Troppi sms influiscono negativamente sul rendimento scolastico degli studenti delle superiori. A sostenerlo questa volta non sono solo genitori arrabbiati e preoccupati per l’attaccamento eccessivo dei teenager ai loro smartphone ma uno studio scientifico firmato dal Delaware County Community College.
La ricerca condotta su un campione di 400 studenti delle superiori tra i 13 e i 16 anni ha dimostrato che i “chattatori” compulsivi hanno molto in comune con i giocatori d’azzardo. I sintomi più comuni sono infatti l’insonnia causata dall’ossessione di controllare lo schermo dello smartphone anche di notte, l’incapacità di smettere di leggere e inviare messaggi anche per brevi periodi di tempo e l’incapacità di riconoscere l’insana abitudine.
Ma c’è di più. Questo morboso rapporto con messaggi e chat via cellulare può seriamente compromettere il rendimento scolastico degli studenti, come ha rivelato lo studio. In particolare sarebbero le ragazze a farsi maggiormente distrarre dalla comunicazione per sms, indebolendo inevitabilmente le loro performance scolastiche. Gli studenti che hanno preso parte all’esperimento, infatti, partivano alla pari, ma alla fine sono state le ragazze ad ottenere i voti peggiori, perché si sono lasciate coinvolgere dalla pratica dei messaggini.
Il senso pratico e la razionalità tipica dei ragazzi, rende infatti più labile il legame tra un uso eccessivo dello smartphone e rendimento scolastico. Secondo quanto spiegato dallo staff che ha condotto la ricerca, gli sms delle ragazze riguardano tematiche legate alle relazioni e la sfera dell’emotività così da coinvolgerle in uno stato di ansia che inevitabilmente le distrae dallo studio. Gli sms dei ragazzi, invece, riguardano prevalentemente problemi pratici come l’organizzazione di un appuntamento o meccanismi di aiuto reciproco. Ecco perché le ragazze risultano maggiormente danneggiate dall’utilizzo degli sms durante l’orario tipicamente dedicato allo studio.
Secondo gli studiosi americani è possibile risolvere il problema consapevolizzando i ragazzi e creando delle vere e proprie fasce temporali di divieto di utilizzo del cellulare concordate con i genitori. La soluzione sembra realistica, ma di certo necessità di attenzione e impegno da parte di tutta la famiglia.

Serena De Domenico.

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