiva, commutativa). Ad Esempio:
7 * 8 = (7 * 10) – (7 * 2) = 70 -14 = 56
6 * 9 = (6 * 10) – 6 = 60 – 6 = 54
Se poi non si ricorda neanche 8 * 8 è facile:
8 * 8 = (8 *10) – (8 * 2) = 80 -16 = 64.
Pare che sia più facile, per la mente umana calcolare un prodotto se il primo fattore è il più grande. Ad Esempio:
4 * 7 = 7 * 4 = 7 * 2 + 7 * 2 = 14 + 14 = 28
In questa maniera si potrebbero aiutare i bambini a fare i calcoli, a ragionare e ad imparare le proprietà elementari delle operazioni.